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Primo soccorso in azienda dottoressa Cinzia Bonali
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PROBLEMATICHE LEGALI NEL SOCCORSO
Quando intervenite per soccorrere una persona colpita da malore o un ferito, dal punto di vista legale avete iniziato l’assistenza STATO DI NECESSITÀ - Articolo 54 Codice Penale Non è punibile chi abbia commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo non da lui volontariamente causato né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo.
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L’IMPORTANZA DEL PRIMO SOCCORSO
Dati statistici dimostrano l'importanza degli interventi di primo soccorso, espletati anche da soccorritori non professionisti ma convenientemente addestrati, nel ridurre fortemente la mortalità o comunque le complicanze in soggetti colpiti da infortuni o da gravi malori. Il D.Lgs. n. 81/08 impone al datore di lavoro l'obbligo di designare un numero sufficiente di lavoratori incaricati di attuare le misure di primo soccorso per garantire, in caso di necessità, le prestazioni essenziali da fornire all'infortunato in attesa dell'arrivo di personale sanitario qualificato. I lavoratori, non possono se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell’azienda ovvero dell’unita’ produttiva.
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO AZIENDALE
D.M 388/2003 REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO AZIENDALE Art. 1. Classificazione delle aziende Art. 2. Organizzazione di pronto soccorso Art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso Art. 4. Attrezzature minime per gli interventi di pronto soccorso Art. 5. Abrogazioni Art. 6. Entrata in vigore ART. 1 Classificazione delle aziende Le aziende vengono classificate in tre Gruppi A, B e C, anche se la vera classificazione è relativa al Gruppo A, che risulta suddiviso in tre sottogruppi; infatti i Gruppi B e C vengono identificati come “..aziende che non rientrano nel Gruppo A” Definendosi: di Gruppo B le aziende che hanno più di tre dipendenti , di Gruppo C quelle che ne hanno meno di 3. La specificazione dei criteri di suddivisione in tre sottogruppi del Gruppo A risulta ben definita nell’articolo 1, primo comma.
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Art. 3 Requisiti e formazione degli addetti al pronto soccorso
gli addetti al pronto soccorso devono essere formati con corsi di istruzione teorica e pratica per l’attuazione delle misure di primo intervento interno e per l’attivazione degli interventi di pronto soccorso. 2. tale attività di formazione deve essere svolta da personale medico – non espressamente ed esclusivamente dal medico competente, che deve comunque collaborare. Inoltre si stabilisce che per la parte pratica della formazione lo stesso medico può avvalersi della collaborazione anche di personale infermieristico o di altro personale specializzato. Allegato 3 – aziende di gruppo A Si prevede un’attività formativa, per gli addetti al primo soccorso, di 16 ore di cui 6 ore di “intervento pratico”. Allegato 4 – aziende di gruppo B e C Si prevede un’attività formativa, per gli addetti al primo soccorso, di 12 ore di cui 4 ore di “intervento pratico”.
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L’APPARATO SANZIONATORIO DEL D.Lgs. 81/08
NON PREVEDE PENALITA’ PER L’ADDETTO AL PRONTO SOCCORSO CHE NON INTERVIENE NEI CONFRONTI DELLA PERSONA CHE HA BISOGNO DI AIUTO (ES. ATTACCO DI PANICO, INCAPACITA’ DI INTERVENIRE DI FRONTE ALL’EMERGENZA). MA SI RICORDA CHE POTREBBERO ESSERE APPLICABILI ALCUNI ARTT. DEL CODICE PENALE: • ART. 593 – OMISSIONE DI SOCCORSO: chiunque …. Abbia a che fare con una persona incapace di provvedere a se stessa per malattia …….. o per altra causa, omette di darne immediato avviso alle Autorità e punito con la reclusione ….. o con una multa ….. abilitazione dello Stato è punito con la reclusione ….. o con la multa …. • ART. 590 – LESIONI PERSONALI COLPOSE: chiunque cagiona ad altri, per colpa, una lesione personale è punito con la reclusione …… o con la multa ….. • ART. 348 – ABUSIVO ESERCIZIO DI UNA PROFESSIONE: chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale
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L'infortunio è un evento accidentale o incidentale
in occasione di lavoro che si ripercuote sull’organismo in tempo assai breve, determinando un danno.
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COSA FARE ? Raggiungere i seguenti tre obiettivi:
Valutazione del quadro Chiamata specifica Stabilizzazione del quadro Tale elencazione è procedurale e per ogni obiettivo è necessario rispettare le linee guida che vedremo durante il corso
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AD OGNI RICHIESTA DI INTERVENTO OCCORRERÀ SPECIFICARE:
1. dov'è successo l'infortunio, struttura di appartenenza (Azienda, Dip., Ist., Centro); cos'è successo; 2. chi e da dove si chiama, proprio nome e cognome e numero telefonico; 3. quante persone sono state coinvolte nell'infortunio; 4. in quali condizioni è/sono il/gli infortunato/i; 5. indicazioni precise per il raggiungimento del luogo dell’infortunio (indirizzo via, N° civico, piano dell’edificio, denominazione della stanza, percorso interno alla struttura, ecc.); 6. concordare il percorso con la centrale operativa . Se il luogo è difficile da raggiungere fare in modo che qualcuno accolga l’ambulanza all'ingresso sulla via principale. Far aprire i cancelli, le sbarre, i portoni di accesso; 7. Non interrompere la comunicazione telefonica per primi.
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Primo soccorso Durante le emergenze sanitarie i lavoratori devono avvisare i membri della squadra di emergenza, i primi soccorritori hanno obbligo di intevento nei modi negli spazzi e nei tempi previsti dalla legge, devono inoltre rispettare le linee guida per avere una impostazione immediata e non pianificata.
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PRIMO SOCCORSO È: l’aiuto dato al soggetto infortunato, da personale formato e addestrato non sanitario, in attesa dell’intervento specializzato.
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Primo soccorso COSA NON FARE 1. Non cercare di muovere una persona inanimata, specialmente se la sua posizione, evidentemente scomposta, può far immaginare la presenza di fratture ossee. 2. Tentare di far rinvenire con spruzzi d’acqua fredda o lievi percosse sul viso.
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Primo soccorso COSA NON FARE 3. Non praticare iniezioni o somministrare medicinali, salvo che per i farmaci salvavita 4. Non somministrare bevande ed in particolare bevande alcoliche.
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Primo soccorso In attesa dell’intervento è importante non abbandonare la persona coinvolta anche se incosciente ed assisterla psicologicamente. Se possibile mettere l’infortunato in posizione antishock.
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Primo soccorso 3. Aiutare la respirazione allentando la cravatta o foulard; slacciando il colletto della camicia, la cinta dei pantaloni o il reggiseno. 4. Se le condizioni lo richiedono, in attesa dell’intervento medico, vanno fatte assumere le adeguate posizioni: antishok o posizione laterale di sicurezza o semiseduta.
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Sequenza delle operazioni di soccorso
B C D E F G
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valutazione coscienza e nel caso di Incoscienza fare la manovra gas
Anello A valutazione coscienza e nel caso di Incoscienza fare la manovra gas è il tempo che intercorre dall’incidente al momento in cui il soccorritore vede l’accaduto Anello B Chiamata specifica e nel caso di arresto Provvedere con RCP è il tempo necessario al soccorritore per: 1. dominare l’ansia, la paura, l’agitazione
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Terapia farmacologica
Anello C stabilizzazione è il tempo necessario per raggiungere un telefono Anello D Arrivo sanitari è il tempo di contatto e di colloquio con la Centrale Operativa Anello E Terapia farmacologica è il tempo che impiega la Centrale Operativa ad individuare il mezzo idoneo più vicino
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TECNICHE DI AUTOPROTEZIONE DEL SOCCORRITORE
Il compito del soccorritore è prestare il primo soccorso all'infortunato, mettendo in atto tutte le conoscenze per assicurare il buon fine dell'intervento, importante obiettivo è quello di evitare danni alla propria salute e a quella di eventuali componenti della squadra di pronto soccorso. Pertanto, durante l'esecuzione di manovre vitali sull'infortunato, sarà opportuno seguire alcune misure precauzionali atte ad eludere qualsiasi rischio per il soccorritore.
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IL SOCCORRITORE DEVE AUTO PROTEGGERSI
utilizzare guanti a perdere, inseriti preventivamente nella cassetta di pronto soccorso; l'uso di detto dispositivo di protezione individuale è indispensabile in caso di ferite e/o fratture aperte; prima di iniziare la respirazione artificiale collocare delle garze, meglio ancora una maschera tascabile (pocket mask), sulla bocca dell'infortunato onde evitare il contatto diretto con le mucose labiali; in caso d'intervento per folgorazione togliere la corrente prima di intervenire sull'infortunato o quantomeno separare il folgorato dall'impianto elettrico, utilizzando degli strumenti di legno isolanti; prima di soccorrere l'infortunato all'interno di aree contaminate dalla presenza di gas, fumi etc.., aprire porte e finestre per allontanare le sostanze venefiche, arrestando nel contempo la eventuale fuga di gas.
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TRE OBIETTIVI PROCEDURALI
VALUTAZIONE DEL QUADRO CHIAMATA SPECIFICA STABILIZZAZIONE DEL QUADRO Il primo obiettivo consente di definire dei livelli di gravità (basso, medio e elevato) per decidere se passare al secondo o direttamente al terzo. La stabilizzazione può drivare da una autorisoluzione, da accompagnamento in contesto protetto o per chiamata del 112
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Valutazione quadro Ambiente Vittima: coscienza respiro (manovra gas)
polsi periferici (radiale, carotideo, femorale e ascellare)
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Guarda Ascolta Senti Per 10” B - Respirazione
Non tenere conto di deboli tentativi di respirazione 23
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Arteria omerale
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Arteria radiale Arteria carotide
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Arteria radiale
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AD OGNI RICHIESTA DI INTERVENTO OCCORRERÀ SPECIFICARE:
1. dov'è successo l'infortunio, struttura di appartenenza (Azienda, Dip., Ist., Centro); cos'è successo; 2. chi e da dove si chiama, proprio nome e cognome e numero telefonico; 3. quante persone sono state coinvolte nell'infortunio; 4. in quali condizioni è/sono il/gli infortunato/i; 5. indicazioni precise per il raggiungimento del luogo dell’infortunio (indirizzo via, N° civico, piano dell’edificio, denominazione della stanza, percorso interno alla struttura, ecc.); 6. concordare il percorso con la centrale operativa 118. Se il luogo è difficile da raggiungere fare in modo che qualcuno accolga l’ambulanza all'ingresso sulla via principale. Far aprire i cancelli, le sbarre, i portoni di accesso; 7. Non interrompere la comunicazione telefonica per primi.
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Le cerebrolesioni Colpo di sole, di calore, lipotimia Tia Ictus
convulsioni
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Colpi di calore Primo soccorso
In caso di colpi di calore, che si manifestano con vertigini, offuscamento della vista, eventuale perdita di sensi, e, nei casi più gravi, convulsioni, si deve portare l’infortunato in un luogo fresco e ventilato, sciogliergli i vestiti, spruzzargli il capo con acqua fredda e fargli impacchi freddi sul capo; non somministrare alcolici.
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Come riconoscere la lipotimia e la sincope?
Transitoria perdita di coscienza da ipoafflusso di sangue, con conseguente calo dell’ossigeno a livello cerebrale. Mantenimento del battito e del respiro Il soggetto presenta: malessere con capogiro e/o sensazione che gli oggetti si muovano, percezione confusa, nausea e vomito, pallore, sudorazione fredda, ronzii o fischi alle orecchie
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Accidenti cerebrovascolari acuti Deficit della vascolarizzazione che
comporta una sofferenza anossica delle cellule cerebrali coinvolte
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Attacco ischemico transitorio
TIA Temporanea e limitata disfunzione cerebrale di origine vascolare a rapida instaurazione e altrettanto rapida risoluzione
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Ictus cerebrale Grave alterazione acuta ed improvvisa,
sempre su base vascolare, delle funzioni cerebrali causa di morte o di deficit neurologici perduranti e a volte permanenti
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Cause La formazione di un trombo o la presenza
di un embolo determina un’ostruzione improvvisa di un vaso cerebrale con arresto del flusso sanguigno verso un’area del cervello. Se tale ostruzione si risolve spontaneamente entro pochi minuti non si ha morte cellulare (TIA), che si verifica invece in caso di infarto cerebrale.
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Cause La rottura improvvisa di un’arteria cerebrale o di un aneurisma, oltre a far mancare l’apporto di ossigeno, causa una lesione diretta del cervello a causa della compressione del sangue sulle strutture cerebrali, alterandone il funzionamento (ictus emorragico)
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Fattori di rischio aterosclerosi età avanzata ipertensione arteriosa diabete mellito fumo
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Segni e sintomi neurologici generali
cefalea improvvisa importante lipotimia e sincope alterazioni dello stato di coscienza convulsioni alterazioni del respiro amnesia, sudorazione algida perdita controllo sfinteri Alterazione mimmica facciale Difficoltà di eloquio e di mantenimento posturale
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Segni e sintomi neurologici focali
alterazioni della motilità a carico di un distretto corporeo più o meno vasto alterazioni della sensibilità a carico di un distretto corporeo più o meno vasto disturbi visivi e del linguaggio disturbi dell’equilibrio ronzii auricolari difficoltà alla deglutizione
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convulsioni Fase tonica: caduta a terra, perdita di coscienza, emissione di saliva schiumosa dalla bocca, contrazioni muscolari generalizzate Fase clonica: flacidità Fase postcritica: ripresa: amnesia, confusione, cefalea, possibile vomito a getto
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Primo soccorso Contusioni Le contusioni sono la conseguenza di un colpo violento che causa lo schiacciamento delle parti “tenere” del corpo o delle parti più dure, cioè le ossa. Lo schiacciamento dei capillari provoca l’ecchimosi o il livido; se invece i vasi sanguigni schiacciati o rotti dal trauma sono più grossi e quindi vi è una maggiore fuoriuscita di sangue si ha l’ematoma o grosso bozzo.
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Distorsioni, Lussazioni, Strappi muscolari
Pronto soccorso Distorsioni, Lussazioni, Strappi muscolari Anche nel caso di distorsioni, lussazioni, strappi muscolari è importante applicare subito impacchi freddi.
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FRATTURE Primo soccorso
Bisogna sospettare una frattura tutte le volte che la parte colpita appare deformata, gonfia, di tinta bluastra, e se si accerta un dolore molto vivo quando si tenta di muoverla. Poiché l’infortunato può essere colpito da shock, si consiglia di somministrargli quando rinviene, bevande eccitanti, come caffè e thè.
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FRATTURE Primo soccorso
Inoltre, a seconda dei casi, si devono adottare le seguenti norme: Mantenere l’arto infortunato immobilizzato, in caso di frattura complicata o esposta e non tentare mai di far rientrare il frammento osseo. Se si sospetta la frattura della colonna vertebrale, si deve evitare di spostare l’infortunato ed attendere l’intervento del medico.
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DISTORSIONE Sono generalmente interessate le articolazioni del polso del ginocchio e della caviglia SI DEVE: 1 Distorsione lieve: a) Fare impacchi freddi (ghiaccio) b) Immobilizzare con una fasciatura 2 Distorsione grave: a) Immobilizzare l’arto b) ricorrere a cure mediche
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LUSSAZIONE Sono generalmente interessate le articolazioni della spalla e dell’anca SI DEVE: 1 Non eseguire manovre sull’articolazione lesionata 2 Fare impacchi con il ghiaccio 3 Immobilizzare l’articolazione 4 Ricorrere a cure mediche
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Le fratture Rottura di un osso causata da una forza tale che supera la resistenza dell’osso stesso Frattura composta, senza spostamento dei monconi Frattura scomposta, con spostamento dei monconi Frattura chiusa, l’osso non comunica con l’esterno Frattura aperta, i muscoli e la pelle sono lacerati e le ossa fratturate comunicano con l’esterno
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Come riconoscerle gonfiore, dolore intenso nella zona di frattura incremento del dolore con il movimento deformazione della parte colpita esposizione dei monconi ossi, se frattura aperta gli arti fratturati si presentano di solito accorciati e in posizione anomala rispetto all’asse del corpo Una lesione scheletrica è a rischio per la vita se associata ad una emorragia importante
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Traumi cranici Cefalea Vomito Difficoltà a mantenere la postura
Difficoltà di eloquio Risentimento cerebrale con segni a carico del lobo colpito Nei casi più gravi perdita di sangue da naso o orecchio
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Mantenersi a fianco della vittima in valutazionr
Cosa fare? Non spostare Chiamare 112 Mantenersi a fianco della vittima in valutazionr accertare respiro e battito cardiaco posizione supina se il paziente è cosciente non bloccare la fuoriuscita di sangue dagli orifizi non rimuovere gli oggetti conficcati attenzione al rischio di vomito sorvegliare il paziente in attesa del 118
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Le lesioni della colonna vertebrale
Una lesione della colonna vertebrale può coinvolgere solo la struttura ossea oppure può interessare il midollo spinale contenuto all’interno del canale vertebrale. Sospettare questa lesione se: l’infortunato lamenta dolore alla schiena se lamenta formicolio, scosse elettriche, senso di caldo o freddo alle estremità se è caduto in piedi da un’altezza superiore ai 4 metri se ha riportato trauma cranico e/o facciale al di sopra della clavicola L’assenza di dolore non esclude che vi possa essere una lesione della colonna
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Rimanere in valutazione
Cosa fare ? Non spostare Chiamare 112 Rimanere in valutazione Il soccorritore deve: chiamare tempestivamente il 118 non muovere l’infortunato cercare di mantenere la testa del paziente immobile in posizione neutra controllare l’attività respiratoria
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Primo soccorso FERITE Le ferite sono tutte quelle lesioni che creano discontinuità della pelle, l’interruzione può interessare anche i tessuti sottostanti come i muscoli. Nel primo caso si parla di ferite semplici; nel secondo caso le ferite sono definite gravi e a loro volta si suddividono in profonde, estese, multiple e complicate. Le ferite lievi guariscono spontaneamente ma è sempre utile lavarle subito, disinfettarle con iodopovidone e comprimere con tampone esterno, se non bastasse, applicare il laccio.
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Le emorragie Primo soccorso
La fuoriuscita di sangue dai vasi, dove normalmente scorre, si chiama emorragia: se il sangue esce fuori dal corpo l’emorragia è esterna, se il sangue si riversa all’interno del corpo l’emorragia è interna. Se il sangue è rosso vivo e sgorga a zampilli, con getto intermittente, significa che l’emorragia è arteriosa, cioè interessa un’arteria ( si consiglia di applicare il laccio emostatico al di sopra della ferita), se il sangue è scuro e cola ininterrottamente, l’emorragia è venosa (si consiglia di fasciare stretto l’arto).
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Primo soccorso Blocco della fuoriuscita del sangue con tampone esterno e laccio emostatico di emergenza (emorragia arteriosa).
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Posizione di sicurezza
Primo soccorso EMORRAGIA INTERNA: Il ferito è pallidissimo, le labbra e l’interno della palpebra sono quasi bianchi, in attesa del soccorso qualificato bisogna sollevare le gambe e possibilmente anche il bacino, affinchè la testa rimanga più in basso rispetto a tutto il resto del corpo. Posizione di sicurezza
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EMORRAGIA Esterna: Primo soccorso
Premere fortemente sulla ferita con tutta la mano con il tampone esterno e il ghiaccio. Quando l’emorragia si è fermata, disinfettare e fasciare.
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Epistassi Primo soccorso
Nel caso in cui il sangue fuoriesce dal naso, l’emorragia prende il nome di epistassi: far sedere il soggetto senza reclinare la testa all’indietro, farlo respirare con la bocca, chiudere meccanicamente ed esternamente le narici con garze, Non fargli soffiare il naso Valutare i tempi di regresso
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I sintomi: cute lesa fuoriuscita di sangue dolore
I pericoli delle ferite vanno dall’infezione all’emorragia. In caso di ferite profonde si possono avere lesioni di organi interni, gravi emorragie, shock. I sintomi: cute lesa fuoriuscita di sangue dolore
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Complicanze delle ferite
Infezione che si manifesta con arrosamento, dolore e fuoriuscita di materiale purulento emorragie shock infezioni (tetano) lesioni organi interni
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La gravità dipende dalla quantità di sangue perduto
Le emorragie Fuoriuscita di sangue dai vasi sangugni: 1. emorragia esterna, il sangue fuoriesce direttamente all’esterno (arteriose, venose, capillari) 2. emorragia interna, con raccolta di sangue nelle cavità corporee (cranio, torace, addome) 3. emorragia interna esteriorizzata, con raccolta di sangue all’interno di organi che sono in comunicazione con l’esterno (orecchio, naso...) La gravità dipende dalla quantità di sangue perduto
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LESIONI PENETRANTI SE A CARICO DEL TORACE, DELL’ADDOME O DELLA
RADICE DEGLI ARTI, COSTITUISCONO EMERGENZE ASSOLUTE E INDIFFERIBILI Tutto ciò che penetra non va mai rimosso
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Amputazione Distacco traumatico di parti anatomiche. tamponare l’emorragia tenere l’arto sollevato far sdraiare il paziente (posizione antishock) coprirlo
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Moncone staccato Raccogliere il moncone
Avvolgerlo in telini o garze sterili, se possibile Metterlo in un sacchetto di plastica e chiuderlo ermeticamente Conservarlo al freddo Scrivere data e ora sul sacchetto
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Ustioni PrImo soccorso
Le ustioni sono lesioni della cute provocate da eccessivo calore (fiamma, liquidi o metalli roventi) oppure da agenti chimici (acidi, soda caustica, calce viva), da raggi ultravioletti solari o da scariche elettriche. Nelle ustioni di ridotta entità mettere immediatamente la parte colpita sotto l’acqua fredda corrente per raffreddarla e lavarla (se l’ustione è prodotta da sostanza chimica) e non applicare pomate od altro.
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Per le ustioni più gravi occorre:
Primo soccorso Ustioni Le ustioni di primo e di secondo grado possono essere curate anche sul posto, ricoprendo le lesioni con garze sterili cosparse da farmaci ad azione sedativa. Per le ustioni più gravi occorre: eliminare al più presto l’elemento ustionante;rimuovere gli oggetti metallici e gli indumenti che bruciano; raffreddare la parte interessata con impacchi d’acqua fredda.
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Primo soccorso Bruciature ed Ustioni Se possibile fare bere all’interessato 2/3 bicchieri d’acqua Non toccare la zona ustionata Non applicare pomate Per nessuna ragione si dovranno rompere o bucare le vescicole presenti nelle ustioni onde evitare infezioni della pelle.
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TERMICA - da fiamme , radiazioni , liquidi bollenti ed oggetti roventi
ORIGINE DELLE USTIONI TERMICA - da fiamme , radiazioni , liquidi bollenti ed oggetti roventi CHIMICA - da vari acidi , basi e sostanze caustiche ELETTRICA - da corrente elettrica LUMINOSA - da intensa e prolungata esposizione alla luce solare RADIAZIONI - da una fonte di tipo nucleare
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I° grado: ustione superficiale, si presenta
Le ustioni Possono essere classificate in tre gradi in base alla profondità della lesione I° grado: ustione superficiale, si presenta come un arrossamento cutaneo (eritema)
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Le ustioni 2° grado: compaiono bolle o/e vescicole e dolore
3° grado: distruzione di tutti gli strati della cute ed anche dei tessuti sottostanti (cute carbonizzata)
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9% 36% 9% 1% 18%
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Il tronco costituisce il 36% della superficie totale del
corpo Testa e collo 9 % Arti inferiori 18% ciascuno Arti superiori il 9% ciascuno l’ustione che occupa una superficie > al 10% negli adulti e al 5% nei bambini, comporta squilibri di carattere generale
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Sono considerate gravi:
le ustioni che interessano il tratto respiratorio, i tessuti molli e le ossa le ustioni di 2° e 3° al viso, inguine, mani, piedi e articolazioni principali le ustioni in persone di età > 60 anni ed < a 8 anni
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Nelle ustioni esiste il pericolo di :
infezioni shock disidratazione
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Cosa fare? Ustioni di 1° : bagnare con acqua fredda, asciugare senza strofinare ed impolverare con talco Tutte le altre: medicare asetticamente, usare garze mai cotone soffocare eventuali fiamme presenti sul corpo verificare se il paziente è cosciente attivare tempestivamente il 118 non rimuovere abiti che aderiscono alle ustioni, non applicare pomate o sostanze grasse o ghiaccio dare da bere, posizione antishock nelle ustioni di 3 grado se è il caso, valutazioni come da BLS
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Cosa fare? In caso di ustioni da corrente elettrica cercare sia l’ustione d’entrata che d’uscita della corrente e trattarle entrambe come ustioni di 3°. In caso di ustioni chimiche lavare con acqua corrente in abbondanza. Ricordare che l’ac. solforico e la calce viva reagiscono con l’acqua producendo calore: il lavaggio va proseguito per almeno 10’
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Folgorazione Primo soccorso In caso di folgorazione è necessario:
interrompere immediatamente la corrente elettrica, agendo sull’interruttore generale; allontanare la vittima dalla sorgente di energia elettrica servendosi di un bastone o di una scopa (comunque di materiale isolante), evitando cioè di toccare il folgorato per non essere colpiti dalla scarica.
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Elettrocuzione Per elettrocuzione si intende una scarica accidentale di una corrente elettrica sia naturale che artificiale attraverso l’organismo umano. Questo può provocare effetti nocivi e/o letali sull’organismo a seconda dell’intensità della corrente e del tempo di esposizione, cioè della quantità di elettricità che attraversa l’organismo. La scarica può provocare infatti ustioni e addirittura folgorazione. Essa agisce sulla muscolatura provocando crampi e sul sistema nervoso provocando paralisi.
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Le tensioni maggiori sono le più pericolose, tuttavia sono a rischio anche le cosiddette “basse tensioni”. L’alta tensione “respinge” e quindi il contatto avviene per breve tempo e l’infortunato può essere salvato mediante idonee manovre rianimatorie; le basse tensioni invece provocano crampi alle mani, che impediscono il distacco dalla fonte della scarica, ed alla gola, che non consentono di chiamare soccorso.
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Folgorazione La folgorazione è una scossa molto forte che
provoca blocco dei muscoli, ustioni anche gravi e,attraversando il cuore, può portare fino ad arresto respiratorio e cardiaco
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Folgorazione Gli effetti del passaggio di corrente variano a secondo che si tratti di corrente continua o alternata. A parità di tensione (volt) la c.a. è 4-5 volte più pericolosa della c.c. Anche per intensità di c.a. relativamente deboli, si può avere una fibrillazione ventricolare se la c. a. attraversa il torace (il contenuto ematico del cuore è un buon conduttore). Per tensioni > a 5000 volt la scarica elettrica può avvenire senza contatto, a distanza di 5-20 cm dal conduttore
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Cosa fare? essere prudenti, eliminare la causa
prevenire i rischi: non intervenire senza certezza che la corrente sia interrotta!!! posizione laterale di sicurezza se la vittima è incosciente ventilazione/massaggio cardiaco se è in arresto cardiorespiratorio (BLS) allertare o far allertare il 112
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MANOVRE RIANIMATORIE DI BASE
(vedi BLS)
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Ostruzione da corpo estraneo
Una persona che sta soffocando a causa di un corpo estraneo nelle vie aeree: non può respirare non può parlare non può tossire di solito si stringe la gola con le mani perde conoscenza in pochi minuti
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Cosa fare ? Se la vittima respira e tossisce: chiamare il 112
incoraggiarla a continuare a tossire ma non fare alcuna manovra
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Se la vittima smette di respirare o tossire:
se è in piedi o seduta chiamare o far chiamare il 112 dare colpi sulla schiena e compressioni addominali: * colpire 5 volte tra le scapole * se non basta, posizionarsi alle spalle della vittima e mettere le braccia attorno alla parte alta dell’addome afferrando il pugno di una mano con l’altra e poggiandolo tra ombelico ed estremità dello sterno * spingere bruscamente verso l’alto e all’interno
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Intossicazioni da sostanza chimica
Per contatto Per ingestione Per inalazione In tutti i casi è necessario saper dare informazioni certe sull’agente che ha causato l’intossicazione
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Definizione irritanti: quando a contatto di cute e mucose possono causare una reazione infiammatoria corrosivi: quando a contatto con i tessuti possono avere un’azione corrosiva nocivi: quando per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi di limitata gravità tossici: quando per inalazione, ingestione o penetrazione cutanea possono comportare rischi gravi per esposizione acuta o cronica cancerogeni: determinano nel tempo un aumento delle probabilità di sviluppo di una malattia tumorale
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Lesioni da assorbimento cutaneo
Che fare? Togliere gli abiti intrisi di sostanza tossica Lavare abbondantemente la cute e gli occhi, se interessati.
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Lesioni agli occhi Primo soccorso
In caso di lesioni agli occhi provocate da corpi estranei, non strofinare l’occhio colpito, ma tenerlo chiuso; molte volte le lacrime asportano il corpo estraneo. Se ciò non avviene, ed è sotto la palpebra inferiore, abbassarla ed asportare il corpo estraneo con la punta di un fazzoletto pulito. Fare un lavaggio oculare abbondante e continuo, forzando la chiusura delle palpebre (blefarospasmo) per consentire il lavaggio. Proteggere l’occhio con garza sterile.
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Lesioni chimiche agli occhi (assorbimento attraverso mucose)
Le sostanze acide fanno precipitare le proteine nel tessuto e producono una barriera naturale che impedisce la penetrazione della sostanza chimica; gli alcoli distruggono le membrane cellulari e consentono una rapida penetrazione del caustico ed un ampio danno tissutale.
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Che fare? Lavaggio oculare abbondante e continuo forzando la chiusura delle palpebre (blefarospasmo) per consentire il lavaggio. Proteggere l’occhio con garza sterile
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Il dolore toracico tipico
Dolore che dalla base del torace si sposta in altro fino alla mandibola, a sx, colpisce la spalla e il braccio, mano cassa Presenza di pallore, sudorazione algida, tachicardia e tachipnea. Nausea, vomito, forte ansia Il dolore viene percepito in modo soggettivo (pugnalata, peso, crampo, bruciore, costrizione)
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Irradiazione del dolore
toracico
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INFARTO DEL MIOCARDIO zona di necrosi
E’ una condizione clinica in cui si verifica uno squilibrio acuto tra le richieste di sangue del miocardio (muscolo cardiaco) e la capacità delle coronarie (vasi che conducono il sangue per la nutrizione del cuore) di assicurare tale apporto. zona di necrosi
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L’infarto può evolvere nell’arresto
Fare attenzione: L’infarto può evolvere nell’arresto cardiaco
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Rianimazione cardiopolmonare di base per la Comunità (BLS)
secondo linee guida IRC
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Accesso precoce BLS precoce DP precoce ACLS precoce
CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA DIFFONDERE L’IMPORTANZA DELLA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA • • • • Accesso precoce BLS precoce DP precoce ACLS precoce LA TEMPESTIVITA’ E’ LA CHIAVE DELLA SOPRAVVIVENZA
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BLS Consiste nel supportare le funzioni vitali, preparando così la vittima all’eventuale ripresa, con poche o senza lesioni cerebrali. La linea guida prevede di fare la valutazione per 10 secondi e cicli rianimatori di 30 massaggi e 2 insuflazioni
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esegui la RCP per un 1 minuto prima di andare a chiamare aiuto
Se la causa probabile di non coscienza è respiratoria, cioè in caso di: trauma annegamento ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo intossicazione da farmaci o alcool se la vittima è un bambino esegui la RCP per un 1 minuto prima di andare a chiamare aiuto
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A - Apertura delle vie aeree
solleva il mento estendi la testa guarda in bocca e togli corpi estranei
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A - Apertura vie aeree
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Guarda Ascolta Senti Per 10” B - Respirazione
Non tenere conto di deboli tentativi di respirazione
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Se la respirazione è presente:
- metti la vittima in posizione laterale di sicurezza - controlla che continui a respirare Posizione laterale di sicurezza (PLS) Se la PLS deve essere mantenuta per più di 30’, cambiare lato
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Ventilazione bocca a bocca o con pocket mask
Inserire qui l’immagine Se non respira: 2 insufflazioni della durata di circa 2”, verificando che il torace si sollevi
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Se il torace non si solleva, controlla di nuovo:
se ci sono corpi estranei in bocca se la posizione di testa e mento è corretta Riprova ad ottenere 2 insufflazioni efficaci fino ad un massimo di 5 tentativi, se non sono efficaci, passa a valutare i segni del circolo
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C - Circolazione Valuta se ci sono atti respiratori
normali, tosse o movimenti del corpo Cerca le pulsazioni alla carotide per 10”se sei addestrato
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Se sei certo di aver rilevato i segni di presenza
del circolo, continua a ventilare, rivalutando ogni 10 insufflazioni o circa ogni minuto se ci sono segni della presenza di circolo per 10”
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Se non c’è polso localizza il centro dello sterno
e inizia le compressioni toraciche
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ALTERNA: 2 insufflazzioni 30 compressioni
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1. Se il polso ricompare ripercorrere la
sequenza al contrario 2. Se il polso non ricompare continuare le manovre di rianimazione fino a: arrivo dei soccorsi ripresa del circolo, respiro e coscienza esaurimento delle forze
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Apparato respiratorio
E’ un complesso sistema deputato allo scambio dei gas: l’O2 viene assimilato, mentre la CO2 viene eliminata. L’ingresso dell’aria avviene dal naso e dalla bocca che si raccordano posteriormente nella faringe; la faringe a sua volta si sdoppia anteriormente nella laringe e posteriormente nell’esofago.
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Apparato respiratorio
La laringe a sua volta continua nella trachea, che si suddivide nei due bronchi destro e sinistro che penetrano nei polmoni, dove si suddividono in bronchi di minor calibro (bronchioli) e terminano in formazioni sacciformi, gli alveoli. Queste strutture sono avvolte da una fitta rete di capillari sanguigni dove avviene la diffusione dei gas: così il sangue venoso si trasforma in sangue arterioso che raggiunge il cuore (vene polmonari) e quindi i tessuti.
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Apparato respiratorio
I polmoni sono contenuti all’interno della gabbia toracica (costituita da coste, sterno, vertebre e tessuto muscolare e di sostegno) e sono avvolti da una membrana chiamata pleura. Il ciclo inspirazione/espirazione è regolato da alcuni centri nervosi situati nel bulbo e da chemorecettori periferici posti sull’arteria carotide e aorta.
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Dispnea Si intende la respirazione faticosa o difficoltosa a cui corrisponde un aumento del lavoro respiratorio. Questo sintomo può essere associato a numerose patologie: corpi estranei, edema della glottide asma, broncopneumopatie croniche ostruttive flogosi delle vie aere edema ed embolia polmonare infarto miocardico acuto, angina crisi epilettica, coma diabetico …………...
148
La frequenza respiratoria normale è di 12-20 atti/min (eupnea)
Frequenza respiratoria nell’adulto La frequenza respiratoria normale è di atti/min (eupnea) In pazienti in coma con lesioni cerebrali o intossicazioni possono comparire disturbi, anche gravi, del ritmo respiratorio, quali: respiro rapido, boccheggiante e superficiale respiro in cui si instaurano periodi più o meno prolungati di assenza di respiro diminuizione della frequenza respiratoria (<9 atti/min.)
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Insufficienza respirtatoria
Aumento atti respiratori Rumori durante inspirazione ed espirazione Sudore Pallore Cianosi estremità Agitazione Avvisare 112, posizione supina e attendere in monitoraggio
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Patologia da incendio ustioni fumi tossici traumi vittima
la vittima di un incendio può essere intossicata senza essere ustionata, al contrario ustioni gravi sono sempre concomitanti con una intossicazione da fumo USTIONATO=INTOSSICATO
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1 vittima ogni 2 intossicati
Principali cause di morte relative ad incendi contatto diretto con le fiamme temperature troppo elevate % deficit di O2 CO altri gas tossici % fumi panico % effetti meccanici 1 vittima ogni 2 intossicati
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Presenze utili sarebbero state……..
almeno un paio di coperte isotermiche metalliche, onde far fronte, ad esempio, alla dispersione di calore, frequente nel politraumatizzato o nelle vittime colte da malore o anche per proteggere un ustionato. collari cervicali tipo Shanz (possibilmente di diverse misure) e di presidi destinati all’immobilizzazione di segmenti scheletrici in caso rispettivamente di traumi cervicali o fratture di arti. una barella rigida ed una a cucchiaio, tenendo conto che i corsi di formazione prevedono l’insegnamento di tecniche relative al trattamento e trasporto dei traumatizzati.
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Presenze utili sarebbero state……..
più bende elastiche da impiegarsi come ausilio per immobilizzazioni o per tamponamento di ferite o controllo di emorragie venose; l’acqua ossigenata, inspiegabilmente assente, efficace per pulizia e disinfezione di ferite. presidi per la protezione degli occhi, come semplici tamponi per il bendaggio oculare, potrebbero essere inclusi. la “pocket mask”, un sistema pallone-maschera (o Ambu), raccordabile ad una bombola di ossigeno, quest’ultima integrabile tra i contenuti dei presìdi anche nel caso di rischi specifici dell’azienda (come ad esempio gas asfissianti).
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Alcune perplessità sui contenuti….
Appaiono bizzarre alcune modiche “dell’ultimo minuto” del contenuto della cassetta di primo soccorso, quali l’inserimento di un apparecchio per la determinazione della pressione arteriosa o la “scomparsa” della pocket mask. In particolare rispetto all’apparecchio per la determinazione della pressione rimaniamo sorpresi anche per la specifica carenza informativa rispetto ai contenuti dei corsi, chi misurerà la pressione?, che senso darà ai risultati ottenuti?, la variabilità della riproducibilità della misura che conseguenze potrà avere nelle mani di un lavoratore non esperto?
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Alcune perplessità sui contenuti….
Guanti sterili: Difficilmente negli interventi di emergenza si fa ricorso a questi presidi. E’ accettabile anche l’impiego di guanti monouso non sterili e pertanto si potrebbe provvedere alla dotazione di pacchi da 100 di diverse misure, preferibilmente non in lattice (per intuibili problemi di allergizzazione). Flacone di soluzione cutanea di iodiopovidone al 10% di iodio da 1 litro: Scelta utile e corretta per un disinfettante di largo impiego, tuttavia sarebbe più idoneo provvedere al rifornimento di flaconcini da 50 ml. o al massimo 125 ml. Poiché, una volta aperta la confezione, il prodotto tende a denaturarsi perdendo le caratteristiche di sterilità e quindi un flacone da un litro andrebbe sprecato per medicare solo piccole ferite o escoriazioni.
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Alcune perplessità sui contenuti….
Flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro - 0,9%) da 500 ml. (3 flaconi): Si tratta di presìdi utili, sebbene non indispensabili, impiegabili per il lavaggio di ferite o ustioni (in fase di primo soccorso può essere sufficiente l’acqua potabile!). E’ da tener conto che si tratta di confezioni concepite per terapia infusionale ed il sigillo di chiusura in alluminio non è di agevole rimozione: strappando la ghiera il contenuto perde le caratteristiche di sterilità. Inoltre è da considerare anche il peso delle confezioni stesse ai fini della trasportabilità della cassetta di pronto soccorso!
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Alcune perplessità sui contenuti….
Compresse di garza sterile 10x10 in busta singola (10 compresse): Sono un quantitativo corretto se inteso come “compressa” la busta di garza 10x10 composta da 100 strati di garze. Compresse di garza sterile 18x40 in busta singola (2): Se con “2” è inteso due buste di 18x40 è quantitativo insufficiente; se si tratta di due scatole standard da 12, il quantitativo è adeguato. Teli sterili monouso (2 teli): Rappresenta un inserimento prezioso, spesso indispensabile, sebbene sarebbe stata opportuna un’indicazione sulle misure minime (meglio non scendere sotto il 50x60!).
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Alcune perplessità sui contenuti….
Un paio di forbici: E’ auspicabile che si tratti del tipo “taglia-abiti”: le forbicine “finte”, contenute in molte confezioni, non sono di alcuna utilità. Lacci emostatici (3): Sarebbe opportuno precisare che si tratta di “lacci emostatici arteriosi”: lacci in lattice da prelievo non sarebbero di alcun aiuto per dominare emorragie importanti. Ghiaccio pronto all’uso (due confezioni): Utile per piccoli traumi contusivi e/o distorsioni; prezioso per la protezione di parti amputate (ma in questo caso dovrebbe essere previsto un quantitativo maggiore!).
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Alcune perplessità sui contenuti….
Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa: Non si precisa se il modello è manuale o elettronico (nel primo caso peraltro dovrebbe essere previsto l’uso di un fonendoscopio, non incluso tra i presidi). L’utilizzo corretto della strumentazione, indipendentemente dal modello, richiede un buon addestramento, peraltro non previsto nel corso di formazione. Ma è da obiettare che la misurazione della pressione arteriosa non è ritenuta manovra indispensabile nella procedura BLS (Basic Life Support) o PHTLS (Pre Hospital Trauma Life Support).
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ORGANIZZAZIONE DI PRONTO SOCCORSO
GRUPPO A CASSETTA PRIMO SOCCORSO. MEZZO DI COMUNICAZIONE PER ATTIVARE IL SISTEMA DI EMERGENZA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE GRUPPO B PACCHETTO DI MEDICAZIONE. MEZZO DI COMUNICAZIONE PER ATTIVARE IL SISTEMA DI EMERGENZA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE GRUPPO C
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CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
1. Guanti sterili monouso (5 paia) 2. Visiera paraschizzi 3. Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1) 4. Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3) 5. Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10) 6. Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2) 7. Teli sterili monouso (2) 8. Pinzette da medicazione sterili monouso (2) 9. Confezione di rete elastica di misura media (1) 10. Confezione di cotone idrofilo (1) 11. Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2) 12. Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2) 13. Un paio di forbici 14. Lacci emostatici (3) 15. Ghiaccio pronto uso (due confezioni) 16. Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2) 17. Termometro 18. Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa
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Allegato 1 CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
Guanti sterili monouso (5 paia). Visiera paraschizzi Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro (1). Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). Teli sterili monouso (2). Pinzette da medicazione sterili monouso (2). Confezione di rete elastica di misura media (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2). Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). Un paio di forbici.
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Allegato 2 CONTENUTO MINIMO DEL PACCHETTO DI MEDICAZIONE
Guanti sterili monouso (2 paia). Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml (1). Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml (1). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (3). Pinzette da medicazione sterili monouso (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezione di cerotti di varie misure pronti all'uso (1). Rotolo di cerotto alto cm 2,5 (1). Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1). Un paio di forbici (1). Un laccio emostatico (1). Confezione di ghiaccio pronto uso (1). Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1). Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.
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Grazie per l’attenzione
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