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IMPATTO AMBIENTALE STRUTTURE ALBERGHIERE

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Presentazione sul tema: "IMPATTO AMBIENTALE STRUTTURE ALBERGHIERE"— Transcript della presentazione:

1 IMPATTO AMBIENTALE STRUTTURE ALBERGHIERE
Concetto di «turismo sostenibile» CONSUMO ENERGETICO per presenza: 40 MJ → 4 volte il consumo civile per servizi in camera e aggiuntivi Consumi totali di energia dovuti principalmente a: illuminazione: 45-65% condizionamento: 20-30% tv + frigoriferi: 4-10% lavastoviglie: 2-10% impianti di riscaldamento e distribuzione: 2-5% CONSUMI IDRICI: circa 2 volte il consumo civile Consumi annui per camera: da 60 a 220 m3

2 IMPATTO AMBIENTALE STRUTTURE ALBERGHIERE
Ripartizione media dei consumi idrici: camere: % cucina: % bagni comuni: 17% lavanderia: % piscina: % RIFIUTI Principali tipologie: alimenti, vetro, alluminio, plastica, carta e cartone, foglie/erba Azioni da intraprendere per una corretta gestione dei rifiuti: acquisti razionali raccolta differenziata sensibilizzazione del personale e della clientela

3 EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
Punti cardine: razionalizzazione dei consumi uso proficuo delle fonti rinnovabili impiego di tecnologie più efficienti Obiettivi: risparmio energetico ed economico minore emissione atmosferica di agenti inquinanti utilizzo rispettoso delle risorse Fasi: analisi dello status di impianti, processi o involucri → individuazione criticità ed inefficienze pianificazione e realizzazione degli interventi analisi dei risultati ottenuti

4 EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
Principali settori di intervento riscaldamento isolamento termico POSSIBILI INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE ENERGETICA Generazione di calore/freddo per climatizzazione e produzione di acqua calda impiego di scalda-acqua elettrici o a gas più efficienti impiego di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e riscaldamento ambientale installazione di condizionatori ad alta efficienza allaccio di sistemi di teleriscaldamento per climatizzazione ambienti e produzione di ACS installazione di sistemi centralizzati per la climatizzazione invernale e/o estiva di edifici installazione di impianti geotermici per la fornitura di calore

5 POSSIBILI INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE ENERGETICA
Piccoli sistemi di generazione elettrica e cogenerazione applicazione di sistemi di cogenerazione per la climatizzazione invernale/estiva e produzione di ACS impiego di impianti fotovoltaici impiego di impianti mini-eolici impiego di impianti a biogas Interventi finalizzati alla riduzione dei fabbisogni di illuminazione artificiale realizzazione di lucernari tubolari per lo sfruttamento ottimale dell’illuminazione naturale sostituzione di sorgenti luminose con altre ad alta efficienza e lunga durata (led fluorescenti) realizzazione di impianti di illuminazione ad alta efficienza installazione di sistemi automatici di accensione/spegnimento, regolazione d’intensità realizzazione impianti microeolici off-grid per illuminazione esterna di edifici realizzazione impianti fotovoltaici off-grid per illuminazione esterna di edifici

6 POSSIBILI INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE ENERGETICA
Interventi di edilizia passiva e interventi sull’involucro dell’edilizio finalizzati alla riduzione dei fabbisogni di climatizzazione invernale ed estiva sostituzione di vetri semplici con doppi vetri isolamento termico delle pareti e delle coperture per il raffrescamento estivo interventi per controllo della radiazione entrante dalle superfici vetrate durante mesi estivi Elettronica di consumo e apparecchiature ICT installazione di apparecchiature a basso consumo in stand-by, riduttori di consumo in stand-by di apparecchiature esistenti sistemi di posizionamento in stand-by di apparecchiature di uso saltuario sistemi di spegnimento automatico di apparecchiature in stand-by installazione di computer, stampanti, fax, ecc. ad elevata efficienza

7 POSSIBILI INTERVENTI DI RAZIONALIZZAZIONE ENERGETICA
Riduzione dei fabbisogni di energia sviluppo di un energy management interno installazione di valvole termostatiche sui radiatori installazione di ventilatori a soffitto per redistribuire il calore emanato da radiatori a parete impiego di impianti di cogenerazione installazione di sistemi domotici e di building management. Es. di impianti domestici intelligenti: - coordinamento automatico del funzionamento degli elettrodomestici - isolamento dell’impianto elettrico in caso di temporale - funzionamento automatico dell’impianto di climatizzazione in base al riconoscimento della presenza di persone - spegnimento automatico del calorifero sotto una finestra aperta - monitoraggio a distanza degli ambienti con telecamere - chiusura o apertura in autonomia delle tende esterne (c'è il sole si aprono, c'è vento si chiudono)

8 RAZIONALIZZAZIONE CONSUMI IDRICI
In sede di progettazione della struttura o di ristrutturazione dell’edificio: predisposizione di impianti di recupero e riutilizzo delle acque di esubero intercettazione e trattamento degli scarichi bianchi mediante terreno e processi biologici corretta gestione delle acque meteoriche: utilizzo in sito e non convogliamento verso impianto fognario Risparmi idrici conseguibili con separazione dei flussi e riutilizzo (in l/dì/presenza): docce e lavabi nelle camere: da 120 a 60 cucina e usi alimentari: da 40 a 20 lavaggi interni ed esterni: da 30 a 0 irrigazione: da 200 a 0 Accorgimenti in grado di ridurre i consumi idrici applicazione di aeratori a rubinetti uso di miscelatori acqua-aria nei servizi igienici (riduzione consumi del 25%) verifica periodica delle guarnizioni cambio flessibile degli asciugamani

9 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE STRUTTURE RICETTIVE
Concetto di Servizio di ricettività turistica e di Servizio di campeggio MARCHIO ECOLABEL EUROPEO PER STRUTTURE RICETTIVE E CAMPEGGI Obiettivi da porsi per ottenere il marchio: - limitare il consumo idrico ed energetico - limitare la produzione di rifiuti o migliorarne la gestione - favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili e di sostanze che risultino meno pericolose per l’ambiente  - promuovere l’informazione e l’educazione ambientale del personale e degli ospiti - promuovere gli eco-acquisti - utilizzare alimenti tipici locali e da agricoltura biologica.

10 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE STRUTTURE RICETTIVE
Criteri da rispettare per ottenere il marchio ECOLABEL - n. 37 OBBLIGATORI, tra cui: generazione da fonti rinnovabili di almeno il 22% dell’energia elettrica usata divieto dell’uso di oli combustibili pesanti con un tenore di zolfo superiore allo 0,1 % e del carbone efficienza energetica minima di classe A per condizionatori conformità alla legislazione nazionale e ai codici di edilizia locali in materia di efficienza energetica e di rendimento energetico degli edifici efficienza energetica di classe A, per almeno l’80 % di tutte le lampadine installate nella struttura ricettiva flusso medio di acqua dai rubinetti e dalle docce, esclusi i rubinetti della cucina e delle vasche, non superiore ai 9 litri/minuto cambio di asciugamani e lenzuola su richiesta degli ospiti o automaticamente alla frequenza fissata dalla politica ambientale della struttura ricettiva o prevista dalla legislazione

11 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE STRUTTURE RICETTIVE
Criteri da rispettare per ottenere il marchio ECOLABEL -n. 47 FACOLTATIVI (a ciascun criterio è attribuito un punteggio espresso in punti o frazioni di punto). Riguardano, ad es.: Rendimento energetico delle caldaie Emissioni di NOx delle caldaie Teleriscaldamento Spegnimento automatico dell’impianto di condizionamento e di riscaldamento Basso consumo energetico per frigoriferi, forni, lavastoviglie, lavatrici, asciugabiancheria e apparecchiature da ufficio Punteggio minimo da raggiungere: 16,50 per solo servizio di pernottamento 17,50 per pernottamento + un servizio aggiuntivo 18,50 per pernottamento + due servizi aggiuntivi 19,50 per pernottamento + tre servizi aggiuntivi

12 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLE STRUTTURE RICETTIVE
SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE (SGA) Riguardano: la struttura organizzativa le attività le procedure le responsabilità, i processi e le risorse necessarie per sviluppare la politica ambientale Principali strumenti di certificazione ambientale: - Norma UNI EN ISO 14001 del 1996, revisionata nel 2004; certificazione ad opera di un ente privato - Regolamento EMAS CE n. 1221/2009  (Environmental Management and Audit Scheme), entrato in vigore nel gennaio 2010; certificazione ad opera di un’autorità pubblica

13 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLE STRUTTURE RICETTIVE
Principali fasi di un SGA: Definizione della politica ambientale: dichiarazione scritta della direzione sui principi di gestione ambientale da adottare Analisi Ambientale Preliminare: verifica iniziale dello stato ambientale di tutte le aree e le attività che compongono la struttura ricettiva Programma Ambientale: definizione di obiettivi ambientali chiari e pianificazione attenta degli impegni da sviluppare per il loro conseguimento in un tempo prestabilito (per il Regolamento EMAS può essere al massimo di tre anni) Realizzazione del SGA: implementazione del programma prefissato, attraverso la definizione di un metodo di lavoro per il personale. Include l’organizzazione, le responsabilità e le procedure Verifica dei risultati raggiunti (Audit Ambientale): monitoraggio, ad intervalli di tempo definiti, dei risultati raggiunti e interventi correttivi tempestivi in caso di mancato conseguimento degli obiettivi previsti Comunicazione all’esterno dei risultati ottenuti (Dichiarazione Ambientale) – solo per EMAS: descrizione delle attività svolte, i risultati ottenuti, i problemi rilevati ecc. EMAS prevede, per le organizzazioni che si certificano o che mantengono le registrazione, incentivi economici statali e regionali e diverse forme di semplificazione amministrativa

14 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE STRUTTURE RICETTIVE

15 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLE STRUTTURE RICETTIVE
VANTAGGI INTERNI ED ESTERNI DELL’ADOZIONE DI UN SGA razionalizzazione delle risorse interne (si evita la burocrazia inutile); migliore ambiente di lavoro (coinvolgimento e partecipazione di tutti i lavoratori alla gestione delle tematiche riguardanti l’ambiente); risparmio energetico e di materie prime; costante controllo della conformità alla legge e collaborazione costante con le comunità circostanti e le autorità preposte ai controlli; promozione: pubblicità positiva dell’azienda verso i clienti ed i fornitori; punteggio favorevole negli appalti e nelle gare; maggiore affidabilità presso le assicurazioni; organizzazione strutturata in modo da prevenire gli incidenti ambientali (si tutela l’azienda).

16 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE STRUTTURE TURISTICHE
Alcuni requisiti necessari per ottenere la certificazione ambientale (UNI EN ISO ed EMAS): dislocazione capillare di punti per la raccolta differenziata risparmio energetico, conseguibile principalmente con il ricorso a fonti rinnovabili e con lampade a basso consumo sensibilizzazione ambientale di personale e clienti strutture e servizi per disabili gestione conforme alla norma delle diverse attività portuali: assistenza all’ormeggio, servizi in banchina, costruzione, gestione e manutenzione delle infrastrutture mobili ed immobili nel sito portuale, compresa la sostituzione di impianti obsoleti

17 CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLE STRUTTURE RICETTIVE
Iniziative che possono essere intraprese nei confronti della clientela: informazioni sui sistemi alternativi di trasporto messa a disposizione di biciclette o mezzi alternativi di trasporto organizzazione di corsi, mostre ecc. distribuzione di gadget ecologici


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