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GIOVANNI CASELLI E IL PANTELEGRAFO

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Presentazione sul tema: "GIOVANNI CASELLI E IL PANTELEGRAFO"— Transcript della presentazione:

1 GIOVANNI CASELLI E IL PANTELEGRAFO
Veronica Tomasini, Eleonora Binda Classe 5^G Liceo scientifico “L. Da Vinci”, Gallarate

2 LA VITA: Il 25 maggio 1815 nacque a Siena, il professore e poi inventore italiano, Giovanni Caselli. Affrontati i suoi primi studi di letteratura e di fisica sotto la guida del maestro Leopoldo Nobili, ricevette il diaconato e nel 1836 prese l’abito ecclesiastico come abate. Caselli ebbe, come prima esperienza lavorativa, l’ insegnamento di materie letterarie nella scuola della sua città natale, in seguito nel 1841, si trasferì a Parma come precettore dei figli del conte Luigi Sanvitale. Il suo patriottismo e la sua adesione ai movimenti risorgimentali della città gli costarono, nel 1849, l’espulsione dal Ducato di Parma. Costretto così a rientrare a Firenze, riprese gli studi di fisica con lo scopo principale di apportare migliorie al telegrafo così che potesse inviare non solo brevi scritti (con l’alfabeto linea-punto) ma anche opere più elaborate come (testi e manoscritti) e ritratti.

3 Caselli si concentrò dunque sul sincronismo fra due apparati di telecomunicazione posti a notevole distanza riuscendo, nel 1856, a dar vita all’ apparecchio che lui stesso denominò Pantelegrafo. Agli studi impiegati per giungere a questi obiettivi dedicò 9 numeri di una rivista: “La Ricreazione: giornale di scienze fisiche e di arti ad uso dei giovanetti”. I primi esperimenti furono proposti al Governo Toscano ma, per reperire i finanziamenti necessari a proseguire la ricerca, Castelli si trasferì nel 1857 a Parigi. Li collaborò con Paul-Gustave Froment che lo aiutò a perfezionare lo strumento. In seguito alle migliorie apportate, il Pantelegrafo venne presentato al Conservatorio nazionale di arti e mestieri di Parigi. Giovanni Caselli, nel 1867, tornato a Siena; venne nominato direttore delle scuole comunali. Morì nel 1891 a Firenze.

4 LA STORIA DEL PANTELEGRAFO:
Avviato per la prima volta nel 1855 e brevettato nel 1861, il pantelegrafo è un dispositivo di telecomunicazione, capace di trasmettere immagini statiche similmente all’odierno telefax. Gli studi preparatori alla realizzazione e al funzionamento del pantelegrafo vennero condotti da Caselli attingendo da lavori precedenti di Bain e Backwell, al fine di realizzare un sistema di telegrafia elettrica. Tale sistema permette di riprodurre, mediante una scansione di linee successive, qualunque segno (caratteri, linee, immagini al tratto). Venne chiamato anche telegrafo universale.

5 Nel 1864 il governo francese, per le sue linee telegrafiche, adottò il Pantelegrafo Caselli sulla tratta Parigi-Lione esteso poi sulla Lione-Marsiglia. In seguito questo venne impiegato anche a Londra e in Russia.

6 Tratta Parigi-Lione Tratta Lione-Marsiglia

7 COME FUNZIONA: Il suo funzionamento è basato sul seguente principio: una punta di ferro attraversata da corrente elettrica scorrendo su un foglio di carta imbevuto di una soluzione di prussiato giallo di potassio, vi lascia una traccia blu di Prussia. Lo scritto o il disegno che si vuole trasmettere viene riprodotto, con un inchiostro grasso, su un foglio di stagno; quindi si dispone questo foglio su una tavoletta metallica che riceve un movimento alternativo di traslazione, combinato con uno spostamento laterale, in modo che tutti i punti della sua superficie vengano a passare successivamente sotto uno stilo di platino. Alla stazione ricevente una punta di ferro scorre, con movimento concorde e sincrono col precedente, sulla superficie di un foglio imbevuto di una soluzione di prussiato di potassio, disteso su una lastra di rame. Il foglio di stagno è collegato al polo positivo dio una pila e la lastra di rame della stazione ricevente che porta il foglio di carta è collegata alla terra; lo stilo di platino della trasmettente e la punta di ferro della ricevente sono collegati attraverso la linea.

8 Sinchè la punta di platino è a contatto con lo stagno, il circuito è chiuso e la punta di ferro, attraversata dalla corrente elettrica, lascia sul foglio una traccia azzurra; quando lo stilo di platino passa sull’inchiostro, il circuito si interrompe e anche il segno azzurro sul foglio ricevitore. Al termine della trasmissione il dispaccio appare come una traccia bianca su fondo azzurro. Il sincronismo perfetto dei movimenti dei due apparecchi ricevente e trasmettente è stato ottenuto dal Caselli articolandoli a due pendoli le cui oscillazioni sono rese sincrone da una elettrocalamita comandata da un orologio regolatore.

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10 SITOGRAFIA: https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Caselli_(abate)


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