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BIOETICA E BIOETICHE E’ necessario interrogarsi sul perché sia giusto/bene comportarsi in un certo modo, rispetto alle molteplici possibilità che ci.

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1 BIOETICA E BIOETICHE E’ necessario interrogarsi sul perché sia giusto/bene comportarsi in un certo modo, rispetto alle molteplici possibilità che ci vengono offerte, anche grazie allo sviluppo della tecnologia. Esistono diverse giustificazioni della bioetica, tamto che alcuni parlano di «bioetiche».

2 BIOETICA LIBERALE-LIBERTARIA
Non esiste una verità oggettiva conoscibile (non cognitivismo etico). Sfiducia nei confronti delle «grandi narrazioni» dell’antichità e della modernità. Lo sforzo di ricondurre ad unità la pluralità di valori finirebbe per comprimere la libertà individuale. Ogni visione etica soggettiva deve essere accolta.

3 BIOETICA LIBERALE-LIBERTARIA
E’ possibile trovare individui che, condividono convinzioni morali soggettive, formando «comunità morali». Chi non condivide questi accordi è «straniero morale». Tra le diverse comunità morali, straniere tra di loro, è possibile concordare procedure formali per risolvere le controversie, ma non trovare accordo sui contenuti. La bioetica è chiamata a garantire procedure di accordo tra stranieri morali. La negoziazione non parte da alcun fondamento contenutistico: problema nella gestione del conflitto.

4 BIOETICA LIBERALE-LIBERTARIA
Principio di autonomia: garantisce la possibilità per gli individui di esprimere giudizi morali soggettivi. Persona: agente morale, in grado di stipulare accordi e concludere contratti, dunque cosciente e capace di aurtodeterminarsi. Pazienti morali: persone che non sono in grado di esercitare la libertà. Criticità della teoria: tutela delle persone fragili.

5 BIOETICA UTILITARISTA
Teoria consequenzialista, benesserista, egualitarista. La valutazione si limita alle conseguenze dell’azione. Persegue il miglior rapporto tra costi e benefici dell’azione (utile). Priorità alla sensazione rispetto alla ragione. La soggettività personale non coincide con la natura umana.

6 BIOETICA UTILITARISTA
Critica dell’antropocentrismo: diritti degli animali, in quanto esseri senzienti. Centrale il riferimento alla qualità della vita. Nel calcolo degli interessi, può prevalere l’interesse della collettività su quello individuale. Criticità della teoria: difficile conciliazione degli interessi contrastanti e inspiegabilità di scelte morali non dettate dall’interesse.

7 BIOETICA DEI PRINCIPI Di fronte al pluralismo etico si propongono principi bioetici di livello medio. Si cerca un accordo pratico su alcuni principi, senza fornire loro una giustificazione teoretica. Principi Autonomia: libertà dell’individuo Beneficenza: scelta che produce maggiori benefici Non maleficenza: non arrecare danni intenzionalmente Giustizia: equità distributiva

8 BIOETICA DEI PRINCIPI Approccio pragmatico, che non è riconducibile né al deduttivismo, né all’induttivismo. I principi sono sempre suscettibili di verificazione e falsificazione nel confronto con l’esperienza. Approccio dinamico, duttile, sempre emendabile. L’obbligatorietà dei principi dipende dalle circostanze: in caso di conflitto tra principi occorrerà vedere quale sia il principio più aderente alla situazione concreta. Critica: i principi rischiano di diventare riferimenti vuoti, riempibili in base alle teorie etiche di riferimento.; eccessiva astrattezza e spersonalizzazione.

9 BIOETICA DELLE VIRTÙ Etica in prima persona/Etica in terza persona: attenzione sull’agente e le sue motivazioni, anziché sull’azione. Sforzo rivolto all’eccellenza. Aristotele: virtù intesa come realizzazione di un fine interno al soggetto agente attraverso le azioni. Per comprendere la medicina occorre comprendere la natura dell’umano. Il medico agisce per il bene del paziente. Medicina relazionale, basata sul principio di beneficenza, sulla fiducia tra medico e paziente e sull’obbligo etico per il medico di curare il paziente in maniera olistica.

10 BIOETICA DELLE VIRTÙ Costante impegno attivo nella prassi, nel perseguimento di un’attitudine interiore. Hume: formula una variante empiristica della teoria delle virtù, quale soddisfazione associata a certe azioni, per educazione o convenzione. La virtù perde la sua vocazione oggettiva-universalistica e diviene irriducibilmente plurale, relativistica. Se estrapolata da una concezione finalistica metafisica, la bioetica delle virtù rischia di divenire una catalogazione di comportamenti etici.

11 BIOETICA FEMMINISTA Il femminismo è un ambito di riflessione estremamente variegato, legato allo studio delle ragioni che comportano la subordinazione della donna rispetto all’uomo e delle azioni per eliminare questo fenomeno. Femminismo radicale: non esiste una natura umana comune e le donne devono aver accesso alle tecnologie per liberarsi dal giogo della maternità; esaltazione della donna in contrapposizione all’uomo. Femminismo moderato: Riformulazione dell’etica tradizionale sulla base del contributo femminile; diversità esperienziale, ma uguaglianza ontologica tra uomini e donne.

12 BIOETICA DELLA CURA Carol Gilligan differenzia due tipi di approccio morale Maschile: individualità, autonomia, distacco, imparzialità, razionalità… Femminile: relazionalità, responsabilità, coinvolgimento interiore, empatia, sollecitudine… La cura è caratteristica femminile, che tuttavia può essere condivisa dagli uomini. Critiche: visione essenzialista della donna. In realtà la cura è un’attitudine più frequente nelle donne, ma rappresenta un modello bioetico universale, fondato sulla vulnerabilità e la relazionalità di ogni essere umano.

13 BIOETICA DELLA RESPONSABILITA’
Presa di coscienza del tema della sopravvivenza della vita sul nostro pianeta. Allargare l’orizzonte dell’etica oltre il momento presente. Esigenza di valutare le conseguenza dell’agire umano sulla natura. Dilatazione dell’etica tradizionale. Avendo la libertà, l’uomo è investito da una maggiore responsabilità. L’essere comporta la capacità di avere scopi e, in quanto tale, rappresenta un valore rispetto al non essere e alla mancanza di scopi. 13

14 BIOETICA DELLA RESPONSABILITA’
Fondamento ontologico della responsabilità: preservare le condizioni di esistenza della vita sulla terra. Salvaguardia della vita e dell’identità dell’uomo. Archetipi: responsabilità dei genitori verso i figli e dell’uomo politico verso la comunità. Imperativo categorico che guarda però alle conseguenze. L’incertezza della scienza impone cautela: “euristica della paura”. Tale atteggiamento può comportare delle criticità (es. trapianti). 14

15 BIOETICA COMUNITARIA Condivisione di valori che si incarnano in buone pratiche comunitarie, cioè gruppi di individui (famiglia, società, Stato). Ruolo della medicina come «socialmente benefica». Recupero di tradizioni collettive contro l’isolamento individuale e della responsabilità sociale contro liberalismo e utilitarismo. Promozione della beneficità e della doverosità del trattamento. Questione dell’equità nell’accesso alle cure. Criticità: mancanza di indicazioni normative oggettive e scarsa sistematicità/omogeneità tra i diversi approcci. 15

16 BIOETICA PERSONALISTA
Dignità intrinseca di ogni essere umano, a prescindere da condizioni, capacità, proprietà … Boezio (VI sec. d.C.) definisce la persona come “sostanza individuata di natura razionale”. L’individuo ha una natura ontologica e si manifesta nella razionalità. L’assenza di una funzione per fattori accidentali non comporta l’estinzione della persona. Non esistono salti ontologici nello sviluppo della persona. 16

17 BIOETICA PERSONALISTA
Errore delle teorie “separazioniste” che fanno coincidere il concetto di persona con le sue funzioni. Le funzioni si attuano grazie all’esistenza dei soggetti. Corpo e persona sono uniti costitutivamente. Compresenza di oggettività e di soggettività, soprattutto nella corporeità dell’essere umano, che è crocevia tra immanenza e trascendenza. 17

18 BIOETICA PERSONALISTA
La natura, l’origine accomuna le persone. L’unità della persona non è riducibile alla somma delle parti. Concezione finalistica della natura e della persona: tendenza alla piena attuazione di sé. La natura acquista valenza normativa: difesa della vita, principio terapeutico, principio di libertà e responsabilità, principio di socialità e sussidiarietà/solidarietà. 18

19 BIOETICA CATTOLICA E LAICA
Bioetica cattolica e Magistero. Bioetica cattolica e razionalità, partendo dall’esistenza di Dio e da una concezione finalistica e creazionistica, cui l’uomo partecipa in quanto dotato di ragione. Bioetica cattolica e bioetica personalista (argomentazione non religiosa). Laicità come metodo razionale critico e non come sinonimo di laicismo antimetafisico e non cognitivista. 19


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