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Flavio Passerini, Bergamo

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Presentazione sul tema: "Flavio Passerini, Bergamo"— Transcript della presentazione:

1 Flavio Passerini, Bergamo
07/10/2017 Flavio Passerini, Bergamo

2 Flavio Passerini, Bergamo
28/10/2017 Flavio Passerini, Bergamo

3 Flavio Passerini, Bergamo
Ipergesto L’ipergesto può essere descritto come la connessione di più gesti, in una concatenazione che è determinata dalla capacità di esposizione e influenzamento riposta nel primo gesto o nel primo insieme di gesti. Ipergesto si ha “quando un gesto risveglia altri gesti” Gilles Châtelet: “la sovranità di un gesto sta nella misura della sua penetrazione” (1993). E ancora, seguendo Citton: “il gesto ha il potere d’operare come un moltiplicatore di pressione in proporzione alla sua spettacolarizzazione in seno alla sfera mediatica” Sta a noi rovesciare questo soggiogamento a nostro favore e porre, laddove il panottico ci sottomette, gesti capaci di influenzare il panottico stesso, di porre l’ordine del controllo e dell’appiattimento su un codice a senso unico al servizio di una politica dell’ipergesto, che si può pensare solo all’interno di esso, per rovesciarlo, per strapparne qualche lembo, per farvi precipitare sacche di rivolta 28/10/2017 Flavio Passerini, Bergamo

4 Flavio Passerini, Bergamo
“Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?- chiede Kublai Kan. Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra- risponde Marco – ma dalla linea dell’arco che esse formano. Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: Perché mi parli delle pietre? E’ solo l’arco che mi importa. Marco Polo risponde: Senza pietre non c’è arco.” Italo Calvino – Le città invisibili Noi siamo le pietre e se lavoriamo bene e assieme il nostro ponte reggerà 28/10/2017 Flavio Passerini, Bergamo

5 Pietro Nenni in una seduta del Parlamento, nel 1959, raccontava:
“Due operai stanno ammucchiando mattoni lungo una strada. Passa un viandante che s’informa sulla natura del loro lavoro. Uno modestamente risponde: “Sto ammucchiando mattoni”. L'altro esclama: “Innalzo una cattedrale!” Forse non sembra, ma la differenza è enorme. Il primo degli operai impila pietre: per sé e per guadagnarsi da vivere nell’immediato. Il secondo fa la stessa cosa, ma sa di costruire qualcosa di grande per il futuro. Costruiamo la nostra cattedrale! 28/10/2017 Flavio Passerini, Bergamo


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