Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
Dott. Carlo Giuseppe Bulgheroni
Gestione di una sostanza cancerogena volatile all’interno di un sito di produzione Dott. Carlo Giuseppe Bulgheroni
2
Benzene Questa è l’attuale classificazione del benzene.
3
Benzene Soglia olfattiva = 8,6 ppm T eb = 80°C
4
Formazione del Benzene
Il benzene non è una materia prima, ma bensì un sottoprodotto non isolato ed indesiderato del processo di produzione dell’Azaciclonolo. Si forma durante la fase di spegnimento con acqua per reazione con l’eccesso di reattivo di Grignard. Bis(Trimethylsilyl) Azaciclonolo
5
Mappatura del Benzene Il benzene deve essere allontanato dalla miscela di reazione per ottenere il prodotto finale. Conseguentemente il benzene è potenzialmente presente: Nell’impianto produttivo. Nei reflui liquidi da smaltire separatamente. A livello di impianto trattamento acque. A livello di emissioni dalle apparecchiature coinvolte. Nell’impianto di recupero solventi (toluene). Nelle fasi di campionamento ed analisi. In corrispondenza di alcune operazioni di manutenzione. Tutto il benzene, qualunque sia la sua destinazione, deve essere correttamente gestito al fine di non costituire un rischio per la salute e per l’ambiente.
6
Benzene – cosa fare ? Il problema è stata affrontato già da molti anni, con risultati divenuti nel tempo eccezionali. Il riferimento principale è costituito da: la normativa vigente; gli standard aziendali; il Sistema di Gestione S&SL Applicando quanto richiesto si ottengono livello di controllo molto buoni, anche se il vero motore è la filosofia del miglioramento continuo.
7
Titolo IX, Capo II del D. Lgs 81/2008
La normativa vigente Titolo IX, Capo II del D. Lgs 81/2008
8
Gerarchia degli interventi
4. Equipaggiamento protettivo personale 2. Sostituire o ridurre il pericolo 1. Eliminare il pericolo 3. Misure di protezione collettiva
9
Eliminazione del pericolo
Step importantissimo ma spesso trascurato. È necessario poter dimostrare l’impossibilità di sostituire l’agente CM(R) con un altro meno pericoloso. È necessario quindi avere evidenza di: ricerche bibliografiche; risultati da prove sperimentali; report di laboratorio e sviluppo processi; documento riassuntivo delle problematiche riscontrate. Il tutto deve essere mantenuto aggiornato al progresso tecnico e scientifico.
10
Sostituzione o riduzione del pericolo
Anche questa fase deve essere supportata da attività di ricerca e sviluppo. Nel caso in oggetto, attraverso una serie di opportune prove, è stata dimostrata: L’impossibilità di utilizzare un altro reattivo di Grignard per motivi legati alla chimica del processo; La possibilità di ridurre l’eccesso di reattivo in modo tale da limitare la formazione di benzene. Nel giro di alcuni anni la quantità di benzene prodotta nella reazione è diminuita del 22%.
11
Misure di protezione collettiva
Promozione del ciclo chiuso durante tutte le fasi del processo: Campionamenti di processo ridotti al minimo. Ove necessario, utilizzo prese campione ad elevato isolamento. Utilizzo di sistemi CIP per il cleaning apparecchiature. Utilizzo cappe e sistemi di aspirazioni per attività di analisi di laboratorio. Remotizzazione del controllo di processo: Impianto completamente automatizzato e controllato da sala controllo tramite DCS. Intervento limitato dell’operatore in campo. Prevenzione e controllo delle emissioni fuggitive: Sistemi a doppia tenuta o equivalenti. Pompe da vuoto di tipo a secco. Manutenzione preventiva delle apparecchiature. Monitoraggio mediante GC on line della concentrazione di benzene all’interno del reparto, con allarme a DCS.
12
Misure di protezione collettiva
Corretta gestione di tutti gli streams: Trattamento degli sfiati di processo mediante termossidatore/carboni attivi. Trattamento preliminare dei reflui da inviare al Waste Treatment al fine di minimizzare il contenuto di benzene. Smaltimento all’esterno dei residui ad elevato contenuto di benzene, attraverso autocisterna collegata con flessibili dry-lock e recupero dei vapori. Procedure ed istruzioni operative che coprono: tutte le fasi del processo e le possibili anomalie; le operazioni di bonifica delle apparecchiature e delle linee; le modalità di gestione dei reflui; le operazioni di campionamento; le operazioni di carico e scarico. Formazione ed informazione sui rischi legati ai CMR. Identificazione degli strumenti critici per la sicurezza.
13
Misure di protezione individuale
In aggiunta a tutto quanto già citato, in quei casi in cui non è possibile garantire il ciclo chiuso, oppure per ulteriore cautela per prevenire gli effetti di eventuali failure delle altre barriere, si utilizzano specifici DPI, con particolare riferimento a: Guanti a resistenza chimica. Tute in tyvek ad elevata protezione Maschere a facciale completo con filtro polivalente. I suddetti DPI sono utilizzati principalmente per operazioni di: attacco/stacco flessibili autocisterne; sostituzione carboni attivi; interventi di manutenzione su linee o apparecchiature di cui non può essere garantita la completa bonifica; Interventi in caso di anomalia. Cartuccia filtrante A2B2E2K2P3 Uscita aria Ingresso aria
14
Tuta in tyvek TOPGUARD TYCHEM F Tipo 3: tenuta ai liquidi
Il modello attualmente in uso garantisce la massima protezione e confort. TOPGUARD TYCHEM F Tipo 3: tenuta ai liquidi Tipo 4: tenuta agli spruzzi Tipo 5: tenuta alle polveri Tipo 6: tenuta a piccoli schizzi
15
Valutazione del rischio
È necessaria la valutazione del rischio e dell’esposizione, con aggiornamento perlomeno triennale.
16
Valutazione dell’esposizione
Effettuata a Garessio con periodicità all’incirca annuale, coinvolgendo tutti i gruppi omogenei esposti e potenzialmente esposti come da DVR. L’esposizione è valutata incrociando i dati provenienti dal: monitoraggio ambientale in punti selezionati in quanto potenzialmente soggetti a emissioni fuggitive (circa 50 campioni in totale); monitoraggio personale (circa 100 campioni); monitoraggio personale biologico, attraverso l’analisi di un opportuno IBE nelle matrice organica urinaria (circa 100 campioni). In corso da molti anni, necessita comunque di: informazione e coinvolgimento del personale; buona preparazione del personale infermieristico di supporto; condivisione del procedimento e dei risultati con gli RLS ed il Medico Competente.
17
Monitoraggio Monitoraggio ambientale: Monitoraggio personale:
Campionatori passivi a simmetria Radiale (RADIELLO) esposti per un periodo di 5760 minuti (4 giorni) nelle aree da indagare. Monitoraggio personale: Campionatori passivi a simmetria Radiale (RADIELLO) indossati dal lavoratore all’esterno degli indumenti di lavoro per tutta la durata del turno (8 ore). Monitoraggio biologico: Prelievo di campione di urina a fine turno per la determinazione, presso laboratorio esterno qualificato, del contenuto di acido S-fenilmercapturico, Indicatore Biologico di Esposizione consigliato da ACGIH per la sua specificità. La concentrazione di IBE riscontrata nelle urine è confrontata con il valore di riferimento pari a 0,025 mg/g creatinina.
18
Risultati del monitoraggio
Possedere una lunga storia di dati sperimentali ha permesso di quantificare molto bene i miglioramenti conseguiti nella riduzione dell’esposizione a benzene. Praticamente indistinguibile dal fondo naturale
19
Sorveglianza sanitaria
È necessario valutare a quali gruppi omogenei applicare un protocollo di sorveglianza sanitaria per il rischio specifico. Idoneità specifica per nuovi assunti e cambio mansione, con visita periodica semestrale.
20
Registro di esposizione
21
Registro di esposizione
È necessario definire le mansioni per cui sussiste un rischio per la salute. Per le suddette mansioni è necessario istituire il registro di esposizione e la cartella sanitaria. Il formato del registro di esposizione è stato definito dal DM 155/2007. Il formato della cartella sanitaria è presente in allegato 3A al D. Lgs 81/2008. A Garessio: Iscrizione degli addetti appartenenti ai gruppi omogenei selezionati con indicazione della data di inizio e fine di ogni campagna Aza-HCl. Per i lavoratori che operano a spot (es. manutentori, cisternisti) indicazione sul registro della data di effettuazione di ciascun intervento. Per tutti, indicazione sul registro del valore di esposizione rilevato nel corso della campagna di monitoraggio.
22
Grazie per l’attenzione !
Conclusioni La riduzione al minimo dell’esposizione a benzene si può conseguire solo attraverso interventi mirati e coordinati su diversi aspetti: Impiantistici/tecnici Organizzativi/gestionali Procedurali/documentali Medico-sanitari Il controllo è fondamentale per verificare il mantenimento del tempo delle prestazioni raggiunte. È comunque necessario applicare la filosofia del miglioramento continuo trattandosi di sostanza cancerogena. Grazie per l’attenzione !
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.