Gli Angeli.

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Presentazione sul tema: "Gli Angeli."— Transcript della presentazione:

1 Gli Angeli

2 Beato Angelico – realizzazione (1440-1450)
affresco dimensioni 230x321 cm - Convento di San Marco Firenze

3 Catechismo della Chiesa Cattolica
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica

4 L'esistenza degli angeli
una verità di fede 328 L'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della Tradizione.

5 329 Sant'Agostino dice a loro riguardo:
« "Angelus" officii nomen est, [...] non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est: ex eo quod est, spiritus est, ex eo quod agit, angelus La parola "angelo" designa l'ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l'ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo ». In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che « vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli » (Mt 18,10), essi sono « potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola » (Sal 103,20).

6 330 In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria.

7 331 Cristo è il centro del mondo angelico
331 Cristo è il centro del mondo angelico. Essi sono i suoi angeli: « Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli [...] » (Mt 25,31). Sono suoi perché creati per mezzo di lui e in vista di lui: « Poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: troni, dominazioni, principati e potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui » (Col 1,16). Sono suoi ancor più perché li ha fatti messaggeri del suo disegno di salvezza: « Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza? » (Eb 1,14).

8 332 Essi, fin dalla creazione e lungo tutta la storia della salvezza, annunciano da lontano o da vicino questa salvezza e servono la realizzazione del disegno salvifico di Dio:

9 Chiudono il paradiso terrestre,
proteggono Lot, salvano Agar e il suo bambino, trattengono la mano di Abramo; la Legge viene comunicata mediante il ministero degli angeli, essi guidano il popolo di Dio, annunziano nascite e vocazioni, assistono i profeti, Infine, è l'angelo Gabriele che annunzia la nascita del Precursore e quella dello stesso Gesù.

10 333 Dall'incarnazione all'ascensione, la vita del Verbo incarnato è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio « introduce il Primogenito nel mondo, dice: lo adorino tutti gli angeli di Dio » (Eb 1,6). Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nella lode della Chiesa: « Gloria a Dio... » (Lc 2,14). Essi proteggono l'infanzia di Gesù, servono Gesù nel deserto, lo confortano durante l'agonia, quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici come un tempo Israele. Sono ancora gli angeli che evangelizzano la Buona Novella dell'incarnazione e della risurrezione di Cristo. Al ritorno di Cristo, che essi annunziano, saranno là, al servizio del suo giudizio.

11 Gli angeli nella vita della Chiesa
334 Allo stesso modo tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli. 335 Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; invoca la loro assistenza (così nell'In paradisum deducant te angeli... – In paradiso ti accompagnino gli angeli – nella liturgia dei defunti, o ancora nell'« Inno dei cherubini » della liturgia bizantina), e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi). 336 Dal suo inizio fino all'ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. « Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita ». Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.

12 Le gerarchie Angeliche

13 Un primo accenno alle Gerarchie si ha nell’Antico Testamento, dove nel sogno di Giacobbe appaiono posizionati su una scala che unisce il cielo alla terra. Signore è l'unico nome in cui poteva essere chiamato Dio, e viceversa solo a Lui riservato (si veda Shekhinah). In più passi, Signore e "Angelo del Signore" (o l'angelo) sono distinti, perché: Dio parla in prima persona del Suo angelo, quindi come da Lui differente: Genesi 24,7 e 24,40; Esodo 23,20 e 23,23; "l'angelo del Signore" parla in prima persona di Dio: Giudici 5,23 e 6,12, poi 6,22 (uno dei più chiari: <<Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: «Signore, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia>>). Giudici 13,6 (un uomo di Dio, ma dall'aspetto di un angelo di Dio) e 13,16; 2Re 1,3; Zaccaria 1,12;

14 volte nell'Antico Testamento
da una persona terza per entrambi, angelo e Dio: Numeri 20,16; Numeri 22,31 (il citato Balaam: <<Allora il Signore aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l'angelo del Signore, che stava sulla strada con la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la faccia a terra>>); Giudici 13,9; 2Samuele 19,28; 1Cronache 21,15-18 e 21,27 (<<Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero.>>); 2Maccabei 15,22; Daniele 3,95 e 6,23, poi 13,55. Senza fornire il nome proprio di persona, la parola "angelo" (del Signore, di Dio) ricorre oltre 100 volte nell'Antico Testamento

15 dirigendo la pietà dei fedeli verso l’ angelo custode,
La Chiesa cattolica limitò il culto degli Arcangeli ai tre soli citati per nome nella Bibbia,, confermati dalle vite e opere successive dei Santi che non furono mai devoti né beneficati da altri Arcangeli, oltre ai tre riferiti nella Bibbia. Ad essi aggiunse un riferimento alle altre gerarchie angeliche, privo di nome, nel Messale e in altre preghiere, dirigendo la pietà dei fedeli verso l’ angelo custode, oltre al culto secolare di Michele Arcangelo.

16 La proibizione è anche dovuta al fatto che nell'Antico Testamento angeli e demoni sono indicati dalla stessa parola ebraica (stessa sostanza, diversa libera scelta), per cui nomi in testi antichi o apocrifi, potrebbero facilmente riferirsi ad entità ostili. Si deve in ogni caso a Papa Gregorio I (Magno) la diffusione in Occidente delle gerarchie angeliche descritte dallo Pseudo-Dionigi l'Areopagita, anche se collocate in un ordine diverso da quello indicato da quest'ultimo.

17 la prima gerarchia apprende le ragioni delle cose in Dio stesso;
Nel Medioevo altri schemi furono proposti, Riallaciandosi ancora a Dionigi, Tommaso d’Aquino scriveva nel XIII secolo: « Vediamo dunque, da prima, il criterio della determinazione fatta da Dionigi. In proposito va ricordato che, secondo lui: la prima gerarchia apprende le ragioni delle cose in Dio stesso; la seconda, nelle loro cause universali; la terza nell'applicazione di esse agli effetti particolari. E poiché Dio è il fine non solamente dei ministeri angelici, ma di tutto il creato, alla prima gerarchia spetta considerare il fine; alla gerarchia di mezzo, disporre universalmente le cose da fare; all'ultima, invece, applicare le disposizioni agli effetti, e cioè eseguire l'opera.

18 È evidente infatti che queste tre fasi si riscontrano nel processo di ogni operazione. Perciò Dionigi, che dai nomi degli ordini deriva le loro proprietà, nella prima gerarchia pose quegli ordini i cui nomi indicano un rapporto con Dio: cioè i Serafini, i Cherubini e i Troni. Nella gerarchia intermedia pose invece quegli ordini i cui nomi significano un certo universale governamento ovvero ordinamento: cioè le Dominazioni, le Virtù e le Potestà. Nella terza gerarchia infine pose quegli ordini i cui nomi designano l'esecuzione dell'opera: cioè i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli. » (Tommaso d’Aquino – Summa teologica, I, 108, 6)

19 Gli Angeli nella Divina Commedia
Filmato

20 Il Paradiso di Dante

21 Prima sfera «[...] I cerchi primi t'hanno mostrato Serafi e Cherubi. Così veloci seguono i suoi vimi, per somigliarsi al punto quanto ponno; e posson quanto a veder son soblimi. Quelli altri amori che 'ntorno li vonno, si chiaman Troni del divino aspetto, per che 'l primo ternaro terminonno.» (Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, )

22 La Bibbia li raffigura come Cantano continuamente le lodi di Dio:
I Serafini (nome ebraico Seraphim) appartengono al più alto ordine di Angeli, quello situato nel cielo Empireo, o cristallino, il più prossimo a Dio. La Bibbia li raffigura come angeli dotati di sei ali: due per volare, due per coprirsi il volto e due per coprirsi i piedi. Cantano continuamente le lodi di Dio: «Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della Sua gloria».

23 La Bibbia li raffigura come
I Cherubini (nome ebraico Cherubim) risiedono oltre il trono di Dio, nelle profondità del firmamento; sono perciò i guardiani della luce e delle stelle La Bibbia li raffigura come esseri con quattro ali e quattro facce, ovvero una umana, una di bue, una di leone ed infine una di aquila. I Cherubini vengono inoltre descritti come angeli dediti alla protezione, posti a guardia dell’Eden e del trono di Dio.

24 ruote intersecate ad altre ruote,
I Troni (in ebraico ophanim) sono esseri angelici dalla forma mutevole e dagli infiniti colori. Vengono descritti dalla Bibbia come ruote intersecate ad altre ruote, delle quali se una si muove avanti e indietro, l'altra si muove da un lato all'altro. Si tratta di ruote dotate di innumerevoli occhi, secondo l'immagine presente nel libro di Ezechiele, dove il profeta Ezechiele descrive la visione dei cieli; il profeta non descrive esplicitamente queste ruote come angeli, ma come oggetti o "creature viventi" che possiedono uno spirito

25 Seconda sfera «In essa gerarcia son l'altre dee: prima Dominazioni, e poi Virtudi; l'ordine terzo di Podestadi èe.» (Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, )

26 Si suppone essi compongano l'esercito dell’Apocalisse.
Le Dominazioni (in ebraico hashmallim) hanno il compito di regolare i compiti degli angeli inferiori. Ricevono i loro ordini dai Serafini, Cherubini o direttamente da Dio. Pseudo Dionigi usò il nome di Dominazioni per indicare una categoria di "intelligenze celesti" libere da qualsiasi legame con le dimensioni più basse, e volta interamente verso l'Essere Sovrano. Sono gli angeli ai quali Dio affida la forza del dominare. Si suppone essi compongano l'esercito dell’Apocalisse. Il termine dominazioni è usato da Paolo di Tarso nella lettera ai Colossesi

27 Le Virtù, anche chiamate "Fortezze" (in greco Dynameis).
Per Dionigi, «il nome delle sante Virtù significa coraggio saldo e intrepidità in tutte le attività, un coraggio che mai si stanca di accogliere le illuminazioni donate dal Principio divino». Sono menzionati da Paolo nella Lettera agli Efesini (1,21).

28 Le Potestà (in ebraico Elohim) sono descritti dalla Bibbia come esseri angelici dai molti colori, simili a vapori nebbiosi. Nella credenza popolare essi sono gli angeli che accompagnano le decisioni dei padri e li consigliano nella cura della famiglia. Paolo usa il termine potestà nella lettera ai Colossesi. Secondo la dottrina della chiesa cattolica, le Potestà frenano l'azione dei demoni e con la loro virtù possono anche scacciarli.

29 Terza sfera «Poscia ne' due penultimi tripudi Principati e Arcangeli si girano; l'ultimo è tutto d'Angelici ludi.» (Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, ) Alla terza sfera appartengono quegli angeli che assolvono la funzione di messaggeri del Cielo

30 esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce,
I Principati (in greco Archai) sono esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce, si trovano oltre il gruppo degli arcangeli. Paolo usa il termine principati nelle lettere ai Colossesi e agli Efesini.

31 Gli Arcangeli appartengono al secondo ordine della terza sfera; questi angeli tendono ad essere i più grandi consiglieri e amministratori inviati dal Cielo. Un arcangelo ha normalmente un ruolo di grande importanza nei riguardi dell'uomo. Secondo l'angelologia dello Pseudo Dionigi, tuttavia, gli arcangeli stanno appena sopra l'ordine più basso, quello degli angeli comuni. I compiti degli arcangeli consistono nell'ispirare e proteggere grandi gruppi di persone, come nazioni, popolazioni o gruppi etnici. Ciò li distingue dagli Angeli, che invece si occupano dei singoli individui (angeli custodi) o dei piccoli gruppi. La parola "arcangelo" è usata solamente due volte nelle Scritture. Come è scritto nella Bibbia, Lucifero era "come un cherubino" (Ezechiele 28, 14-16); in seguito alla sua ribellione a Dio, fu affrontato, sconfitto e gettato per l'eternità nel pozzo infernale da parte dell'arcangelo Michele.

32 La parola "angelo" proviene dal greco anghelos, cioè "messaggero".
Gli Angeli appartengono all'ordine più basso della gerarchia; sono i più vicini agli uomini e ai singoli individui, sovraintendendo a tutte le loro occupazioni. Rappresentano la coscienza della singola persona, custodendo la memoria della sua vita. All'interno della categoria degli angeli ci sono, in ogni caso, differenze di molti tipi. Gli angeli vengono sovente inviati come messaggeri agli uomini. La parola "angelo" proviene dal greco anghelos, cioè "messaggero". Nel Cattolicesimo tutte le gerarchie angeliche vengono lodate dall'umanità grazie alla corona angelica, una corona simile ad un rosario, con la quale si pregano gli angeli di ogni gerarchia e si chiede loro di intercedere presso Dio per ottenere delle grazie.

33 Nel 1751 la serva di Dio Antonia de Astonac, religiosa carmelitana portoghese di cui è in corso il processo di beatificazione, avrebbe ricevuto una rivelazione da san Michele arcangelo, contenente la richiesta di una preghiera particolare che, recitata quotidianamente, è legata alla promessa di continua assistenza in vita, e in purgatorio dopo la morte, da parte dell'arcangelo stesso.

34 DIO Angeli Arcangeli Virtù Podestà Principati Dominazioni Troni
Cherubini Serafini

35 Angeli, Arcangeli, Potestà, Dominazioni, Cherubini e Serafini,
Le Gerarchie angeliche nei mosaici del battistero di Firenze (XIII secolo). Dall'alto in senso orario: Angeli, Arcangeli, Potestà, Dominazioni, Cherubini e Serafini, Troni, Virtù, Principati

36 L’Angelo Custode Angelo custode, di Pietro da Cortona, 1656

37 Discorso di Papa francesco sugli Angeli Custodi

38 Matteo 18 1 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». 2 Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3 «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. 5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. 6 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.

39 10 Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che
i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

40 Catechismo della Chiesa Cattolica
336 Dal suo inizio fino all'ora della morte la vita umana è circondata dalla loro protezione e dalla loro intercessione. « Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita ». Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.

41 La caduta degli Angeli

42 Bruegel, «La cacciata degli angeli ribelli», 1562, Bruxelles, Musèes Royaux

43 391 Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo. La Chiesa insegna che all'inizio era un angelo buono, creato da Dio. « Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi ».

44 392 La Scrittura parla di un peccato di questi angeli
392 La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Tale « caduta » consiste nell'avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno. Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: « Diventerete come Dio » (Gn 3,5). « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (1 Gv 3,8). « padre della menzogna » (Gv 8,44).

45 393 A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere
irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell'infinita misericordia divina. « Non c'è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta, come non c'è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte ».

46 la quale guida la storia dell'uomo e del mondo con forza e dolcezza.
395 La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del regno di Dio. , Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo regno in Cristo Gesù e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell'uomo e del mondo con forza e dolcezza.

47 La permissione divina dell'attività diabolica è un grande mistero,
ma « noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio » (Rm 8,28).

48 Vittoria degli Angeli sul Drago dell'Apocalisse San Pietro al Monte

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