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Dalla Peer Education alla Peer & Media Education

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Presentazione sul tema: "Dalla Peer Education alla Peer & Media Education"— Transcript della presentazione:

1 Dalla Peer Education alla Peer & Media Education
Maria Grazia Simone Dalla Peer Education alla Peer & Media Education Insegnamento di Pedagogia dei media e cyber crymes Università del Salento

2 La Peer&Media Education
(P.M.E.) Forma innovativa di presenza educativa e di prevenzione che riconosce nei media, specie nei social network, uno spazio e uno strumento di intervento grazie all’attivazione di competenze sociali diffuse

3 Un passaggio nuovo Peer Education Peer & Video Education
Peer & Media Education

4 Peer education E’ una pratica antica
Vige il principio che il simile aiuta il simile La similitudine delle situazioni esistenziali e esperienziali come ingrediente che fortifica la relazione

5 Prevenzione virus HIV nelle scuole
Le radici Prevenzione virus HIV nelle scuole Gruppi di auto-aiuto

6 Alcune acquisizioni Nel caso della prevenzione dell’HIV si comprese che l’informazione da sola era poco significativa per cambiare i comportamenti a rischio L’approccio della P.E. poteva incidere maggiormente sulla prevenzione incentivando la partecipazione sociale

7 I gruppi di self help Sono piccoli gruppi con finalità di mutuo aiuto
Sono costituiti da pari che si uniscono per assicurarsi reciproca assistenza, soddisfare bisogni comuni, risolvere un problema, avviare cambiamenti sociali o personali Enfatizzano le relazioni sociali faccia a faccia Incentivano la responsabilità personale dei membri Prevedono una condizione paritaria dei componenti Fanno sì che i membri ricevano e offrano aiuto in ragione di aver vissuto direttamente un problema

8 La P. E. come nuovo modello di prevenzione
Sviluppo di conoscenze e competenze Condivisione di esperienze Coinvolgimento dei diretti interessati La P. E. non condivide gli approcci preventivi degli anni Novanta: di tipo burocratico, alla ricerca di visibilità istituzionale, che non considerano i linguaggi e le emozioni del target di riferimento

9 Critica al modello tradizionale di prevenzione
In passato si sosteneva che il problema fosse legato a categorie di persone più che a comportamenti Risultato Percezione generalizzata e indistinta del pericolo Alcune categorie si ritenevano immuni

10 Tre aspetti significativi della Peer Education
Solidarietà Protagonismo e accesso al sapere Rete esterna

11 Solidarietà Nel caso della Peer Education
Gruppi di autoaiuto, relazione paritaria Spirito collaborazione Rielaborazione delle informazioni e delle esperienze Nel caso della Peer Education Condivisione di codici di comportamento congruenti con gli obiettivi di prevenzione

12 Protagonismo e accesso al sapere scientifico
Richiesta di partecipazione consapevole del malato nelle scelte che riguardavano la sua salute Rapporto non autoritario tra medico e paziente Accesso al sapere scientifico Enfasi sull’esperienza quotidiana di tutela della propria salute

13 Supporto della rete esterna
Sistema di intervento di rete Sperimentazione di un modello innovativo di partnership tra servizi e agenzie La questione della salute non è materia di esclusiva competenza del servizio sanitario ma riguarda e coinvolge tutta la comunità

14 L’intuizione della Peer Education
Cambiamento del ruolo e dell’identità dei soggetti Da portatori di problemi, a erogatori di aiuto Il presupposto teorico Helper Principle (Riessman, 1965)

15 L’Helper Principle (Riessman, 1965)
Auto-persuasione persuadendo gli altri Benefici dell’imparare attraverso altri individui Accesso a un ruolo socialmente valorizzato Spostamento dell’ attenzione dalle preoccupazioni per sé all’aiutare gli altri L’ “aiutante” beneficia dell’assistenza fornita a un’altra persona

16 Gli obiettivi della formazione nella Peer Education
Non intende creare piccoli esperti Fornisce idee e strumenti per l’attivazione solidale del gruppo dei pari come elemento di crescita Il Peer Educator riflette sulle analogie di interessi e valori nel gruppo e non sulla presenza delle diversità

17 La dimensione di gruppo
La scelta del gruppo come luogo degli interventi e di formazione deriva dal riconoscimento delle peculiarità sociali degli adolescenti Nel gruppo dei pari, attraverso confronto e identificazione con i coetanei, si ricerca e rielabora una propria identità

18 La formazione teorica del Peer Educator
Riflessione sui vissuti emotivi Preparazione teorica sulle dinamiche di gruppo Conoscenza di tecniche di conduzione Consapevolezza dell’operare in gruppo

19 Per agire nel gruppo Democrazia affettiva Codice dei fratelli
Due strumenti di espressione e regolazione delle dinamiche e dei conflitti gruppali

20 “Codice dei fratelli” (Fornari, 1977)
Democrazia affettiva Intende inventare un sistema di relazioni tra pari che garantisca il rispetto delle preferenze individuali sul modo di organizzare la propria vita e assicuri la felicità nella relazione educativa “Codice dei fratelli” (Fornari, 1977) Vede il gruppo come luogo di scambio paritario e solidale dove i conflitti si sviluppano senza minare la fratellanza metaforica dei membri

21 Le ricadute della formazione sul gruppo
Analisi e ridefinizione della realtà gruppale Acquisizione di strumenti teorici e pratici perché i peer operino efficacemente nel gruppo dei pari La formazione come luogo di sperimentazione e di apprendimento attraverso il dialogo

22 Modello della prevenzione tra pari
Attivazione diretta dei destinatari degli interventi Percorso di gruppo verso un obiettivo di prevenzione Selezione di linguaggi e modalità comunicative Apertura di spazi di confronto per guidare il processo intenzionale di cambiamento

23 Decalogo della Peer Education (Rivoltella, 2015)
La Peer Education è partecipazione Il peer educator non è un professore La P.E. non è delega né manipolazione La P. E. rimette in gioco i ruoli La P. E. è sostenuta da una rete

24 Decalogo della Peer Education
6) La P. E. è ricerca 7) La P. E. è contagiosa 8) La prevenzione è esperienza condivisa 9) La P. E. fa entrare la vita nella scuola 10) Il peer educator fa cultura nel gruppo

25 Prevenzione di comportamenti a rischio
La Peer education Prevenzione di comportamenti a rischio Cittadinanza attiva

26 Cittadinanza attiva E’ la capacità dei cittadini di organizzarsi, di mobilitare risorse umane, tecniche e finanziarie, di agire con modalità e strategie differenziate per tutelare diritti esercitando responsabilità per la cura e lo sviluppo dei beni comuni Prima ancora di essere un esercizio politico, si configura come un fatto educativo perché porta a maturare consapevolezza su valori condivisi E’ solidale perché attenta verso chi, per vari motivi, si sente fuori, non integrato, non coinvolto nella vita pubblica

27 La Peer education Una risorsa dal basso per mobilitare
l’energia del gruppo dei pari

28 La P.E. oggi Ampliamento e consolidamento delle modalità e degli strumenti di intervento Brainstorming, focus group, giochi di ruolo Drammatizzazioni Campagne informative tramite manifesti Video autoprodotti Applicazioni per smarthphone, ecc.

29 Il focus group Strumento importante nella ricerca qualitativa
Più di una semplice intervista di gruppo Momento di riflessione dove si condividono conoscenze, punti di vista e si scopre e elabora qualcosa di nuovo Sollecitazione per l’espressione libera delle opinioni mediante l’azione del moderatore Molto utile in adolescenza per comprendere sentimenti e punti di vista su temi emotivamente connotati (es: sessualità)

30 Panorama italiano della P.E. oggi
Individuazione di differenti obiettivi di prevenzione Tutto l’arco dei comportamenti a rischio giovanili (bullismo, disturbi alimentari, abuso sostanze, ecc.) Promozione della salute e del benessere (life skills) Life skills (Oms) Emotive: consapevolezza di sè, gestione delle emozioni, gestione dello stress Relazionali: empatia, comunicazione e relazioni efficaci Cognitive: risolvere i problemi, prendere decisioni,pensiero critico, pensiero creativo

31 La P.E. oltre la scuola L’ambito scolastico non è più
l’unico terreno di intervento Si vanno a raggiungere target più estesi e spazi di aggregazione più direttamente connessi agli obiettivi di prevenzione (es: luoghi del divertimento notturno) Il Peer educator si adopera per rendere i pari più consapevoli delle loro scelte

32 Sviluppi successivi della P.E.
La PE come risorsa per la comunità Una volta acquisite competenze sul campo, i Peer educator si impegnano in progetti educativi per i giovani nella realtà territoriale di appartenenza I più “anziani” passano il testimone della P.E. ai più giovani provocando crescita del capitale sociale

33 Ulteriori sviluppi La Peer & Video Education
La videocomunicazione come strumento e linguaggio potente per la comunicazione nel gruppo dei pari e come dispositivo per conoscere e approfondire Un esempio I ragazzi come promotori e produttori di documentari sulla propria realtà sociale per la prevenzione di comportamenti a rischio

34 La Peer & Media Education
Definizione Modello di prevenzione e intervento socio-educativo mediante metodologia attiva che integra metodi e tecniche della P.E. con quelli della M.E. Obiettivi Progettazione di percorsi di riflessione e prevenzione partecipata su temi di interesse comune per l’empowerment dei soggetti coinvolti e lo sviluppo di consapevolezza critica e responsabilità

35 Configurazioni della Peer & Media Education
Ricorso integrato ai media digitali come strumento e contenuto dell’intervento in presenza (P&M Brick) L’intervento sul gruppo in presenza si estende al social network (P&M Brick and Click) Nella situazione on line in cui il Peer opera non in presenza ma all’interno di una community on line o di un social network (P&M only Click)

36 La sfida della Peer & Media Education
Elaborare un nuovo modello di prevenzione e di intervento socio-educativo Fare in modo che gli adulti non abdichino al loro ruolo educativo ma si responsabilizzino e lavorino in rete Coordinarsi con i servizi territoriali per pensare nuovi presidi digitali per le attività di counselling on line finalizzati alla promozione della salute


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