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27 novembre 2012 PREVENIRE OGGI PER POTER LAVORARE DOMANI…
…ADOTTANDO UN’OTTICA DI GENERE Tiziana Vai Gruppo donne salute lavoro CGIL CISL UIL
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C’è una questione di genere in tema di salute e sicurezza sul lavoro
C’è una questione di genere in tema di salute e sicurezza sul lavoro? L’esempio della postura eretta prolungata uomini e donne possono essere esposti a rischi diversi (es.addetta alla vendita e magazziniere) possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a rischio (es.gonfiore alle gambe stando in piedi a lungo) La diversità di ruoli sociali e di carichi conseguenti possono avere, più o meno indirettamente, una influenza sulla esposizione a rischi lavorativi (chi fa sport ha meno problemi circolatori di chi stira 2 ore tutte le sere )
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Cosa differenzia uomini e donne? Differenza tra sesso e genere
Il genere è un costrutto culturale appreso e non innato che si modifica attraverso una serie di interazioni sociali, culturali, comportamentali e di valori che tendono a definire le differenze tra uomini e donne c’è chi fa sport e chi stira, chi fa la commessa e chi il magazziniere Il sesso è riferito alle differenze biologiche tra gli uomini e le donne (funzioni riproduttive, genetiche ed ormonali) e universali e indipendenti dal contesto esterno la circolazione venosa delle gambe può danneggiarsi con le gravidanze Non sono aspetti interscambiabili ed equivalenti
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Per cogliere le disuguaglianze (e gli svantaggi) occorre adottare una “ottica di genere”
superare il riferimento a sesso e genere come se fossero equivalenti o interscambiabili superare il modello di rischio oggettivo, neutrale, immutabile nel tempo misurare il diverso impatto dei determinanti di salute sul lavoro, considerando le differenze biologiche, sociali, ambientali educative, stili di vita economiche, possibilità di accesso ai servizi
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Due esperienze Servizio PSAL - ASL Milano Indagini sul lavoro in piedi
Gruppo donne salute lavoro CGIL CISL UIL come valutare in un ottica di genere
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i rischi da postura eretta prolungata: è una vecchia storia…
Nel 1700 Bernardino Ramazzini, il “Padre della Medicina del Lavoro” indicava la necessità di ridurre il tempo della posizione di lavoro in piedi. Nel 1878 Il Dott. Arthur Edis, in una lettera al “Times”, chiedeva che fosse messa fine alla “schiavitù nel West End” al fine di evitare conseguenze per la salute alle commesse che lavorano sempre in piedi. Due anni dopo il Lancet lanciava nell’editoriale una campagna contro “questa crudeltà verso la donna” (“Cruelty to women” Lancet 1880). Nel 1912 un decreto inglese chiedeva che i commessi venissero dotati di sgabelli appositamente progettati.
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Oggi la “crudeltà” continua.
Indagine Servizio PSAL della ASL di Milano nel 2007 questionari a 167 addetti alla vendita con postura eretta obbligata (i sedili alle casse sono stati aboliti). donne 81% > 40 anni 66% > 50 anni 27% La percezione soggettiva della postura 90% poco o per nulla confortevole 74% postura statica eretta per una gran parte del turno lavorativo. 90% utilità di una sedia alla cassa
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Disturbi soggettivi e patologia del rachide e/o sistema venoso
nessun disturbo % pesantezza alle gambe % dolore alle gambe % dolore alla schiena % gonfiore serale alle caviglie % dolore al collo % formicolio agli arti inferiori %
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Patologie del rachide e/o sistema venoso
nessuna patologia % artrosi cervicale % disturbi circol.venosa arti inferiori 33.5 % discopatia dorso/lombare % artrosi dorso lombare % ernia discale dorso/lombare % artrosi ginocchio % flebiti % discopatia cervicale % artrosi anca % ernia discale cervicale %
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Progetto SPSAL 2012 lavorare in piedi
Sopralluoghi in negozi della grande distribuzione abbigliamento per verificare: Postura eretta e postazioni di cassa Rumore Microclima Sicurezza Gestione emergenze
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Progetto SPSAL 2012 lavorare in piedi
Primi risultati parziali e criticità 250 questionari ad oggi raccolti confermano la criticità per lavoro in piedi (anche nelle donne giovani) insicurezza e inidoneità strutturale dei magazzini e luoghi di servizio Instabilità dei ruoli per mobilità del personale (emergenze, primo soccorso, RLS) Sottostima del rischio rumore (musica)
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Gruppo donne-salute-lavoro CGIL CISL UIL Approccio sensibile al genere
Per costruire il benessere psico fisico sociale (OMS ) occorre correlare le differenze di carattere fisiologico e biologico ai costrutti sociali e psicologici Superare il culto dell’approccio tecnicistico-oggettivo favorendo la dinamica partecipativa Rivalutare la soggettività progettando indicatori per rilevare i determinanti di salute sia psicofisici che socioeconomici
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Gruppo donne-salute-lavoro CGIL CISL UIL indagine con le/i RLS
una possibile metodologia di analisi sul genere valorizza la soggettività: è il genere a promuovere o a orientare un metodo di valutazione nei gruppi di confronto sono le RLS e le lavoratrici ad indicare cosa serve colmare nella valutazione dei rischi perché davvero siano rappresentate le differenze e sia dare voce alla sensibilità di genere gruppi di confronto (circa 100 lavoratori/lavoratrici) sanità RLS M e F sanità operatrici F grande distribuzione – RLS e delegate F, industria –RLS F bancari e credito RLS M e F apprendisti M– in formazione studenti corso di laurea TP M e F – in formazione
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Esperienza di confronto tra RLS a cura del Gruppo donne-salute-lavoro CGIL CISL UIL
prime evidenze: il modello organizzativo tipico del proprio settore produttivo è il determinante che favorisce le condizioni di disagio/malessere/ danno per la salute, e che queste condizioni organizzative possono agire con una diversa pressione a seconda del genere, età, stato di salute
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Esperienza di confronto tra RLS a cura del Gruppo donne-salute-lavoro CGIL CISL UIL
Nel commercio l’organizzazione è spinta ad una capacità sempre più alta di coprire tutto il possibile spazio di mercato. Questa espansione è soprattutto riferita al tempo: coprire orari più ampi, festività, picchi di afflusso della clientela. Il tempo di lavoro viene subordinato a queste esigenze: turni frammentati con lunghe pause a metà giornata, part time imposto, straordinario. Il rapporto di lavoro diventa così strutturalmente individuale: ognuno può avere una condizione diversa, opportunità di conciliazione o di carriera diverse, condizioni salariali diverse.
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Esperienza di confronto tra RLS a cura del Gruppo donne-salute-lavoro CGIL CISL UIL
La necessità di utilizzare il personale in modo flessibile anche sotto il profilo della sostituibilità, si traduce in minor specializzazione e competenza professionale. La dequalificazione è mortificante davanti ad una clientela sempre più esigente e competente. Mentre gli obiettivi commerciali sono considerati strategici (indagini di mercato, budget da raggiungere) e assegnati ai livelli organizzativi medio-alti (area), la organizzazione operativa, tra cui quella del personale, è lasciata ai direttori di negozio, ( ndr: figure “in carriera ” in concorrenza fra loro), che organizzano a seconda delle capacità individuali.
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Modalità di valutazione dei rischi
Aspetti organizzativi e gestionali da considerare come possibili cause di disuguaglianze di salute Modalità di valutazione dei rischi dispositivi di prevenzione e protezione prevenzione e sorveglianza sanitaria formazione conciliazione lavoro e carichi di cura discriminazioni multiple (età, genere provenienza) comportamenti organizzativi sessisti
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Dalla disuguaglianza di genere alla disuguaglianze multiple : genere – età
Assente possibilità di una graduale riduzione del lavoro Esclusione da percorsi di addestramento Percezione negativa dei colleghi Inadeguatezza dei luoghi di lavoro per lavoratori > 55 anni riconosciuta maggiore esperienza capacità di assumere decisioni e individuare soluzioni Difficoltà con le nuove tecnologie e minore disponibilità a nuove idee
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