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Sallustio Nozioni fondamentali
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Sallustio - Vita Nasce ad Amiterno in Sabina (L’Aquila) 86 a.C.
Homo novus militò prima con i populares Contro Cicerone e Milone, uccisore di Clodio; Espulso dal Senato nel 50 per indegnità morale. Riammesso nel senato da Cesare con cui si schierò nella guerra civile. Nominato da Cesare governatore dell’Africa Nova; Accusa di malversazione. Cesare gli consiglia di ritirarsi a vita privata per evitare la condanna. Ritiro nella villa lussuosa tra il Quirinale e il Pincio (horti sallustiani) in cui si dedica alle sue opere. Muore nel 35-34, lasciando le Historiae incompiute.
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Opere Due monografie storiche (43-40):
Bellum Catilinae o De Catilinae coniuratione Bellum Iugurthinum Nei proemi di entrambe le opere viene giustificato il passaggio dal negotium politico all’otium letterario, dovuto alla crisi della res publica , causata dall’avidità di denaro, Contrasto tra la vita e l’opera indagine sulla crisi. Un’opera storiografica annalistica: Historiae (dal 39 fino alla morte, incompiuta al V libro): Iniziava dal 68 ricollegandosi all’opera perduta di Sisenna; Ne restano ampi frammenti, alcuni discorsi, alcune lettere, tra cui quella di Mitridate contro la rapacità di Roma imperialista; Quadro pessimistico, personaggi negativi, tranne Sertorio, ribelle a Silla, che aveva fondato una nuova repubblica in Spagna, campione della libertà.
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Bellum Catilinae excursus e ideale politico
Il fatto: congiura di Catilina e sua repressione - 63 a.C. Indagine sulla crisi: gli excursus: I . Archeologia (capp. 6-13) (Tucidide): breve storia di Roma dalla fondazione alla decadenza: Inizio della crisi dalla distruzione di Cartagine fine del metus hostium; Fase cruciale la dittatura di Silla (proscrizioni in cui si era distinto Catilina). II. (capp ) denuncia del degrado della vita politica dalla dittatura di Silla alla guerra civile di Cesare e Pompeo: Populares demagoghi, optimates ottusamente legati ai loro privilegi. Ideale politico: un regime autoritario che ponesse fine alla crisi, Purificazione dell’esercito dalla mercificazione del servizio militare non diverso in fondo da quello di Cesare, ma anche da quello di Cicerone.
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Bellum Catilinae i discorsi
Il discorso di Cesare in senato contro la condanna a morte dei congiurati sulla base di considerazioni legalitarie; Il discorso di Catone che aveva esposto una tesi opposta. Confronto tra Cesare e Catone indicati come i più grandi romani dell’epoca (ridimensionando Cicerone): Pari per gloria e per magnitudo animi Cesare energia, ambizione, munificentia, misericordia, Catone tradizione, integritas, severitas, innocentia. I discorsi sono ricostruiti (Tucidide) per meglio delineare i personaggi e per drammatizzare la narrazione. Ritratto e discorsi di Catilina: ritratto moralistico, a tinte fosche.
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Bellum Iugurthinum Il fatto: guerra contro Giugurta ( a.C.) che impadronitosi del regno di Numidia, aveva corrotto i nobili inviati a combatterlo. Metello ebbe dei successi non decisivi; si distinse invece Mario, homo novus, console nel 107, che ha l’incarico della guerra e attua la sua riforma dell’esercito (contestata da S.); La guerra si conclude grazie al tradimento di Bocco, re della Mauretania, che consegna ai Romani il suo ex alleato Giugurta. Tema: condanna dell’aristocrazia romana, responsabile della crisi della res publica (a volte visione politica deformata). Excursus: al centro dell’opera una condanna al regime dei partiti (mos partium et factionum) come prima causa della crisi. Discorsi: Di Memmio, contro la politica inconcludente del senato; Di Mario sulla nuova nobilitas, basata non sulla nascita ma sui talenti. Giudizio su Mario: ambivalenze – grande ammirazione, ma riserve sulla riforma militare. Ritratto di Giugurta: ammirazione per l’energia, disprezzo per la corruzione: Differenza con il ritratto di Catilina: ritratto in progress, che degenera man mano fino a diventare un signorotto malvagio, rapace e senza scrupoli.
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Lingua e stile Andamento rapido brusco, inquieto e insieme solenne.
Stile arcaizzante alla maniera di Catone, opposto alla concinnitas Ciceroniana (prosa ampia e ritmicamente proporzionata), e alla linearità della lingua di Cesare. Modelli: Tucidide (austerità, l'essenzialità, espressioni irregolari e arcaismi); Catone (lingua arcaica, severa, sentenziosa) Caratteri della prosa sallustiana Varietas : invece di alii ... alii o pars ... pars, pars … alii e militiae et domi invece di domi militiaeque; Velocitas, inconcinnitas : preferenza per paratassi, periodi brevi e pregnanti, uso di costrutti "velocizzanti" ('infinito narrativo, presente storico, antitesi per asindeto, ellissi, anacoluto). Arcaismi: volgus invece di vulgus; divorsus in luogo di diversus; lubido in luogo di libido; superlativi in -umus; gerundivi in –undus; -ere in luogo di -erunt; -is invece di –es ; cupido invece di cupiditas, mortalis in luogo di homo; algor in luogo di frigus.
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