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Riclassificazioni di bilancio

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Presentazione sul tema: "Riclassificazioni di bilancio"— Transcript della presentazione:

1 Riclassificazioni di bilancio

2 Le analisi economico-finanziarie possono essere configurate sui dati di bilancio (integrati con dati extra-contabili quali il sistema competitivo, i concorrenti, il mercato, i prodotti, i bisogni, ecc.) : passati; per conoscere e valutare i risultati conseguiti - prospettici; per pianificare il futuro - statici; utilizzabili per l’analisi per indici - dinamici utilizzabili per l’analisi per flussi In : Un’ottica interna Un’ottica esterna L’obiettivo è in generale quello di valutare gli aspetti gestionali dell’impresa sintetizzabili nell’equilibrio economico; nell’equilibrio finanziario; nell’equilibrio patrimoniale in un contesto di perseguimento della finalità dell’ impresa: - La creazione di valore.

3 L’ Analisi di Bilancio è quindi
- Uno strumento del Controllo di Gestione - Uno strumento per la valutazione sia dei risultati gestionali e del rischio e sia, per altro aspetto, dei punti di forza e debolezza. Ciò consente attraverso l’analisi nel tempo e nello spazio e la valutazione dell’evoluzione dinamica del settore di configurare e interpretare le vie per migliorare il proprio posizionamento sul mercato al fine di perseguire durevoli incrementi di nuovo valore.

4 Occorre porre attenzione:
- ai mutamenti di valutazione dei valori di bilancio ossia alla uniformità nel tempo dei principi adottati per la formazione e la riclassificazione dei bilanci Ed - ai mutamenti del settore ai mutamenti della congiuntura per una più adeguata interpretazione dei risultati.

5 Lo Stato patrimoniale Il Conto economico La Nota integrativa chiarezza
Il sistema informativo di bilancio secondo la normativa vigente comprende: Lo Stato patrimoniale Il Conto economico La Nota integrativa Requisiti fondamentali richiesti dalla normativa: chiarezza rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica, patrimoniale e finanziaria

6 Conto Economico (art. 2425 C.C.)
A) Valore della Produzione B) Costi della Produzione Differenza fra Valore e Costi della Produzione (A–B) C) Proventi ed Oneri Finanziari D) Rettifiche di Valore di Attività Finanziarie E) Proventi ed Oneri Straordinari Risultato prima delle imposte (A – B ± C ± D ± E) − Imposte sul reddito di esercizio = Utile o Perdita dell’esercizio

7 A) Valore della Produzione
1) Ricavi dalle vendite e dalle prestazioni 2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio Totale Valore della Produzione

8 B) Costi della Produzione 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7) Per servizi 8) Per godimento di beni di terzi 9) Per il personale a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e diritti simili e) altri costi 10) Ammortamenti e svalutazioni a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle Immobilizzazioni d) svalutazione crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) Variazioni delle rimanenze di MP, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamenti per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione Totale Costi della Produzione

9 C) Proventi e oneri finanziari 15) Proventi da partecipazioni 1) in imprese controllate . 2) in imprese collegate 16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) proventi diversi dai precedenti, con separata indicazione di quelli da imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti 17) Interessi ed altri oneri finanziari 17 bis) Utili e perdite su cambi Totale proventi e oneri finanziari ( – 17 ± 17bis)

10 D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 18) Rivalutazioni a) di partecipazioni; b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti all’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 19) Svalutazioni Totale rettifiche di valore di attività finanziarie (18 − 19)

11 Il Conto economico civilistico:
- non contiene una area atipica-patrimoniale - non è definito il RO - concetto straordinario è inteso “estraneo alla gestione caratteristica” Per la riclassificazione ci si riferisce al modello della produzione effettuata A) Valore della produzione: A5) Ci sono elementi sia accessori (fitti) che straordinari (plusvalenze) B) Costi della produzione: B10c) Svalutazione immobilizzazione è straordinaria B14) Ci sono elementi sia accessori che straordinari C) Proventi e oneri finanziari: C15 e C16b/c) I proventi da partecipazione, da titoli si possono considerare anche accessori -patrimoniali D) Rettifiche di valore di attività finanziarie: Potrebbero rientrare fra le poste straordinarie (con esclusione di quelle legate al metodo del PN) E) Proventi e oneri straordinari: Potrebbero contenere elementi di carattere accessorio, si pensi ai fitti attivi da abitazioni civili

12 raggruppa le voci di bilancio per classi omogenee
Per conseguire adeguati risultati i dati di Bilancio devono essere riclassificati, la riclassificazione: raggruppa le voci di bilancio per classi omogenee evidenzia risultati parziali facilita la comprensione delle relazioni tra gli aggregati di bilancio consente i confronti nello spazio e nel tempo La riclassificazione è il punto di partenza per l’analisi di bilancio e per le analisi finanziarie Il grado di significatività delle analisi dipende: 1) dall’attendibilità dei valori dei bilanci di esercizio 2) dalla chiarezza e trasparenza delle sintesi contabili

13 Documentazione necessaria:
a) una serie temporale di bilanci di esercizio b) ulteriori notizie a carattere integrativo La serie di bilanci è necessaria in quanto: a) l’azienda è un fenomeno evolutivo nel tempo; ciò che interessa non è l’entità assoluta del fenomeno stesso quanto il suo trend evolutivo o involutivo; b) i bilanci da comparare non dovrebbero superare il numero di tre o cinque (elementi distorsivi: inflazione); c) la serie può essere: c1) storica, ai fini del controllo c2) prospettica, ai fini della programmazione.

14 - La gestione operativa tipica o caratteristica;
Il conto economico La riclassificazione del conto economico può essere determinata in funzione di analisi tendenti ad evidenziare i profili inerenti: - La gestione operativa tipica o caratteristica; La gestione finanziaria; La gestione accessoria o complementare; La gestione straordinaria; La gestione tributaria. Ciò consente di individuare il peso di ciascuna area gestionale sul grado di redditività globale raggiunto dall’azienda.

15 La gestione operativa tipica riguarda gli aspetti inerenti il ciclo di acquisto – trasformazione - vendita; L’aspetto finanziario è riconducibile agli effetti delle scelte attinenti l’acquisizione delle fonti di finanziamento (oneri finanziari) e /o dell’investimento di liquidità in eccesso (proventi finanziari); La gestione accessoria o complementare è individuata dalle operazioni non collegate al ciclo tipico dell’attività di impresa ma che si caratterizzano dalla ripetitività; La gestione straordinaria si caratterizza per la non ripetitività delle operazioni di gestione. La gestione tributaria riguarda le scelte gestionali connesse alle imposte ovvero alla relazione tra l’azienda e l’erario.

16 Riclassificazione del Conto Economico a ricavi e costo del venduto
Ricavi netti di vendita - costo del venduto = Margine lordo industriale - costi di distribuzione e commerciali - costi amministrativi e generali + altri proventi diversi = Risultato operativo RISULTATO GESTIONE TIPICA +/- proventi e oneri finanziari GESTIONE FINANZIARIA +/- proventi e oneri della gestione accessoria GESTIONE ACCESSORIA = Risultato lordo di competenza +/- proventi e oneri straordinaria GESTIONE STRAORDINARIA = Risultato prima delle imposte - imposte di esercizio GESTIONE TRIBUTARIA = Risultato netto di esercizio

17 Il costo del venduto è dato da: ESISTENZE INIZIALI DI MATERIE PRIME, SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI + ACQUISTI DI MATERIE PRIME E SEMILAVORATI + COSTI INDUSTRIALI (ENERGIA, COSTO DEL LAVORO, AMMORTAMENTI, CANONI DI LEASING,ECC) - RIMANENZE FINALI DI MATERIE PRIME, SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI - COSTI PATRIMONIALIZZATI PER LAVORI INTERNI = COSTO DEL VENDUTO

18 . Risultato della Gestione tipica
Risultato operativo Risultato della Gestione accessoria Proventi e oneri atipici Risultato della Gestione Finanziaria Proventi e oneri finanziari RISULTATO NETTO Risultato della gestione straordinaria Proventi e oneri straordinari Risultato della Gestione Tributaria Oneri tributari

19 Conto economico a valore della produzione e valore aggiunto
RICAVI NETTI DI VENDITA +/- variazione di prodotti finiti e semilavorati + costi capitalizzati per produzioni interne = PRODUZIONE DI ESERCIZIO - consumi di materie prime (acquisti +/- variazioni rimanenze) - spese per servizi acquisiti all’esterno + costi capitalizzati per prestazione di servizi - altri costi esterni = VALORE AGGIUNTO - costo del personale = MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) - accantonamenti Ammortamenti Canoni di leasing = RISULTATO OPERATIVO (margine operativo netto o EBIT)

20 REDDITO OPERATIVO (EBIT)
+/- risultato gestione finanziaria (proventi finanziari – oneri finanziari) +/- risultato gestione accessoria +/- plus(minus) valenze da realizzo - svalutazioni nette +/- saldo partite straordinarie = RISULTATO AL LORDO IMPOSTE - imposte = REDDITO D’ESERCIZIO

21 In realtà l’EBIT ( Earnings Before Interests and Taxes ) è dato da: REDDITO OPERATIVO NETTO+ Altre svalutazioni delle immobilizzazioni [depurare]+ Svalutazione Crediti compresi nel circolante e nelle liquidità[considerare]-Altri Proventi Finanziari [depurare]. In realtà l’EBITDA(Earnings Before Interests, Taxes, Depreciation and Amortization) è dato: MARGINE OPERATIVO LORDO+ Accantonamento fondo svalutazione crediti [depurare]-Altri accantonamenti [considerare]+/-Proventi e oneri diversi [considerare]-Accantonamenti per rischi [considerare]

22 - Abbuoni e sconti a clienti - Resi su vendite
IN PARTICOLARE IL Prodotto di Esercizio è DEFINITO DA: + Vendite prodotti - Abbuoni e sconti a clienti - Resi su vendite - Premi di fedeltà ai clienti - Acquisto prodotti finiti + Risarcimenti assicurativi per prodotti + Altri ricavi + Contributi in conto esercizio + Costruzioni in economia + Rimanenze finali di prodotti finiti - Esistenze iniziali di prodotti finiti …..

23 In realtà il consumo materie è dato da:
+ Acquisti materie prime e sussidiarie - Abbuoni e sconti da fornitori - Resi su acquisti - Premi di fedeltà dai fornitori - Vendita materie prime - Risarcimenti assicurativi per materie prime + Esistenze iniziali di materie prime - Rimanenze finali di materie prime …..

24 Gli altri costi operativi esterni sono dati da: Spese per energia elettrica Spese di trasporto Spese di consulenza Spese telefoniche Spese postali Spese di pubblicità Canoni leasing Fitti passivi Svalutazione crediti Premi assicurativi Spese di manutenzione e riparazione …

25 Le spese del personale sono definite da :
Salari e stipendi Premi produttività dipendenti Corsi di addestramento e formazione del personale Oneri sociali Quota T.F.R. Rivalutazione T.F.R. I risultati della gestione dell’Area Finanziaria è definita dalle seguenti quantità: + Interessi attivi bancari + Interessi attivi su obbligazioni + Interessi attivi su crediti finanziari + Proventi da partecipazioni - Interessi passivi su mutui - Interessi passivi su obbligazioni - Interessi passivi bancari - Ammortamento disaggio di emissione - Sconti passivi bancari

26 I risultati dell’Area Straordinaria + Plusvalenze + Sopravvenienze attive + Insussistenze di passivo … - Minusvalenze - Sopravvenienze passive - Insussistenze di attivo I risultati della gestione accessoria sono dati da: + Fitti attivi su immobili civili + Proventi da investimenti speculativi - Premi assicurativi su immobili civili - Oneri da investimenti speculativi

27 Si tratta di un modello che evidenzia attraverso il processo di trasformazione quanto valore l’azienda ha aggiunto ai beni e servizi acquisiti dall’esterno. I costi sono suddivisi in costi interni/esterni (esterni= valore dei fattori produttivi apportati da terzi; interni = ammortamenti, accantonamenti, e costo del lavoro) Valore aggiunto esprime la quota di produzione imputabile all’attività svolta internamente; il grado di integrazione verticale Quanto più è elevato il valore aggiunto, tanto più grande sarà la componente di operazioni svolte internamente all’impresa a parità di valore della produzione Margine operativo lordo (MOL): esprime la differenza tra ricavi e costi monetari legati al ciclo tipico dell’impresa; è quantità utile a reintegrare il capitale fisico consumato nella produzione, la remunerazione delle fonti di finanziamento, il regolamento delle imposte. Tale modello è volto ad interpretare la efficacia operativa delle politiche di approvvigionamento, produzione e distribuzione.

28 Fatturato netto - Costi variabili acquisti di materie prime; lavorazioni di terzi costi industriali costi commerciali costi distributivi spese per servizi ricevuti accantonamenti a fondi rischi e spese future = MARGINE DI CONTRIBUZIONE - Costi fissi costi amministrativi e generali costi del personale ammortamenti manutenzioni = RISULTATO OPERATIVO

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30 I Criteri di riclassificazione:
La riclassificazione dello stato patrimoniale I Criteri di riclassificazione: Finanziario: è espresso dalla aggregazione degli elementi dell’attivo secondo il grado di liquidità e dall’aggregazione delle voci del passivo in relazione al loro gradi di esigibilità; Pertinenza gestionale: riclassifica le voci per destinazione e funzione delle attività e delle passività; Si determina la separazione degli impieghi e delle fonti sulla base della gestione caratteristica o tipica da quelli relativi alla gestione extra-caratteristica.

31 Il criterio finanziario
Gli impieghi sono classificati secondo l’attitudine a trasformarsi in mezzi monetari nell’intervallo temporale considerato Il criterio della esigibilità consiste nel classificare le fonti in relazione alla loro scadenza temporale Questa riclassificazione ha lo scopo quindi di riaggregare le quantità dell’attivo secondo un criterio temporale che esprime sostanzialmente la rapidità di trasformarsi in liquidità; mentre per il passivo concerne la velocità di estinzione. Il valore temporale di riferimento è individuato dal periodo di 12 mesi. Quindi ogni attività o passività che si “trasforma/estingue” entro 12 mesi viene definita “a breve” o “corrente”, mentre oltre i 12 mesi viene definita rispettivamente immobilizzata o “consolidata”.

32 Attivo Corrente Liquidità immediate Liquidità differite • Crediti v clienti • Crediti diversi a breve termine • Ratei e risconti attivi (a breve) Rimanenze (definite anche disponibilità) Attivo immobilizzato Immobilizzazioni finanziarie Immobilizzazioni materiali nette Immobilizzazioni immateriali nette TOTALE IMPIEGHI

33 Passivo Passivo Corrente • Debiti v banche (a breve)
• Altri debiti finanziari (a breve) • Debiti v fornitori • Altri debiti operativi • Ratei e risconti passivi Passivo Consolidato • Debiti finanziari (quota a lungo t.) • TFR • Fondi rischi e oneri Patrimonio Netto TOTALE FONTI

34 Dallo SP civilistico allo SP riclassificato
ATTIVO A) CREDITI V/SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI Parte richiamata oltre l’anno IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Parte richiamata entro l’anno DISPONIBILITÀ FINANZIARIE (attivo circol.) Parte non richiamata (riduzione capitale netto) B) IMMOBILIZZAZIONI I) Immobilizzazioni Immateriali IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI II) Immobilizzazioni Materiali IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI III) Immobilizzazioni Finanziarie IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE (Crediti esigibili oltre l’esercizio) DISPONIBILITÀ FINANZIARIE (Crediti esigibili entro l’esercizio) con separata indicazione dei crediti esigibili entro l’esercizio successivo

35 C) ATTIVO CIRCOLANTE Rimanenze DISPONIBILITÀ ECONOMICHE Scorte fisse IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI (nell’analisi esterna le rimanenze vanno nelle disponibilità) II) Crediti DISPONIBILITÀ FINANZIARIE con separata indicazione dei crediti (Crediti esigibili entro l’esercizio) esigibili oltre l’esercizio successivo IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE III) Attività Finanziarie che non (Crediti esigibili oltre l’esercizio) costituiscono Immobilizzazioni DISPONIBILITÀ FINANZIARIE IV DISPONIBILITÀ LIQUIDE Disponibilità Liquide

36 D) RATEI E RISCONTI Ratei attivi entro l’anno DISPONIBILITÀ FINANZIARIE oltre l’anno IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Risconti attivi entro l’anno DISPONIBILITÀ ECONOMICHE oltre l’anno IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Disaggio su prestiti IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

37 PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO PATRIMONIO NETTO B) FONDI PER RISCHI ED ONERI con scadenza entro l’anno PASSIVITÀ CORRENTI con scadenza oltre l’anno PASSIVITÀ CONSOLIDATE C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO LAVORO SUBORDINATO (TFR) PASSIVITÀ CONSOLIDATE esigibile entro l’anno PASSIVITÀ CORRENTI D) DEBITI esigibili entro l’anno PASSIVITÀ CORRENTI esigibili oltre l’anno PASSIVITÀ CONSOLIDATE

38 E) RATEI E RISCONTI Ratei passivi entro l’anno PASSIVITÀ CORRENTI oltre l’anno PASSIVITÀ CONSOLIDATE Risconti passivi entro l’anno PASSIVITÀ CORRENTI Aggio su prestiti PASSIVITÀ CONSOLIDATE

39 Quindi l’Attivo immobilizzato è dato da:
Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Partecipazioni ed altri titoli immobilizzati Crediti di finanziamento esigibili oltre l'esercizio corrente Risconti per costi sospesi agli esercizi successivi Scorta permanente Lavorazioni ultrannuali in corso Crediti commerciali esigibili oltre l'esercizio Totale attivo fisso

40 Quindi l’attivo circolante (o corrente) o capitale circolante lordo è dato:
Posizione netta di magazzino o disponibilità Rimanenze - scorta permanente +/- Acconti da clienti e a fornitori - lavorazioni ultrannuali in corso Liquidità differite Crediti commerciali - crediti commerciali esigibili entro l'esercizio corrente Crediti di finanziamento esigibili entro l'esercizio corrente Crediti verso soci per versamenti dovuti (da richiamare) Partecipazioni e altri titoli non immobilizzati Ratei attivi Risconti per costi sospesi all'esercizio successivo Liquidità immediate Disponibilità liquide Crediti verso soci per versamenti dovuti (già richiamati) Totale attivo circolante

41 Il Capitale proprio è dato da: Patrimonio netto - Debito verso soci per utile distribuibile Totale capitale proprio (mezzi propri) Le passività consolidate sono date: Fondo per imposte Debito TFR - Debito TFR da corrispondere oltre l’esercizio successivo Debiti verso banche esigibili oltre l’esercizio successivo Debiti verso fornitori esigibili oltre l’esercizio successivo Risconti per ricavi sospesi agli esercizi successivi Totale passività consolidate

42 Quindi le Passività correnti (o a breve) sono date da:
Fondo per manutenzioni e riparazioni Debito TFR da corrispondere nell'esercizio successivo Totale debiti - Debiti verso banche esigibili entro l'esercizio successivo - Debiti verso fornitori esigibili entro l'esercizio successivo Ratei passivi Risconti per ricavi sospesi all'esercizio successivo Debito verso soci per utile distribuibile Totale passività correnti

43 Lo stato patrimoniale secondo il criterio finanziario
circolante IMPIEGHI FONTI LI QUI I A DI N capitale T TA' D T B E netto I R B V A E I V T E A' M C O S F O O L margine N I di T D tesoreria I A struttura PASSIVITA' A BREVE (o Debiti a breve termine) PASSIVITA' CONSOLIDATE (Debiti a m/l termine) CAPITALE NETTO LIQUIDITA' IMMEDIATE LIQUIDITA' DIFFERITE (Crediti) DISPONIBILITA' (Magazzino) Immobilizzazioni Nette

44 La riclassificazione dello SP secondo il criterio della pertinenza gestionale
Con tale criterio di riclassificazione si evidenziano: Le relazioni con le aree funzionali della gestione e con il ciclo tipico dell’attività di impresa : acquisto –trasformazione - vendita. La separazione degli attivi e dei passivi connessi all’attività tipica d’impresa da quelli originati dalle altre attività gestionali.

45 La riclassificazione gestionale si configura suddividendo le
Attività in 1) ATTIVITÀ CARATTERISTICHE, che possono distinguersi in: 1a) strutturali o estranee alla gestione corrente (immobilizzazioni) 1b) gestione corrente, (magazzino, crediti, cassa) 2) ATTIVITÀ NON CARATTERISTICHE O ACCESSORIE E le passività in 3) Patrimonio netto (mezzi propri) 4) MEZZI DI TERZI, che a loro volta si distinguono in: 4a) passività legate alla gestione corrente (debiti verso fornitori, debiti commerciali..) 4b) passività estranee alla gestione corrente (debiti verso banche, debiti finanziari…..)

46 Gestione caratteristica Gestione accessoria
Impieghi Fonti Attività operative della gestione corrente + estranee alla gestione Gestione caratteristica Passività operative della gestione corrente + Passività estranee alla gestione corrente Patrimonio netto Gestione accessoria Attività della gestione accessoria

47 Riclassificazione delle Attività
Attività operative della gestione corrente Cassa necessaria alla gestione tipica Crediti commerciali (Fdo Svalutazione crediti) Magazzino Anticipi a fornitori Ratei e risconti attivi Attività della gestione accessoria Attività operative estranee alla gestione corrente Immobili e terreni civili (Fdo ammortamento) Partecipazioni non strumentali (Fdo svalutazione crediti) Immobili, macchinari, impianti Anticipi a fornitori per acquisto cespiti patrimoniali Brevetti, marchi (Fdo ammortamento)

48 Riclassificazione delle passività
Passività operative della gestione corrente Debiti verso fornitori Debiti commerciali verso controllate e collegate Ratei e risconti passivi Anticipi da clienti Fdi rischi Fdo TFR Patrimonio netto Capitale sociale Riserve Utile e perdita di esercizio Passività estranee alla gestione corrente Debiti verso banche Debiti verso fornitori impianti Debiti a m/l termine Debiti finanziari verso controllate, collegate Fondo imposte

49 Lo stato patrimoniale secondo il criterio di pertinenza gestionale

50 Evidenziando solo le attività operative strumentali si ha:
rappresentazione del capitale investito netto Crediti commerciali Debiti verso fornitori Magazzino CCC __________________ CIN Immobilizzazioni IN operative nette ____________________

51 Si configura il fabbisogno circolante commerciale o capitale circolante commerciale (CCC).
Esso è pari sostanzialmente agli impieghi connessi alle scorte e ai crediti commerciali al netto dei finanziamenti ottenuti dai fornitori. La sommatoria del CCC con le immobilizzazioni operative nette determina il capitale investito netto (CIN)

52 Struttura delle coperture finanziarie
CIN Capitale netto _____________ Fondo TFR Debiti finanziari Debiti Attività accessorie finanz. _______________ netti Liquidità Crediti finanziari _______________

53 La differenza tra i debiti finanziari e la somma tra la liquidità e i crediti finanziari definisce l’indebitamento finanziario netto. Se l’analisi è volta alla valutazione degli investimenti il TFR viene classificato (con segno meno) nell’ambito del CCC, in quanto lo consideriamo come un elemento che concorre alla formazione del costo complessivo del lavoro, la cui liquidazione è differita nel tempo. Per altre analisi potrebbe considerarsi come un finanziamento accordato dai dipendenti e indicizzato nel capitale ovvero come un finanziamento per genere durevole, salvo la parte che sarà liquidata nel breve termine.


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