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Autoritarismo e Totalitarismo

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Presentazione sul tema: "Autoritarismo e Totalitarismo"— Transcript della presentazione:

1 Autoritarismo e Totalitarismo

2 il pluralismo politico limitato
L'autoritarismo Juan Linz: il pluralismo politico limitato Secondo la definizione classica dei regimi autoritari, elaborata da Juan Linz (1975), i regimi autoritari sono caratterizzati da: a) pluralismo politico limitato; b) una classe politica irresponsabile del proprio operato; c) mancanza di una ideologia guida articolata, ma presenza di mentalità specifiche; d) assenza di una mobilitazione politica capillare e su vasta scala; e) un leader che esercita il potere politico entro limiti mal definiti, essenzialmente arbitrari, eppure relativamente prevedibili. 1

3 a) e b) Il pluralismo nei regimi autoritari sarà perciò:
2 a) e b) Il pluralismo nei regimi autoritari sarà perciò: LIMITATO: le organizzazioni autorizzate a esercitare potere politico sono pochissime; vengono legittimate dal leader; hanno sfere riconosciute di autonomia alquanto circoscritte; NON COMPETITIVO: le organizzazioni non entrano in competizione tra loro, essendo “monopolistiche” nel loro settore; NON RESPONSABILE: le organizzazioni alle quali è consentito di sopravvivere non rispondono ad alcun elettorato, non debbono rispondere alla “base” e sono strutturate al loro interno in maniera gerarchica. 3

4 3 c) La mentalità autoritaria è un insieme di credenze flessibili, con margini di ambiguità interpretativa, meno codificato e meno rigido rispetto a una “ideologia”. La mentalità è diffusa tra i governati e sfruttata e potenziata dai capi del regime autoritario per ottenere acquiescenza, obbedienza o, molto raramente, impegno attivo. La mentalità autoritaria più diffusa fa leva su una tradizionalissima triade: Dio, patria, famiglia. Proprio perché la maggior parte dei regimi autoritari non ha una ideologia precisa e sviluppata, le loro “mentalità” possono presentare differenze considerevoli, costruendosi con riferimento a tradizioni politiche, sociali, culturali e religiose con base grosso modo nazionale. 4

5 4 d) I regimi autoritari differiscono dai regimi totalitari
anche per la loro incapacità di natura organizzativa e riluttanza ideologica a mobilitare grandi masse. Solo in alcuni momenti del loro sviluppo, i regimi autoritari presentano e promuovo una mobilitazione estesa o intensa. Questi movimenti coincidono in particolare con la fase di instaurazione del regime. e) La maggior parte dei regimi autoritari dipende in maniera significativa dalla figura del loro leader, che esercita il potere politico entro limiti mal definiti, essenzialmente arbitrari, eppure relativamente prevedibili. A causa di questa dipendenza dalla figura del leader-fondatore, raramente i regimi autoritari riescono a superare le crisi di successione. 5

6 C.J. Friedrich e Z. Brzezinski: la “sindrome” totalitaria
Il totalitarismo C.J. Friedrich e Z. Brzezinski: la “sindrome” totalitaria 5 Secondo C.J. Friedrich e Z. Brzezinski, le caratteristiche distintive dei regimi totalitari sono: a) un partito unico di massa; b) un'ideologia ufficiale; c) una polizia segreta notevolmente sviluppata; d) il monopolio statale dei mezzi di comunicazione; e) il controllo centralizzato di tutte le organizzazioni politiche, sociali, culturali, fino alla creazione di un sistema di pianificazione economica; f) la subordinazione completa delle forze armate al potere politico. 6

7 a) Il partito unico è lo strumento principale
6 a) Il partito unico è lo strumento principale per l’acquisizione e l’esercizio del potere politico nei regimi totalitari. Il pluralismo in questi regimi è perciò totalmente assente. Nei regimi totalitari, in cui il leader è, nella maggior parte delle occasioni, il prodotto di organizzazioni, il superamento delle crisi di successione è più semplice e lineare rispetto a quanto avviene nei regimi autoritari. 7

8 7 b) Per Friedrich e Brzezinski, l’ideologia ufficiale dei regimi totalitari è “un insieme di idee ragionevolmente coerenti che riguardano i mezzi pratici per cambiare totalmente e per ricostruire una società con la forza o con la violenza, fondata su una critica globale o totale di quel che è sbagliato nella società esistente o antecedente”. L’ideologia totalitaria è, in qualche modo, utopica ed escatologica, ovvero orientata alla definizione e al conseguimento di fini ultimi da realizzarsi al di fuori e al di là dell’esistente. I regimi totalitari di tipo comunista (Urss, Cina, Corea del Nord e, per una fase limitata, Vietnam del Nord) hanno avuto a disposizione un’ideologia marxista-leninista, che presentava caratteristiche di uniformità, rigidità, univocità e mirava a fondere sistema politico e società. Il regime totalitario nazista non era attrezzato con una vera e propria ideologia, poiché il manifesto programmatico di Hitler, esposto in Mein Kampf, non è paragonabile all’ideologia marxista-leninista. Tuttavia anche il nazismo conteneva forti elementi escatologici. 8

9 I regimi totalitari mirano a mantenere la società
8 I regimi totalitari mirano a mantenere la società in uno stato di mobilitazione imposta dall’alto che sia la più estesa, la più frequente e la più continua possibile: una “rivoluzione permanente” (Neumann 1942), al fine di cambiare la società e formare l’uomo nuovo. I regimi totalitari si propongono di essere, pertanto, REGIMI DI MOBILITAZIONE, richiedendo: impegno continuativo degli individui; imposizione dall’alto di una mobilitazione frequente e intensa; eliminazione di ogni confine fra pubblico e privato. 9

10 Basandosi sull'analisi di Hannah Arendt (1951),
Domenico Fisichella (1987) considera come caratteristica fondante dei regimi totalitari l’esistenza o la costruzione di un universo concentrazionario, ovvero “una struttura politica per lo sradicamento del tessuto sociale mediante lo strappo e la cancellazione dalla società di interi settori o gruppi”. L’elemento del terrore (politico e psicologico), anche nella sua versione di “universo concentrazionario”, resta una caratteristica cruciale dei totalitarismi, ma, secondo alcuni studiosi, richiede 2 indispensabili elementi coadiuvanti: un grado di sviluppo tecnologico che consenta al controllo terroristico totalitario di dispiegarsi pienamente la presenza di un partito unico che applichi il controllo terroristico con estesa capillarità 10


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