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LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO
classe 5FS anno scolastico 2017/2018 gruppo di lavoro su Pierre-Auguste Renoir allievi: Bessi Alessia Falangola Flavia Frediani Alice Gregoriadi Demetra Guarino Tommaso prof. Claudio Puccetti
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PIERRE-AUGUSTE RENOIR
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LA VITA Pierre Auguste Renoir, pittore e incisore, uno dei primissimi Impressionisti francesi, nasce il 25 febbraio 1841 a Limoges in una famiglia di origini modeste. Nel 1844 il padre e la madre sono sarti e si trasferiscono a Parigi dove Pierre-Auguste molto presto esprime una decisa predisposizione alla musica ed al disegno. Dopo gli studi, assunto come apprendista nella ditta di porcellane decorate Lèvy Frères, Auguste Renoir familiarizza con i pennelli ed i colori, decorando piatti e tazzine. La vera formazione artistica di Pierre Renoir comincia nel 1862 frequentando i corsi all‘Ecole de Dessin et des Arts Dècoratifs, diretta dallo scultore Callouette. Ammesso all'Ecole des Beaux Arts per seguire i corsi di Emile Signol e Charles Gleyre, August Renoir si rivela uno scolaro indisciplinato e restio a seguire gli stili e modelli pittorici proposti dal corso di studi: Rubens ed ai pittori del Settecento francese. La pittura tradizionale del tempo era legata al concetto di pittura al chiuso, dentro uno studio, anche quando si trattava di dipingere un paesaggio.
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Renoir apprezzava tanto la bellezza da sentire il bisogno
di fissare sulla tela non solo il ricordo di tutto ciò che aveva visto, ma desiderava dipingere tutto ciò che vedeva nel momento stesso che lo percepiva come "bello". Per Renoir la ricerca del "bello" non è una limitazione dei soggetti, per lui tutto ciò che esiste, vive, tutto ciò che vive, è bello e tutto ciò che è bello, merita di essere dipinto, perché la pittura deve esprime la gioia di vivere, esaltare la felicità del partecipare alla vita di tutto ciò che di bello ci circonda. Nella primavera del 1864 Renoir ed i suoi amici pittori Claude Monet, Bazille e Sisley, comincia a sperimentare il metodo, poi denominato "en plein air" , dipingendo insieme nella foresta di Fontainebleau ed il suo quadro "Esmeralda che danza", viene ammesso al Salon. I suoi dipinti caratterizzati da luminosi effetti di colore e dal senso di "vivo" della pelle delle donne, non hanno ancora abbandonato le regole dei coloristi e dei realisti, apprezzati dalla critica corrente, ma vengono rifiutati dalla giuria accademica del "Salon" e l'esclusione dalla rosa degli artisti promossi al Salon, corrispondeva, economicamente, ad essere esclusi dal mercato. Per vivere Renoir è costretto a ripiegare su ritratti e questa scelta obbligata dà vita ad alcune opere d'arte come il Ritratto di Bazille del 1867; un anno prima di realizzare questa tela, aveva avuto delle serie difficoltà economiche e per questo Frédéric Bazille, lo aveva aiutato e ospitato.
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Durante quegli anni Renoir dipinge le sue tele migliori che esaltano la bellezza del corpo umano, la poesia della natura sottolineando la gioia di vivere, ma lasciando l'artista in miseria. Il pittore propone e ripete nei dipinti il suo modello di donna, un viso rotondo, con un corpo dalle forme piene, occhi a mandorla e un'aria insieme innocente e misteriosa. Tra il 1881 e il 1882 Renoir fa un viaggio in Algeria soffermandosi in Italia, come sognava da lungo tempo, per studiare dal vero la pittura rinascimentale. Nell'Aprile del 1890, presso il municipio di Parigi, sposa Aline Charigot, la modella di cui era innamorato dal 1880 e che appare in molti dei suoi quadri e tra Maggio e Giugno espone per l'ultima volta al Salon Nel 1908 si trasferisce a Les Collettes, la tenuta che ha acquistato a Cagnes-sur-Mer, vicino Nizza dove su suggerimento di Vollard decide di dedicarsi alla scultura perché l'artrite che gli blocca le articolazioni, va peggiorando. Nel 1910 la Biennale di Venezia gli dedica un'intera sala, ma le mani sono doloranti e irrimediabilmente deformate, per dipingere Renoir è costretto a farsi legare il pennello ai polsi, non riesce a camminare e le sue condizioni generali vanno peggiorando. Nel 1917 Renoir tiene altre importanti mostre: da Durand-Ruel a New York e poi a Parigi, Zurigo, Barcellona e Stoccolma, ma è nella sua casa di Cagnes che il Maestro si spegne il 3 dicembre 1919 per complicazioni polmonari, dopo aver terminato, con il pennello legato alle mani, la sua ultima opera , "Le bagnanti", nel grande formato di 110x160.
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LO STILE Renoir è il pittore del gruppo impressionista con una visione dinamica e ottimistica della realtà. L'artista francese rappresenta spesso luoghi, in cui incontra la borghesia parigina dove si danza all'aperto. Egli, nei suoi dipinti, rappresenta spesso figure femminili con capelli biondi e rotondità. Lo stile pittorico è ben riconoscibile dalla pennellata vaporosa e leggera, ma Renoir è soprattutto molto abile nella resa leggera e luminosa dei capelli dei soggetti pittorici che ritrae. Egli risente fortemente dell'influenza della fotografia. Le sue scene hanno tagli fotografici, le figure sono rappresentate in posa e assumendo atteggiamenti spontanei; le sue caratteristiche sono le macchie di luce che filtrano tra le foglie e si posano sugli abiti e sulle figure, creando naturalissimi effetti luminosi come nelle contemporanee foto in bianco e nero e della visione en plein air. Renoir è uno dei protagonisti più importanti del movimento impressionista e la sua pennellata leggera e filamentosa crea nelle sue tele effetti straordinari, luminosi e cromatici
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EVOLUZIONE ARTISTICA Gli inizi di Renoir si svolgono nel segno della pittura accademica e del realismo. L'incontro con Bazille, Sisley e Monet, nello studio di Charles Gleyre, a segnare una svolta fondamentale. La comune aspirazione ad un’arte viva e spontanea, in antitesi con quella insegnata nelle accademie, e l'ammirazione per la figura di Manet, offrono ai quattro giovani lo spunto per nuove ricerche e soluzioni formali. A partire dal 1863 Renoir pratica assiduamente la pittura en plein air a Fontainebleau, a Marlotte. Nel corso delle sue sedute di pittura ha modo di incontrare Narcisse Diaz de la Peña, grande maestro nel paesaggio. Da lui trae il proposito di adottare tonalità più chiare, luminose e naturali. Quando si parla di fase "eroica" dell'Impressionismo, ci si riferisce soprattutto al periodo tra la fine degli anni '60 e la seconda metà degli anni '70. Sono gli anni in cui Renoir si reca nella foresta di Fontainebleau, e poi ad Argenteuil, dove dipinge all'aperto con Monet, Pissarro e Sisley. Le opere di questo periodo ci presentano Renoir come uno dei più genuini interpreti dell'Impressionismo. I soggetti di queste tele sono mazzi di fiori, nature morte, paesaggi, vedute della Senna, giardini. In esse si riconoscono tutte le caratteristiche principali della tecnica impressionistica ma soprattutto, vi traspaiono i valori artistici cui aspiravano gli impressionisti: la ricerca di una maggiore luminosità, la resa della natura e degli effetti naturali come si presentano realmente all'occhio umano. Con il passare degli anni la pittura di Renoir si trasforma. Il suo interesse si focalizza in maniera sempre più netta sulla figura umana, in particolare quella femminile e il paesaggio e la natura morta ricorrono solo raramente. La tecnica pittorica comincia a divergere da quella secca ed essenziale di Pissarro, Monet e Sisley: le pennellate si fanno più morbide e pastose, adatte alla resa degli incarnati delle giovani donne che ama ritrarre. Verso la fine degli anni '70 il percorso intrapreso da Renoir è ormai lontano da quello dei vecchi compagni di strada e si stacca dal gruppo diventando un assiduo del Salon. Parallelamente si dedica quasi completamente al ritratto. I soggetti sono perlopiù bambini e giovani donne che rappresenta nella spensieratezza di un'atmosfera felice e gioiosa. All'inizio del '900 Renoir è colpito da una grave malattia reumatica ma, nonostante ciò, continua a dipingere, anzi, riscopre il gusto del colore: un colore vivo, carnoso, sontuoso, in cui predominano tonalità rossicce, accese da nuovi bagliori. Si dedica sempre ai ritratti, ma accanto ad essi propone figure della mitologia classica, paesaggi e nature morte. Summa di questo "canto del cigno" dell'artista sono Le bagnanti ( ), uno degli ultimi dipinti. In questa tela personaggi e sfondo si fondono in un panico abbraccio, in una sorta di apoteosi di colore. La pennellata, sempre più libera e sfilacciata, assume le sembianze di quella di Rubens o dell'ultimo Tiziano.
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LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI
La celeberrima scena de La colazione dei canottieri, infatti, ha luogo nella veranda aperta del ristorante dei Fournaise sull'isola di Chatou, abitualmente frequentato dai canottieri parigini che praticavano questo sport lungo la Senna e ivi si concedevano il meritato riposo in compagnia di amici ed amiche. Si vedono ben quattordici persone festosamente riunite attorno a un tavolo. Ne consegue un'atmosfera conviviale, festosa e leggermente bohémienne, accentuata dalla fitta rete di sguardi che lega espressivamente i vari personaggi. Pittore magistrale della via moderne, in questo modo Renoir rende con leggerezza l'atmosfera di una domenica pomeriggio, e sembra quasi che si possano udire il ciarliero brusio degli uomini e le risate delle ragazze. Dal punto di vista prospettico la composizione si articola sulla sagoma robusta e obliqua della tavola, sulle esili strutture di ferro che sorreggono la tenda e sull'asse obliquo della balaustra, che separa nettamente il primo piano dallo sfondo paesaggistico, dominato dalle tonalità verdastre della vegetazione. Pierre-Auguste Renoir 1,3 m x 1,73 m Phillips Collection, 1880–1881 Tela, Colore ad olio
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COLAZIONE IN RIVA AL FIUME
L'opera si può considerare come una versione embrionale de La colazione dei canottieri, quadro eseguito nel con il quale presenta decise tangenze tematiche. La scena raffigurata nella Colazione in riva al fiume è ambientata nella veranda aperta di un locale sulla riva della Senna, dove due uomini e una donna hanno appena finito di mangiare assieme. I due uomini vestono magliette bianche alla marinara: sono quindi canottieri, e probabilmente si stanno concedendo il meritato riposo dopo la faticosa mattinata trascorsa a vogare canoe. La costruzione prospettica del dipinto è affidata al pergolato, il quale traccia una sorta di «scatola» nella quale sono racchiusi i vari personaggi. L'unico elemento non imprigionato dalla ristretta visione del reticolo prospettico è costituito dall'apertura al centro del pergolato. Il soggetto è colto en plein air, dove si verificano le condizioni ideali per soddisfare la sensibilità luministica del pittore: Renoir, infatti, si diverte a descrivere con rara maestria la luce che, penetrando il reticolo ligneo del pergolato e l'intreccio delle piante rampicanti, si imprime sui corpi dei vari soggetti e ne determina le qualità cromatiche Pierre-Auguste Renoir Art Institute of Chicago Building Colore ad olio, 1875
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BAL AU MOULIN DE LA GALETTE
Il Moulin de la Galette era un locale molto amato dalla gioventù parigina, ottenuto dalla ristrutturazione di due mulini a vento abbandonati, e ubicato sulla sommità della collina di Montmartre. Il nome del locale, in particolare, si riferisce alle frittelle rustiche offerte come consumazione. Proprio sullo sfondo, nella piazzetta del locale, che ha luogo un vorticoso ballo. Renoir coglie con grande sensibilità il movimento gioiosamente ondeggiante di quest'umanità festaiola e danzante, e sembra quasi che si possano udire il ritmo popolare e divertito suonato dalle fisarmoniche e dai clarinetti, le risate delle ragazze, e il chiacchiericcio degli avventori. A destra, infatti, si può notare una coppia allacciata che segue il ritmo acceso e passionale dell'orchestra e si cimenta in movimenti abili e roteanti, che non vediamo ma immaginiamo. Renoir, non fa ricorso ad una preparazione disegnativa – in questo modo diminuirebbe la freschezza della sua verve pittorica - bensì sperimenta la nuova tecnica impressionista, impiegando pennellate rapide, sinuose e filamentose, così da frammentare la luce in piccole chiazzette di colore e restituire all'osservatore una sensazione di gioiosa vivacità. Magistrale è la resa della luce vibrante, che penetra attraverso il fogliame delle acacie soprastanti e si sofferma sugli oggetti e sugli abiti dei personaggi, inondandone talora i volti. Pierre-Auguste Renoir 1,31 m x 1,75 m Parigi, Museo d'Orsay
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LA GRENOUILLÈRE Si tratta di un celebre stabilimento balneare collocato sull'isolotto di Croissy, una piccola emergenza insulare che, collocata nel bel mezzo della Senna, ne divide il corso in due rami. Il complesso della Grenouillère era frequentato dalla crème della borghesia francese, che qui trascorreva pomeriggi Renoir e Monet nel 1869 si recarono a Bougival, dinanzi allo stabilimento, collocarono i propri cavalletti l'uno di fronte all'altro e, in poche ore, ciascuno portò a termine la propria versione de La Grenouillère, in maniera squisitamente en plein air. Renoir e Monet ritraggono uno di fianco all'altro un isolotto galleggiante adibito a ristorante nel mezzo della Senna. Monet privilegia il paesaggio e la figura d'insieme, mentre Renoir si concentra sui personaggi che appaiono più definiti rispetto al paesaggio. L'acqua di Renoir è resa attraverso diverse gradazioni di colore e con piccole pennellate conferendole così un aspetto dinamico e vivace, mentre Monet usa pochi colori con pennellate più cariche e individua la luce e l'ombra con bruschi cambiamenti di colore. Pierre-Auguste Renoir 66 cm x 81 cm Museo nazionale di Stoccolma 1869–1869 Tela, Colore ad olio Claude Monet 75 cm x 99,7 cm Colore ad olio Metropolitan Museum of Art
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LE BAGNANTI L'opera, raffigura due bagnanti, dal corpo florido e vitale, che godono pienamente della propria straripante fisicità. Delineata con uno stile che ha ormai ampiamente superato la fase più disegnativa e aigre degli anni 1880: «Amo la pittura grassa, liscia, untuosa, amo palpare un quadro, passarvi la mano» . Le due bagnanti, infatti, sono tratteggiate da pennellate mobili, ferventi, ricche di spessore, che conferiscono alla materia pittorica una nuova freschezza. La verve del dipinto viene esaltata anche dall'assenza di una preparazione disegnativa e dall'adozione di masse dense e fluenti. Le due bagnanti, per di più, sono panicamente immerse nella natura circostante: Renoir, in questo modo, intende comunicare senza mediazioni il piacere della vita e della pittura, intonando un ultimo e gioioso inno alle bellezze terrene che non viene taciuto neanche dall'artrite deformante che lo afflisse durante la vecchiaia. Pierre-Auguste Renoir Le bagnanti olio su tela Museo d'Orsay di Parigi Pierre-Auguste Renoir Le grandi bagnanti ( ), olio su tela Philadelphia Museum of Art
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LA BAGNANTE SEDUTA Dipinta dopo il viaggio in Italia. Qui Renoir si distacca dall'impressionismo dando consistenza ai contorni della figura separata nettamente dallo sfondo e rappresenta un bagnante "in carne" ispirandosi ai dipinti cinquecenteschi visti in Italia. Lo sfondo è chiaramente impressionista fatto di contrasti tra i colori, mentre il soggetto è disegnato per campiture uniformi di colore. La data del 1885 È stata recentemente anticipata su considerazioni stilistiche. Sarebbe quindi una delle opere realizzate durante il soggiorno nella località marina di Guernsey, nelle quali l'impressione visiva dei gruppi di bagnanti combinava lo studio dal vero del paesaggio con le memorie mitologiche evocate dai nudi femminili. Il quadro fu acquistato nel 1892 da Durand-Ruel, che lo vendette alla collezionista americana Potter Palmer. Pierre-Auguste Renoir , olio su tela, 91 x 121 cm Cambridge (Massachusetts), Fogg Art Museum
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I GRANDS BOULEVARDS Il boulevard brulica di vita; non solo la pittura illustra tutte le classi, ma enfatizza i flâneurs . L'enfasi di Renoir si allontana dalla figura umana e verso il modo in cui l'illuminazione influenza l'immagine. Il dipinto mostra gli abiti indossati dalle persone sul viale in dettaglio, da cui si può inferire la loro classe sociale , ma la loro individualità è nascosta perché Renoir sceglie di non mostrare alcun dettaglio dei loro volti. Il suo obiettivo è l'effetto del sole sugli edifici e sugli alberi. I Grands Boulevards sono ricchi di macchie di pigmenti e colori brillanti che sono caratteristici dell'Impressionismo. La vita moderna della città viene trasmessa attraverso tratti di vernice visibili, che operano come segnali sensoriali immediati che consentono allo spettatore di percepire questo mondo come se stesse passando. Pierre-Auguste Renoir olio su tela, 1875, Philadelphia Museum of Art
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LE PONT NEUF Le Pont Neuf è considerata tra le più belle vedute di Parigi. Il quadro ha chiari richiami alla tecnica degli impressionisti, benché l’evoluzione di Renoir verso la nuova rappresentazione pittorica sia ancora da completarsi, tanto che nello stesso periodo l’artista dipinge soggetti in cui si concede ancora dei virtuosismi, come ad esempio Monet mentre legge del medesimo anno. Si tratta del più antico ponte della capitale, fu iniziato da Enrico III nel 1578 e terminato sotto Enrico IV nel 1607, con i suoi 12 archi collega l’Ile de la Cité alle due rive della Senna ed è il ponte più famoso e caratteristico della città, tanto che fu scelto come soggetto anche da Monet (in un giorno di pioggia) e da Pisarro che lo dipinse ritraendolo dalla riva opposta. L’artista “fotografa” un istante di vita dei parigini ritratti, e lo fa in modo lieve, la scena che ne trapela è svagata e sognante, non per nulla viene considerato il poeta della vita quotidiana per la sua capacità di ritrarre gli eventi più comuni rendendo sublime il momento grazie alle delicate pennellate e ai colori mai eccessivi. Pierre-Auguste Renoir 75 cm x 94 cm National Gallery of Art Tela, Colore ad olio
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IN BARCA SULLA SENNA La iole era un tipo di imbarcazione che, nelle giornate estive, solcava la Senna nei pressi di Asnières, probabilmente a Chatou, non lontano da Parigi. Si scorge un ponte ferroviario a destra, che probabilmente è quello che si vede anche nei Bagnanti ad Asnières di Seurat. La barca si trova al centro della tela, con due donne della borghesia a bordo che trascorrono il tempo remando e leggendo. Domina il blu dell'acqua, su cui spiccano le imbarcazioni di colore arancio. La Senna e i gitanti era uno dei temi preferiti dell'artista, che spesso erano soggetto delle sue opere en plein air. Il vero soggetto del dipinto è infatti l'acqua e i suoi riflessi, oltre alla luce e l'atmosfera che sono caratteristiche del preciso momento pittorico. In primo piano sono usati colori più densi e scuri, mentre sullo sfondo, dove si intravede una casa in un parco, l'artista utilizzò quantità minori e più sbiancate, con tocchi più leggeri che lasciano addirittura intravedere, qua e là, la tela sottostante, a malapena mesticata. Ciò dà l'effetto particolarmente arioso della scena. Pierre-Auguste Renoir olio su tela, 71x92 cm, 187, National Gallery di Londra.
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THE GARDEN IN THE RUE CORTOT, MONTMARTRE
Il Giardino di Pierre-Auguste Renoir in rue Cortot, Montmartre, dipinto nel 1874, è il risultato di un breve periodo in cui Renoir affitta uno studio a Montmartre. Lo scelse per la sua posizione vicino al Moulin de la Galette, dove dipingeva una scena di clienti che si godevano un caldo pomeriggio nella birreria all'aperto. Lo studio aveva anche un giardino trascurato e Pierre-Auguste Renoir dipingeva la sua profusione di dalie fiorite con tinte di pigmento purissime. Sebbene le caratteristiche degli uomini sullo sfondo di The Garden in rue Cortot, Montmartre siano indistinte, si crede che siano Claude Monet e Alfred Sisley . Montmartre era un posto produttivo per Pierre-Auguste Renoir. Pierre-Auguste Renoir ha padroneggiato la tecnica impressionista, ma a differenza di alcuni suoi contemporanei, si è divertito a rappresentare soggetti umani nel suo lavoro. Il suo "Giardino di Rue Cortot Montmartre" fonde i paesaggi naturali e le forme dei dipinti impressionisti tradizionali con il suo amore per la rappresentazione di situazioni sociali. Questo bel dipinto presenta un luminoso cespuglio di fiori in primo piano che cattura immediatamente l'attenzione. Tuttavia, un incontro tra due persone sullo sfondo mostra chiaramente movimento e conversazione, aggiungendo una nota vivace e quasi misteriosa al dipinto. Pierre-Auguste Renoir Carnegie Museum of Art olio su tela, 1876
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DONNA CON PARASOLE IN GIARDINO
Il tono, i temi e il linguaggio visivo della tela sono fortemente intrise di ideali impressionistici: i fiori, germogli, siepi, e sottobosco sono formate dalla luce e tocchi fiduciosi di colore, creando una gamma in costante mescolanza di forme tattili e strutture che lo circondano. Il parasole della donna ricorda allo spettatore l’effetto e la presenza di luce naturale nella pittura, come il suo compagno che si china a raccogliere un fiore, interagendo con questa riproduzione di una scena naturale. Anche se l’impostazione sembra essere una zona di campagna, in realtà era dipinta nel giardino dello studio di Renoir nel quartiere di Parigi di Montmartre. Pierre-Auguste Renoir 54 cm x 65 cm Museo Thyssen-Bornemisza 1875, Olio su Tela.
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IL SENTIERO NELL'ERBA ALTA
La composizione de Il sentiero nell'erba alta presenta infatti decise tangenze con la tela monetiana, che pure raffigura due figure in cima a una collina e due figure in basso, disposte in modo da creare un'elettrizzante sensazione di dinamicità. La presenza delle due figure sulla cima del dosso viene reiterata lungo la diagonale del rettangolo compositivo, contribuendo così a suscitare una sensazione di movimento in discesa. Così come in altre opere del periodo, inoltre, Renoir diluisce completamente i contorni e si preoccupa piuttosto di costruire un'intensa ritmica cromatica, a partire dall'evocazione dei papaveri, definiti da violente pennellate rosse, e degli alberi in secondo piano, costruiti con tonalità verde scuro. Una terza nota cromatica viene infine aggiunta dal parasole cremisi della donna che discende il colle, il quale riprende e varia i toni rossi dei papaveri. Pierre-Auguste Renoir Museo d'Orsay, 1877
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LA BALANÇOIRE Il dipinto, realizzato en plein air nel giardino dello studio di rue Cortot, è di grande freschezza e spontaneità, a tal punto che sembra quasi un'istantanea fotografica. A destra della composizione troviamo un uomo appoggiato a un tronco d'albero, una fanciulletta che osserva divertita l'allegra scenetta e un altro signore visto di spalle. Quest'ultimo sta parlando alla sua amica, una giovane donna mollemente appoggiata a un'altalena: probabilmente la conversazione verte su un argomento delicato, tanto che la ragazza distoglie lo sguardo e lo rivolge timidamente altrove, in preda a uno spontaneo accesso di imbarazzo. Quello che colpisce in La balançoire è soprattutto il complesso tessuto luministico che gioca con le zone di ombra e di luce. Renoir, infatti, dipinge con grande maestria i fulcri di luce solare che, filtrati dal fogliame degli alberi, dilagano sulla superficie pittorica e si imprimono sui corpi delle figure. Ciò succede soprattutto nella lunga veste bianca della donna, animata da chiazze di ombra e da improvvise accensioni luminose, a seconda di come sia disposta la vegetazione soprastante. Pierre-Auguste Renoir 1876, Museo d'Orsay Tela, Colore ad olio
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MONET CHE LEGGE Renoir conobbe Monet nell'atelier del maestro Gleyre
e con lui stabilì immediatamente un rapporto di fraterna amicizia, di fondamentale importanza per la sua crescita umana e pittorica. Uno dei luoghi più amati da Monet era Argenteuil. Presso questa località, indissolubilmente legata alla poetica impressionista, Renoir si recò numerose volte, e la tela Monet che legge risale proprio a uno di questi soggiorni. Monet che legge è un quadro dalle finalità domestiche e per questo motivo straordinariamente spontaneo. Con questo dipinto Renoir ci consegna un momento di intima tranquillità trascorso con Monet, colto mentre si legge un giornale e si fuma saporitamente una pipa. Le pennellate brevi e corsive sono depositate sulla tela con una tecnica che nega qualsiasi tradizione accademica e che prelude i futuri esiti della pittura impressionista. Pierre-Auguste Renoir 1868, olio su tela, 61×50 cm Musée Marmottan Monet, Parigi
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LA LISEUSE Come si può dedurre dal titolo, la tela raffigura nient'altro che una donna completamente assorta nella lettura del libro. Ad aver posato per il quadro è Margherite Legrand, detta Margot, una bella giovinetta di Montmartre stroncata dalla febbre tifoidea nel febbraio 1879. Nell'opera non esiste disegno o contorno e i colori locali dell'incarnato sono completamente stravolti dagli effetti di luce. Le pennellate sono rapide, filamentose, e oltre a dosare sapientemente i toni caldi con i toni freddi (si veda come il calore del viso di Margot viene controbilanciato dalla zona blu-verde sulla parte destra della tela). Pierre-Auguste Renoir Museo d'Orsay, 1876
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LA PARISIENNE Il soggetto, è una donna giovane abbigliata con un vestito a strati color blu acceso, e con il volto girato verso il pittore che la sta dipingendo; mentre la prima guarda il pittore è possibile notare che proprio lei si sta infilando i suoi guanti e che si sta finendo di preparare. Una caratteristica interessante de La Parisienne è il fatto che questo quadro è stato modificato successivamente dallo stesso Renoir: grazie ai rilievi fatti sulla tela, sembrerebbe che originariamente sulla tela originale, la donna avesse alle spalle uno scorcio con un corridoio nella parte in alto a sinistra e invece sulla destra una piccola tenda. Prima che questo quadro venisse esposto al pubblico, però, pare che Renoir abbia deciso di eliminare questi dettagli e di optare per uno spazio più neutrale che permetta all’osservatore di potersi concentrare sulla donna soggetto della tela. lo sfondo “neutro” però: il colore utilizzato per rendere questo sfondo leggermente diverso dal vestito della protagonista è mescolato ad altri toni come il grigio e giallo, che contribuiscono a dare maggiore spessore all’aspetto finale del quadro. Pierre-Auguste Renoir Colore ad olio, 1874, National Museum Wales in Cardiff
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RITRATTO DI AMBROISE VOLLARD
Ambroise Vollard era abile mercante d'arte famoso per essere amico di numerosi artisti e poeti (tra i tanti Mallarmè, Zola, Apollinaire, Cézanne, Degas e Odilon Redon) e, oltre al suo spiccato senso degli affari, si affermò soprattutto grazie alla sua sensibilità artistica, grazie alla quale riuscì a riconoscere il valore delle sperimentazioni impressioniste e ad apprezzarle, nonostante la ferocia della critica. Vollard era un intimo amico anche di Renoir, e ne scrisse nel 1918 anche una minuziosa autobiografia, la quale è stata persino al centro di una polemica agitata dagli amici del pittore, secondo i quali molti degli aneddoti ivi riportati erano riportati di sana pianta. Pierre-Auguste Renoir 81 cm x 64 cm, Colore ad olio, 1908
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RITRATTO DI PAUL DURAND-RUEL
Fu tra i più fervidi sostenitori dei pittori impressionisti come Monet, Renoir, Pissarro, Moret e Sisley. Aprì una galleria d'arte a Parigi (16 rue Laffitte) e Londra. Il padre, Jean Durand, e la madre, Marie Ruel, possedevano un negozio a Parigi, dove venivano esposti disegni tra cui quelli di Eugène Delacroix. Jean Durand si occupava della vendita. Il loro negozio diventò rapidamente un punto di incontro per artisti e collezionisti, trasformandosi poi in una vera e propria galleria d'arte. Pierre-Auguste Renoir Ritratto di Paul Durand-Ruel 1910
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