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Il dubbio di Cézanne Paul Cezanne nel suo studio. Ph. Di Emile Bernard 1904, National Gallery of Art, London.

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Presentazione sul tema: "Il dubbio di Cézanne Paul Cezanne nel suo studio. Ph. Di Emile Bernard 1904, National Gallery of Art, London."— Transcript della presentazione:

1 Il dubbio di Cézanne Paul Cezanne nel suo studio. Ph. Di Emile Bernard 1904, National Gallery of Art, London

2 (Merleau Ponty M. Il dubbio di Cézanne, 1962)
“Gli ci volevano cento sedute di lavoro per una natura morta e centocinquanta sedute di posa per un ritratto. Quella che noi chiamiamo la sua opera, per lui era soltanto l'esperimento e l'avvio della sua pittura...” (Merleau Ponty M. Il dubbio di Cézanne, 1962) Cézanne P. Autoritratto con tavolozza. 1896 92*73, E. G. Buhrle Collection (Svizzera)

3 1907 “Se dalla nostra epoca nascerà una tradizione, e io oso sperarlo, sarà da Cezanne che essa nascerà.” (Paul Sérusier, 1905) Con la mostra del 1907 al Salon d'Automne, la “tradizione di Cézanne” stava nascendo: “Non ci si deve stupire che Cézanne abbia esitato tanto a lungo e ripetutamente... Cézanne, vedete, è proprio una specie di padreterno della pittura. Cézanne è il maestro di tutti noi.” (Henri Matisse 1979) Raoul du Gardier, Manifesto per il Salon d'Automne 1907

4 1907 “Quello che mi interessa è l'inquietudine di Cézanne, sono i tormenti di Van Gogh, è cioè il dramma dell'uomo. Il resto non ha importanza!” (Pablo Picasso , 1939) Picasso P. Les Demoiselles d'Avignon 1907 243,9x233,7. MoMA, New York.

5 Cézanne P. Le Grandi Bagnanti. 1898-1905. 210. 251. Museum of Art
Cézanne P. Le Grandi Bagnanti *251. Museum of Art. Philadelphia

6 LO “SFORZO DELLA PITTURA MODERNA”
“Lo sforzo della pittura moderna è diretto non tanto a scegliere fra la linea e il colore, o anche fra la raffigurazione di cose e la creazione di segni, quanto a moltiplicare i sistemi di equivalenza, a rompere la loro aderenza all'involucro delle cose, il che può esigere la creazione di nuovi materiali o mezzi espressivi, ma si realizza talvolta per riesame e reivestimento di quelli che già esistevano.” (Merleau-Ponty M. L'occhio e lo spirito, 1964) CEZANNE eLA PROFONDITA' DELLA NATURA “La natura è più in profondità che in superficie... Non si può attingere alla profondità senza attingere la verità. I colori sono l'espressione di questa profondità, salgono su dalle radici del mondo” (Cézanne P. 1895) “Cézanne vuol dipingere la materia che si sta dando una forma, l'ordine nascente delle cose. Cézanne ha voluto dipingere questo mondo primordiale. ..Ecco perchè i suoi quadri danno l'impressione della natura alla sua origine.” (Merleau-Ponty M. Il dubbio di Cézanne) Il nostro cuore batte per condurci verso le profondità...Queste stranezze diventeranno...realtà...Perchè invece di limitarsi alla riproduzione più o meno intensa del visibile, esse vi annettono anche il versante dell'invisibile, percepito occultamente (Klee P. 1924)

7 Tenda, fruttiera, caraffa e piatto con frutta. 1895-1900. 73. 92
Tenda, fruttiera, caraffa e piatto con frutta *92. Louvre, Parigi.

8 Cézanne: il linguaggio PITTORICO PENNELLATA COSTRUTTIVA
MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA: NUOVA DIMENSIONE SPAZIALE Cézanne: il linguaggio PITTORICO FORMA-COLORE PITTURA PLASTICA: SEMPLIFICAZIONE FORMALE LUCE-COLORE DIFFUSA DALL'INTERNO

9 IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA: IL PRECORSO ARTISTICO di CEZANNE

10 GLI INIZI. CENNI BIOGRAFICI
1839 Paul Cézanne nasce ad Aix en Provence. Il padre è proprietario di una fabbrica di cappelli, la madre è operaia nella stessa fabbrica. 1852 Frequenta il collegio Buorbon, dove si lega a Emile Zola. Segue i corsi del Dessin di Aix. 1861 Primo viaggio a Parigi. Conosce Pissarro. Viene rifiutato all'Ecòle des Beaux Arts, ritorna sconfitto ad Aix, dove si impiega nella banca aperta dal padre. Ritorna a Parigi, dove entra in contatto con diversi dei pittori che faranno parte del movimento Impressionista, poi alterna soggiorni nel nord e nel sud della Francia (Provenza, Aix, Marsiglia) Invia diverse opere ai Salons, sempre rifiutate. Inizia una relazione con Hortense Fiquet, modella, all'insaputa del padre.

11 Il dolore, 1866,165*125. Louvre, Parigi

12 Bricco, pane, uova e bicchiere, 1865, 59*76. Art Museum, Cincinnati

13 Neve sciolta all'Estaque, 1870, 73*92. Prop. Buhrle, Zurigo

14 1871 Cézanne si stabilisce a Parigi.
IL PERIODO “IMPRESSIONISTA”. CENNI BIOGRAFICI 1871 Cézanne si stabilisce a Parigi. Nasce il figlio, Paul. Si stabilisce a Pontoise presso Pissarro, poi ad Auvers-sur-Oise presso il Dottor Gachet, collezionista dei giovani artisti. Conosce “Pere Tanguy” e Van Gogh. Vive a Parigi alternando viaggi nel sud. Espone alla I mostra degli Impressionisti, con La casa dell'Impiccato e Una Moderna Olympia, che suscitano scandalo e commenti ironici. Si rifiuta di esporre alla seconda mostra impressionista 1877 Ritorna a lavorare accanto a Pissarro a Pointiose ed Auvers, partecipa alla Terza Esposizione degli Impressionisti, senza riscuotere successo. Paul si isola anche dagli amici, eccetto Zòla, l'unico con cui continua a vedersi e scriversi.

15 Cézanne e Pissarro ad Auvers, 1874 ca.

16 (Merleau-Ponty M., Il dubbio di Cezanne)
L'IMPRESSIONE DUREVOLE: IL PARADOSSO DI CEZANNE “Tutto quello che vediamo non è vero, si dilegua. La natura è sempre la stessa, ma nulla resta di essa, di ciò che appare. La nostra arte deve avere il brivido della durata, deve farcela gustare eterna.” (Cézanne Paul 1878) Ampliamento della tavolozza impressionista: 18 colori, compresi i colori caldi, il nero (solidità) e il turchino (vibrazione) La scomposizione del tono impressionista è sostituita da mescolanze graduate: sfumature cromatiche successive da cui scaturiscono la forma e la luce “Cézanne vuole rappresentare l'oggetto, ritrovarlo dietro l'atmosfera... l'oggetto è come illuminato sordamente dall'interno, la luce emana da lui, onde ne risulta un'impressione di solidità e materialità.” (Merleau-Ponty M., Il dubbio di Cezanne)

17 La casa dell'impiccato ad Auvers, 1872-73, 55*66. Louvre, Parigi

18 Hortense nella poltrona rossa, 1877, 72. 56
Hortense nella poltrona rossa, 1877, 72*56. Museum of Fine Arts, Boston

19 Recipienti, frutta e biscotti sul “buffet”, 1873-77, 75. 81
Recipienti, frutta e biscotti sul “buffet”, , 75*81. Szépmuvészeti Mùzeum.

20 Quattro uomini, 1875-75, 38*46. Barnes Fundation, Marion.

21 IL PERIODO “COSTRUTTIVO”. CENNI BIOGRAFICI
Paul lavora all'Estaque (Marsiglia) per un anno, poi a Melun con frequenti visite a Zolà- 1880 è di nuovo a Parigi, dove incontra ancora gli amici impressionisti, conosce Huysmans. Passa l'estate in campagna, presso Zòla. Ritorna a Pontoise accanto a Pissarro, è a Parigi per qualche mese, poi nella campagna di Aix, raggiunge a più riprese Renoir a La Roche Guyon e all'Estaque con Monet. Zòla pubblica l'Oeuvre, romanzo in cui il protagonista, pittore, ispirato alla figura di Cézanne, è definito dallo scrittore “genio abortito” . Finisce l'amicizia tra i due. Paul sposa Hortense. Muore il padre. Si stabilisce ad Aix ed espone a Bruxelles con il “Gruppo dei Venti”.

22 Autoritratto, , 34*25.

23 GLI OCCHI PENSANTI: IL NESSO TRA ARTE E NATURA
Essere un buon operaio, far bene il proprio mestiere era per lui la chiave di tutto. Dipingere bene significava vivere bene. Dava tutto se stesso, si calava con tutta la sua forza in ogni colpo di pennello. Bisogna averlo visto dipingere, dolorosamente teso, la preghiera nel volto, per immaginare quanto della sua anima mettesse nel lavoro. Tremava tutto. Esitava, la fronte congestionata equasi gonfia per invisibili pensieri, il busto raggomitolato, il collo incassato nelle spalle e le mani frementi fino al momento in cui, solide, volitive, tenere, posavano il tocco, sicure, sempre da destra a sinistra. Allora indietreggiava un po', e i suoi occhi si posavano di nuovo sugli oggetti. (Rilke R. M. 1907) Per dipingere un oggetto nella sua essenza, si devono avere gli occhi del pittore che solo nel colore sa vedere l'oggetto, se ne impossessa e lo collega agli altri. Bisogna adattare i propri mezzi espressivi alla natura, non piegarla a sé, ma piegarsi ad essa. Lasciarla germogliare in noi (Cé zanne P.) Come la parola non assomiglia a ciò che designa, la pittura non è un'illusione...la pittura riprende e converte in oggetto visibile ciò che senza di lei resta rinchiuso nella vita separata da ogni coscienza: la vibrazione delle apparenze che è la genesi delle cose. (Merleau-Ponty M. Il dubbio di Cézanne) La ragione dell'arte è qui: in ciò che pensano gli occhi (Cézanne P.)

24 Il grande pino, 1885-1897, 67*92. Home House Trustees, Londra.

25 Il golfo di Marsiglia, 1883-85, 73*100. Metropolitan Museum, New York.

26 Fruttiera, tovagliolo, bicchiere e mele, 1879-82, 46*55.

27 Fotografia di modello, 1860 ca. MOMA, New York.
Bagnante, , 126*95. MOMA, New York.

28 Paul Cézanne, 1885, 65*54, Natinal Gallery, Washington

29 GLI ULTIMI ANNI. CENNI BIOGRAFICI
1888 Paul torna a Parigi, viaggia in Piccardia, incontra di nuovo Van Gogh e Gaugin. Partecipa all'Esposizione Universale con La casa dell'Impiccato. Vive ad Aix, dove ospita Renoir per alcuni mesi, con qualche interruzione per soggiorni a Parigi, in Provenza e a Fontainbleu. Espone di nuovo a Bruxelles. Si reca a trovare Monet a Giverny, con il quale ha ripetuti dissidi. 1895 Prima grande personale di Cezanne, nella Galleria di Ambroise Vollard. Il grande pubblico e i critici dimostrano ancora incomprensione, ma i giovani artisti riconoscono in lui un maestro. Abita ad Aix per la maggior parte del tempo, con brevi soggiorni a Parigi , Vichy, Fointainbleu. Vive semplicemente e in solitudine, mentre la moglie e il figlio vivono a Parigi Frequenta il giovane pittore Bérnard e il poeta Gasquet. Espone al Salon des Indépendants, al Salon d'Automne (1904-5). L'età avanzata e il diabete gli procurano disturbi e lo rendono scontroso. 1906 Espone dieci opere al Salon d'Automne. Amici e ammiratori si recano a fargli visita, ma Paul predilige la solitudine per concentrarsi sulla pittura. Mentre dipinge in campagna è sorpreso da un temporale, si ammala e muore ad Aix pochi giorni dopo

30 “Che cosa c'è dietro il fenomeno naturale? Forse niente, forse tutto. Dunque, io intreccio queste mani erranti. Prendo a destra, a sinistra, qui e là, dappertutto, i suoi colori, le sue sfumature; li fisso, li accosto tra loro, e formano linee, diventano oggetti, rocce, alberi, senza che io ci pensi. Assumono un volume. La mia tela stringe le mani, non vacilla, è vera, è densa, è piena.” “Per dipingere bene un paesaggio devo prima scoprire le sue caratteristiche geologiche” “Il profumo dei pini, che è aspro nel sole, si deve sposare all'odore verde dei prati, all'odore delle pietre, al profumo del marmo lontano del monte Sainte-Victoire”

31 Le cabanon du Jourdan, 1906, 65*81, Coll. Privata, Milano.

32 Il lago di Annecy, 1896,65*81, The Courtauld Gallery, Londra.

33 Piana con alberi e case 1904-1906, 65*81, Propr. Buhrle, Zurigo.

34 Piana con case ed alberi, 1904-1906, 65*81, Kunsthaus, Zurigo.

35 Le grandi bagnanti II, 1900-1905, 130*195, National Gallery, Londra.

36 Il giardiniere (Vallier), 1900-1906, 63*52. Tate Gallery, Londra.

37 L'ARTE COME INTERROGAZIONE in MERLEAU-PONTY
Poiché profondità, colore, forma, linea, movimento, contorno, fisionomia, sono rami dell'essere, non esistono in pittura problemi distinti, né strade realmente opposte, né progressi per accumulazione, né scelte irrevocabili...niente è mai acquisito. Lavorando anche solo su un problema, fosse anche quello del velluto o della lana, il vero pittore sconvolge a sua insaputa i dati di tutti gli altri...la sua ricerca è sempre totale. Ciò che ha trovato, non lo possiede ancora, lo deve ancora cercare, la scoperta è quel che chiama nuove ricerche. L'idea di una pittura universale. È un'idea senza senso. Durasse ancora milioni di anni il mondo, per i pittori, sarà ancora da dipingere, finirà senza essere conquistato... in un certo senso, la prima pittura andava già sino in fondo dell'avvenire. Se le creazioni non sono un dato acquisito, non è solo perchè passano, come tutte le cose, ma perchè hanno pressochè tutta la loro vita dinanzi a sé (Merleau-Ponty M. L'occhio e lo spirito) Il pittore ha potuto solo costruire un'immagine. Bisogna attendere che quest'immagine si animi per gli altri. Allora l'opera d'arte avrà unito le vie separate, e non esisterà più semplicemente in una di loro come sogno tenace o delirio persistente, o nello spazio come una tela colorata, ma abbiterà indivisa in parecchi spiriti, presuntivamente in ogni spirito possibile, come un'acquisizione per sempre. (Meleau-Ponty M. Il dubbio di Cézanne)

38 Donna con caffettiera, 1890-1894?, 130*97, Musée d'Orsay, Parigi.


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