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Il Museo della Zecca di Roma deriva direttamente dal Gabinetto delle Medaglie istituito da Pio VII agli inizi del Novecento con lo scopo di realizzare in medaglia una «Storia metallica dei Romani Pontefici» da vendere a collezionisti di tutto il mondo. Passato al Governo del Regno d'Italia nel 1870, la sua funzione viene ufficialmente sancita nel 1958 con una legge della Repubblica Italiana. Nel 1978, anno di passaggio della Zecca di Stato all'allora Istituto Poligrafico, le sue rare e pregiate collezioni numismatiche confluirono nel patrimonio dell'attuale Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, unitamente a uno straordinario apparato di macchinari d'epoca in parte ancora oggi funzionanti. Le collezioni del Museo della Zecca, di eccezionale interesse storico-artistico, comprendono oltre opere tra monete, medaglie, oggetti da conio e modelli in cera. Ricca la raccolta di monete che, oltre alle emissioni degli Stati preunitari, del Regno d’Italia e dalla Repubblica Italiana, comprende anche prove e progetti. Nel campo della medaglia d’arte notevole è la presenza degli artisti che fra Otto e Novecento hanno segnato con la loro arte e il loro stile il gusto di un’intera epoca, come Giuseppe Romagnoli, Publio Morbiducci, Orlando Paladino Orlandini e tanti altri. Ma il principale interesse delle collezioni presenti nel Museo della Zecca è dato dal loro costante collegamento con lo stabilimento di produzione che ancora oggi, come già in passato, continua ad alimentarle; da qui la presenza di conî e punzoni, di modelli in cera e di molti macchinari della vecchia zecca pontificia, regia e repubblicana, in parte ancora funzionanti.
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Il percorso espositivo
1 2 1 2 3 1. Piano terra LO SCRIGNO DELLE MERAVIGLIE I tesori nascosti del Museo della Zecca di Rom 2. Piano inferiore LA FABBRICA DELLE MONETE Tra conî e punzoni alla scoperta di un mondo inesplorato 3. AREA ARCHEOLOGICA
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Piano terra LO SCRIGNO DELLE MERAVIGLIE
I tesori nascosti del Museo della Zecca di Roma
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Sala Pistrucci, sullo sfondo, al di là della cortina in tripolina, la proiezione su Pistrucci e la lavorazione della cera
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«La Galleria della Lira»
A sinistra, le vetrine con una selezione di monete dal marengo napoleonico alle lire della Repubblica Italiana A destra, duecento anni di storia italiana nella proiezione dedicata alla nostra lira
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«La Galleria della Lira»
In alto, sulla destra, la «Linea del tempo»
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NOVECENTO IN MEDAGLIA La Scuola Romana
Sezione IV NOVECENTO IN MEDAGLIA La Scuola Romana Vetr La sala dedicata alle opere di Orlando Paladino Orlandini ( )
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LA SCUOLA ROMANA Le medaglie di Publio Morbiducci ( ) Le medaglie di Giuseppe Romagnoli ( )
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Tra conî e punzoni alla scoperta di un mondo inesplorato
Piano inferiore LA FABBRICA DELLE MONETE Tra conî e punzoni alla scoperta di un mondo inesplorato
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Lo studio incisione, interno
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Nel 1817 l’ingegnere tedesco Diedrich Uhlhorn brevettò il modello di una pressa a leva capace di produrre, a seconda delle dimensioni, da 30 a 60 pezzi al minuto. La pressa, immediatamente adottata dalle principali zecche europee, da Berlino a Vienna, da Stoccolma a Napoli e altre ancora, rimase in uso senza sostanziali cambiamenti per oltre un secolo. Pressa D. Uhlhorn (in Grevenbroich bei Köln am Rhein), 1902
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