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PubblicatoCaterina Giordani Modificato 6 anni fa
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LE LINGUE ROMANZE (non corrispondenza con i confini nazionali)
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Diffusione del latino nell’Impero romano
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Esempio di isoglossa: A tonica latina > -e- in fr., -a- in occ.
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Altri esempi
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Situazione linguistica della Francia in epoca medievale
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Il castigliano VS gli altri dialetti iberici
711 la penisola iberica è in parte conquistata dagli Arabi Rimangono indipendenti i regni settentrionali (Asturie, León, Navarra, Aragona) Catalogna: influenza carolingia (Marca Hispanica) [827 gli Arabi conquistano la Sicilia; la conquista normanna inizia nel 1061] [gli arabi arrivano a minacciare anche la Francia meridionale, dove però rimangono solo per un breve lasso di tempo, respinti prima da Carlo Martello (732 battaglia di Poitiers) e poi definitivamente da Pipino il Breve (759)].
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Il castigliano VS gli altri dialetti iberici
L'espansione del castigliano al di là dai ristretti confini originari si collega a due eventi storici fondamentali, verificatisi entrambi nel 1492 cacciata degli ebrei dalla Spagna ad opera di Isabella e Ferdinando di Castiglia: a causa di tale forzato esilio questi gruppi di ebrei, detti sefarditi, si dispersero nei Balcani, nel Vicino Oriente e nell'Africa settentrionale, portando con loro un castigliano arcaico che ha ignorato le evoluzioni successive al XVI secolo scoperta dell'America, conquiste spagnole e fondazione dell'impero coloniale.
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Il castigliano VS gli altri dialetti iberici
Il nucleo originario dello spagnolo = un dialetto settentrionale della zona di Burgos (Castiglia) Diffusione all'epoca della Reconquista fino a imporsi nell'intera regione dominata dai sovrani castigliani Il sistema dialettale spagnolo, meno complesso di quello italiano, è stato condizionato dall'imporsi precoce del castigliano sulle altre varietà settentrionali (asturiano, leonese, aragonese), o meridionali (l’andaluso)
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Il castigliano VS gli altri dialetti iberici
Dei dialetti parlati nel medioevo è il caso di ricordare il mozarabe (da musta'rab 'arabizzato'), cioè la parlata romanza degli abitanti dei territori dominati dagli arabi, a seguito dell’occupazione della penisola iberica dal 711 in poi Nelle regioni meridionali della penisola il dominio arabo dura per otto secoli, fino alla caduta di Granada, nel 1492 La dominazione araba in Spagna ha lasciato tracce molto importanti nella lingua a livello di arabismi presenti nel castigliano; spesso tali voci sono entrate poi in altre lingue grazie alla mediazione castigliana.
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Conquista islamica della Spagna
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Spagna musulmana e Reconquista
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Il castigliano VS gli altri dialetti iberici
Non è facile stabilire confini linguistici precisi tra il castigliano e le lingue ibero-romanze contermini (il galego, il portoghese, il catalano) un tratto distintivo dello spagnolo è la dittongazione di Ĕ e Ŏ anche in sillaba chiusa il fenomeno manca sia al catalano sia al galego che al portoghese Esempi: TĔRRA> tierra, PŎRTA> puerta etc. nel consonantismo, il passaggio della fricativa labiodentale sorda f- iniziale a h- (FABULARE > hablar) la riduzione dei nessi di consonante + l (laterale) a una laterale palatalizzata: CLAMARE > llamar, PLANU(M) > llano la lenizione delle consonanti sorde intervocaliche che si indeboliscono e diventano fricative: LUPU(M) > lobo, VITA(M) > vida lo scempiamento, ma non la sonorizzazione, delle consonanti lunghe e geminate: BUCCA > boca la palatalizzazione di -ll- e -nn-: CABALLUM >caballo, ANNUM > año.
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articolo 3 della Costituzione del 1978
«1. Il castigliano è la lingua spagnola ufficiale dello Stato. Tutti gli spagnoli hanno il dovere di conoscerla e il diritto di usarla. 2. Le altre lingue spagnole saranno anch'esse ufficiali nelle rispettive Comunità Autonome in accordo con i loro statuti. 3. La ricchezza delle diverse varietà linguistiche di Spagna è un patrimonio culturale che sarà oggetto di speciale rispetto e protezione» catalano, basco, galego - stesso statuto attribuito al castigliano «castiglianizzazione "silenziosa”») (Schlösser), cioè, a partire dal Settecento, di repressione delle altre lingue, culminati nel corso del Novecento dalle politiche linguistiche del dittatore Francisco Franco
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Il catalano il catalano è parlato da circa 10 milioni di persone, in un territorio continuo, che comprende il Rossiglione (politicamente francese), la Catalogna storica (i Paísos Catalans, dove troviamo le province di Barcellona, Gerona, Tarragona e Lérida), la regione di Valencia e Alicante (Paísos Valencià), una sottile striscia di terra al confine tra la Catalogna (la Franja de Ponent) e l'Aragona e le isole Baleari (dal 1229)
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Il catalano lingua ufficiale della repubblica di Andorra
isola linguistica catalana di Alghero è un residuo dell'espansione catalana in Sardegna; la città fu popolata nel XIV sec. da catalani provenienti da Barcellona Le principali varietà dialettali del catalano sono due: una orientale e una occidentale.
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Il catalano la conservazione della fricativa labiodentale sorda F- iniziale latina, che in castigliano (in certe condizioni) diventa h- per poi dileguare FOLIA 'foglia' > cat. folla, sp. Hoja FACERE 'fare' > cat. fer, sp. hacer mancanza di dittongamento da Ĕ, Ŏ SĔPTEM 'sette' > cat. set, PŎNTE(M) 'ponte' > cat. pont, sp. puente, MŎRTE(M) 'morte' > cat. mort, sp. Muerte la riduzione del nesso -CT- a -it- feit < FACTU(M); lleit < LACTU(M) caduta della -n in posizione finale: esempio bé 'bene' < BENE, fi 'fine' < FINE(M) palatalizzazione di l- iniziale, esempi: llop < LUPU(M), lletra < LITTERA(M) (dal XVI sec.)
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Il catalano lingua intermedia o di transizione tra il gruppo gallo-romanzo e il gruppo ibero-romanzo. Nella sua fase più antica esso più vicino alle parlate gallo-romanze il lessico catalano mostra inoltre notevole affinità con l'occitanico e con il francese nell'uso contemporaneo è cresciuta la presenza di prestiti dallo spagnolo prestigio culturale, che culmina con l’apogeo del regno e del dominio aragonese Alla fine del Quattrocento, nel 1479, dopo l'annessione della Catalogna al regno di Castiglia, inizia la sua decadenza
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Il catalano politica linguistica spagnola: a partire dal XVII sec. è intollerante verso tutte le lingue diverse dal castigliano Il catalano è vietato nell'amministrazione e nell'insegnamento Nel corso dell’Ottocento Renaixença catalana, il catalano torna ad essere lingua letteraria e di cultura
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Il catalano inizio del Novecento Pompeu Fabra, autore delle Normes ortogràfiques (1913), della Gramatica catalana (1918) e del Diccionari general de la llengua catalana (1932) l'istituzione della Generalitat de Catalunya, il governo regionale (1931), rafforza il processo di rinascita, ma a partire dagli anni ’40 la dittatura franchista osteggia il catalano e le altre lingue di minoranza segnando una forte regressione ( ) inversione di rotta definitiva si è avuta nel 1980, con il ritorno dell'autonomia regionale, che ha favorito in tutti i modi l'espansione del catalano, oggi a pieno titolo a fianco del castigliano in tutti gli usi pubblici.
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Paesi dove una lingua romanza è lingua nazionale (arancione) o in cui viene parlata comunemente (giallo chiaro)
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VERDE spagnolo ARANCIO portoghese AZZURRO francese GIALLO (il colore scuro indica che la lingua è ufficiale; il colore chiaro indica che la lingua è di uso comune o amministrativo)
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Il latino e le lingue italiche
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Il latino e le lingue italiche
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Le migrazioni indoeuropee
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Lessico indoeuropeo Forma indoeuropea (ricostruita) *pəter It. padre
Ant. Ind. pitar Gr. patér Lat. pater Got. fadar Ing. father Tocario B pacer Ant. Irl. athir
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Lessico indoeuropeo Forma indoeuropea (ricostruita) *mater It. madre
Ant. Ind. matar Gr. méter Lat. mater Got. *moder Ingl. mother Tocario B macer Ant. Irl. mathir Lit. motina
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