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22 Febbraio 2014 III anno IDIPSI Fabiana D’Elia
La diagnosi sistemica 22 Febbraio 2014 III anno IDIPSI Fabiana D’Elia
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Il contesto è il parametro di riferimento essenziale che il terapeuta sistemico ha in mente nel fare una diagnosi E’ il «luogo sociale e relazionale in cui il sintomo del paziente si manifesta, in cui prende forma ed assume significato» Bateson, 1972 «E’ attraverso la ricostruzione del contesto che il terapeuta sistemico ricerca le valenze relazionali del comportamento sintomatico, ne esplora la funzione all’interno degli equilibri del sistema di riferimento, ne recupera i significati alla luce delle implicazioni che assume nell’ambito di una rete di rapporti interpersonali» Minuchin et al. , 2006
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La diagnosi sistemica Recupera la dimensione del tempo: passato, presente, futuro Viene effettuata lungo due «assi»: orizzontale del «qui ed ora» (del contesto, delle relazioni o delle situazioni attuali) verticale (storico, delle vicende personali e collettive del passato)
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Primo livello: La storia del sintomo ed i modelli relazionali in cui si inserisce
Spesso i comportamenti sintomatici si inseriscono in una cornice relazionale (es. coppia, genitore-figlio, ecc…) rinforzandola, accentuando equilibri che diventano sempre più rigidi Come reagisce il sistema al sintomo? Perché il sistema ha bisogno di mantenere quell’equilibrio? Cosa succederebbe se….
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Secondo livello: Il ciclo vitale della famiglia
Le fasi del ciclo vitale di un sistema sono caratterizzate da eventi naturali (nascite, unioni, separazioni, svincolo, morti, ecc…) che richiedono un cambiamento, cioè la perdita dei vecchi equilibri per trovare nuove modalità relazionali, nuovi ruoli e nuove funzioni Il cambiamento comporta una crisi, confusione e disorganizzazione: da una parte c’è il desiderio di tornare indietro verso situazioni note e familiari, che danno stabilità e sicurezza; dall’altra l’aspettativa della conquista di nuove possibilità e nuovi equilibri legati al cambiamento I rallentamenti o la disorganizzazione legate a queste transizioni, a volte si accompagnano alla comparsa di sintomi in uno dei membri del sistema
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Terzo livello: miti individuali, lealtà e differenziazione
I miti sono delle eredità, sotto forma di valori, appartenenze e credenze condivise all’interno della propria famiglia d’origine Il mito rappresenta l’identità culturale di una famiglia, modellata nel tempo da più generazioni e riguarda comportamenti, aspettative legate ai ruoli (essere padre o madre, ecc…), oltre al modo di affrontare determinati eventi significativi del ciclo vitale. L’individuo, interiorizzando le regole inespresse presenti nel sistema ed obbedendo ad esse, sviluppa una serie di Lealtà che si trasmettono di generazione in generazione (Boszormenyi-Nagy e Spark, 1973) Il processo di differenziazione del Sé dalla f.o. è il risultato di un processo di svincolo attraverso il lavoro continuo di autodefinizione ed individualizzazione (M. Bowen, 1979).
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Quarto livello: Il mito di coppia
Con la nascita della coppia, ciascuno dei due partner porta con sé il bagaglio culturale della propria famiglia d’origine; l’inizio della nuova storia familiare appartiene e si inserisce in una storia già complessa, che nasce dall’intreccio tra i miti delle rispettive famiglie d’origine Una «coppia armonica» (M. Andolfi, 2003) è quella in cui gli individui che la compongono, pur legati ai rispettivi sistemi di appartenenza, possono e sono in grado di decidere criticamente ciò che si desidera conservare o abbandonare della propria cultura d’origine.
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Quinto livello: Il sistema sociale
Ogni individuo ed ogni famiglia sono collocate in un contesto temporale e sociale di riferimento (ambiente lavorativo, scolastico, culturale, multietnico, ecc…)
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LA DIAGNOSI SISTEMICA COME COSTRUZIONE DI IPOTESI
Il processo di ipotesi diagnostiche ha la funzione di introdurre in un sistema «patologico» nuove informazioni, «differenza» nel senso batesoniano La soggettività del terapeuta ha un particolare rilievo nel processo diagnostico-terapeutico: tra le varie ipotesi formulabili, tra i percorsi possibili, il terapeuta seguirà quelli che più facilmente entrano in risonanza con la sua personale esperienza (Elkaim, 1989).
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Bibliografia Manuale di Psicologia Relazionale, M. Andolfi, Accademia di Psicoterapia della Famiglia, 2003 La diagnosi in Psicologia Clinica, N. Dazzi, V. Lingiardi, F. Gazzillo, Raffaello Cortina Ed., 2009
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