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SICUREZZA e RISCHIO ELETTRICO

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Presentazione sul tema: "SICUREZZA e RISCHIO ELETTRICO"— Transcript della presentazione:

1 SICUREZZA e RISCHIO ELETTRICO

2 PERICOLO La “Norma UNI EN 292 PARTE I/1991”
Pericolo come fonte di possibili lesioni o danni alla salute. Rischio come combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa. È fondamentale, quindi, distinguere tra i concetti di pericolo e di rischio che risultano sostanzialmente diversi in quanto il pericolo contiene in sé la certezza del verificarsi dell’evento avverso mentre il rischio implica solo la possibilità, con la conseguenza che il rischio non potrà essere eliminato finché esisterà una sorgente di pericolo.

3 PERICOLO Il comma 1 dell’art. 15 del nuovo decreto legislativo stabilisce, tra le misure generali di tutela nei luoghi di lavoro, la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, la programmazione della prevenzione e l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico.

4 D. Lgs. 81/2008 Il capo III del titolo III del D. Lgs. 81/2008 impone, fra l'altro, di effettuare una vera e propria valutazione del rischio elettrico. La valutazione del rischio elettrico non è una verifica di conformità degli impianti; la verifica di conformità, in questo settore specifico così rigidamente regolamentato, è una attività a monte della valutazione, perché risulterebbe difficile difendere impianti non  rispondenti ai requisiti normativi. Sulla conformità la valutazione entra in gioco quando si deve sviluppare un eventuale piano di rimessa a norma di impianti esistenti; in questo caso è di aiuto per definire le priorità degli interventi. La parte importante della valutazione è quella relativa ai rischi presenti nell'esercizio e nella manutenzione ordinaria di impianti a norma.

5 D. Lgs. 81/2008 Anche gli impianti completamente a norma sono caratterizzati da rischi elettrici (che dal punto di vista del normatore rientrano, a buon diritto, fra i rischi residui). Ora, per i rischi residui, vale una considerazione generale: perché i lavoratori esposti possano evitare i rischi residui presenti sul luogo di lavoro, gli stessi devono essere informati e, se necessario, formati e addestrati. La valutazione dei rischi elettrici non è solo una formalità prevista per legge ma una opportunità di migliorare realmente le condizioni di sicurezza, regolamentando correttamente tutte le operazioni e attività soggette a rischio, e parallelamente formando adeguatamente il personale esposto. Si ritiene che, appaltando interamente all'esterno l'attività di manutenzione elettrica, la valutazione del rischio con riferimento a tale attività non spetti al datore di lavoro committente; non è così perché le peculiarità dell'impianto e i relativi rischi devono essere comunicati dal committente secondo quanto previsto dall'articolo 26 del D. Lgs. 81/2008.

6 Condizioni per la sicurezza
Le condizioni, a cui la sicurezza si riferisce, possono essere così raggruppate: Condizioni d'impiego e d'installazione ogni impianto, apparecchio o componente deve essere installato e utilizzato in conformità alle norme e alle indicazioni fornite dal costruttore, sia riguardo alle condizioni ambientali sia alle misure complementari di protezione. Condizioni di manutenzione gli apparecchi ed i componenti, per i quali è prevista una manutenzione, devono essere oggetto di una idonea manutenzione. Il mancato rispetto anche di una sola delle condizioni suddette comporta in generale un decadimento del livello di sicurezza.

7 Il livello di sicurezza accettabile
L 'incidente può sopraggiungere per causa di forza maggiore o per caso fortuito. Causa di forza maggiore: la causa dell'incidente è di natura completamente sconosciuta alla scienza ed alla tecnica o non è storicamente prevedibile. Caso fortuito: il caso fortuito corrisponde al rischio accettato dalla regola dell'arte (rischio calcolato). Nel settore elettrico il caso fortuito è richiamato in tutte le norme CEI : "Nessuna norma, per quanto accuratamente studiata, può garantire in modo assoluto l'immunità delle persone e delle cose dai pericoli dell' energia elettrica. L‘ applicazione delle disposizioni contenute nelle presenti norme può diminuire le occasioni di pericolo, ma non evitare che circostanze accidentali possano determinare situazioni pericolose per le persone o per le cose".

8 Alcuni dati statistici
In Italia avvengono mediamente circa 400 infortuni mortali per elettrocuzione ogni anno. Il 4 ÷ 5% degli infortuni da elettricità ha esito mortale. Circa il 10÷15% di tutti gli incendi hanno origine dall'impianto elettrico o dagli apparecchi elettrici utilizzatori.

9 Infortuni non classificati come elettrici ma che hanno origine elettrica.
Molti infortuni hanno origine elettrica, ma non figurano nelle statistiche tra quelli dovuti all'elettricità, perché classificati in base all'agente che li ha provocati, ad es. : CADUTA DALL’ALTO (impalcature, scale, ecc.), a seguito di azione eccitomotoria della corrente; MORTE PER SCHIACCIAMENTO, a causa di azionamento intempestivo di un apparecchio pericoloso, ad esempio una macchina utensile, dovuto a un guasto nel circuito elettrico di comando non correttamente progettato ed eseguito; cause connesse con la MANCANZA DI ENERGIA ELETTRICA, dove non è prevista una adeguata alimentazione di sicurezza; ESPLOSIONI in luoghi con presenza di materiali esplosivi o di atmosfere esplosive, la cui sorgente di innesco è di origine elettrica.

10 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI ELETTRICI
IL RISCHIO ELETTRICO IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI ELETTRICI Elettrocuzione Esplosione Incendio Devo salvaguardare: la sicurezza di persone e cose la sicurezza dell’impianto 10

11 DEFINIZIONI 11

12 IMPIANTI ELETTRICI Si definisce impianto elettrico, l’insieme dei componenti (cavi, canalizzazioni, apparecchiature di manovra, apparecchiature di protezione, quadri elettrici, prese a spina, ecc.) compresi tra il punto di fornitura dell’energia (contatore ENEL) e il punto di utilizzazione. 12

13 Utilizzatori elettrici
Si definiscono utilizzatori elettrici le apparecchiature che utilizzano l’energia elettrica per produrre lavoro, calore, luce, come pure le apparecchiature informatiche, le apparecchiature per telecomunicazioni, ecc. 13

14 Sovraccarico: E’ una condizione anomala di funzionamento, in conseguenza del quale i circuiti elettrici sono percorsi da una corrente superiore rispetto a quella per la quale sono stati dimensionati. La non tempestiva interruzione di questa “sovracorrente” può dar luogo all’eccessivo riscaldamento dei cavi o di altri componenti dell’impianto elettrico 14

15 PRINCIPALI TIPOLOGIE DI INFORTUNIO ELETTRICO
ELETTROCUZIONE Il contatto di una persona con parti in tensione può determinare il passaggio di una corrente attraverso il corpo umano, con conseguenze che vanno dal lieve fastidio a danni anche mortali. Il funzionamento biologico del corpo umano è governato da un'attività elettrica dell'ordine delle decine di mV. Una corrente elettrica proveniente dall'esterno, sommandosi alle piccole correnti fisiologiche interne, può alterare le funzioni vitali dell'organismo causando danni che possono anche essere irreversibili o addirittura letali. Tali effetti sono funzione di: intensità della corrente durata del contatto natura della corrente (continua/alternata) frequenza percorso della corrente nel corpo stato di salute generale sesso del soggetto 15

16 Effetti della Circolazione della corrente nel corpo umano
1/2 Scossa lieve Spiacevole sensazione al passaggio della corrente Dovute agli effetti termici provocati dal passaggio di corrente nei tessuti. Ustioni Distruzione di tessuti superficiali  profondi, danneggiamento di arti (braccia, spalle, arti inferiore ecc.. Rotture delle arterie, con emorragie, distruzione dei centri nervosi.. Blocco della muscolatura (per es. della mano) che non consente di abbandonare la presa Tetanizzazione Contrazione muscoli addetti alla respirazione o lesione del centro Nervoso che presiede a tale funzione Arresto Respiratorio 16

17 La resistenza elettrica della pelle aumenta:
1.Durante un intensa concentrazione mentale; 2.In presenza di parti indurite (ad es. calli, duroni ecc.); La resistenza elettrica della pelle diminuisce: 3. Se è umida o sudata; 4. Se il contatto avviene in un punto in cui la pelle è tagliata o ferita; 17

18 EFFETTI DELLA CORRENTE SUL CORPO UMANO CURVA DI SICUREZZA
I limiti convenzionali di pericolosità della corrente elettrica sia alternata che continua, in funzione del tempo per cui fluisce attraverso il corpo umano, sono stati riassunti in un grafico tempo-corrente (dati IEC) Per correnti alternate fino a : - 0,5 mA  (soglia di percezione) il passaggio di corrente non provoca nessuna reazione qualunque sia la durata; -  10 mA (limite di rilascio - durata qualsiasi) non si hanno in genere effetti pericolosi; -  >10 mA  non pericolosa se la durata del contatto  è decrescente rispetto al valore di corrente a b c1 Zona 1 -  Retta “a”  di equazione I=0,5 A  in cui  normalmente non si hanno effetti dannosi; Zona 2 -  Tra la retta  “a”  e la curva “b” di equazione I=10+10/t (mA),  con asintoto verticale I=10 mA non si hanno normalmente effetti fisiopatologici pericolosi; Zona 3 -  Tra la curva “b”  e la curva “c” (soglia di fibrillazione ventricolare) possono verificarsi effetti quasi sempre reversibili che possono divenire pericolosi se a causa del fenomeno della tetanizzazione, che impedisce il rilascio, ci si porta nella zona 4 ; Zona 4 - La pericolosità aumenta  allontanandosi  dalla curva “c” . Si può innescare la fibrillazione  con conseguente arresto cardiaco, arresto della respirazione e ustioni 18

19 EFFETTI DELLA FREQUENZA
19

20 Effetti fisiopatologici della corrente sul corpo umano
I principali effetti più frequenti e più importanti prodotti da una corrente elettrica che attraversa il corpo umano, sono fondamentalmente quattro: 1. tetanizzazione 2. arresto della respirazione 3. fibrillazione ventricolare 4. ustioni

21 Elettrocuzione o Folgorazione
Nei confronti di un Impianto Elettrico una persona può avere: Contatto tra la persona e parti dell’impianto elettrico che sono in tensione in condizioni di ordinario funzionamento. Contatto diretto Contatto tra la persona e parti conduttrici di impianto elettrico o di un utilizzatore elettrico che non sono ordinariamente in tensione, ma vanno in tensione a causa di un guasto (Es.carcassa di un elettrodomestico per un difetto di isolamento, ecc..) Contatto indiretto 21

22 CONTATTO DIRETTO Quando una persona tocca simultaneamente almeno una parte attiva ( OSSIA IN TENSIONE ) e la terra o due parti attive, subisce un contatto diretto. Le parti in tensione toccate possono essere parte integrante e funzionale di apparecchiature o impianti che per una ragione qualsiasi si vengano a trovare esposte ovvero prive di protezione (ad es. le parti interne di un'apparecchiatura di cui sia stato rimosso il coperchio di protezione o dei fili elettrici con l'isolante danneggiato per abrasione). 22

23 CONTATTI INDIRETTI Contatto di una persona con parti conduttrici di componenti elettrici che, pur non essendo normalmente in tensione, possono assumere un potenziale diverso da zero in seguito ad un guasto di isolamento. Es. contatto con la carcassa metallica di un elettrodomestico. 23

24 MASSA Parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata non in tensione in condizioni ordinarie può andare in tensione in condizione di guasto o cedimento dell’isolamento principale 24

25 CONTATTI INDIRETTI In assenza di impianto di terra tutta la corrente di guasto attraversa il corpo umano. 25

26 CONTATTI INDIRETTI INTERRUTTORE DIFFERENZIALE
Interruttore differenziale In= 30 mA

27 Metodi di protezione sono :
-Interruzione automatica del circuito; L’impianto elettrico è protetto da un interruttore Differenziale Coordinato con l’impianto di terra. Nel momento in cui si verifica un guasto l’impianto viene automaticamente disalimentato. L’interruttore differenziale è scelto dal progettista in maniera che non si verifichino condizioni che vadano oltre la zona 2 della curva di sicurezza. 27

28 Il significato di messa a terra, esprime il concetto che tutte le masse metalliche di un edificio, esterne o interne, devono essere portate allo stesso potenziale V0 del terreno circostante, attraverso una adeguata rete di dispersori e conduttori di collegamento di questi ultimi. 28

29 IMPIANTO DI TERRA DI UN EDIFICIO
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30 CONTATTI INDIRETTI IMPIANTO DI TERRA
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31 CONTATTI DIRETTI PROTEZIONE ADDIZIONALE
La norma CEI 64-8 considera l’interruttore differenziale una misura di protezione addizionale che può integrare i metodi di protezione parziale o totale ma non sostituirli. La corrente  Idn di 30 mA dell’interruttore  differenziale, non corrisponde esattamente a quella che il corpo umano può sopportare, ma è compromesso tra le esigenze di sicurezza per le persone e la continuità di servizio dell’impianto. 31

32 PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI
Sicurezza eletrica PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI TECNICHE DI PROTEZIONE PASSIVA Non interrompono il circuito in caso di contatto diretto ma sono finalizzate ad evitare il contatto. Le parti elettricamente attive sono quindi segregate in modo da renderle inaccessibili. TECNICHE DI PROTEZIONE ATTIVA Interrompono automaticamente il circuito tramite l'intervento di un interruttore automatico differenziale ad alta sensibilità. È detta (preventiva) Prot totale: per gli inesperti Prot parziale per addestrati 32 Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

33 CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE PASSIVA
Sicurezza eletrica CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE PASSIVA Componenti di II classe: si usano involucri con doppio isolamento. Es. cavi elettrici con isolamento doppio o rinforzato, quadri prefabbricati con isolamento completo Locali isolanti ed equipotenziali non connessi a terra : locali particolari sotto il controllo di personale addestrato Separazione elettrica: si separano la sorgente di alimentazione e l'impianto utilizzatore. Utilizzata in locali ad uso medico. 33 Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

34 INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
senza interruzione automatica del circuito Utilizzatori a doppio isolamento, detti pure componenti in classe II. Questo tipo di protezione è una protezione di tipo passivo e consiste nel dotare gli apparecchi elettrici di un isolamento supplementare rispetto a quello normale. Tali componenti non devono essere connessi a terra. Il contrassegno è: 34 6 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: TIPO LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO B 3In --- 5In C 5In In D 10In In In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.

35 CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONE PASSIVA
Non interrompono il circuito in caso di guasto Apparecchi di classe II Si usano involucri con doppio isolamento Separazione elettrica Si separano la sorgente di alimentazione e l’impianto utilizzatore Doppio isolamento oppure isolamento rinforzato Vietato il collegamento al conduttore di protezione Nei locali ad uso medico 35

36 CONTATTI DIRETTI Esempi di protezione passiva totale
Sicurezza eletrica CONTATTI DIRETTI Esempi di protezione passiva totale Isolamento parti attive Involucri: Proteggono l'uomo dai contatti diretti e le parti elettriche dagli agenti esterni. Isolamento:ricoperte completamente da uno strato di isolante avente spessore adeguato alla tensione nominale verso terra del sistema elettrico ed essere resistenti agli sforzi meccanici, elettrici, termici e alle alterazioni chimiche. Involucri e barriere  L’involucro garantisce la protezione dai contatti diretti quando esistono parti attive (ad es. morsetti elettrici) che devono essere accessibili e quindi non possono essere completamente isolate. La barriera è  un elemento che impedisce il contatto diretto  nella direzione normale di accesso. Questi sistemi di protezione assicurano un certo grado di protezione contro la penetrazione di solidi e di liquidi. Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati, rimovibili solo con attrezzi, apribili da personale addestrato oppure solo se l’accesso alle parti attive è possibile dopo avere aperto il dispositivo di sezionamento con interblocco meccanico o elettrico. 36 Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

37 CONTATTI DIRETTI Esempio di protezione passiva
Sicurezza eletrica CONTATTI DIRETTI Esempio di protezione passiva CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri” Classifica gli involucri con un codice IP IP X X lettera Apparecchio installato all'aperto: IP54 = protetto contro la polvere, contro gli spruzzi d'acqua, dai contatti diretti Usata se la protezione contro il contatto diretto > alla protezione contro l'accesso di corpi solidi (A-D) Protezione contro la penetrazione dei liquidi (0-8) Per identificare il grado di protezione, convenzionalmente in sede IEC si è adottato un codice composto dalle  lettere IP seguite da due cifre ed eventualmente da un terza lettera addizionale (tab a e b: la prima cifra indica il grado di protezione contro i corpi estranei e contro i contatti diretti, la seconda contro la penetrazione di liquidi  mentre la lettera addizionale (deve essere usata solo se la protezione contro l’accesso è superiore a quella definita con la prima cifra caratteristica)  ha lo scopo di designare il livello di inaccessibilità dell’involucro alle dita o alla mano, oppure ad oggetti impugnati da una persona. almeno il grado di protezione IPXXB B=lascia passare 12mm ma il dito di prova non tocca. 1=dorso mano … 6=no polvere 1=gocce in verticale… 8= immersione indefinita Protezione al contatto con parti pericolose, protezione contro l'accesso di corpi solidi (0-6) Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003

38 PROTEZIONI DA SOVRACORRENTI E CORTOCIRCUITI
Sicurezza eletrica PROTEZIONI DA SOVRACORRENTI E CORTOCIRCUITI Dispositivi che interrompono automaticamente l’alimentazione quando si produce un sovraccarico: Interruttori automatici con sganciatori di sovracorrenti Interruttori combinati con fusibili Fusibili fusibili filo, elettrico di dimensioni calcolate in modo da fondere quando il valore della corrente che lo attraversa supera per un certo tempo un valore determinato. Può proteggere sia contro i sovraccarichi che contro i cortocircuiti interruttori automatici sganciatore termico: interviene in funzione del calore prodotto dal passaggio della corrente (maggiore è la"corrente che passa, minore è il tempo di intervento) protegge contòo i sovraccarichi sganciatore magnetico: ha interveoýoÿÿÿüûþwçm2on appena vigne superato il valore di corrente prestabilito quindi protegge conôro i cortocircuiti Formazione R.L.S. Inail febbraio 2003 38

39 Apparecchi secondo le istruzioni per l’uso
NORME DI COMPORTAMENTO PER UNA CORRETTA GESTIONE E FRUIZIONE DEGLI IMPIANTI E UTILIZZATORI ELETTRICI Certificazioni; Omologazioni, Garanzie Istruzioni per l’uso Apparecchi forniti di Acquistare Utilizzare Apparecchi secondo le istruzioni per l’uso 39

40 Non Manomettere Qualsiasi intervento deve essere affidato a ditte specializzate, come previsto dal D.M. 37/2008 Per ogni intervento su impianti elettrici la ditta deve rilasciare la Dichiarazione di conformità a lavori ultimati. Impianti elettrici apparecchi 40

41 NORME DI COMPORTAMENTO
NON INTERVENIRE mai in caso di guasto, improvvisandosi elettricisti e, in particolare non intervenire su quadri o armadi elettrici (qualsiasi lavoro deve essere affidato a ditta specializzata: Legge 37/08) NON COPRIRE o nascondere con armadi o altre suppellettili i comandi e i quadri elettrici 41 41

42 Non Usare 42

43 43

44 44

45 Fare effettuare a personale qualificato
Il controllo di apparecchi in cui siano entrati liquidi o che abbiano subito urti meccanici fuori dalla norma Fare effettuare a personale qualificato L’apparecchio ad una presa di corrente idonea, in relazione alle dimensioni degli alveoli delle prese Presa da 10A (alveoli piccoli) Collegare Presa da 16A (alveolo grandi) 45

46 Non sovraccaricare Verificare
Le prese di corrente con troppi utilizzatori elettrici, spine multiple o utilizzando adattatori Verificare Sempre che l’intensità di corrente assorbita complessivamente dagli utilizzatori da collegare non superi i limiti della presa stessa 46

47 Far sostituire da ditte specializzate Cavi; Prese e spine deteriorate;
I cavi di alimentazione degli apparecchi elettrici siano adeguatamente protetti contro: Azioni meccaniche (passaggio di veicoli, oggetti taglienti, ecc..) Azioni termiche; (sorgenti di calore) Azioni chimiche; (sostanze corrosive) Accertarsi che 47

48 eventuali cavi danneggiati con parti conduttrici a vista Fare riparare
Coperchi cassetti di derivazione, canalette di protezione dei cavi elettrici Non Rimuovere mai 48

49 NORME DI COMPORTAMENTO
SEGNALARE subito la presenza di eventuali cavi danneggiati e con parti conduttrici a vista FAR SOSTITUIRE i cavi, le prese e le spine deteriorate rivolgendosi solo a installatori qualificati 49 49

50 NORME DI COMPORTAMENTO
ACCERTARSI che i cavi di alimentazione degli apparecchi elettrici siano adeguatamente protetti contro le azioni meccaniche (passaggio di veicoli, oggetti taglienti, ecc.), le azioni termiche (sorgenti di calore) o le azioni chimiche (sostanze corrosive) 50

51 NORME DI COMPORTAMENTO
ACCERTARSI che sia stata tolta l'alimentazione elettrica prima di effettuare qualsiasi semplice operazione sugli impianti (anche la sostituzione di una lampadina) o sugli apparecchi SEGNALARE prontamente l'odore di gomma bruciata, la sensazione di pizzicorio a contatto con un utensile elettrico o una macchina, il crepitio all'interno di un apparecchio elettrico, per evitare possibili incidenti 51 51

52 NORME DI COMPORTAMENTO
COLLEGARE l'apparecchio a una presa di corrente idonea 10A (alveoli della presa più piccoli) o 16A (alveoli della presa più grandi), in relazione alle dimensioni della spina NON TIRARE il cavo di alimentazione per scollegare dalla presa un apparecchio elettrico, ma staccare la spina 52 52

53 NORME DI COMPORTAMENTO
NON SOVRACCARICARE le prese di corrente con troppi utilizzatori elettrici, utilizzando adattatori o spine multiple. Verificare sempre che l'intensità di corrente assorbita complessivamente dagli utilizzatori da collegare non superi i limiti della presa stessa ASSICURARSI sempre che l'apparecchio sia disalimentato (previo azionamento dell'apposito interruttore), prima di staccare la spina 53 53

54 NORME DI COMPORTAMENTO
COLLEGARE l'apparecchio alla presa più vicina evitando il più possibile l'uso di prolunghe. NON IMPEDIRE la corretta ventilazione degli apparecchi. NON USARE acqua per spegnere incendi di origine elettrica. 54 54

55 Illuminazione di emergenza
Ogni tipo di illuminazione che si utilizza in mancanza dell’alimentazione normale, viene definita come illuminazione di emergenza, che deve essere alimentata da una sorgente di energia indipendente (batterie, UPS o gruppo elettrogeno). ( Norma UNI EN 1838 )

56 Illuminazione di sicurezza e Illuminazione di riserva
Illuminazione di sicurezza: serve per fornire un livello di sicurezza adeguato alle persone che si vengono a trovare in una situazione di mancanza dell’illuminazione ordinaria e ad evitare quindi che accadano incidenti o situazioni pericolose. Illuminazione di riserva: serve per poter continuare, senza sostanziali cambiamenti, le stesse attività, gli stessi lavori che si stavano facendo durante il funzionamento dell’illuminazione normale.

57 Illuminazione di sicurezza
L’illuminazione di sicurezza, essendo preposta alla evacuazione di una zona o di un locale deve garantire una buona visibilità nell’intero spazio di mobilità delle persone. l’illuminazione di sicurezza deve, non solo rendere visibile il locale, ma anche illuminare le indicazioni segnaletiche poste sulle uscite e lungo le vie di esodo, in modo da identificare in maniera immediata il percorso da seguire per giungere in un luogo sicuro

58 Installazione apparecchi di illuminazione
In corrispondenza di ogni uscita di sicurezza In corrispondenza di ogni porta di uscita prevista per l’uso in emergenza Vicino ad ogni rampa di scale Vicino ad ogni cambio di livello In corrispondenza dei segnali di sicurezza In corrispondenza di ogni cambio di direzione lungo la via di esodo In corrispondenza di ogni intersezione di corridoi Immediatamente all’esterno di ogni uscita che porta in un luogo sicuro ( se non dotato di illuminazione ) Vicino ad ogni punto o locale di pronto soccorso Vicino ad ogni dispositivo antincendio (estintore, manichette, pulsanti di allarme, etc.) e ad ogni punto di chiamata telefonica per pronto soccorso o per interventi antincendio.

59 Illuminazione di sicurezza per l’esodo
Le vie di esodo, non solo devono essere illuminate, ma devono anche essere segnalate La segnaletica di sicurezza si inserisce quindi nel contesto dell’illuminazione per l’esodo I livelli di illuminamento previsti per l’esodo devono venire solo dagli apparecchi di illuminazione e non devono tenere conto dell’illuminazione proveniente dai dispositivi di segnalazione retroilluminati, i quali vanno semmai ad aumentare l’illuminamento non a sostituirlo L'illuminamento non deve risultare inferiore a 2 lux ad 1m dal piano del calpestio, in qualsiasi punto della via di esodo, e di 5 lux in corrispondenza delle scale e delle porte.

60 Segnaletica di sicurezza
La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di indicare alle persone le vie di esodo e le uscite di sicurezza La segnaletica non serve per illuminare; per questo ci si affida all’illuminazione di sicurezza per l’esodo Se per motivi progettuali ci si affida a segnaletica provvista di illuminazione (retroilluminata), questa va ad integrare, ma mai a sostituire l’illuminazione di sicurezza vera e propria

61 Illuminazione artificiale
Aula educazione artistica in scuole d'arte Aule per disegno tecnico Aula educazione artistica Aule in scuole serali per adulti Aula educazione tecnica e laboratori Aule lavori artigianali Aule di preparazione ed officine Biblioteca - area di lettura Laboratorio di informatica Aule in scuole medie e superiori Aula musica Laboratori linguistici Sale professori Palazzetti, palestre, piscine Ingressi Aule comuni e aula magna Biblioteca - scaffali Mensa Scale Aree circolazione e corridoi Magazzini materiale didattico 750 lux 500 lux 300 lux 200 lux 150 lux 100 lux Un impianto di illuminazione artificiale deve tener conto, oltre alle esigenze di risparmio energetico, del livello minimo di illuminamento e dell'uniformità di illuminazione, della ripartizione della luminanza e della limitazione dell'abbagliamento, della direzionalità e tonalità della luce e della resa dei colori.

62 ELETTROBESTIARIO 1

63 ELETTROBESTIARIO 2 Pozzetto non drenante

64 ELETTROBESTIARIO 3

65 ELETTROBESTIARIO 4

66 ELETTROBESTIARIO 5

67 EFFETTI DA GUASTO ELETTRICO 1
Guasto da sovraccarico elettrico Quadro elettrico : danno incendio da corto circuito

68 EFFETTI DA GUASTO ELETTRICO 2
Esplosione determinata da un corto circuito elettrico di una linea elettrica a 20 kV

69 INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO Grazie per la cortese attenzione
69 6 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 Le modalità di intervento magnetico sono tre in base ai limiti della corrente di intervento (riferiti alla corrente nominale In) in caso di cortocircuito: TIPO LIMITI DELLA CORRENTE DI INTERVENTO B 3In --- 5In C 5In In D 10In In In pratica il tipo B interviene per più basse correnti.


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