La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Sistemi d’acquisizione dati, di monitoring e di controllo per “grandi apparati” Dott. Pierluigi Paolucci Istituto Nazione di Fisica Nucleare Napoli.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Sistemi d’acquisizione dati, di monitoring e di controllo per “grandi apparati” Dott. Pierluigi Paolucci Istituto Nazione di Fisica Nucleare Napoli."— Transcript della presentazione:

1 Sistemi d’acquisizione dati, di monitoring e di controllo per “grandi apparati”
Dott. Pierluigi Paolucci Istituto Nazione di Fisica Nucleare Napoli

2 Dott. Pierluigi Paolucci
Sommario Definizione di sistema di acquisizione dati; Esempi di DAQ semplici e meno semplici; Schema dei grandi apparati per la fisica nucleare; DAQ per i grandi apparati; L’uso del trigger; Il sistema di controllo e di monitoring; Prospettive future. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

3 Sistema d’acquisizione dati
Un sistema d’acquisizione dati (DAQ) e’ formato da un insieme di componenti hardware in grado di ricevere segnali analogici e/o digitali dall’apparato sperimentale, e da un insieme di componenti software atti ad analizzare i dati in “real-time” ed a memorizzarli definitivamente su memorie di massa. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

4 Esempio di DAQ “semplici”
Un DAQ semplici può essere schematizzato come: sensori; trattamento del segnale; conv. analogico/digitale personal computer: porte I/O scheda d’acquisizione software memorie di massa Sensor Signal Conditioning A/D Conversion Computer I sensori possono essere semplici come un strumento per la misura della temperatura, oppure oggetti più complessi come un rivelatore di particelle 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

5 Esempio di DAQ “meno semplice”
Scheda d’acquisizione Computer Timer Digital Control Circuit Trigger Interrupt Parallel/Series Input Port Output Port A/D D/A Filter + - S/H Sensor Bridge Instrumentation Amplifier Input Strobe Display Control Output Strobe A/D conversion Signal conditioning Analizziamo i 3 componenti di base 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

6 Dott. Pierluigi Paolucci
Schede DAQ plug-in Le schede Plug-in sono un’ottima soluzione per sistemi di DAQ anche complessi e sono attualmente molto usate nei vari laboratori sperimentali. Benefici Basso costo Semplici da usare Larga selezione Piattaforme prestabilite Core Software 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

7 Dott. Pierluigi Paolucci
Schede DAQ plug-in Molte applicazioni, anche complesse, possono usare sistemi di DAQ composti da un PC in cui è presente una o più schede di DAQ alle quali sono direttamente collegati i sensori. In questo modo i dati sono subito disponibili sul PC che deve essere dotato di un software di DAQ (SCADA), d’analisi dati e di immagazzinamento (database) Le schede DAQ più usate sono gli ADC, i DAC, le schede di multiplexing, i contatori digitali 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

8 Conversione Analogica - Digitale
L’ADC e’ un tipico elemento usato nelle catene di DAQ, semplici e complesse. Un ADC converte un segnale analogico in un numero digitale. Il numero digitale rappresenta il segnale analogico (tensione) campionata in step discreti con una risoluzione finita. La risoluzione dell’ADC è determinata dal numero di bit con cui è rappresentato il numero digitale. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

9 Dott. Pierluigi Paolucci
DAQ con trigger Il segnale proveniente dal sensore viene acquisito se e solo se si verifica una o più condizioni. Questa “condizione”, risultato di una serie di operazioni logiche, viene detta TRIGGER (grilletto). L’ADC converte solo i dati prescelti dal trigger. Il processing dei dati viene interrotto in attesa della fine del lavoro dell’ADC. sensor signal conditioning ADC trigger discriminatore o logiche complesse delay start processing storage interrupt elettronica di front-end 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

10 Dott. Pierluigi Paolucci
Il trigger L’uso del trigger diventa essenziale quando il rate di eventi fisici è così alto da non poterli acquisire tutti. Logicamente il disegno e la progettazione di un trigger sono molto “delicati” in quanto il trigger, essendo progettato a priori, corre il rischio di rigettare tutta una serie di eventi “inaspettati” ma non per questo non interessanti …. “nuova fisica”. La loro progettazione viene fatta sempre in modo da avere ampi margini di manovra in modo da poter modificare on-line i criteri decisionali. Continua.....dopo..... 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

11 “modernizziamo” l’esempio precedente di DAQ con trigger
L’esempio di prima può essere modernizzato con i seguenti passi: Il “signal conditioning”, l’ ADC ed altre eventuali componenti sono integrate nell’elettronica di front-end posta sul sensore. I segnali/eventi selezionati sono acquisiti da schede DAQ installate sul bus del PC oppure da schede DAQ con standard (VME-VXI-CAMAC-FustBus) alloggiate in appositi crate dotati di una CPU per la gestione dei processi. La comunicazione con gli elementi necessari all’analisi dati, al monitoring ed al mass storage avvengono tramite collegamenti veloci. sensor signal conditioning ADC Trigger logic storage Front-End RAM buffer delay DAQ boards CPU PC VME start 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

12 Dott. Pierluigi Paolucci
DAQ più sofisticati I DAQ più sofisticati sono schematizzabili come: apparato sperimentale (generatori di segnali); sistema di trigger; reti di PC; schede d’acquisizione; analisi dati real time; “mass storage”. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

13 Grandi apparati sperimentali
Per Grande Apparato sperimentale si intende l’insieme di uno o più sotto-apparati indipendenti, strettamente collegati dal punto di vista logico e funzionale, i cui dati sono acquisiti, analizzati e memorizzati come un unico insieme. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

14 Esempio di grande apparato
Esempi di grandi apparati si trovano nel settore della fisica nucleare dove, per analizzare processi generati ad energie che vanno dai MeV fino ai TeV, in cui vengono prodotte una moltitudine di particelle, si usano rivelatori (apparati sperimentali) composti da tanti altri sotto-rivelatori, ognuno con un preciso compito. Logicamente i risultati si ottengono avendo una visione di insieme dei dati acquisiti e attraverso un’analisi dei dati che tenga conto che tutti i segnali acquisiti da ogni singolo sotto-rivelatore non sono altro che parte di un unico evento e quindi di un unico processo fisico. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

15 DAQ per grandi apparati I
Un grande apparato è costituito da un grandissimo numero di sensori (fino a ). Questo comporta un enorme mole di segnali da acquisire e di dati da gestire. Per questo motivo un grande apparato viene strutturato come una serie di sotto-rivelatori, ognuno dotato di un proprio DAQ (locale), gestiti da un DAQ centrale, che gestisce le operazioni dei sotto-rivelatori, il flusso dei dati, l’analisi real-time e la loro memorizzazione. Nasce quindi la necessità di implementare un sofisticato sistema di networking che consenta lo scambio di dati tra i sistemi locali e quello centrale. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

16 Detector Control System
Sempre nell’ottica di rendere più gestibile un sistema così complesso, nei grandi apparati si tende a disaccoppiare per quanto sia possibile il DAQ dal Trigger e dal Detector Control System. Il DCS è uno dei pezzi cardini del “sistema online” in quanto si occupa del controllo e del monitoring di tutti i rivelatori e del trigger stesso. Il DCS e’ un DAQ “lento” ( Hz), dotato di un sistema real-time d’analisi dei dati, di un’interfaccia operatore, di un proprio database, di un sistema di allarmi.. Per i DCS si usano software, detti SCADA, commerciali (LabVIEW ? e PVSS ……) o sviluppati ad hoc (EPICS) 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

17 Dott. Pierluigi Paolucci
Un po’ di storia del DAQ Mini-Computers First standard: CAMAC KByte/s Micro-processors Distributed system MBytes/s ## Communications networks Control & Data networks GByte/s 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

18 Esperimenti in costruzione
Come esempi di grandi o meglio grandissimi apparati possiamo guardare agli esperimenti al Large Hadron Collider del CERN. Questo acceleratore di protoni-protoni ha le seguenti caratteristiche: Energia da TeV Luminosita’ di 1034 cm-2s-1 Rate di interazione di 108 Hz Bunch crossing di 25 ns (40 MHz) 17 eventi ogni crossing Questo significa che vengono prodotti un enorme numero di eventi che vanno selezionati (trigger), analizzati e memorizzati. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

19 Dott. Pierluigi Paolucci
Large Hadron Collider CMS Aleph LEP - LHC Alice Opal L3 Two superconducting magnet rings in the SPS LEP tunnel. LHCb Delphi PS ATLAS Experiments at LHC ATLAS A Toroidal LHC ApparatuS. (Study of Proton-Proton collisions) CMS Compact Muon Solenoid. (Study of Proton-Proton collisions) ALICE A Large Ion Collider Experiment. (Study of Ion-Ion collisions) LHCb (Study of CP violation in B-meson decays at the LHC collider) 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

20 Dott. Pierluigi Paolucci
Gli esperimenti di LHC Gli apparati sperimentali sono molto grandi e composti da almeno 4 sottosistemi (Tracciatore, Calorimetri e spettrometro per muoni) Ogni sottosistema ha il suo sistema di Trigger, DAQ e DCS indipendenti (locali) I trigger ed i DAQ locali convergono poi in un unico sistema centrale dove i dati vengono visti come un unico insieme. Vista la grande quantità di dati che i sistemi locali devono trattare in un tempo così breve (25 ns) nasce l’esigenza di avere dei sistemi di trigger e di DAQ che siano molto veloci (40 MHz) e che possano scambiare dati ad una velocità elevatissima  NETWORKING A questa va poi aggiunta la necessità di avere un’enorme quantità di dati memorizzata definitivamente … in qualche modo. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

21 Problematiche generali
N (canali) ­ O(107); 20 interazioni ogni 25 ns enorme numero di connessioni networking Dati di sotto-rivelatori devono corrispondere sincronizzazione dei dati in 25 ns Segnali/time of flight del rivelatore > 25 ns identificazione del bunch crossing • Bisogna memorizzare i dati a 100 Hz selezione degli eventi 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

22 Trigger con eventi “poco” frequenti
Semplice: supponiamo di avere una collisione/evento ogni 20 ms. dobbiamo costruire un trigger che impieghi meno di 20 ms per decidere se l’evento e’ buono o no Se l’evento non e’ OK  e’ pronto per il prossimo Se l’evento e’ OK  bisogna acquisirlo e questo significa un certo “tempo morto” sicuramente maggiore dei 20 ms che comportata la perdita di qualche evento successivo. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

23 Qualche numero utile per Trigger-DAQ
collisioni adroniche (pp  X; hN  X) stot ≈ 30 ÷ 60 mb L ≈ 1030 cm-2 s-1 (“vecchi” collider pp) L ≈ 1034 cm-2 s-1 (targhetta fissa) L ≈ 1034 cm-2 s-1 (LHC con freq. di 40 MHz) rate di eventi 105 ÷ 109 eventi/s sphy ≈ nb ÷ pb  reiezione di 10-8 ÷ 10-11 collisioni leptoniche (e+e-  X; n + targhetta  X) stot ≈ 20 ÷ 50 nb L ≈ 1031 cm-2 s-1 (“vecchi” collider LEP con freq. di 45 KHz) L ≈ 1033 cm-2 s-1 (“nuovi” collider PEP II con freq. di 250 MHz) rate di eventi 10-1 ÷ 102 eventi/s sphy ≈ stot  reiezione del background “semplice” 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

24 Come quantificare il Trigger-DAQ I
Una volta note le caratteristiche della macchina acceleratrice (tipo di macchina, luminosità e frequenza) e della fisica che si vuole studiare (rate di eventi prodotti e rate di eventi da studiare) e progettato il rivelatore necessario per lo studio della fisica prescelta si può iniziare a progettare il trigger: Esempio I: PEP II: L ≈ 1033 cm-2 s-1, freq. di 250 MHz di collisioni e+e-; Fisica: circa 30 ÷ 50 Hz BaBar: 2·105 canali da acquisire (fili, cristalli, strips, pixel…) Sappiamo quindi che dobbiamo passare da 250 MHz a 30 Hz usando uno o piu’ trigger e che dobbiamo fare “in teoria” questa operazione di trigger in 4 ns (1/freq) leggendo i dati provenienti da 2 ·105 canali. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

25 Come quantificare il Trigger-DAQ II
Logicamente e’ impossibile generare un trigger in soli 4 nsec e quindi si introduce un tempo morto (latency) pari al tempo necessario a generare il trigger e quindi a decidere di acquisire i dati relativi a quel particolare evento. Questo tempo morto si “annulla” introducendo un buffer (memoria) lunga quanto la latency del trigger per ogni canale del rivelatore. Supponiamo di avere 2 livelli di trigger (BaBar) che ci consentono di passare da: 250 MHz  L1  2 KHz  L3  100 Hz Se ogni canale necessita di 2 bytes abbiamo che il DAQ (FARM di PC con circa 50 nodi) deve “trattare” circa: 2·105 x 2 Bytes = 4·105 Bytes = 400 KB x 100 Hz = 40 MB/s Con alcuni algoritmi (zero-suppresion) la dimensione finale di un evento si riduce a circa 25 KB corrispondente a circa 2.5 MB/s da salvare in memoria. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

26 Dott. Pierluigi Paolucci
Secondo Esempio (LHC) Esempio II: LHC: L ≈ 1034 cm-2 s-1, freq. di 40 MHz di collisioni p-p; Fisica: circa mHz ÷ kHz su un totale di GHz di eventi (pb ÷ nb su un totale di 10-1 barn). Esempio h  gg ha una sezione d’urto prevista di circa 10-1 pb che corrisponde a mHz) CMS: > 2·106 canali da acquisire (fili, cristalli, strips, pixel…) Questa volta abbiamo bisogno di una reiezione che va da 10-8 a Per fare cio’ si usano almeno 2 livelli di trigger ottenendo una riduzione di 40 MHz  L1  105 Hz  L3  102 Hz La latency in questo caso e di 2-3 ms mentre un evento e’ di circa 1 MB. 1 MBytes x 100 Hz = 100 MB/s 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

27 DAQ-Trigger per grandi apparati
­ 30 Collisions/25ns ( 10 9 event/sec ) 10 7 channels (10 16 bit/sec) Luminosity = 10 34 cm -2 sec -1 25 ns Calorimetro 107 sensori 40 MHz Muoni 106 sensori 40 MHz sottoinsieme di dati LV1 - Trigger clock 25 ns durata ~ ms front-end con pipeline …. celle da 25 ns 105 Hz …. celle da 25 ns 105 Hz readout buffer readout buffer LV3 - Trigger durata ~ sec network Farm 102 Hz network Farm 102 Hz 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

28 Trigger con eventi “molto” frequenti
Collisione/evento ogni 25 ns. E’ chiaramente impossibile generare un trigger in 25 ns. Si introduce quindi il concetto di pipe-line e cioè di una FIFO dove vengono “inseriti” i dati in attesa del trigger. La pipe-line deve essere lunga almeno quanto la trigger latency e cioè il tempo per generare il trigger (qualche ms). Il trigger lavora con un clock di 25 ns ed analizza più eventi insieme (in serie). Quando si ha un trigger si acquisisce tutto l’evento e quindi le celle delle pipe-line corrispondenti. Viste le distanze diventano molto importanti anche le tecnologie usate per la trasmissione dei segnali (fibre ottiche su lunghe distanze ~ 100 metri) 25ns 40 MHz 10 5 Hz 2 Lvl-1 HLT Front end pipelines Readout buffers Processor farms Switching network Detectors µsec sec 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

29 Il Trigger per i grandi apparati
Possibilità di avere più livelli di trigger susseguenti con lo scopo di disaccoppiare le problematiche. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

30 Dott. Pierluigi Paolucci
Dal LEP ad LHC Il bunch crossing e quindi il rate di collisioni e’ andato sempre aumentando dal LEP dove si aveva una collisione ogni 22 ms (30 kHz), al Tevatron dove si e’ passati a 3.5 ms per finire con LHC dove si ha un bunch crossing di 25 ns che corrisponde a 40 MHz. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

31 Esempio di DAQ di CMS Vedi schema successivo
In CMS si e’ deciso di adottare: un livello di trigger hardware (Level 1) che opera una riduzione di un fattore 1000; un High Level Trigger software (FARM di computer) che riduce di un altro fattore 1000 arrivando ai 100 Hz  su disco; Vedi schema successivo 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

32 Dott. Pierluigi Paolucci
Detectors 40 MHz 16 Million COLLISION RATE channels Charge Time Pattern 3 Gigacell buffers 100 kHz LEVEL-1 TRIGGER Energy Tracks 1 Megabyte EVENT DATA 1 Terabit/s 200 Gigabyte BUFFERS (50000 DATA CHANNELS) 500 Readout memories EVENT BUILDER A large switching network ( ports) with a total throughput of approximately 500 Gbit/s forms the interconnection between the sources (Readout Dual Port Memory) and the destinations (switch to Farm Interface). 1 Terabit/s Networks EVENT FILTER 5 TeraIPS It consists of a set of high performance commercial processors organized into many farms convenient for on-line and off-line applications. The farm architecture is such that a single CPU processes one event Gigabit/s SERVICE LAN Computing services Petabyte ARCHIVE 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

33 Dott. Pierluigi Paolucci
Event building A communications network, such as the public switched telephone network, in which any user may be connected to any other user through the use of packet switching. It is the process of routing and transferring data by means of addressed packets so that a channel is occupied during the transmission of the packet only, and upon completion of the transmission the channel is made available for the transfer of other traffic. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

34 Dott. Pierluigi Paolucci
Processor farms 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

35 Controllo e monitoring
Nei grandi esperimenti, con tanti rivelatori, elettronica, cavi, sistemi di alimentazioni, sistemi del gas e del raffreddamento, rack e crate ….. diventa estremamente importante disegnare un sistema di DAQ “lento” che controlli e monitori tutte queste grandezza necessarie per il corretto funzionamento dell’apparato sperimentale. Nel passato si sono usati per questo scopo una serie di programmi “custom” sviluppati dai singoli esperimenti, programmi che alla fine sono sempre risultati pesanti e difficili da mantenere. Nei laboratori, per esperimenti piccoli, si e’ sempre più andato diffondendo LabVIEW che da la possibilità di fare molte cose semplici in poco tempo. Al Fermilab e’ stato invece sviluppato un pacchetto SCADA per acceleratori e grandi esperimenti che si chiama EPICS e che si basa sulla tecnologia UNIX – CPU – VME. Questo e’ stato molto usato in BaBar ed altri grandi esperimenti. Ad LHC si e’ deciso di usare un framework “custom” sviluppato da un progetto CERN il cui core e’ un programma commerciale PVSS II. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

36 Controllo e monitoring
I sistemi SCADA usano una serie di middleware (protocolli di comunicazione) per comunicare con il mondo hardware. L’OPC ed il DIM sono oggi molto usati per comunicare con apparecchiature commerciali e con moduli VME. Per i sensori “lenti” e la lettura di segnali analogici “lenti” sono molto diffuse schede ADC dotate di un protocollo di comunicazione seriale come il CANbus ed il Profibus. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

37 Dott. Pierluigi Paolucci
Middleware OPC (OLE for Process Control) Industrial solution Reduce diversity of drivers Supported by a large number of companies Support for Filed buses, PLC and SCADA Three kinds of access: Read/Write (synchronous) Subscription (asynchronous) Refresh (forced read) DIM (Distributed Information Manager) Developed by Delphy and used by BaBar and others Client/server with publish/subscribe mechanism on top of TCP/IP Multi-platform support C/C++ libraries 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

38 Dott. Pierluigi Paolucci
Run Control Al di sopra di tutti questi sottosistemi in cui abbiamo suddiviso il DAQ: Trigger di primo livello; Trigger successivi; Sistema di acquisizione dati (VME e/o custom) Calibrazione e Sincronizzazione; Detector Control and Monitoring; Ricostruzione degli eventi si ha il Run Control e cioe’ un package software, dotato di una GUI, capace di gestire tutte queste diverse componenti, sincronizzandone le operazione e gestendo tutti i diversi processi che ogni sottosistema genera. Il Run Control viene in genere sviluppato dai singoli esperimenti sulla basi di software commerciali e non. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci

39 Dott. Pierluigi Paolucci
Conclusioni I grandi esperimenti del primo decennio del 2000 si basano su di un sistema d’acquisizione dati che ha le seguenti caratteristiche peculiari (“novità”): Decine di milioni di canali; Pipeline o buffer con celle da 25 ns e profondità totale di ms; Trigger di primo livello (hardware) veloci  ms; Altri livelli di trigger per passare di 40 MHz a 100 Hz; Livelli di trigger “software” con necessita’ di FARM e network di altissime prestazioni; Event builder basati su large switching network con prestazioni fino a Terabit per sec. Ricostruzione degli eventi con FARM di personal computer dotati del sistema operativo Linux. 18/09/2018 Dott. Pierluigi Paolucci


Scaricare ppt "Sistemi d’acquisizione dati, di monitoring e di controllo per “grandi apparati” Dott. Pierluigi Paolucci Istituto Nazione di Fisica Nucleare Napoli."

Presentazioni simili


Annunci Google