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Cartolina italiana di Gino Boccasile (1941) celebrativa dell’

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Presentazione sul tema: "Cartolina italiana di Gino Boccasile (1941) celebrativa dell’"— Transcript della presentazione:

1 Cartolina italiana di Gino Boccasile (1941) celebrativa dell’ attacco di Perl Harbour

2 Kamikaze 1944 – 1945 – fase difensiva della guerra
(2565 piloti soldati) 80% delle perdite americane

3 Poster di propaganda di guerra antigiapponese prodotti negli USA

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5 Centro di Manzanar, California

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7 Campi di internamento e luoghi analoghi attrezzati dalla War Relocation Authority nell'ovest degli Stati Uniti

8 Un film che in parte tratta questo tema è La Neve cade sui cedri
La chiusura dei campi ebbe inizio nei primi mesi del 1945, precedendo in alcuni casi la fine della guerra del Pacifico. Quando furono ‘liberati’, i deportati avevano perso tutto: case, negozi e conti bancari. Dovettero ricominciare da zero e spesso fronteggiare una latente ostilità nei confronti del ‘nemico’ sconfitto 

9 Giugno 1944: Il governo statunitense Commissiona una ricerca sul modo di ragionare e vivere dei Giapponesi per renderne più comprensibile il comportamento ai soldati americani che li stanno combattendo

10 Ruth Benedict (1887 – 1948) Giovane assistente di Franz Boas

11 «Patterns of culture» (1934)
Esponente di spicco della cosiddetta scuola di «personalità e cultura» «Patterns of culture» (1934) Gli elementi (materiali e immateriali) che costituiscono una cultura vanno considerati non singolarmente ma nel loro sistema complesso e unitario, che li integra e assegna loro un particolare significato [reazione al «diffusionismo» che ricostruiva le aree culturali in base alla presenza di singoli elementi – ad es. la credenza nello «Spirito Guardiano»] Ogni cultura ha un suo «stile» che si imprime a fondo sui singoli. LA CULTURA PLASMA PSICOLOGICAMENTE L’INDIVIDUO Utilizzazione di categorie psicologico-intuitive piuttosto approssimative (riprese da Nietzsche: apollineo / dionisiaco ecc.)

12 1946

13 «cultura della colpa» «cultura della vergogna»

14 Il “collettivismo”, per Ruth Benedict, è il principio essenziale su cui si basa la società giapponese. Il singolo ha il dovere di captare con la massima attenzione tutti i segnali e i suggerimenti che gli arrivano dalla collettività in modo da determinare, in seguito alla loro analisi, qual è il posto “giusto” che gli compete in seno a quella società. Il corollario che ne consegue è che lo stimolo di partenza, per il singolo, è quello che gli proviene dall’esterno, dall’occhio della gente puntato su di lui, per cui l’autocontrollo (o anche autocensura) che quel singolo esercita su se stesso non si attiva (come prevederebbe l’etica occidentale) per fedeltà a una propria morale interiorizzata, ma per evitare la “scocciatura” del rimprovero esterno

15 Eric Robertson Dodds (1893-1979)
espulso dall'istituto Campbell College di Belfast per «volgare, affettata e persistente insolenza» Allontanato temporaneamente dall’università per il suo fiancheggiamento dell’Easter Rising, un movimento insurrezionalista irlandese Poeta, grecista, antropologo esperto di neoplatonismo esoteria e psicanalisi

16 1951, The Greeks and the Irrational

17 Giorgio De Chirico, 1917 Sergey Petrovich Postnikov (1838–1880)

18 Cratere apulo a colonnette ( ca.)

19 Gaspare Landi )

20 «cultura della vergogna»: il tragico destino dello spartiata sopravvissuto


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