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GENESI CAPITOLO 4.

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Presentazione sul tema: "GENESI CAPITOLO 4."— Transcript della presentazione:

1 GENESI CAPITOLO 4

2 La storia di Caino Siamo di nuovo davanti all'incapacità umana di riconoscere il valore creativo del limite di accettare la mancanza come spinta verso la relazione invece che verso l'assimilazione/presa di possesso di gestire il desiderio e l'animalità senza che diventino bramosia che acceca e preclude le sane relazioni

3 Struttura di massima A) nascita (uscita) di Caino, poi coltivatore
    B) suolo produttivo, omaggio         C) Adonai parla a Caino per farlo riflettere             D) omicidio (senza parole, animalesco)         C') Adonai dialoga con Caino circa l'omicidio     B') suolo sterile, maledizione A') Caino errante e senza terra, uscita

4 Paralleli/contrasti con Genesi 3
dialogo sul limite: serpente-donna ~ Adonai- Caino trasgressione donna ~ omicidio Caino dialogo sulla colpa: Adonai-umani ~ Adonai- Caino domanda di Adonai: “dove sei?” ~ “dov'è tuo fratello?” voci: di Adonai nel giardino ~ dei sangui di Abele sentenza: maledetto l'humus e lavoro sterile in entrambi gli episodi, in più qui c'è l'erranza come massimo distacco dall'humus ma anche come vagabondaggio in cerca di sé stesso

5 Paralleli/contrasti con Genesi 3
protesta del colpevole e risposta: donna- generatrice (la vita continua) ~ paura e angoscia per Caino premura di Adonai: tuniche per gli umani ~ segno per Caino castigo: gli umani sono cacciati dal giardino ~ Caino si allontana dal giardino uscita verso Oriente in entrambi i casi ~ ma Caino nell'Erranza

6 L'Umano ancora si crede intero
l'autore continua significativamente a presentarlo così [1] E l'Umano aveva conosciuto Kawwah...: il verbo yada' è usato almeno mille volte nel Tanak, ma solo una quindicina di volte nel classico senso biblico; di solito vuol dire proprio conoscere, sapere quasi come in italiano per indicare l'unione sessuale la Bibbia usa molto più spesso altre due espressioni: perché qui proprio questa? perché l'Umano continua a pretendere di sapere tutto di Eva, ancora non la riconosce per altro da sé, la domina, e così persiste nel suo errore Eva non trova spazio per sé

7 Finalmente un uomo per Eva
Eva trova nel bambino lo spazio che l'Umano le nega ho acquistato... Eva sta instaurando un rapporto morboso col bambino: non è forse quello che le aveva detto Adonai (verso di lui la tua avidità ed egli dominerà su di te)? … un uomo... Ma se è un neonato! Eva sta forse facendo col bambino quello che l'Umano ha fatto con lei? Possiede/conosce un altro di cui non sa assolutamente niente e che è altro da lei. … con Adonai... l'Umano è del tutto escluso, come marito e come padre. È chiaro ormai l'atteggiamento della donna: adesso ha un uomo tutto suo, in un mondo tutto suo il grido gioioso di Eva fa il paio con quello dell'Umano (questa volta è carne della mia carne), e ha proprio la stessa valenza negativa

8 Caino è inserito male nell'esistenza
la sua famiglia, normale, vive in realtà di relazioni malate egli nasce da due avidità (quella di Umano per Eva, quella di Eva per lui stesso): in fondo, è proprio figlio del serpente-bramosia ma, prima ancora di essere violento, Caino nasce dalla violenza morale che consiste nel non riconoscere l'altro come esistente di per sé tutto questo sta appena sotto la patina di normalità: dopo l'omicidio, i vicini di casa di Adamo ed Eva, intervistati, avrebbero sicuramente detto sembravano persone tranquille...

9 Abele, fumo o vanità [2] in ebraico hevel, la stessa parola ripetuta cinque volte nel primo versetto di Qoelet: “Vanità delle vanità, tutto è vanità...” forse gemello di Caino: … e continuò a generare suo fratello Abele, senza soluzione di continuità; ma è comunque solo il fratello di Caino: neanche a lui Eva lascia un briciolo di spazio nel suo nuovo mondo corrisponde all'albero/limite nel giardino: Caino ha tutto l'amore della madre, e suo fratello è una nullità, l'unico insignificante spazio negato a lui, ma Caino vede solo quello senza alcun preavviso, siamo portati già nella maturità dei due fratelli: un coltivatore e un allevatore Abele allevatore è forse un rimando ad Adamo che nomina gli animali, anche lui escluso dal mondo di Eva e Caino

10 L'ingiustizia di Adonai
[3-5] Adonai apprezza l'omaggio di Abele, non quello di Caino: perché? non risulta affatto che Caino abbia presentato doni scadenti o risicati (come invece mostrato anche nel famoso film di John Huston) se Caino vive già una realtà affettiva distorta e mortifera, questa ingiustizia non peggiora forse la situazione? lo sguardo di Adonai su Abele è almeno un'affermazione della sua esistenza autonoma: per Adonai, Abele non è solo fratello di Caino, come sembra essere per Eva, e merita l'attenzione che non ha avuto da altri quella di Adonai, più che un'ingiustizia, è la risposta a un'ingiustizia

11 Un'ingiustizia o un'opportunità?
Caino ha ora un'opportunità per aprire gli occhi e capire che non esiste solo lui, che c'è un fratello, e potrebbe aprirsi alla relazione Genesi 3 ci ha mostrato l'importanza dell'accettazione del limite, della mancanza, come un'opportunità; Abele si può anche leggere havel (lutto): forse Caino deve fare il lutto della mancanza? certo, per Caino la prova è dura (e infatti fallisce): il bruciore e la faccia caduta lo dimostrano; e non dimostrano un senso di colpa: Caino si sente vittima di un'ingiustizia (e lo è veramente, ma non di quella che pensa lui), non riesce a cogliere l'opportunità che ha davanti ancora una volta, il negativo viene messo al centro: Caino ormai non vede altro (ha tutto, ma vuole anche il resto)

12 La belva presso la soglia
[7] Adonai non lascia solo Caino: gli parla, facendogli notare che non ha ragione di abbattersi; ma, come per gli umani e l'albero, non vuole essere troppo esplicito, per lasciare a Caino la libertà di sbagliare … all'apertura, fallimento è accovacciata... la parola usata comunemente invece di fallimento è peccato, ma il termine ebraico si riferisce proprio a mancare/fallire il bersaglio; ma perché accovacciata al femminile? Secondo molti, è un riferimento alla bestia interiore pronta a scattare, ma che va dominata, nella lotta con la bramosia-serpente di Genesi 3 qui viene quasi ricopiato il versetto 3,16 (verso il tuo uomo la tua avidità, e lui dominerà in te): il narratore ci vuole convincere che Caino non è vittima di Adonai, ma della bramosia dei genitori

13 L'omicidio se il primo omicidio è un fratricidio, allora ogni omicidio lo è [8] E Caino disse verso Abele suo fratello: “...” Caino non dice proprio niente: la frase insulsa “andiamo nei campi” fu aggiunta dai Settanta Caino non risponde alle parole di Adonai; come un animale, non sa più parlare, nel momento in cui è travolto dalla bramosia, la stessa che aveva travolto i genitori nel giardino, in modi diversi elimina quell'unico insignificante alito di vento che lo separa dal possedere tutto nega la stessa esistenza dell'altro nel modo più drastico, interrompendola... ma già l'aveva fatto la madre Eva, sebbene senza violenza fisica anche questa volta Adonai, ritraendosi per lasciare spazio alla libertà della sua creatura, ha corso il rischio di fallire, e ha fallito

14 Un'altra “istruttoria”...
[9] l'onniscenza di Adonai non autorizza a pensare che la domanda “dov'è tuo fratello” sia retorica: di fronte alla sua creatura, Adonai rinuncia perfino alla sua onniscenza quindi abbiamo ancora una domanda innocua, come il “dove sei?” di Genesi 3 Caino, a modo suo, è sincero quando dice “non conosco”, perché non ha mai riconosciuto al fratello una dignità, un'alterità, un'esistenza propria [10] … la voce dei sangui di tuo fratello... Adonai parla dei sangui una prima volta qui, quando ne sente la voce, la seconda in 11 e 12, quando segnala la mera conseguenza dell'omicidio (l'humus è reso infecondo dal sangue versato)

15 La colpa e la vita, comunque
[13] … la mia colpa... Caino acquista in un lampo la piena coscienza della situazione: le vere cause, quello che ha fatto, e le sue naturali conseguenze [14] … sarò tremante, ed errante... chiunque... mi ucciderà: come i suoi genitori hanno avuto paura l'uno dell'altro, ora Caino, sapendo bene di cosa è capace l'essere umano, ha paura di essere ucciso; non sta cercando solo di impietosire Adonai [15] … sette volte sarà vendicato Caino... mise a Caino un segno... Adonai vuole la vita, non la morte, nonostante il misfatto di Caino: il segno, insieme allo sproporzionato deterrente, ha questo significato [16] … Caino uscì... nella terra dell'Erranza, a Est di Eden... il cerchio si chiude, la storia si ripete [17ss] la violenta discendenza di Caino: sembra tutto inutile, l'umanità non sembra riuscire a trovare una strada che non sia mortifera; l'enigmatico episodio di Lamèk addirittura moltiplica per 11 la vendetta minacciata per Caino; e anche stavolta la storia si ripete

16 Riferimenti Da Adamo ad Abramo, o l'errare dell'uomo, André Wénin, Bologna EDB, 2008 Sito di Paolo Curtaz "Ti racconto la parola": Genesi 1, 2 e 3 (audio e schema), riprende il lavoro di Wénin Sito Sesto Giorno, pagine bibliche, fra cui schede su Genesi 1-11, pure queste ispirate in parte al lavoro di Wénin


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