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CORSO BASE TLC PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE

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Presentazione sul tema: "CORSO BASE TLC PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE"— Transcript della presentazione:

1 CORSO BASE TLC PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE
A CURA DI GIORDANO MEZZA

2 Le radiocomunicazioni in emergenza
U.O.R. BERGAMO

3 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
La conseguenza più immediata agli eventi calamitosi di una certa gravità è la repentina interruzione di tutti i sistemi di telecomunicazioni esistenti. Ciò ostacola gravemente quella che forse è la fase più delicata dell’emergenza, cioè l’accertamento del tipo di sinistro, della sua gravità e del suo ambito territoriale. X X X X X

4 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
Diventa indispensabile che ogni ente coinvolto dall’emergenza possa disporre di un adeguato sistema di radiocomunicazioni adeguato al tipo di intervento che l’ente è chiamato a svolgere, senza essere eccessivo e ridondante onde evitare di cagionare disturbi agli altri sistemi di radiocomunicazioni. X

5 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
Le radiocomunicazioni di emergenza costituiscono il ”sistema nervoso” di ogni struttura di protezione civile. La buona funzionalità dei sistemi di comunicazione, trasmissione ed informazione, costituisce la piattaforma organizzativa sulla quale costruire un efficace apparato di sicurezza locale. Con l’avvento della telefonia mobile, internet, la trasmissione dati in digitale, molti hanno ritenuto che la radio fosse uno strumento obsoleto, di cui se ne può fare a meno.

6 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
L’esperienza ha dimostrato che non è così. I sistemi di comunicazione più evoluti e tecnologici sono anche i più vulnerabili perché necessitano di supporti fissi sul territorio per veicolare le trasmissioni. I sistemi di comunicazione radio invece godono di una certa autosufficienza e risultano così più funzionali ed immediati e sopratutto non risentono di condizionamenti dovuti ai comportamenti collettivi della popolazione. X X

7 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
ESEMPIO: durante le recenti emergenze terremoti ,alluvioni o altre situazioni emergenziali si sono registrate punte di aumento del 500% del traffico telefonico e questo improvviso aumento unito a guasti derivati dagli eventi causa il blocco parziale o totale dei sistemi di rete di telefonia mobile e fissa. X X

8 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
VANTAGGI DEL SISTEMA RADIO: indipendenza da sistemi centrali che possono andare in avaria(anche nei sistemi radio digitali ogni ripetitore può lavorare in modalità singola) facile sostituibilità dei terminali (apparati radio) modesti costi di realizzazione e di attivazione linea sempre aperta con l’interlocutore (impossibile trovare “occupato”) - rapidità di chiamata possibilità di comunicazione circolare a più utenti condivisione delle informazioni (tutti gli utenti della medesima rete sentono tutti e tutti conoscono le medesime informazioni) X

9 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
L’UTILIZZO DELLA RADIO Lo spettro elettromagnetico utilizzabile per le radiocomunicazioni è molto vasto, ma anche i servizi che necessitano di radiocomunicazioni sono numericamente molto elevati (si pensi ai servizi sanitari, la vigilanza, le forze dell’ordine, le manutenzioni tecniche,ecc.), pertanto lo spazio destinato agli utilizzi di Protezione Civile in definitiva è molto limitato.

10 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
Il rischio che vi siano delle sovra emissioni, ovvero l’uso simultaneo della stessa frequenza da parte di più soggetti, è molto elevato. Ecco quindi la necessità di arrivare al più presto a dei piani provinciali di utilizzo delle frequenze. A tal proposito IL CCV BERGAMO ha istituito un tavolo di lavoro permanente sulle TLC che si occupa tra le altre cose dell’assegnazione e utilizzo concordato di bande e canali in funzione: - della zona territoriale da coprire - della tipologia delle informazioni da trasmettere - dell’Ente che deve utilizzare queste informazioni.

11 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
Un intervento di emergenza radio nel contesto di un’azione di protezione civile può svilupparsi in vari modi, alcuni di essi possono essere pianificati, ma spesso ogni emergenza insegna sempre un nuovo modo di utilizzo delle radio.

12 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
Maglie Radio Alternative di Emergenza Esse sostituiscono la rete telefonica e le reti di servizio normale quelle dei VVF; PS; CC; 118; CRI; ecc. ecc), ovvero si affiancano ad esse per avere maggiori canali di comunicazione sempre aperti senza il rischio di linee occupate a causa di eccessivo traffico o di avarie.

13 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
La maglia radio provinciale potrà essere costituita dai seguenti collegamenti: 1)COC - (o UCL unità di crisi locale)- territorio: l’operatore sul territorio genera l’informazione primaria o riceve l’ordine esecutivo finale. 2 COC - COM (ed eventualmente con i comuni limitrofi): si effettuano le trasmissioni di messaggi di richiesta di soccorso e/o di informazioni.

14 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
3 CCS – COM (e con altri enti interessati in maniera straordinaria dall’emergenza): si effettuano le trasmissioni di messaggi di richiesta di soccorso e/o di informazioni di grado più elevato dei precedenti.

15 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
4)Collegamenti d’associazione: collegamenti “non in rete”: effettuati fra postazioni di una medesima organizzazione con la propria sede o fra membri di diverse squadre ma sempre della medesima organizzazione. 5)Collegamenti PUNTO – PUNTO: collegamenti “non in rete” effettuati fra squadre di diverse organizzazioni e la stazione capomaglia o di coordinamento dell’emergenza o collegamenti “ad hoc” fra 2 o più postazioni interessate da particolari esigenze.

16 SISTEMI RADIO DIGITALI
DMR DIGITAL MOBILE RADIO

17 Le Radiocomunicazioni di Emergenza
6 LE NOVITA’ Progetto TLC C.C.V. Frequenze civili Collegamenti DIRETTI sia in tecnologia analogica che in tecnologia digitale DMR effettuati tra la stazione capomaglia o di coordinamento dell’emergenza (che può essere fissa o mobile e le diverse organizzazioni o i gruppi Comunali ed Intercomunali utilizzando le frequenze che sono in utilizzo ad ogni associazione o gruppo Frequenze radioamatoriali Collegamenti DIRETTI sia in tecnologia analogica che in tecnologia digitale DMR effettuati tra la stazione capomaglia o di coordinamento dell’emergenza (che può essere fissa o mobile e i RADIOAMATORI PATENTATI iscritti alle organizzazioni o ai gruppi Comunali – Intercomunali, utilizzando frequenze radioamatoriali (che solo i radioamatori iscritti in pc e muniti di Patente e licenza possono utilizzare. Con queste 2 modalità tutti i soggetti di Pc (associazioni ,gruppi ,organi enti ecc e anche i singoli radioamatori saranno coinvolti sia nella pianificazione che nella parte operativa .

18 Servizio Emergenza Radio
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza Radio Normative e leggi

19 Codice delle Comunicazioni Elettroniche
NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 LEGGE 259 DEL 01/08/2003 gu GU 15/09/2003 Codice delle Comunicazioni Elettroniche L’uso delle ricetrasmittenti, anche quelle normalmente utilizzate in Protezione Civile, è regolamentato dalla Legge 259/2003 precisamente agli articoli 104, 105 e 145 e dall’allegato 25 della stessa legge per quanto riguarda i contributi.

20 NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Le associazioni di volontariato di Protezione Civile iscritte nei Registri Regionali, e in generale quelle assoggettate per tipologia ad ONLUS ,cosi come gruppi Comunali o Intercomunali sono esentati da qualsiasi tassa o contributo Ministeriale

21 Articoli di riferimento
NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Articoli di riferimento Allegato 25 – art. 33/34: Contributi Articolo 104: Autorizzazione Generale Articolo 105: Apparati di libero uso Articolo 145: Banda cittadina

22 NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Attenzione il non rispetto delle leggi e delle normative nel settore delle telecomunicazioni anche di Protezione Civile può portare a gravi conseguenze sia a livello personale che a livello di Associazione o di Gruppo. Il Ministero infatti con le proprie unità ispettive può effettuare controlli a campione .

23 Servizio Emergenza Radio
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza Radio Gamme e frequenze

24 Banda UHF - LPD (Low Power Device)
NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Banda UHF - LPD (Low Power Device) Dimensioni e portata e potenza ridotte Frequenza 433/434 MHz Nessuna autorizzazione richiesta Nessun contributo richiesto Impiego in aree ristrette NON Più UTILIZZATA

25 Banda UHF - PMR (private mobile radio 446 Mhz)
NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Banda UHF - PMR (private mobile radio 446 Mhz) Dimensioni ridotte, potenza 500 mW Uso libero seppure subordinato ad una “autorizzazione generale” per la quale si versano € 12,00 annui per un numero illimitato di apparecchi. Utilizzo specifico per determinati soggetti Raggio di copertura scarso

26 PMR446 (Private Mobile Radio) LPD (Low Power Devices 433 MHz)
CB (Citizen’s Band 27 MHz) Frequenze di libero uso per tutti (radiocomandi, giocattoli ecc.) Nessuna esclusiva d’uso Nessuna riservatezza Non adatte ad uso intensivo Portata molto limitata (PMR-LPD) Scarsa autonomia Perché non usare le PMR446 – LPD – CB?

27 -Buona copertura territoriale (sia in punto punto – Ponte ripetitore )
NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Bande VHF/UHF – PMR (Professional Mobile Radio asservite da ponti ripetitori) -Buona copertura territoriale (sia in punto punto – Ponte ripetitore ) -Autorizzazione generale rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni a fronte di articolata istruttoria di richiesta. -Frequenze assegnata d’ufficio dal Ministero. -Utilizzabili solo con specifiche radio (APPARATI CIVILI OMOLOGATI).

28 Bande radioamatoriali
NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Bande radioamatoriali Uso autorizzabile a fronte di denuncia di inizio attività previo conseguimento della “patente” radioamatoriale sono operate in esclusiva da Radioamatori con nominativo univoco internazionalmente.

29 NORMATIVA E LEGGI – 259 /2003 Art. 104
  Le bande di frequenze e le caratteristiche tecniche delle apparecchiature sono definite a norma del piano nazionale di ripartizione delle frequenze. P.N.R.F. AGGIORNATO AL 2015

30 Funzioni di Supporto comunali
Tecnica e di pianificazione Servizi Essenziali Sanità Censimento danni a persone e cose Volontariato Strutture Operative Materiali e mezzi Assistenza alla popolazione Telecomunicazioni

31 SALA OPERATIVA La sala operativa è il supporto tecnico ai vari Centri, sia C.C.S., C.O.M. ed U.C.L.. In essa si riuniscono tutte le funzioni che collegialmente operano per fronteggiare o per il superamento dell’emergenza. La sala operativa deve essere dotata di adeguati mezzi di comunicazione, risorse tecniche e cartografiche, nonché elenchi particolareggiati di tutte le risorse umane e di mezzi presenti sul territorio di competenza.

32 Servizio Emergenza Radio
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza Radio Teoria e tecnica

33 Un po’ di tecnica……. FREQUENZA
La frequenza radio, praticamente, è quella serie di numeri che impostiamo sull’apparecchiatura radio per poter parlare; tecnicamente, però, è il numero dei cicli al secondo che avrà l’onda sulla quale viaggiano le nostre parole. La sua unità di misura è l’Hertz. Se le apparecchiature radio sono i mezzi, le bande di frequenza sono le strade:

34 Modalità di propagazione onde radio
Un po’ di tecnica……. Modalità di propagazione onde radio

35 Bande e Propagazione Un po’ di tecnica…….
Esistono diversi modi di propagazione delle onde radio:attraverso la ionosfera per quanto riguarda le “ONDE CORTE” (H.F.) ovvero High Frequency, in modo presso chè rettilinei detti a portata ottica per quanto riguarda le “ONDE CORTISSIME” (V.H.F. - U.H.F. - S.H.F.) I segnali emessi dalle stazioni radio in V.H.F. su frequenze assegnate dal Ministero delle Comunicazioni, dietro concessione sono per la loro caratteristica di propagazione, limitate sia dagli ostacoli che dalla curvatura terrestre. Infatti la portata massima teorica del collegamento fra due stazioni situate in terreno pianeggiante, dipende essenzialmente dalla quota delle rispettive antenne in portata ottica.

36 Propagazione delle onde elettromagnetiche
Un po’ di tecnica……. Propagazione delle onde elettromagnetiche Nelle città, si possono avere forti variazioni di segnale anche fra punti situati a brevi distanze. Il fenomeno è dovuto alla presenza di costruzioni in cemento che riflettono in vario modo i segnali, i quali raggiungono l’antenna con fase diversa. •I collegamenti nelle zone urbane o industriali, possono risultare difficoltose per la presenza di disturbi radioelettrici di natura impulsiva, generati dagli autoveicoli, macchine utensili, etc. che per la loro natura provocano un “mascheramento” dei segnali più deboli. Negli ultimi periodi altro nemici delle tlc si sono fatti sempre più numerosi tra i quali :alimentatori dei pc portatili ,access point wi-fi di bassa qualità,monitor per pc di scarsa qualità.

37 HF (High Frequency): da 500 Hz a 30 Mhz
Un po’ di tecnica……. HF (High Frequency): da 500 Hz a 30 Mhz Si tratta della banda più “vecchia” dove le onde radio possono percorrere i tragitti più lunghi seguendo la curvatura della terra e le riflessioni sia del suolo che della stratosfera, inoltre le onde radio con questa frequenza sono in grado di attraversare, senza grosse perdite, gli ostacoli rappresentati da case, boschi ecc. Necessitano però di grandi potenze ed antenne molto lunghe. In protezione civile una porzione di questa banda viene utilizzata dalla forze armate e un’altra piccolissima porzione dai radioamatori per i collegamenti fra le Prefetture o con il Dipartimento Protezione civile

38 VHF (Very High Frequency): da 30 Mhz a 300 Mhz
Un po’ di tecnica……. VHF (Very High Frequency): da 30 Mhz a 300 Mhz La caratteristica principale di questa banda è la presenza, nella parte alta della stessa, di molti servizi privati e di quasi tutti i servizi di pubblica assistenza (Vigili del fuoco, Croce Rossa, 118, Protezione civile ecc.). Nella parte bassa è allocata la banda destinata al Ministero del Interno P.S. –V.F.

39 VHF (Very High Frequency) segue
Un po’ di tecnica……. VHF (Very High Frequency) segue In questa banda, a partire già dalle frequenze intorno ai 130 Mhz i collegamenti si effettuano in portata ottica, in quanto le onde radio non riescono a seguire la curvatura della terra e iniziano a manifestare un discreto assorbimento quando attraversano muri e zone abitate.

40 Un po’ di tecnica……. UHF (Ultra High Frequency) da 300 a 3.000 Mhz.
In questa banda, la direzionalità e la trasmissione a portata ottica diventano le caratteristiche peculiari che permettono alle apparecchiature radio di effettuare collegamenti anche di parecchi chilometri con pochissima potenza. Per contro, basta un ostacolo fra la trasmittente e la ricevente per compromettere il collegamento.

41 Un po’ di tecnica……. Le altre bande sia inferiori sia superiori hanno poca rilevanza per le attività di protezione civile riferita agli operatori radio di squadra o comunali. Riferiamo per conoscenza didattica che le bande superiori ovvero le microonde sono importantissime per i collegamenti con i satelliti e per collegamenti wi-fi.

42 Un po’ di tecnica……. APPARECCHIATURE
A seconda del tipo di frequenza utilizzato, possiamo individuare diversi tipi di apparecchiature radio. E’ importante, per un operatore radio saper riconoscere le diverse apparecchiature che potrebbe dover utilizzare durante le trasmissioni radio, tenendo presente la differenza tra apparati PORTATILI e apparati VEICOLARI, apparati FISSI o di base e RIPETITORI

43 Apparati portatili

44 Apparato fisso o di base
Un po’ di tecnica……. Apparato veicolare Apparato fisso o di base

45 Un po’ di tecnica……. Ponte ripetitore

46 Radio portatile Radio veicolare (5W) (10W) Radio veicolare
8-10 km circa Radio veicolare (10W) 40-50 km circa Radio portatile (5W) 3-5 km circa Radio veicolare (10W) 7-10 km circa

47 Un pò di tecnica…. Apparati Radio
FUNZIONI Di qualsiasi tipo di radio si debba utilizzare, è importante riuscire ad individuarne le funzioni e le componenti principali. tasto on - off Volume Squelch(silenziatore) selettore Potenza Selettore CH / FREQ. Indicatore segnali Tasto PTT Ingressi/Uscite audio Attacco antenna

48 Un po’ di tecnica…. Antenne
Alle apparecchiature radio si possono collegare diversi tipi di antenne: direttive, da tetto, da balcone, da autovettura, da campo, portatile (a seconda del tipo, si influenza la portata della radio). L’antenna di un ricetrasmettitore è l’elemento più importante per la buona riuscita di una trasmissione (ricezione): senza di essa anche il miglior apparecchio radio diventa inutilizzabile.

49 Un po’ di tecnica…. Antenne
La qualità di un’antenna viene indicata dal suo guadagno, misurato in decibel (dB): maggiore è questo valore, migliore sarà il rendimento della stessa.

50 Un po’ di tecnica…. Antenne
Funzionamento di un’antenna Un’antenna collegata ad un trasmettitore irradia delle onde elettromagnetiche, cioè produce intorno a sé contemporaneamente un campo elettrico e un campo magnetico alternati, aventi la stessa frequenza della corrente che il trasmettitore invia all’antenna (in gergo tecnico si dice che il trasmettitore alimenta l’antenna).

51 Lo scopo di un’antenna ricevente è invece quello di trasformare l’energia delle onde elettromagnetiche presenti nello spazio in correnti elettriche da inviare al ricevitore. Una stessa antenna può essere collegata in momenti diversi sia ad un trasmettitore che ad un ricevitore; non esistono quindi antenne solo trasmittenti o solo riceventi, ma il loro funzionamento dipende dall’apparecchiatura a cui sono collegate.

52 Un po’ di tecnica…. Antenne
Lunghezza di un’antenna In generale l’antenna ideale è lunga esattamente quanto la lunghezza d’onda della frequenza per cui viene utilizzata. Spesso ciò sarebbe impossibile o comunque assai scomodo, quindi si utilizzano antenne lunghe1/2 onda, 1/4 d’onda, 5/8 d’onda. E’ inoltre possibile accorciare ulteriormente la lunghezza “elettromagnetica” dell’antenna avvolgendo delle bobine di carico alla base o a metà stilo (si tratta di cavo di rame avvolto a spirale intorno ad un supporto cilindrico di plastica).

53 Un po’ di tecnica…. Antenne
Le antenne così costruite si dicono “caricate” ed hanno un rendimento leggermente inferiore alle altre. Sono antenne di questo tipo tutte quelle di “gomma” utilizzate nelle radio portatili (in realtà annegata nella gomma c’è una spirale a molla e alla base dell’antenna si trova proprio una bobina di carico). Si tratta quindi di raggiungere il miglior compromesso tra il rendimento dell’antenna e le sue dimensioni fisiche.

54 Un po’ di tecnica…. Antenne

55 Un po’ di tecnica…. Antenne
Ricordatevi !!! più la frequenza di lavoro si alza più l’antenna si accorcia Più la frequenza di lavoro si abbassa più l’antenna si allunga

56 Un po’ di tecnica……. Ripetitori

57 Master & Slave Un po’ di tecnica……. RIPETITORE 1 "MASTER" 1
PERIFERICO 1 1 RIPETITORE 4 1 RIPETITORE 2 PERIFERICO PERIFERICO

58 Ruoli e compiti dell’operatore radio
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza radio Ruoli e compiti dell’operatore radio

59 Le comunicazioni radio legate ad attività di Protezione Civile
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza radio RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO Le comunicazioni radio legate ad attività di Protezione Civile Sono considerate CRITICAL COMMUNICATION

60 RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO
IL TRIAGE dell’INFORMAZIONE Una volta recati sul luogo dove è in atto l’emergenza si descrive via radio alla sala operativa la reale situazione. La descrizione dell’evento è d'estrema importanza per chi dovrà gestire l’emergenza: più precise ed immediate saranno le informazioni, meglio il direttore dell’emergenza avrà chiaro il quadro della situazione e agirà di conseguenza. Può sembrare banale, ma gli strumenti primari per questa attività sono carta e penna: •Annotare la descrizione del luogo (frazione, km autostradale indirizzo) •Prestare attenzione anche ai particolari della zona e della sede stradale per segnalare i passaggi per i mezzi pesanti ecc. •Descrivere il tipo di evento: terremoto, scoppio, alluvione, crollo, incidente

61 RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO
• cercare di capire e conoscere il numero delle vittime coinvolte e la loro gravità • controllare se vi sono pericoli collaterali, per esempio liquidi tossici o nocivi, cavi elettrici sospesi o danneggiati, materiali con etichette o pannelli di pericolo • pianificare il percorso per gli eventuali mezzi di soccorso •Ricordarsi sempre “quando”, ovvero l’ora di quando è avvenuto l’evento

62 RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO
LA CHIAMATA RADIO. RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO E’ importante ricordare di trasmettere il messaggio o l’eventuale richiesta di soccorso cercando di non tralasciare i dati fondamentali; un metodo efficace, come riferimento, è quello di ricordare le famose 5 W del giornalismo inglese. Who = Chi What = Che cosa Why = Perché / Come Where = Dove When = Quando I dati trasmessi dall’operatore dovranno, nel limite del possibile, rispondere a queste 5 basilari domande.

63 LA CHIAMATA RADIO. RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO
QUANDO? / DOVE? / COSA? / CHI? / COME ? Non è necessario che siano esposte nell'ordine Il messaggio di richiesta soccorso non deve contenere suggerimenti di carattere operativo se non dettati da competenza specifica. Ricordarsi che le informazioni inutili occupano la frequenza e creano confusione in chi riceve il messaggio Dividiamo mentalmente sempre le supposizioni dai fatti reali e comunichiamo SOLO I FATTI di cui siamo a conoscenza

64 RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO
LA CHIAMATA RADIO. RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO A seconda delle circostanze, un operatore radio deve svolgere determinati compiti. Il suo nominativo può cambiare in funzione di esercitazioni, emergenze o servizi, si riportano alcuni esempi: “Bravo 1 ” “ Coc seriate ” (COM) Isola ” “equipaggio 7” “postazione tendopoli Cuneo 3” “ Bergamo Fs “14”

65 RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO
LA CHIAMATA RADIO. RUOLI E COMPITI DELL’OPERATORE RADIO QUALSIASI sia il NOMINATIVO assegnato all’operatore radio, la sua chiamata verso un altro operatore o verso una stazione, sarà da effettuarsi secondo la procedura: chiamata : “ X da Y “ prima si dichiara il nome di chi si chiama e poi il proprio es.: “bravo 7 da bravo 1 cambio ” ; 2) risposta : “Avanti COMUNICARE PER LA BRAVO 7” 3) trasmissione di messaggio o richiesta dati 4 Al termine della nota inviata PRONUNCIARE FINE NOTA E ATTENDERE SEMPRE IL RICEVUTO

66 LA CHIAMATA RADIO. REGOLE FONDAMENTALI
Tenere il microfono alla giusta distanza dalla bocca (circa 7-8 cm). Una distanza inadeguata potrebbe alterare la comprensibilità Quando si deve trasmettere, attendere due secondi circa fra la pressione del ptt (tasto che permette di trasmettere) e l’inizio del discorso per evitare di “tagliare” le prime parole. Parlare con calma, cercando di non farsi prendere dal panico. Pronunciare il messaggio con un tono chiaro e comprensibile. Attendere alcuni secondi fra un passaggio e l’altro per consentire l’inserimento di eventuali chiamate urgenti Essere precisi e, allo stesso tempo, concisi nel trasmettere dati e/o messaggi. Parlare con educazione, avendo rispetto verso l’interlocutore.

67 LA CHIAMATA RADIO. Nelle comunicazioni radio in emergenza si usano alcuni termini specifici: AVANTI - ho ricevuto la chiamata, parla; IN ASCOLTO – ti sto ascoltando; RICEVUTO – ho recepito il messaggio e ne ho compreso il contenuto, non va ripetuto; AFFERMATIVO – invece di “sì” (troppo breve, potrebbe non essere percepito); NEGATIVO – invece di “no”; INTERROGATIVO – ho fatto una domanda, aspetto una risposta; CHIUDO o FINE– non ho altro da dire, interrompo la comunicazione; SE NON C’E’ ALTRO – l’interlocutore che vuole chiudere il colloquio afferma “chiudo” e aggiunge “se non c’è altro”, per sapere se l’altro non vuole continuare; questi, o prosegue a parlare o risponde “chiudo”.

68 LA CHIAMATA RADIO. Riassumendo:
per chi trasmette un messaggio di richiesta di soccorso la tempestività deve prevalere sulla forma, ma sono determinanti: -> la chiarezza; -> la sintesi; -> la perentorietà; (non ammettere discussioni, obiezioni, dilazioni sul tempo) -> l'inequivocabilità; -> non consentire a chi riceve il messaggio di: avere dubbi o dare un’interpretazione Solo se si mettono in atto le condizioni sopra elencate la comunicazione dell'emergenza sarà efficace e porterà velocemente i risultati richiesti e sperati

69 Servizio Emergenza Radio
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza Radio L’alfabeto fonetico

70 ALFABETO FONETICO. L’Alfabeto Fonetico Internazionale viene utilmente impiegato nel caso in cui un operatore radio debba trasmettere dei dati particolarmente importanti che richiedano un alto grado di precisione nella loro trascrizione (come nomi, cognomi, targhe automobilistiche, ecc.).

71 ALFABETO FONETICO. Bisogna quindi trasmettere con molta calma, ma senza troppe esitazioni i dati interessati, avendo cura di dire ogni lettera come la corrispondente internazionale. In ogni caso, prima di procedere con lo “spelling” fonetico, accertarsi che l’interlocutore ne sia a conoscenza. targa BG459ST = “Bravo Golf 459 Sierra Tango” E’ buona norma accertarsi che l’interlocutore abbia registrato correttamente i dati, possibilmente ripetendo il passaggio e chiedendo la conferma di ricezione.

72 ALFABETO FONETICO NATO
J Jiuliet S Sierra B Bravo K Kilo T Tango C Charlie L Lima U Uniform D Delta M Mike V Victor E Echo N November W Whisky F Foxtrot O Oscar X X-Ray G Golf P Papa Y Yankee H Hotel Q Quebec Z Zulu I India R Romeo Es. Sicilia:S= sierra I= india C= charlie I= india L= lima I= india A= alfa

73 Servizio Emergenza Radio
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza Radio La maglia radio

74 Procedure LA MAGLIA RADIO
Lo schema a maglia è un sistema gerarchico di comunicazioni via radio. Utilizzando questo metodo, si riesce a mettere in contatto tra loro diversi operatori in modo ordinato ed efficiente. La stazione capo maglia coordina i vari collegamenti: ad essa fanno riferimento le varie sottomaglie e le relative stazioni mobili. Di solito il ruolo di capo maglia viene assolto dalla Prefettura ( C.C.S.) O dal C.O.M o da un C.O.C,

75 Procedure PROCEDURA Il C.C.S. dirigerà l’emergenza nel suo insieme, ma si rivolgerà esclusivamente alle stazioni sottomaglie – possibilmente con collegamento protetto – che sono alla sua dipendenza. Le stazioni sottomaglie non si metteranno mai in contatto tra loro, né con le unità dipendenti dI un altro gruppo, ma saranno in comunicazione con il C.C.S. e con le proprie unità. Queste ultime potranno collegarsi solo con la stazione da cui dipendono.

76 Procedure L’OPERATORE
Ogni operatore radio, dovendo ricoprire il proprio ruolo all’interno della maglia radio, avrà delle consegne da rispettare: canale o frequenza operativa; nominativo personale; nominativi esclusivi con i quali collegarsi; messaggistica.

77 Servizio Emergenza Radio
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza Radio Esempi di maglia radio

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79 Servizio Emergenza Radio
Il modulo messaggio

80 IL MODULO MESSAGGIO COSA E’
E’ un modulo in dotazione alla Struttura S.E.R. e deriva direttamente dal modello 57 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile; è stato inviato a tutti gli Enti che possono essere interessati all’utilizzo del medesimo durante le emergenze.

81 IL MODULO MESSAGGIO Esempio del “MODULO MESSAGGIO Contenuto nella
Direttiva della IA e IIA edizione Ogni Organizzazione deve avere le proprie procedure, al fine di pianificare ogni probabile intervento.

82 Tutti gli operatori radio
IL MODULO MESSAGGIO Ricavato dal modulo messaggi edito dalla: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile nella procedura: Attività preparatoria e procedure d’intervento in caso di emergenza per protezione civile. (seconda edizione ) Tutti gli operatori radio lo usano, il medesimo deve essere usato da tutti coloro che hanno bisogno di trasmettere un messaggio. Analizziamolo.

83 IL MODULO MESSAGGIO Dettaglio 1
ESEMPIO DI UN MESSAGGIO RICEVUTO E DA TRASMETTERE Eventi franosi Campania S-C5- 125/98 X Cantiere 05 Sarno Da responsabile cantiere n°. 5 COM SARNO - c.a. Arch. R. Bianchi 16,35 16,50 Sindaco SARNO - c.a. Giancarlo Rossi Prefettura Napoli per quanto di competenza Continua

84 IL MODULO MESSAGGIO Dettaglio 2
Continuazione ESEMPIO DI UN MESSAGGIO RICEVUTO E CONSEGNATO C.05-25/98 Si richiede con URGENZA una pala meccanica, con benna minimo da 2 metri stop Un mezzo per evacuazione macerie stop Pregasi comunicare disponibilità o meno stop Res. Cantiere 05 R. Bianchi Ch 1/43 G.FR. 3 5 2 4 COM - M. Esposito ,01 1234 N.A. Ricordarsi di far sempre firmare la copia del messaggio, dalla persona a cui viene consegnato il messaggio. La copia firmata sarà archiviata a cura del Centro Trasmissioni FILE NAME: DiMa /84.PPT - CREATED BY R. BORELLI - ASS. INGEGNERIA & VOLONTARIATO

85 IL MODULO MESSAGGIO CHI LO UTILIZZA
Il modulo messaggio vede l’interazione di due ruoli diversi: COMPILATORE : è colui che redige il messaggio, non lo trasmette e di solito è addetto ad ambiti diversi rispetto alle trasmissioni radio (es.: Sindaco, coordinatore logistico, ecc.). OPERATORE RADIO : è colui che trasmette in fonia il messaggio che è stato scritto dal compilatore.

86 IL MODULO MESSAGGIO ZONE DI COMPILAZIONE
Si distinguono in base ai due casi: MSG in PARTENZA MSG in ARRIVO Compilatore: usa la parte centrale tra le due bande Operatore radio: usa la parte inferiore e quella superiore alle due bande Operatore radio: compila ogni zona del modulo (anche quella centrale).

87 IL MODULO MESSAGGIO PAROLE CHIAVE
QUALIFICA DI PRECENDENZA: definisce la priorità di trasmissione, smistamento, recapito del messaggio e viene stabilita dal compilatore. PUÒ ESSERE: U = urgente O = ordinario

88 } IL MODULO MESSAGGIO PAROLE CHIAVE
QUALIFICA DI TRASMISSIONE: definisce la priorità di trasmissione, smistamento, recapito del messaggio e viene stabilita dall’operatore radio. PUÒ ESSERE: PA = richiede soccorso per salvaguardia di vite umane e/o animali; P = richiede soccorso per salvaguardia di beni materiali mobili e immobili; U = urgente; O = ordinario. } già definiti dal compilatore

89 IL MODULO MESSAGGIO QUALCHE REGOLA
Dettare molto lentamente, avendo cura di interrompere la trasmissione dopo un certo numero di parole e riprendere la dettature solo dopo la conferma di avvenuta ricezione. Numerare progressivamente ogni modulo messaggio utilizzato; se per una stessa trasmissione se ne utilizza più di uno specificare con “segue modulo n° prot.”. Evitare le correzioni (sono ammesse solo per i messaggi di tipo PA e P). Compilare in ogni parte di propria competenza, senza tralasciare alcuna dato. Possibilmente redigere doppia copia utilizzando la carta carbone.

90 Sistemi Digitali di Comunicazione
F.I.R. C.B. Servizio Emergenza Radio Sistemi Digitali di Comunicazione

91 DMR IDAS NEXEDGE TETRA

92 Servizio Emergenza Radio

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