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TALETE ANASSIMANDRO ANASSIMENE
GLI IONICI TALETE ANASSIMANDRO ANASSIMENE
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Gli IONICI sono i pensatori della città ionica di MILETO
SONO I PRIMI A RICERCARE IL PRINCIPIO ORIGINARIO DELLA NATURA CHIAMATO A R C H E’
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ANEDDOTI SU TALETE Nel Teeteto, Platone racconta che Talete, per contemplare le meraviglie del cielo, cadde in un pozzo e una donna lo derise per il fatto che voleva guardare il cielo lui che non vedeva neppure cosa c'era per terra. Aristotele nella Politica narra che Talete, grazie alle sue conoscenze astronomiche e metereologiche, previde un abbondante raccolto di olive, fece incetta dei frantoi e in questa situazione di monopolio ricavò ingenti guadagni.
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La tradizione ci indica il nome di Talete non solo come il primo filosofo, ma anche come quello di colui che, per primo nella storia, si pose il problema della ricerca dell’“arché”,ossia del principio primo di tutte le cose: "come ha fatto la natura a crearsi e a stabilire l’equilibrio ciclico che, anno dopo anno, si ripete?" La prima tesi filosofica che la tradizione ci riporta è proprio quella di Talete. Egli avrebbe sostenuto che l’origine di tutte le cose, il principio vitale del cosmo, (cioè l’archè) è l’ACQUA. La riflessione naturalistica dei primi filosofi ionici va infatti alla ricerca di un elemento originario da cui concepire la derivazione di ogni cosa. Ed è l’acqua per Talete di Mileto ad essere l’elemento generatore.
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Per lui tutto è costituito da ACQUA
Per lui tutto è costituito da ACQUA. Non sappiamo esattamente che cosa Talete intendesse con questa affermazione, ma possiamo immaginarlo. Probabilmente aveva in mente, per esempio, il ghiaccio, il vapore, l'umidità... Insomma, egli non poteva non notare l’assoluta centralità dell’acqua nella vita. Egli osservò poi che il cibo degli esseri viventi è in buona parte costituito da acqua, così come i semi degli esseri viventi sono umidi. E' anche possibile ipotizzare perché Talete scelse proprio l'acqua come principio: intanto, come abbiamo appena detto, essa si trova praticamente ovunque, ma poi ha delle caratteristiche che la rendono ideale come principio esplicativo della realtà: è incolore, inodore, insapore... In altre parole l'acqua non ha caratteristiche e quindi può assumerle tutte.
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ANASSIMANDRO Concittadino e contemporaneo di Talete, fu lui ad usare per la prima volta il termine arché. Secondo il filosofo il principio primo dell’universo è l’ ápeiron (letteralmente senza confini, in-finito, in-determinato) MA COME FANNO LE COSE A DERIVARE DA QUESTA SOSTANZA?
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Ciò si ottiene attraverso un processo di separazione e differenziazione che è imposto da una LEGGE NECESSARIA, chiamata Dike (la Giustizia) che genera un moto rotatorio dal quale si genera la separazione dei contrari (caldo/freddo, secco/umido…). La separazione pur essendo necessaria per la vita e al tempo stesso causa della infelicità in quanto gli individui hanno nostalgia per «il tutto originario».
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ANASSIMENE Più giovane di una generazione rispetto ad Anassimandro, Anassimene identifica il principio primo con l’ARIA o «RESPIRO». Anche lui ritiene che l’arché sia infinito e abbia un movimento incessante. La trasformazione e la generazione delle cose è spiegata attraverso due processi: Condensazione (l’aria diventa vento, nuvola, acqua, terra e pietra) Rarefazione (l’aria diventa fuoco) L’universo si crea e si dissolve in eterno secondo un processo ciclico.
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