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FIBRE VETROSE ARTIFICIALI

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Presentazione sul tema: "FIBRE VETROSE ARTIFICIALI"— Transcript della presentazione:

1 FIBRE VETROSE ARTIFICIALI
"EDILIZIA SI...CURA GIOVEDÌ' 14 DICEMBRE SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA DELLA FIBRE VETROSE ARTIFICIALI Struttura Complessa PSAL Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro Dott.ssa Antonietta Gioia

2 Dott.ssa Antonietta Gioia
Si stima che oggi in commercio ci siano almeno 400 diverse tipologie merceologiche di fibre artificiali vetrose e molte di queste possono costituire un potenziale rischio per la salute collettiva Dott.ssa Antonietta Gioia

3 Dott.ssa Antonietta Gioia
Caratteristiche Stabilità chimico fisica Ininfiammabili Scarsamente attaccabili umidità agenti chimici corrosivi Alta qualità isolante (acustica e termica) Non degradati da microorganismi Dott.ssa Antonietta Gioia

4 Dott.ssa Antonietta Gioia
Settori interessati l'edilizia (isolamento termoacustico) l'industria (isolamento impianti di processo, settore del caldo e del freddo) i trasporti (isolamento termoacustico) Dott.ssa Antonietta Gioia

5 Dott.ssa Antonietta Gioia
Composizione Silice (derivano da materiali di cava o scorie processi industriali o prodotti chimici di sintesi) e contengono quote variabili di ossidi inorganici (alcalini e alcalino terrosi - Na, Ca, Al, Mg, K, Ba). Rivestimenti - appretto – e lubrificanti Dott.ssa Antonietta Gioia

6 Dott.ssa Antonietta Gioia

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8 Dott.ssa Antonietta Gioia
Fattori determinanti per la tossicita’ DIMENSIONI COMPOSIZIONE CHIMICA BIOPERSISTENZA Dott.ssa Antonietta Gioia

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10 Dott.ssa Antonietta Gioia
La forma, le dimensioni e il rapporto dimensionale lunghezza/diametro (L/D), sono parametri importanti per la pericolosità di una qualsiasi fibra in quanto ne determinano le proprietà aerodinamiche, che condizionano le caratteristiche di inalabilità e biopersistenza Dott.ssa Antonietta Gioia

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12 Dott.ssa Antonietta Gioia
Le FAV presentano una struttura amorfa (o vetrosa) a differenza delle fibre minerali naturali che presentano una struttura interna ben determinata. Dott.ssa Antonietta Gioia

13 Dott.ssa Antonietta Gioia
BIOPERSISTENZA Persistenza nel tratto respiratorio più profondo determina una maggiore probabilità di determinare effetti nocivi sui tessuti a medio/lungo termine Dipende Lunghezza Composizione chimica Differenza Ph Dott.ssa Antonietta Gioia

14 Dott.ssa Antonietta Gioia
La biodegradabilità nei fluidi biologici risulta essere in relazione con la composizione chimica un alto tenore di alcali, alcalino-terrosi, e un basso tenore di alluminio o boro determinano un elevato tasso di solubilità; Al contrario l’alto contenuto di alluminio silicato determina una minore solubilità Dott.ssa Antonietta Gioia

15 Dott.ssa Antonietta Gioia
Possibili effetti sulla salute : - effetti irritativi a carico della cute, delle mucose congiuntivali, delle prime vie aeree e dei bronchi: azione di tipo meccanico - effetti sull’apparato respiratorio (ispessimenti o placche pleuriche, alveoliti, fibrosi interstiziale polmonare, tumore del polmone e della pleura) produzione radicali liberi di ossigeno - mutazioni Dott.ssa Antonietta Gioia

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17 Dott.ssa Antonietta Gioia
Classificazione di pericolo Caso 1: le fibre non sono cancerogene Diametro > 6 µm – Ossidi >18% o <18% Caso 2: fibre sospettate di provocare il cancro ( D.Lgs 81/08 Protezione da agenti chimici) Diametro < 6 µm - Ossidi >18% Caso 3: cancerogene di categoria 1B - può provocare il cancro - D. Lgs 81/08 Protezione da agenti cancerogeni Diametro < 6 µmOssidi <18% Dott.ssa Antonietta Gioia

18 Dott.ssa Antonietta Gioia
Classificazione analitica La documentazione relativa alle certificazioni deve essere conservata in cantiere Dott.ssa Antonietta Gioia

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VALORI LIMITE - ACGIH Dott.ssa Antonietta Gioia

20 Dott.ssa Antonietta Gioia
Tipologia manufatti I manufatti e i materiali contenenti fibre artificiali vetrose più comunemente utilizzati in commercio sono prodotti sotto forma di: Lana sciolta; Coppelle e pannelli preformanti; Pannelli pressati; Feltri imbustati; Fiocco in fibra ceramica; Materassi in fibra ceramica; Pannelli; Feltri isolanti a sandwich; ecc. Dott.ssa Antonietta Gioia

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25 Dott.ssa Antonietta Gioia
Possibili esposizioni Produzione Immagazzinamento Trasporto Lavorazioni successive alla produzione Fasi di rifinitura Rimozione bonifica e smaltimento Dott.ssa Antonietta Gioia

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Metodi di bonifica Fibre non cancerogene Diametro > 6 µm – Ossidi >18% o <18% - Analisi del rischio specifica per quell’area di lavoro facendo riferimento alle misure attuate per gli effetti irritativi - Utilizzo DPI Dott.ssa Antonietta Gioia

27 Dott.ssa Antonietta Gioia
Metodi di bonifica Cancerogeno sospetto Diametro<6 µm – Ossidi > 18% - Analisi del rischio specifica e misure per gli effetti irritativi - Principio di minimizzazione del rischio: Lavorazioni a umido Sorveglianza sanitaria Dott.ssa Antonietta Gioia

28 Dott.ssa Antonietta Gioia
Metodi di bonifica Può provocare il cancro - categoria 1B - Diametro <6 µm - Ossidi<18% Confinamento dinamico UDP Monitoraggio Registro degli esposti Dott.ssa Antonietta Gioia

29 Dott.ssa Antonietta Gioia
Attivita’ di coibentazione/rimozione FCR Metodiche di bonifica dei materiali contenenti amianto D.M ? Dott.ssa Antonietta Gioia

30 Dott.ssa Antonietta Gioia
Cautele di utilizzo Per limitare la dispersione di fibre in aria manipolazione dovrà quindi essere effettuata con la massima delicatezza, sia per l'estrazione dei materiali dagli imballaggi che per la messa in opera. operazioni di taglio queste dovranno essere effettuate con utensili manuali. Dott.ssa Antonietta Gioia

31 Dott.ssa Antonietta Gioia
Preparazione area di lavoro Segnalare l’area di lavoro e area stoccaggio materiali e limitarne l’accesso Sgombrare l’area da suppellettili o altri oggetti non necessari o rivestirle con teli di polietilene Installare un box doccia Dott.ssa Antonietta Gioia

32 Dott.ssa Antonietta Gioia
L'area di lavoro dovrà essere costantemente tenuta in perfetto stato di pulizia rimuovendo gli sfridi di lavorazione evitandone il calpestio residui asportare mediante aspiratore localizzato i piccoli pezzi e la polvere rimuovere manualmente ed imbustati in solidi involucri di plastica Dott.ssa Antonietta Gioia

33 Dott.ssa Antonietta Gioia
Misure di tutela per i lavoratori Prima dell'inizio della attività, gli addetti dovranno essere adeguatamente informati e formati Accordi Stato-Regione sulla formazione e dal D.Lgsl 81/08 sui rischi ed i danni derivanti dall'esposizione sulle modalità di utilizzazione dei Dispositivi di Protezione Individuale e collettiva. Dott.ssa Antonietta Gioia

34 Dott.ssa Antonietta Gioia
Misure di tutela per tutti i lavoratori Scelta dei DPI in base alla tipologia dei materiali tenendo conto anche dell’azione irritante su cute e mucose. • Maschere respiratorie dovranno essere del tipo a pieno facciale o in alternativa, facciali filtranti (FF) e occhiali a tenuta. Tute monouso integrali sono preferibili in tyvek Guanti in gomma o altro materiale impermeabile alle fibre. Dott.ssa Antonietta Gioia

35 Dott.ssa Antonietta Gioia
Confinamento dinamico ZONA –A- DEPRESSIONE UDP D ZONA –B- CONFINAMENTO STATICO Dott.ssa Antonietta Gioia

36 Installazioni all’aperto
Nel caso di installazione all'aperto devono essere mantenute tutte le protezioni individuali e la delimitazione dell'area. Dott.ssa Antonietta Gioia

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38 Dott.ssa Antonietta Gioia


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