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Dal Pacioli all’unità d’Italia

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Presentazione sul tema: "Dal Pacioli all’unità d’Italia"— Transcript della presentazione:

1 Dal Pacioli all’unità d’Italia
Maria Bergamin Barbato

2 I libri che trattano la contabilità diventano più complessi nel periodo che va dalla fine 500 alla prima metà del 600 Gli autori che si dedicano alla contabilità per la gestione efficace ed efficiente delle aziende mercantili sono Domenico Manzoni, Simone Grisogano ed Andrea Zambelli Si occupa della gestione dei patrimoni signorili Bastiano Ventura Curano la contabilità dei monasteri Angelo Pietra e Lodovico Flori detto “il contabile della Compagnia di Gesù”

3 Nel mondo fiorisce l’attività dei mercanti
Nel mondo fiorisce l’attività dei mercanti. La Compagnia delle Indie si costituisce nel 1602 Tra il 500 e il 600 vengono fondate diverse “Compagnie” con rilevante base azionaria e queste fronteggiano le famiglie mercantili di antica tradizione Si fa quindi sempre più potente la necessità di porre attenzione agli strumenti diretti ad aumentare la conoscenza sulla solidità e sull’andamento delle gestioni aziendali Il linguaggio contabile assume un alto grado di significatività

4 Per gran parte del XVIII secolo non si producono cambiamenti significativi nel sistema economico e gli studi contabili sono molto pochi Il grande cambiamento nella gestione delle aziende viene indotto dalla Rivoluzione Industriale che alimenta importanti studi che però allargano la visione andando oltre la sola contabilità Tra gli ultimi decenni del XVIII secolo e la prima metà del IXX inizia e si sviluppa la Rivoluzione Industriale in Inghilterra

5 Le istituzioni favorivano l’iniziativa individuale
La ricerca avanzata stimolava le scoperte tecnologiche Un vasto settore di agricoltura capitalistica nelle mani di grandi e medi proprietari aperti all’innovazione e con elevate capacità di investimento Un’industria manifatturiera ed estrattiva dinamica ad elevata redditività

6 Un eccellente rete di trasporti
Un tasso di urbanizzazione superiore a qualsiasi altro paese Un commercio interno ed internazionale assai prospero anche grazie alle Colonie Risultato: un mercato pronto ad assorbire sempre nuovi prodotti

7 Tra il 1760 ed il 1780 in Inghilterra si rinnova la tecnologia industriale
Nel 1764 il tessitore J. Hargreaves costruì una filatrice multipla capace di consentire ad un solo operaio di azionare otto fusi per volta Nel 1768 R. Carkwright mise appunto un telaio meccanico idraulico Tra il 1765 ed il 1781 J. Watt inventò e perfezionò la macchina a vapore

8 Nello stesso periodo in Italia le attività principali erano: agricoltura, commercio ed artigianato
Il Paese era smembrato in Stati e Staterelli Al nord c’erano imprenditori all’avanguardia Al sud ancora il latifondo La Serenissima era allo stremo

9 Nel campo della ragioneria la produzione nell’intero XVIII secolo, può essere riassunta citando:
Il milanese Carlo Giuseppe Vergani con “Pratica della Scrittura Doppia Economica” Il palermitano Giuseppe Carlo Amato con “Il microscopio dei computisti, ossia Economia Politica”

10 Il veneziano Giovanni Cavalà Pasini con “La Scuola in pratica del bancogiro nella Serenissima Repubblica di Venezia Il livornese Pietro Paolo Scali con “Trattato del modo di tenere la scrittura dei mercanti a partite doppie cioè all’Italiana” Fino al pavese Giuseppe Forni che fù il più moderno in quanto nel suo “Trattato teorico pratico di scrittura doppia” del 1790, affronta per primo il tema del Bilancio Preventivo

11 La rivoluzione industriale arriva in Italia nel 1870-1890
Nel 1839 Ferdinando di Borbone re delle Due Sicilie inaugura la prima ferrovia: Napoli - Portici

12 Le industrie erano prevalentemente tessili e conserviere
Ci volle quindi l’Unità d’Italia (1861) per promuovere l’industrializzazione nel nostro Paese Si dovette attendere che il Veneto si potesse unire allo Stato Italiano (1866) perché si creassero le condizioni per costituire la prima Regia Scuola Superiore di Commercio

13 Dopo 69 anni di dominazione austro-ungarica il desiderio di rinascita e la rivendicazione del primato culturale alimentarono grandi aspettative nel tessuto sociale veneziano Il fondatore fu Luigi Luzzatti, giovane politico Veneziano


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