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Sacro Cuore Pacta – Esperienze di resistenza al consumo di suolo

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Presentazione sul tema: "Sacro Cuore Pacta – Esperienze di resistenza al consumo di suolo"— Transcript della presentazione:

1 Sacro Cuore Pacta – Esperienze di resistenza al consumo di suolo
Il Presidio: un piccolo esempio di economia alimentare, familiare e sociale, a impatto zero (o quasi)

2 Come associazione attraverso questa relazione avanziamo una nostra proposta di economia rurale che per noi rappresenta una valida alternativa al modello classico di economia che consuma e produce rifiuti, permettendo vantaggi economici e di qualità di vita soprattutto per famiglie e piccole società organizzate

3 Questa realtà dei fatti è ormai di coscienza pubblica.
Una scomoda realtà La crisi economica e sociale attuale sta mettendo in evidenza i limiti del nostro modello di sviluppo. Esodi bibblici di persone dalle zone povere del globo, guerre e crisi politiche, cambiamenti climatici, inquinamento. Questo modello economico non potrà funzionare per sempre perchè è basato sullo sfruttamento incondizionato di risorse naturali a vantaggio solamente dei paesi più ricchi. Questa realtà dei fatti è ormai di coscienza pubblica.

4 Tutte le società più evolute sono sorte su aree del globo fertili e l’agricoltura ha permesso la nascita di quelle civiltà che hanno segnato la storia dell'uomo attraverso lo sviluppo delle arti e delle scienze.

5 L'invenzione della rotazione delle colture è per molti studiosi l’innovazione più importante della storia del genere umano. La stessa rotazione associata ai cicli naturali permette una sorta di moto perpetuo della fertilità, una dote di cibo e risorse a disposizione di tutte le generazioni.

6 L’introduzione di prodotti chimici e sementi OGM in agricoltura se da un lato ha migliorato la resa delle coltivazioni nel breve e medio termine, dall’altro ha costretto i contadini a sempre più frequenti ricorsi a trattamenti. Come risultato minori guadagni per i produttori e prodotti inquinati per i consumatori.

7 Tra gli effetti della globalizzazione quello della delocalizzazione agricola in aree povere del pianeta ha messo in crisi ulteriormente la condizione del contadino:

8 Concorrenza sempre più serrata sui prezzi e logiche distributive che hanno cambiato il modo di cibarsi delle persone. Sugli scaffali dei supermercati prodotti di tutti i tipi, provenienti da ogni luogo del pianeta, sempre freschi dodici mesi all’anno.

9 Il settore primario è quindi sempre più in crisi, il mestiere del contadino è troppo duro rapportato ai guadagni che permette e alle richieste di consumi indotti da una società che risente in maniera inesorabile del sovvertimento dei propri valori

10 La dimostrazione di tutto ciò è anche la lettura del grafico che segue dove si evince che mediamente il costo del cibo dalla fine degli anni ottanta praticamente non è mai aumentato. A fronte di un incremento dei prezzi di tutti i prodotti industriali, quello dei prodotti alimentari è rimasto pressochè invariato con evidente danno soprattutto per l’economia di tipo rurale

11 Ciò dimostra come il paradigma del ciclo naturale, che sta alla base dell’agricoltura sostenibile, non venga assolutamente considerato dall'Economia in quanto tale meccanismo non produce scarti, rivelando così il paradosso dell’evidenza che ciò che in se è perfetto non ha valore.

12 Sono molteplici le motivazioni che ci hanno portato verso questo modo di considerare non solo il cibo ma l’insieme delle attività umane, tutte a soddisfare una visione consumistica nel quale non si capisce più se a decidere siano i governi degli uomini o le economie delle grandi aziende.

13 L’esperienza del Presidio Il circolo di campagna “Il Presidio” è la dimostrazione di un tipo di economia rurale sostenibile.

14 Fondato nel 2004 per opporsi alla spinta cementificatoria della vicina zona industriale, ha saputo resistere assieme ai sette ettari di territorio agricolo che circonda Casa Pagnin -già Villa Laghi- ai vari tentativi di speculazione edilizia

15 “Salviamo il paesaggio”
La storia di tutta la vicenda che ha visto lottare una famiglia per salvaguardare l’ultimo territorio agricolo a Padova est, è diventata uno degli esempi di resistenza nel noto libro di Luca Martinelli “Salviamo il paesaggio”

16 Nonostante queste difficoltà la famiglia Pagnin ha continuato a vivere della propria ruralità, nella quale il perno della propria economia alimentare è appunto la coltivazione dell’orto, l’allevamento di animali da cortile, l’auto produzione di farine, pasta, conserve,etc.

17 L'area segnata in verde di circa 7 ettari di proprietà del Consorzio Zona  Industriale è territorio agricolo. Casa Pagnin si trova al suo interno a  confine con il parco acquatico Padovaland. 

18 L’area in giallo di circa 1600 mq di proprietà della fam
L’area in giallo di circa 1600 mq di proprietà della fam. Pagnin viene  coltivata ad orto. L’area in verde chiaro di 3.000 mq è invece utilizzata da una decina di ortolani come orto sociale, 2.000 mq sono divisi in 10 lotti mentre i 1.000 mq sono utilizzati per monocolture di specie  antiche di mais, cereali e patate. 

19 La coltivazione è ispirata all’agricoltura biologica, vengono utilizzati  ammendanti naturali prodotti dagli animali della fattoria utilizzando  inoltre i cicli di rotazione.  Anche per il controllo di infestanti, insetti o animali dannosi non vengono utilizzati prodotti chimici preferendo  tecniche di associazione di diverse colture e trattamenti con macerati  vegetali

20 L’impegno lavorativo medio è di circa un’ora a giornata
Nella tabella seguente è indicata la produzione di ortaggi ottenuta dalla  coltivazione di 250 mq di terreno da un ortolano del Presidio sufficenti a  soddisfare le necessità di una famiglia di 4 persone per 7 mesi l’anno. L’impegno lavorativo medio è di circa un’ora a giornata  La resa è di circa 1.2 kg/mq di ortaggi. 

21 Estendendo questo calcolo ai 4
Estendendo questo calcolo ai mq di orti coltivati al Presidio possiamo estrapolare una produttività totale di kg di verdura. I rimanenti mq di terreno presenti al Presidio vengono coltivati a mais oppure a frumento. Ipotizzando una coltivazione annuale di questi due vegetali, rispettivamente mq la produttività sarebbe la seguente:

22 In tutto una cinquantina tra galline e anatre all’anno,
Presso la fattoria vengono allevati animali da cortile e si produce miele grazie ad una collaborazione con degli apicoltori della zona. In tutto una cinquantina tra galline e anatre all’anno, alimentandole con parte del prodotto di scarto degli orti e con granaglia di mais prodotta in casa.

23 al Presidio, tale area permetterebbe di nutrire una piccola comunità
Tale produzione di alimenti permette l’autosufficenza alimentare per 5 persone ipotizzando un consumo giornaliero di 3000 Kcal/dì*persona.   Estendendo il calcolo ai 7 ettari di terreno ancora coltivabili attorno  al Presidio, tale area permetterebbe di nutrire una piccola comunità  di 60 individui. 


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