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Teoria della mente 1 1 1.

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Presentazione sul tema: "Teoria della mente 1 1 1."— Transcript della presentazione:

1 Teoria della mente 1 1 1

2 Esperimento in aula di un compito di ToM
2 2 2

3 Cos'è la teoria della mente?
1) Definisci 2) Quali sono i precursori 3) Individua gli effetti nella vita quotidiana 4) Individua l'età a partire dalla quale si manifesta 3 3 3

4 Mentalizzazione & Competenza sociale
Definizione ToM / abilità di mentalizzazione: Capacità di attribuire stati mentali a sé e agli altri Comprendere che il comportamento deriva proprio da tali stati mentali 4 4 4

5 Mentalizzazione & Competenza sociale
Livelli di competenza: … continuum ... Adeguatezza     Compromissione Dimensioni compromesse: Pensiero simbolico/rappresentativo Abilità sociali 5 5 5

6 Mentalizzazione & Competenza sociale
Dimensioni compromesse: Pensiero simbolico/rappresentativo Abilità sociali Perché: Difficoltà di comprendere, rappresentare, immaginare etc. la mente altrui; Difficoltà di cogliere le dimensioni cognitive della mente altrui: Pensieri; desideri; emozioni; etc. 6 6 6

7 Mentalizzazione & Competenza sociale
Funzione della ToM: Funzione sociale e comunicativa Funzione adattiva e protettiva 7 7 7

8 Mentalizzazione & Competenza sociale
Funzione della ToM: Funzione sociale & comunicativa: Serve nelle interazioni sociali per comprendere gli altri Astington (2003); Baron-Cohen (1995): sostengono che la ToM consente di dare un significato alle interazioni di formulare ipotesi sugli altri di comunicare in modo competente ed adeguato 8 8 8

9 Mentalizzazione & Competenza sociale
Funzione della ToM: Funzione adattiva & protettiva: P. Fonagy (et al., 2001): ruolo della predittività nello scambio interpersonale per adattarsi all’ambiente ‘proteggersi’ dall’ambiente 9 9 9

10 Quali sono gli indicatori precoci della ToM?
Precursori della ToM Quali sono gli indicatori precoci della ToM? Joint attention Comunicazione intenzionale prelinguistica Giochi di imitazione Giochi di finzione 10 10 10

11 Precursori della ToM Joint attention
Dalla intersoggettività primaria (madre- bambino) verso l'intersoggettività secondaria (interazioni triadiche con oggetto): dai 6 mesi 11 11 11

12 Comunicazione intenzionale prelinguistica
Precursori della ToM Comunicazione intenzionale prelinguistica Con il gesto dell'indicare (il pointing): Richiestivo (fino ai 6 mesi): il fine è l'oggetto Dichiarativo (dai 6 mesi): il fine è l'attenzione dell'adulto: Questo è un precursore della ToM 12 12 12

13 Precursori della ToM Giochi di imitazione Presenti sin nei neonati
Diventano più complessi (comportamenti imitativi): segnali di consapevolezza propriocettiva 13 13 13

14 Precursori della ToM Giochi di finzione Emergono sin dai 15-16 mesi
Possono riguardare aspetti sempre più complessi come nel gioco dei ruoli o l'immaginazione con oggetti inesistenti 14 14 14

15 Dimensioni evolutive Continuum Sequenza evolutiva complessa 15 15 15

16 Dimensioni evolutive Falsa credenza di secondo ordine
< di 2 anni: segnali precursori della teoria della mente sono presenti nella comunicazione intenzionale Perner, Wimmer (1985)‏ Falsa credenza di secondo ordine Dai 5-7 anni Wimmer, Perner (1983)‏ Falsa credenza di primo ordine Dai 4 anni Wellman (1991); Wellman, Bartsch (1994)‏ Psicologia desiderio/credenza Dai 3 anni Wellman, Bartsch (1994)‏ Psicologia del desiderio (lessico) Dai 2 anni Autori Sequenza evolutiva Età Attenzione: Le età non indicano che tutti i bambini di quella età superano le relative prove messe a punto per valutare la teoria della mente. C’è un’altissima variabilità individuale. 16 16 16

17 Psicologia del desiderio
A 2 anni: Uso di termini linguistici per descrivere desideri ed emozioni (sé-altro)‏ Comprensione della mente basata sui desideri Comprensione del ruolo dei desideri sul comportamento Esempio di lessico psicologico 17 17 17

18 Psicologia del desiderio
Esempio di dialogo: Giulia (2;6): “Mamma, voglio il gelato” Mamma: “No, prima devi finire di mangiare quello che hai nel piatto” Giulia: “Ma io lo voglio, adesso vado a prenderlo” 18 18 18

19 Psicologia del desiderio
Evoluzione del Lessico Psicologico nel tempo e specificazione in diverse forme: Stati emotivi positivi: piacere, amare, affezzionarsi, fare pace, stare bene, contento, allegro... Stati emotivi negativi: disperarsi, detestare, arrabbiarsi, avere paura, annoiarsi, triste, spaventarsi... Stati volitivi: accettare, approvare, avere intenzione, sperare, preferire, volere,... Stati cognitivi: apprendere, imparare, essere capaci, inventare, intelligente, pensare, capire,... 19 19 19

20 Psicologia del desiderio/credenza
A 3 anni: Comprensione delle vere credenze (riferite ad un dato di realtà)‏ Discorsi riferiti alle credenze Ruolo delle credenze nelle interazioni personali (confronti; conflitti; liti; etc.)‏ 20 20 20

21 Psicologia del desiderio/credenza
Esempio di dialogo: Mamma: “Andrea, hai fatto male a Luca! Perché l’hai fatto?” Andrea (3;5): “Perché Luca è cattivo, voleva rompere il mio trenino” Mamma: “Pensi che Luca l’abbia fatto apposta?” Andrea: “Sì, penso che Luca è cattivo” 21 21 21

22 Falsa credenza A 4 anni: Si struttura il pensiero ricorsivo di I ordine Come si manifesta?: Battistelli (1995): “Io penso che tu pensi X” Comprensione che l’azione di una persona può derivare da una credenza la quale può anche non corrispondere con il dato di realtà (falsa credenza) Esempi? 22 22 22

23 COMPITO DI FALSA CREDENZA
Il test che valuta tale competenza è il: COMPITO DI FALSA CREDENZA Due compiti: Wimmer, Perner (1983): Spostamento inatteso Perner, Leekman, Wimmer (1985): Scatola ingannevole 23 23 23

24 Spostamento inatteso Al bambino viene raccontata una storia i cui protagonisti sono un bambino, di nome Maxi, e la sua mamma. Lo sperimentatore mette in scena una precisa sequenza di azioni: Maxi, in presenza della madre, ripone un pezzo di cioccolata in un determinato armadio della cucina e in seguito si allontana per giocare Durante la sua assenza la mamma, per cucinare, prende il cioccolato dall’armadio dove era stato riposto e lascia la parte rimanente in un altro armadietto Poi la madre si allontana dalla scena A questo punto Maxi ritorna in cucina Non ha assistito allo spostamento (inatteso) della cioccolata e quindi ignora la nuova collocazione 24 24 24

25 Spostamento inatteso Al bambino sottoposto al compito di falsa credenza si pone a questo punto la domanda: Maxi dove cercherà la cioccolata? 25 25 25

26 Spostamento inatteso Compito di Sally e Anne di Baron-Cohen et al. (1985) 26 26 26

27 Spostamento inatteso Al bambino sottoposto al compito di falsa credenza si pone a questo punto la domanda: Maxi dove cercherà la cioccolata? oppure Sally dove cercherà la sua biglia? Il compito è superato se il bambino indica il posto dove la cioccolata (biglia/palla) era originariamente stata riposta e non dove la mamma l’ha spostata. 27 27 27

28 Falsa credenza Il bambino possiede la capacità di attribuire ad un altro soggetto una falsa credenza rispetto alla realtà e di rappresentarsi il contenuto della mente dell’altro come diverso dal proprio 28 28 28

29 solo il 50% supera a 4 anni il test di falsa credenza di I ordine
29 29 29

30 Falsa credenza Perner, Leekman, Wimmer (1987):
Elaborano un nuovo compito di falsa credenza allo scopo di far sperimentare al bambino direttamente le credenze erronee Compito della scatola ingannevole 30 30 30

31 Scatola ingannevole Il bambino, insieme ad un amico, viene condotto in una stanza con la promessa che il ricercatore mostrerà loro il contenuto di una scatola All’amico, però, viene anche detto di aspettare il suo turno fuori dalla porta All’interno della stanza viene mostrata al bambino una scatola di Smarties Si chiede al bambino che cosa pensa che ci sia nella scatola Il bambino risponde Smarties A questo punto gli si mostra che in realtà si sbaglia e che la scatola contiene una matita Entra il suo amico a cui verrà mostrata la scatola: il bambino deve dire cosa si aspetta che l’amico pensi ci sia nella scatola: “Secondo te cosa penserà (nome dell’amico) che ci sia qui dentro?” 31 31 31

32 “Secondo te cosa penserà (nome dell’amico) che ci sia qui dentro?”
Scatola ingannevole “Secondo te cosa penserà (nome dell’amico) che ci sia qui dentro?” Nonostante l’esperienza diretta i bambini di 3-4 anni nel 50% dei casi non superano la prova di Falsa credenza di I ordine 32 32 32

33 Scatola ingannevole Prerequisiti al superamento del compito di falsa credenza (I ordine): Sapersi decentrare dalla propria conoscenza Saper rappresentare la credenza (falsa)‏ 33 33 33

34 Falsa credenza di II ordine
A 6-7 anni: Il bambino accede ad un pensiero ricorsivo più complesso: meta-rappresentazione “Io penso che tu pensi che X pensi Y” Perner, Wimmer (1985): costruiscono un compito che permette di valutare questo pensiero COMPITO DI FALSA CREDENZA DI II ORDINE 34 34 34

35 Compito di John e Mary Al bambino si racconta la storia di J. e M. che giocano insieme nel parco Lì vedono un carretto dei gelati Mentre M. va a casa a prendere il denaro per comprare il gelato J. vede il carretto spostarsi verso la chiesa Anche M., però, viene a conoscenza, all’insaputa di J., che il gelataio si è spostato 35 35 35

36 Compito di John e Mary Compito di falsa credenza di II ordine di Perner, Wimmer (1985)‏ 36 36 36

37 Compito di John e Mary Compito di falsa credenza di II ordine di Perner, Wimmer (1985)‏ 37 37 37

38 Compito di John e Mary A questo punto si chiede al bambino:
“Dove pensa John che Mary andrà a comprare il gelato?” Per rispondere in modo corretto il bambino deve... 38 38 38

39 Compito di John e Mary Per rispondere in modo corretto il bambino deve tenere in considerazione che John non sa che Mary è a conoscenza del fatto che il carrettino si è spostato (dal parco alla chiesa) Deve avere a disposizione un pensiero ricorsivo di tipo triadico e di II ordine: Ciò che pensa lui stesso (il bambino del test) Ciò che pensa John Ciò che pensa Mary 39 39 39

40 Compito di John e Mary Pensiero ricorsivo di tipo triadico:
Secondo le ricerche di Perner e Wimmer (1985): La prova viene superata intorno ai 6/7 anni 40 40 40

41 Esperimenti ToM 41 41 41

42 Dimensioni evolutive Falsa credenza di secondo ordine 6-7 anni
< di 2 anni: segnali precursori della teoria della mente sono presenti nella comunicazione intenzionale Perner, Wimmer (1985)‏ Falsa credenza di secondo ordine 6-7 anni Wimmer, Perner (1983)‏ Falsa credenza di primo ordine 4 anni Wellman (1991); Wellman, Bartsch (1994)‏ Psicologia desiderio/credenza 3 anni Wellman, Bartsch (1994)‏ Psicologia del desiderio (lessico) 2 anni Autori Sequenza evolutiva Età Attenzione: Le età non indicano che tutti i bambini di quella età superano le relative prove messe a punto per valutare la teoria della mente. C’è un’altissima variabilità individuale. 42 42 42

43 https://www.youtube.com/watch?v=41jSdOQQpv0 Video sulla FC nei bambini
False Belief Test Candle or Crayon Coin or Doll? Metacognitive Dev. Path Sintesi 43 43 43

44 Esempio di test per la valutazione della ToM
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45 Questa è la storia di un bambino goloso, Mario, e della sua mamma.
La nonna ha portato a Mario un sacchetto di caramelle e Mario inizia a mangiarle. 45 45 45

46 Quando la mamma si accorge che ne ha mangiate tante, prende il sacchetto, lo mette nella credenza e dice: “Hai mangiato già troppe caramelle, adesso basta! Quelle che avanzano le metto nella credenza”. 46 46 46

47 Mario se ne va nella sua cameretta e la mamma sposta il sacchetto di caramelle dalla credenza al cassetto del tavolo e dice alla nonna: “È meglio toglierle dalla credenza e nasconderle nel cassetto del tavolo, così siamo sicure che non ne mangia più e non fa indigestione”. Mario torna per salutare la nonna e vede la mamma che sposta il sacchetto di caramelle. La mamma e la nonna però non vedono Mario, che torna nella sua cameretta. 47 47 47

48 Arriva la sorellina di Mario e gli dice: “La nonna mi ha detto che ha portato delle caramelle: dove sono?”. 48 48 48

49 Domanda di memoria (controllo)‏
Mario ha visto la mamma spostare le caramelle? Domanda di realtà (controllo)‏ 2. Mario in che posto pensa sia il sacchetto di caramelle? Domanda di falsa credenza La mamma pensa che Mario l’abbia vista mentre spostava le caramelle? La mamma in che posto pensa che Mario manderà la sorellina a cercare le caramelle? Domanda di giustificazione (controllo)‏ 5. Perché la mamma pensa che Mario manderà la sorellina lì? 49 49 49

50 Questa è la storia di una sorella e di un fratello: Laura e Gino.
Laura e Gino giocano in cameretta. Tutti e due vogliono lo stesso pupazzo e quindi iniziano a bisticciare. 50 50 50

51 Laura esce dalla cameretta e va a fare i compiti.
Arriva la mamma e dice: “Basta litigare! È ora di fare i compiti! Datemi il pupazzo: lo metto nell’armadio e lo riprenderete dopo”. Laura esce dalla cameretta e va a fare i compiti. 51 51 51

52 Gino rimane in cameretta, prende il pupazzo dall’armadio e lo nasconde sotto il letto in modo che la sorella, quando torna, non lo trovi. Ma Laura, che ha finito i compiti, arriva proprio in quel momento vicino alla camera e vede che Gino nasconde il pupazzo sotto il letto. Gino non si accorge che Laura lo vede. 52 52 52

53 Arriva poi una cuginetta e chiede a Laura dov’è il pupazzo.
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54 Laura ha visto Gino spostare il pupazzo? Domanda di realtà
Domanda di memoria Laura ha visto Gino spostare il pupazzo? Domanda di realtà 2. Laura in che posto pensa sia il pupazzo? Domanda di falsa credenza Gino pensa che Laura l’abbia visto mentre spostava il pupazzo? Gino in che posto pensa che Laura manderà la cuginetta a cercare il pupazzo? Domanda di giustificazione 5. Perché Gino pensa che Laura manderà la cuginetta lì? 54 54 54

55 Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (2003) è un romanzo di Mark Haddon che è stato tradotto in oltre venti paesi, rimanendo per lungo tempo in testa alle classifiche di libri più venduti. La voce narrante è del protagonista, il quindicenne Christopher Boone affetto dalla sindrome di Asperger: una forma di autismo a causa della quale manifesta disturbi comportamentali (l'odio nell'essere toccato, la difficoltà a comprendere gli esseri umani, l'odio per il marrone e il giallo in contrapposizione al suo amore per il rosso). La sindrome gli ha donato straordinarie capacità logiche e matematiche: nel libro, sono infatti riportati dei famosi quesiti matematici. L'isolamento dalle emozioni e la sua naturale predisposizione rendono Christopher un grande appassionato della matematica. 55

56 Autismo https://www.youtube.com/watch?v=2ScDL2ixpxA


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