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PubblicatoAurelio Chiari Modificato 6 anni fa
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DEFINIZIONE DI MORTE Criterio tradizionale: necrosi cellulare dovuta all’arresto delle funzioni respiratorie. La tecnologia contemporanea consente di mantenere le funzioni cardiocircolatorie in maniera artificiale. Accanto al criterio di accertamento della morte dell’arresto cardiocircolatorio (per un lasso di tempo stabilito convenzionalmente), si affianca il criterio della irreversibile cessazione delle funzioni dell’encefalo. 1
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CRITERI NEUROLOGICI Elaborati dalla Commissione Harvard nel 1968.
La morte è definita come «perdita totale e irreversibile della capacità dell’organismo di mantenere autonomamente la propria unità funzionale». Nel 1980 la President’s Commission richiede la cessazione irreversibile delle funzioni dell’intero cervello, accanto ai criteri cardiorespiratori. In Italia questi criteri sono stati adottati dalla legge 578 del 2
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CRITICHE AI CRITERI NEUROLOGICI
Non sarebbe accertabile la perdita di tutte le funzioni dell’encefalo, dal momento che alcune minime funzioni residuali rimangono attive. L’encefalo non sarebbe l’organo responsabile dell’integrazione delle diverse parti del corpo. Jonas obietta che i criteri sarebbero strumentali a sollevare la società dalla cura di pazienti in coma irreversibile e a consentire il prelievo di organi. Anche Singer ritiene che i criteri neurologici siano una finzione per consentire l’espianto di organi a cuore battente. 3
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IN FAVORE DEI CRITERI NEUROLOGICI
Rilevano le funzioni encefaliche che garantiscono il coordinamento e che, una volta cessate, consentono di affermare che l’organismo ha cessato di esistere e permangono in vita soltanto i singoli organi. Senza organismo umano non si può parlare di persona umana. Occorre la cessazione di tutte le funzioni dell’encefalo e non soltanto di quelle corticali, che presiedono le facoltà di coscienza ed autocoscienza (stato vegetativo persistente). 4
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TRAPIANTI D’ORGANO Trasferimento di organi, tessuti o cellule da un donatore ad un ricevente. Può essere effettuato da vivente o da cadavere. Nel caso di espianto da vivo, occorrono una lesività ragionevole, una proporzionalità tra rischi e benefici, la libertà della scelta, il consenso informato. Quanto alla gratuità della donazione, secondo alcuni non è requisito indispensabile. 5
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TRAPIANTI D’ORGANO Nel caso di trapianto da cadavere si possono avere diversi criteri giustificativi: Esigenza della collettività Consenso espresso precedentemente Consenso dei familiari Silenzio assenso 6
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