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“IL VIVERE CRISTIANO” LEZIONE 13 DELLA SCUOLA DEL SABATO

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Presentazione sul tema: "“IL VIVERE CRISTIANO” LEZIONE 13 DELLA SCUOLA DEL SABATO"— Transcript della presentazione:

1 “IL VIVERE CRISTIANO” LEZIONE 13 DELLA SCUOLA DEL SABATO
SABATO 30 DICEMBRE 2017 4° TRIMESTRE 2017 1 1 1 1 1 1 1 1

2 CHI È IL DEBOLE NELLA FEDE?
(Romani 14: 1-15: 3) “Qualcuno che ha solo una comprensione limitata dei principi di giustizia. Desidera essere salvato ed è disposto a fare qualsiasi cosa che gli venga chiesto; ma a causa dell’immaturità della sua esperienza cristiana (cf. Ebrei 5: 11 e 6: 2) e forse a causa della sua educazione e delle sue convinzioni, cerca di assicurarsi la salvezza per mezzo dell’osservanza di alcune regole e prescrizioni che in realtà non sono obbligatorie per lui. Dà molta importanza a queste regole; li considera come assolutamente vigenti per poter raggiungere la salvezza, ed è turbato e perplesso quando vede che altri cristiani che conosce, specialmente coloro che sembrano avere più esperienza, non condividano i suoi punti di vista” CBA, su Romani 14: 1

3 PRIMO PROBLEMA: L’ALIMENTAZIONE
In che senso l’alimentazione era un problema ai tempi di Paolo? (Romani 14: 2-3; 1ª Corinzi 8) I sacerdoti pagani mettevano in vendita la carne che era stata sacrificata agli idoli. Tra i credenti vi era una discussione se conveniva o no, mangiare quella carne.

4 PRIMO PROBLEMA: L’ALIMENTAZIONE
Chi era il debole? Chi era il forte? Colui che, per i suoi precedenti ed educazione, non poteva, in tutta coscienza mangiare la carne sacrificata agli idoli. Colui che credeva in un solo unico e vero Dio, e gl’idoli non sono nulla, pertanto, non possono contaminare la carne che gli viene offerta. IL PROBLEMA: Il forte criticava il debole perchè non mangiava la carne sacrificata agli idoli e il debole era spinto a dubitare della sua fede.

5 SECONDO PROBLEMA: I GIORNI DI FESTA
In che senso i giorni di festa erano un problema al tempo di Paolo? (Romani 14: 6; Colossesi 2: 16; Galati 4: 9-10) “Pertanto, nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o a sabati” (Colossesi 2: 16) “Ma ora, avendo conosciuto Dio, anzi essendo piuttosto stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, ai quali desiderate di essere asserviti di nuovo? Voi osservate giorni , mesi, stagioni e anni” (Galati 4: 9-10) Alcuni fratelli giudei credevano di dover continuare a osservare le festività cerimoniali (Lune nuove, sabati rituali, Pasqua, Pentecoste, Giorno dell’Espiazione, …) e i giorni di digiuno (lunedì e giovedì)

6 SECONDO PROBLEMA: I GIORNI DI FESTA
Chi era il debole? Chi era il forte? Colui che credeva che doveva continuare a osservare tutti o alcuni giorni festivi segnati nel rituale giudaico e dalla tradizione. Colui che credeva che le festività giudaiche si compivano in Cristo. IL PROBLEMA: Il debole voleva imporre l’osservanza delle festività al forte.

7 SOLUZIONI ESPOSTE DA PAOLO
Il forte non deve giudicare il debole (Romani 14: 4) Dio riceve e accoglie tutti. Non giudicare o sottovalutare nessuno (Romani 14: 10-21) Dio giudicherà tutti; ognuno renderà conto di sè stesso e non degli altri. Nel giudicare si diventa un ostacolo di offesa per i nostri fratelli, o possiamo causare nel nostro fratello, l’indebolimento o la perdita della fede. Ognuno deve agire in accordo con la propria coscienza, senza forzare la coscienza dell’altro (Romani 14: 22-23) Dobbiamo agire in accordo con quello che crediamo. Se stiamo sbagliando, Dio ci aiuterà a capirlo nel momento in cui Lui lo considererà opportuno. Fare quello che piace al nostro prossimo (Romani 15: 1-3) “Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, per l’edificazione” (Romani 15: 2) Dobbiamo beneficiare spiritualmente il prossimo e aiutarlo nella sua crescita verso la perfezione.

8 “Dio desidera che i cristiani rispettino la libertà che gli ha dato in un modo meraviglioso. La proprietà di ogni uomo ha validità in Cristo. Dio ha comprato l’umanità. La mente di un uomo o il potere di un uomo non dovrebbero governare nè controllare la coscienza di un altro. Nel giudizio di Dio, la ricchezza e la posizione non esaltano una persona al di sopra di un’altra. Ognuno è libero di scegliere di servire Dio, di amare il Signore e osservare tutti i suoi comandamenti” E.G.W. (CBA vol. 1, Note ausiliarie su Esodo 21: 1-6)

9 Il Dio della pazienza e della consolazione
Vi dà un medesimo sentimento in Cristo Gesù Affinchè, con una sola mente e una sola voce glorifichiate Dio 15: 5 Il Dio della speranza Vi riempie di ogni gioia e pace nel credere Affinchè abbondiate nella speranza per la potenza dello Spirito Santo 15: 13 Il Dio della pace Sia con tutti voi. Amen. 15: 33 Nel terminare la sua epistola, Paolo condivide benedizioni speciali da parte di Dio per noi. Paolo vuole che abbiamo la forza persistente, il coraggio e la pace in ogni momento della nostra vita. ANDIAMO AVANTI !


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