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Età di Filippo II Età della controriforma
Inghilterra di Elisabetta I Spagna di Filippo II Francia di Enrico IV di Borbone
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Spagna di Filippo II, pp. 126-127
Vs Inghilterra protestante (anglicana) di Elisabetta I, 1588 Invincibile Armata Sovrano CATTOLICO Vs Paesi Bassi (province del Nord), calvinisti, 1581 Repubblica delle Province Unite Vs Moriscos rimasti in Spagna Vs Turchi Ottomani che avevano occupato Cipro e avevano cercato di occupare Malta; Lega santa di Pio V, don Giovanni d’Austria e battaglia Lepanto 1571
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L’Escorial, la reggia di Filippo II presso Madrid
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San Lorenzo del Escorial
È un enorme monumento che contiene al suo interno il pantheon dei re di Spagna, un monastero e la basilica di S.Lorenzo. Fu fatto costruire da Filippo II nel 1563 e la pianta del complesso è ispirata allo strumento del martirio di s. Lorenzo, con riferimento alla vittoria sulla Francia nella battaglia di san Quintino del 10 agosto 1557. Nel 1984 è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
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El Escorial Nel 2013 la zecca spagnola ha dedicato una moneta commemorativa da 2 euro al Monastero.
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P. 127
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Miguel de Cervantes Saavedra
Don Chisciotte della Mancia
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Biografia Miguel de Cervantes Saavedra (1547 –1616) è stato uno scrittore, romanziere, poeta, drammaturgo e militare spagnolo. È universalmente noto per essere l'autore del romanzo Don Chisciotte della Mancia, uno dei capolavori della letteratura mondiale di ogni tempo. Di lontane origini ebraiche, la sua famiglia non godeva di alcun prestigio sociale considerata la situazione degli ebrei nella Spagna di Carlo V e durante il lungo regno di Filippo II. Il 7 Ottobre 1571 prese parte alla battaglia di Lepanto nella quale perse parzialmente l'uso della mano sinistra. Fu ricoverato presso l’ospedale di Messina e qui cominciò a scrivere il Don Chisciotte. L’influenza del suo romanzo sulla letteratura spagnola è stata tale che lo spagnolo è stato definito come la lingua di Cervantes ed a lui è stato dedicato l'Istituto di Lingua e Cultura Spagnola.
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Don Chisciotte della Mancia
Don Chisciotte della Mancia è il personaggio più notevole della letteratura spagnola di tutti i tempi: coraggioso ideaolista, aspira a restaurare la giustizia nel mondo sull’esempio degli eroi dei romanzi cavallereschi, eroi di una realtà tramontata, ma in cui egli crede fermamente.
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CAPITOLO VIII Del fortunato compimento che diede il valoroso don Chisciotte alla spaventevole e non mai immaginata avventura dei mulini da vento, con altri successi degni di gloriosa memoria. Ed ecco intanto scoprirsi da trenta o quaranta mulini da vento, che si trovavano in quella campagna; e tostochè don Chisciotte li vide, disse al suo scudiere: “La fortuna va guidando le cose nostre meglio che noi non oseremmo desiderare. Vedi là, amico Sancio, come si vengono manifestando trenta, o poco più smisurati giganti? Io penso di azzuffarmi con essi, e levandoli di vita cominciare ad arricchirmi colle loro spoglie; perciocchè questa è guerra onorata, ed è un servire Iddio il togliere dalla faccia della terra sì trista semente. — Dove sono i giganti? disse Sancio Panza. — Quelli che vedi laggiù, rispose il padrone, con quelle braccia sì lunghe, che taluno d’essi le ha come di due leghe. — Guardi bene la signoria vostra, soggiunse Sancio, che quelli che colà si discuoprono non sono altrimenti giganti, ma mulini da vento, e quelle che le pajono braccia sono le pale delle ruote, che percosse dal vento, fanno girare la macina del mulino. — Ben si conosce, disse don Chisciotte, che non sei pratico di avventure; quelli sono giganti, e se ne temi, fatti in disparte e mettiti in orazione mentre io vado ad entrar con essi in fiera e disuguale tenzone. Detto questo, diede de’ sproni a Ronzinante, senza badare al suo scudiere, il quale continuava ad avvertirlo ch’erano fuor d’ogni dubbio mulini da vento e non giganti quelli che andava ad assaltare. Ma tanto s’era egli fitto in capo che fossero giganti che non udiva più le parole di Sancio, nè per avvicinarsi arrivava a discernere che cosa fossero realmente; anzi gridava a gran voce: “Non fuggite, codarde e vili creature, chè un solo è il cavaliere che viene con voi a battaglia„. In questo levossi un po’ di vento per cui le grandi pale delle ruote cominciarono a moversi; don Chisciotte soggiunse: “Potreste agitare più braccia del gigante Briarèo, chè me l’avete pur da pagare„. Ciò detto, e raccomandandosi di tutto cuore alla Dulcinea sua signora affinchè lo assistesse in quello scontro, ben coperto con la rotella, e posta la lancia in resta, galoppando quanto poteva, investì il primo mulino in cui s’incontrò e diede della lancia in una pala. Il vento in quel mentre lo rivoltò con sì gran furia che ridusse in pezzi la lancia, e si tirò dietro impigliati il cavallo ed il cavaliere, il quale andò rotolando buon tratto per la campagna. S’affrettò Sancio Panza a soccorrerlo quanto camminava il suo asino, e quando il raggiunse lo trovò che non si poteva movere; così fieramente era stramazzato con Ronzinante. “Dio buono! proruppe Sancio, non diss’io alla signoria vostra che ponesse mente a ciò che faceva, e che quelli eran mulini da vento? Li avrebbe riconosciuti ognuno che non ne avesse degli altri per la testa. — T’acqueta, amico Sancio, rispose don Chisciotte; le cose della guerra sono più delle altre soggette a continuo cambiamento: massimamente perchè stimo, e così senza dubbio dev’essere, che il savio Frestone, il quale mi svaligiò la stanza e portò via i libri, abbia cangiati questi giganti in mulini per togliermi la gloria di restar vincitore; sì dichiarata è l’inimicizia ch’egli mi porta! ma alla fine dei conti non potranno prevalere le male sue arti contro la bontà della mia spada. — Faccia il signore quello che sia per il meglio, rispose Sancio Panza, e l’ajutò ad alzarsi ed a montare sopra Ronzinante che stava mezzo spallato.
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Re di Inghilterra e Scozia nel XVI secolo
Stuart Tudor Enrico VII ( ) Giacomo IV Re di Scozia (†1513) Margherita (†1541) Enrico VIII ( ) Filippo II Re di Spagna ( ) Maria Tudor ( ) Edoardo VI ( ) Giacomo V (†1542) Elisabetta I ( ) Francesco II Re di Francia ( ) Maria Stuart (†1587) Giacomo I ( )
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Filippo II e le Fiandre pp. 132-133
Città mercantili: Anversa, Bruges, Gand Commercio nel mare del Nord Manifatture tessili Pesca Sud: cattolici Nord: protestanti
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Filippo II e le Fiandre pp. 132-133
Filippo II voleva riportare il cattolicesimo nelle province protestanti. Duca d’Alba vs Guglielmo d’Orange Malgoverno del duca d’Alba Nel 1577 nelle Fiandre viene mandato Alessandro Farnese
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Alessandro Farnese ( ) Figlio di Ottavio Farnese e di una figlia naturale di Carlo V, duca di Parma dal 1586, visse al lungo alla corte di Filippo II al servizio del quale mise le sue capacità politiche e militari.
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Inghilterra di Elisabetta I
Chiesa inglese e potenza commerciale Politica anti-papista, uccisione di Maria Stuart, regina cattolica di Scozia Royal Navy e pirateria Vs Spagna Colonie Americane Compagnie commerciali Enclosures - capitalismo Cultura: William Shakespeare Francis Drake, corsaro, navigatore, cavaliere
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Invincibile Armata 1588
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Dalla Francia di Caterina de’ Medici a Enrico IV di Borbone
Strage di san Bartolomeo
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Guerre di religione Ugonotti- protestanti francesi, Calvinisti
Politica e religione: ugonotti, partito politico Debolezza monarchia di Francia: Francesco II sotto la reggenza di Caterina de’ Medici Guisa contro Borbone: 24 agosto 1572, strage di san Bartolomeo 1595 editto di Nantes
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Controriforma o riforma cattolica pp. 110-111
La Riforma protestante fa emergere l’esigenza di un profondo rinnovamento all’interno della Chiesa Cattolica Erasmo da Rotterdam , cattolico, aveva sostenuto l’esigenza di un rinnovamento Il Pontefice Paolo III Farnese convoca un concilio ecumenico: il Concilio di Trento ( ) Tiziano, Paolo III e nipoti Alessandro e Ottavio Farnese, 1546
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Concilio di Trento p. 112 Condanna delle tesi protestanti
Principio del libero arbitrio e importanza delle opere di bene Utilità delle indulgenze Sacre Scritture + Tradizione della Chiesa Sette Sacramenti
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Concilio di Trento p Obbligo per vescovi e parroci di risiedere nelle parrocchie Visite pastorali Seminari Divieto di matrimonio Indice dei libri proibiti
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Concilio di Trento p. 112-114 Le anime della Controriforma:
San Carlo Borromeo Gesuiti di Sant’Ignazio di Loyola
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