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Arcidiocesi di Matera – Irsina il percorso sinodale

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Presentazione sul tema: "Arcidiocesi di Matera – Irsina il percorso sinodale"— Transcript della presentazione:

1 Arcidiocesi di Matera – Irsina il percorso sinodale

2 I documenti

3 I documenti

4 Le tappe del percorso

5 Le tappe del percorso 7 ottobre 2017 sabato In occasione dell’Assemblea diocesana di inizio anno pastorale, Mons. Rino Fisichella presenta l’Evangelii Gaudium

6 Le tappe del percorso 18 ottobre mercoledì
In preghiera per il Mandato ai “Centodiciannove” Adorazione silenziosa in ogni comunità.

7 Celebrazione del Mandato
Le tappe del percorso 19 ottobre Celebrazione del Mandato in Cattedrale con S. E. Mons. A. G. Caiazzo

8 Le tappe del percorso 18 novembre – I Sessione Mons. Claudio Maniago
presenta la Sacrosanctum Concilium 11/7/2018 Arcidiocesi Matera Irsina

9 S.E. Mons. Giovanni Intini
Le tappe del percorso 9 dicembre – II Sessione S.E. Mons. Giovanni Intini presenta Dei Verbum

10 Le tappe del percorso 20 gennaio 2018 – III Sessione Don Dario Vitali
presenta la Lumen gentium

11 la Prof.ssa Pina De Simone
Le tappe del percorso 17 febbraio – IV Sessione Il Prof. Franco Miano e la Prof.ssa Pina De Simone presentano la Gaudium et spes

12 Le tappe del percorso 17 marzo – V Sessione Le prospettive di Firenze Esiti del questionario Discernimento delle priorità

13 per tentare una prima sintesi
Le tappe del percorso 14 aprile – VI Sessione Lavori nei gruppi per tentare una prima sintesi

14 19 maggio Veglia di Pentecoste
Le tappe del percorso 19 maggio Veglia di Pentecoste

15 Cosa ci viene chiesto

16 Cosa ci viene chiesto preghiera, fedeltà al compito, senso di responsabilità, partecipazione attiva, franchezza (parresia), capacità discernimento

17 Cosa ci viene chiesto Preghiera – Non è superfluo ricordare che ogni compito ecclesiale va accolto e accompagnato dalla preghiera. Essa ci mette al riparo dalla tentazione di pensare che quello che facciamo è opera della nostra bravura e delle nostre capacità. Nel dialogo personale con Dio riconosciamo che tutto è dono suo e che siamo strumenti nelle sue mani e che umilmente ci mettiamo a servizio della Chiesa e dei fratelli in umanità.

18 Cosa ci viene chiesto Fedeltà al compito – Dio è fedele sempre. Nell’essere stati scelti si manifesta la sua fiducia e la fiducia della Chiesa. Nell’accogliere in spirito di obbedienza il compito di far parte dei “Centodiciannove” ci vien chiesto di corrispondere e di ricambiare nella fedeltà la fedeltà di Dio. Questa nostra fedeltà si manifesterà nel perseverare nell’impegno di seguire tutto il Percorso, di studiare, di ascoltare, di non far venir meno tutto il nostro apporto di intelligenza e di volontà nel perseguire il fine per cui siamo stati chiamati: la crescita della nostra Chiesa nella comunione e nella gioia di evangelizzare.

19 Cosa ci viene chiesto Senso di responsabilità – Fedeltà a Dio e fedeltà all’uomo sono due principi che vanno insieme. Mentre corrispondiamo a Dio dobbiamo rispondere anche agli uomini del nostro lavoro: la salvezza è per l’uomo, l’evangelizzazione è per la salvezza nostra e dei fratelli, di ogni persona. Il Sinodo si fa perché la Chiesa sappia offrire la gioia del Vangelo agli uomini e alle donne di questo nostro tempo, agli ultimi, a chi vive le periferie esistenziali, ai poveri ed emarginati. Assumiamo una responsabilità storica perché la Chiesa sia più missionaria e profetica.

20 Cosa ci viene chiesto Partecipazione attiva – Non vuol essere una raccomandazione di rito ma la sottolineatura di una necessità. Nessuno sarà valutato per quanto produce, anzi non sarà per niente valutato, ma ognuno è accolto per i suoi doni e carismi che sono per l’utilità comune. Nessuna ansia da prestazione ma umiltà, semplicità, verità, comunione, ascolto reciproco, dialogo, confronto di opinioni diverse

21 Cosa ci viene chiesto Franchezza (parresia) – Ho voluto evidenziare questa virtù perché fondamentale per il compito che siamo chiamati a vivere. Papa Francesco l’ha molto raccomandata ai padri sinodali dei due sinodi sulla famiglia: parlare con franchezza: “Una condizione generale di base è questa: parlare chiaro. Nessuno dica: "Questo non si può dire; penserà di me così o così...". Bisogna dire tutto ciò che si sente con parresia” (6/9/2014 saluto alla I Congr.). Dove parlare chiaro non vuol dire puntare il dito e nemmeno evidenziare i difetti di altri, ma cercare il bene comune, indicare prospettive di superamento di un problema, di una difficoltà, di un limite.

22 Cosa ci viene chiesto Capacità discernimento – Questo è proprio di un Sinodo, è il frutto direi del Sinodo: cercare il bene tra le tante cose che si presenteranno in questo percorso, individuare vie nuove, stili nuovi di evangelizzare, superando la logica del “si è fatto sempre così” o del rispetto formale di tradizioni ormai svuotate del loro contenuto di fede. Il Sinodo più che risolvere tutti i problemi, cosa umanamente impossibile, deve innescare processi, aprire dialoghi, costruire ponti, abbattere muri, aprire la Chiesa …

23 I gruppi

24 I gruppi don Biagio Colaianni Vita presbiterale – uscire
don Vincenzo Di Lecce Liturgia - trasfigurare don Pasquale Giordano Catechesi - annunciare don Domenico Monaciello Chiesa e organismi di partecipazione - uscire padre Basilio Gavazzeni Cultura - educare Annamaria Cammisa Carità e inclusione sociale dei poveri – abitare Lindo Monaco Laicato e questioni sociali - abitare Sr. Milena Acquafredda Dimensione missionaria - educare 

25 I questionari

26 Primo questionario evangelii gaudium

27 Primo questionario EG LA TRASFORMAZIONE MISSIONARIA DELLA CHIESA
La trasformazione missionaria della nostra Chiesa e delle nostre comunità non avviene per magia o per decreti, ma attraverso un profondo esame di coscienza. Alla luce del primo capitolo dell’Evangelii gaudium e di quanto è stato su evidenziato provate a verificare la vita della vostra comunità parrocchiale, associazione, movimento: Quanto è presente lo slancio missionario?   Come iniziare un processo di trasformazione?   Come coniugare nella nostra comunità i cinque verbi del n° 24 di EG?

28 Primo questionario NELLA CRISI DELL'IMPEGNO COMUNITARIO
Papa Francesco mentre esorta “tutte le comunità ad avere una «sempre vigile capacità di studiare i segni dei tempi»” offre dei criteri per leggere la realtà, criteri non sociologici ma “nella linea del discernimento evangelico”. Provate a leggere la realtà della nostra chiesa diocesana e delle nostre comunità alla luce delle “sfide” e delle “tentazioni” enunciate dall’EG. Qual è il contesto sociale e culturale in cui opera la nostra chiesa? Quante e quali delle sfide indicate dall’EG toccano più da vicino le nostre comunità? Quali le tentazioni che assalgono gli operatori pastorali? È sempre e da tutti riconosciuto il ruolo dei laici nella nostra Chiesa? I laici sono capaci di assumersi responsabilità di testimoniare il vangelo nella società e nella politica? Quale il ruolo della donna? Come accogliere e accompagnare i giovani nella ricerca del senso della vita? E della loro vocazione?

29 Primo questionario EG L’ANNUNCIO DEL VANGELO
 Questo ampio capitolo ci porta al cuore dell’annuncio e mette in gioco tutti i battezzati come discepoli-missionari. Sottolinea il ruolo del popolo di Dio nel compito di evangelizzare e della pietà popolare e del dialogo con la scienza. Sorvoleremo per ora sull’omelia ma ci vogliamo soffermare di più sulla catechesi. La nostra Chiesa ha la coscienza di essere chiesa di popolo? Che considerazione ha della pietà popolare? Valorizza i carismi di ciascuno per il bene di tutta la Chiesa? Dialogo con le culture? La catechesi è a servizio della crescita della fede in ciascuno, non solo bambini, ma adolescenti, giovani, adulti? 

30 Primo questionario EG LA DIMENSIONE SOCIALE DELL'EVANGELIZZAZIONE
Quale consapevolezza nelle nostre comunità della dimensione sociale dell’evangelizzazione?  Quale il posto dei poveri nella comunità?  Siamo sinceramente impegnati all’edificazione di una società in pace e in dialogo con tutti?

31 Primo questionario EG EVANGELIZZATORI CON SPIRITO
 Preghiera e lavoro pilastri della spiritualità del discepolo-missionario. Come le nostre comunità educano alla preghiera e al lavorare per il Regno? Verifichiamo se per caso nelle nostre comunità la preghiera non sia un rifugio intimistico o una chiusura individualistica.

32 Primo questionario EG Punti di luce nella vita pastorale della diocesi
È molto significativo il fatto che, nel rispondere al questionario, nessuno dei padri sinodali o delle comunità interpellate, lo abbia fatto con superficialità o per adempiere ad un dovere. Si legge, tra le righe - sia che siano state scritte a mano che inviate per – e si sente vibrare, tutta la freschezza di una esperienza cristiana viva e vera. In diverse parrocchie si sono costituiti gruppi di lavoro sul sinodo diocesano con l’obiettivo di raggiungere e coinvolgere quanta più gente possibile intorno a questo evento di grazia per il nostro territorio. Altre parrocchie hanno distribuito il questionario e raccolto le risposte dei fedeli, che poi sono state restituite così, nude e crude, e proprio per questo danno bene il termometro della situazione.

33 Primo questionario EG Punti di luce nella vita pastorale della diocesi
Nella nostra diocesi è in crescita l’identità e la coscienza battesimale del laico come anche la sua partecipazione attiva a livello intraecclesiale e a livello extraecclesiale nella società e negli ambiti lavorativi. L’attenzione e la cura dei poveri e dei bisognosi appaino molto radicate, probabilmente anche a causa del fatto che storicamente la nostra gente è sempre stata povera. Da buoni meridionali, abbiamo innato il senso dell’accoglienza. Un punto concreto di incontro è costituito dall’istituzione di corsi di lingua italiana sorti spontaneamente in tantissimi luoghi della diocesi, aperti a tutti e frequentati da uomini e donne di diversa provenienza, cultura e religione.

34 Primo questionario EG Punti deboli e da rafforzare nel cammino
Diffuso atteggiamento di denuncia e valutazione negativa della realtà socio - culturale ed ecclesiale, incapacità di coglierne le positività, seppur latenti, e di considerare le fragilità come una preziosa risorsa da cui ripartire, mettendosi gioco. Come principio, lo sappiamo che la via è la povertà e come discorso riusciamo anche ad articolarlo bene. Ma alla fine noi stessi non ci crediamo. Non crediamo che la situazione di bisogno e povertà sia la strada maestra del Vangelo e quella preferenziale per annunciarlo.

35 Primo questionario EG Punti deboli e da rafforzare nel cammino
Nelle comunità parrocchiali lo slancio missionario è molto presente e si manifesta con iniziative rivolte di volta in volta ai giovani, alle famiglie, agli adulti ecc. Questo impegno, è in genere molto collegato ai periodi dell’anno liturgico e finalizzato alla celebrazione dei sacramenti. D’altra parte, i tentativi di promuovere iniziative che riguardino aspetti dell’attualità o del vivere quotidiano affrontati alla luce del messaggio evangelico e dell’esperienza cristiana di vita, vedono la partecipazione di persone già direttamente impegnate nella sfera parrocchiale e non arrivano a una platea più ampia. È la comunità educante nel suo insieme che si è fatta latitante.

36 Primo questionario EG Spunti di pensiero teologico
Attenzione a tutto quanto il processo del Sinodo, evitando la fretta e l’ansia di schematizzare tutto. Le questioni presentate nei questionari sono ampie e profonde e meritano tanto spazio di riflessione e discernimento. Una ermeneutica del Concilio vaticano II attenta sia ai processi che hanno portato alle costituzioni, sia a come esse si sono incarnate nel magistero fino ad oggi. La designazione di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019 come opportunità per la nostra Chiesa di riscoprire la valenza culturale della sua missione evangelizzatrice e per aprire e tenere vivo un dialogo con le diverse culture.

37 Primo questionario EG Proposte pastorali
 È necessario promuovere e avviare processi di purificazione delle devozioni e della pietà popolare che spesso è confusa con la fede. Raggiungere i giovani nella loro situazione e costruire con loro qualcosa di bello, valido e definitivo. Avviare laboratori / oratori per gli anziani. Procedere ad una verifica periodica all’interno dei gruppi e tra i gruppi, aiutandosi, nello spirito della correzione fraterna, a superare limiti e difficoltà e a guardare tutti nella stessa direzione. Favorire un approccio di annuncio e di relazione basato sull’ascolto, sull’accompagnamento nella situazione di vita concreta della persona; sull’assunzione di uno stile di vita comune e vicino alla gente; su un atteggiamento di speranza e di comprensione profonda; sull’attenzione a valorizzare le specificità e le risorse altrui; sullo spirito di collaborazione nelle realtà dove si è inseriti.

38 Secondo questionario Sacrosanctum Concilium

39 Secondo questionario SC
Sacrosanctum Concilium: la liturgia evento di trasfigurazione   Premessa: è opportuno che ci sia una conoscenza della Sacrosanctum Concilium, una lettura previa alle risposte da dare personalmente (Centodiciannove) o comunitariamente (Consigli Pastorali parrocchiali, aggregazioni ecclesiali)  La liturgia è celebrazione del Mistero pasquale di Cristo? Cristo è al centro della celebrazione?  Come potremmo valutare la qualità delle nostre liturgie parrocchiali? Sono coinvolgenti, permettono a chi vi partecipa di incontrare Dio, ascoltando la Sua Parola e nutrendosi alla Sua mensa, realizzano cioè una partecipazione piena, consapevole e attiva?  Le liturgie risplendono per nobile semplicità; sono adatte alla comprensione dei fedeli? Lasciano trasparire il Mistero?

40 Secondo questionario SC
 Vi è un gruppo liturgico in parrocchia, che si occupa di preparare adeguatamente e in anticipo le liturgie settimanali, formando i lettori, scegliendo i canti, approntando gli arredi sacri, ecc.?    Come aiutare i fedeli a riscoprire la Domenica come giorno del Signore, della comunità e della solidarietà? La nostra comunità si costruisce intorno all’altare, in modo che – all’uscita dallo spazio liturgico – le nostre relazioni crescono nella comunione e nella carità? I sacramenti dell’iniziazione cristiana sono adeguatamente preparati con itinerari di fede e di catechesi efficaci che favoriscono la circolarità tra annuncio, celebrazione e testimonianza di carità?

41 Secondo questionario SC
I sacramenti della Penitenza e dell’Unzione degli infermi sono adeguatamente evangelizzati e celebrati anche in forma comunitaria? Il sacramento del matrimonio è anticipato da una preparazione remota (tempo del fidanzamento), da una preparazione immediata? Le coppie sono accompagnate nei primi anni di matrimonio? Come impostare un cammino catecumenale per gli adulti che chiedono il battesimo?

42 Secondo questionario SC
Punti di luce nella vita pastorale della diocesi In genere le liturgie risplendono per nobile semplicità, ma se questa condizione è necessaria, non è tuttavia sufficiente a garantire il coinvolgimento dei fedeli.

43 Secondo questionario SC
Punti deboli e da rafforzare nel cammino  Quando ci chiediamo chi salva il mondo e l’uomo, la risposta è immediata: Gesù di Nazareth, il Signore, il Cristo crocifisso e risorto. Ma se ci chiediamo dove si rende attuale oggi il mistero della salvezza, la risposta non sarà mai: nella liturgia. Si pensa generalmente di poter essere credenti senza “andare a messa”; alcuni dicono di essere credenti ma non praticanti, intendendo l’insieme dei riti come una pura formalità. Purtroppo, il corso prematrimoniale è vissuto, il più delle volte, come un obbligo da assolvere più per ottenere una “certificazione” necessaria per celebrare il rito in Chiesa. Una volta celebrato il rito, la diponibilità delle coppie a restare in contatto con la comunità, se non ad esserne parte attiva, viene meno. Il sacramento dell’unzione degli infermi non è sempre adeguatamente evangelizzato.

44 Secondo questionario SC
Spunti di pensiero teologico I pochi fedeli che partecipano alla messa, probabilmente, lo fanno oggi con più consapevolezza rispetto al passato; vogliono incontrare il Signore e desiderano che anche i loro figli possano camminare su una strada buona. L’andarci o il non andarci, però, non comporta una grande differenza a livello sociale, dove il battezzato non si distingue in niente dal non credente in Cristo. Si ha l’impressione di essere passati da una partecipazione ostentata pubblicamente tipica dei decenni addietro, ad una presenza intimistica e isolata dal resto del mondo: si tratterebbe di una scelta personale giocata in ambito privato

45 Secondo questionario SC
Proposte pastorali Una catechesi che non si svolga esclusivamente in parrocchia, ma negli ambiti di vita e di lavoro, dove sarebbe positivo per tutti, in quanto aiuterebbe a superare l’estraneità che spesso impera anche negli ambienti di vita dove tutti sono battezzati, ma non fanno mai caso a questa loro identità. Questo è anche un modo concreto per verificare e rinsaldare “la tenuta” della fede, cioè la capacità di Cristo di trasfigurare con la sua presenza tutte le situazioni, anche le “più lontane” e le più dolorose.

46 Terzo questionario dei verbum

47 Terzo questionario DV La nostra realtà ecclesiale è animata dal desiderio di condividere il ‘tesoro’ della Parola buona che ha ricevuto? Di promuovere in ogni persona l’incontro con Gesù? Come si promuove la conoscenza della Parola di Dio nelle nostre comunità? Che eco ha avuto la giornata della Parola? La nostra comunità sa ‘mostrare’ nei suoi gesti, nelle sue parole, nei suoi riti, nelle sue istituzioni, la dedizione amorevole del Signore verso tutti gli uomini? La conoscenza del Vangelo che è Gesù si traduce anche nell’incarnare nella vita il suo stile di prossimità e di misericordia?

48 Terzo questionario DV Vi è in atto nella nostra realtà ecclesiale una revisione costruttiva delle forme di annuncio e di catechesi in riferimento alle diverse età e condizioni di vita? I catechisti, gli operatori pastorali, i fedeli tutti vivono la familiarità con la Parola, condizione per una vera conversione pastorale? Il nostro annuncio del Vangelo si traduce in un’attenzione profonda verso i poveri, gli esclusi, coloro che abitano le periferie esistenziali? Sappiamo esprimere, con umiltà ma anche con fermezza, la nostra fede nello «spazio pubblico», senza arroganza, ma anche senza paure e falsi pudori?

49 Terzo questionario DV Punti di luce nella vita pastorale della diocesi
La Parola di Dio ha un posto privilegiato nella vita della Chiesa diocesana e nelle singole comunità ed è sicuramente un “tesoro” da condividere. Sono tante le occasioni di ascolto, di conoscenza e di studio della Parola: contesto liturgico, catechetico, gruppi biblici, lectio divina…

50 Terzo questionario DV Punti deboli e da rafforzare nel cammino
Difficoltà a operare una revisione costruttiva dell’annuncio e della catechesi. Si rimane ancorati a forme tradizionali di trasmissione della fede prevalentemente legate alla celebrazione dei sacramenti. Valorizzare il primo annuncio non solo come proposta iniziale ma anche come bella notizia che accompagna la crescita nella fede in tutti i momenti e condizioni di vita. Per familiarizzare con la Parola è necessario passare dall’ascolto o conoscenza intellettuale a interiorizzazione. La Parola deve passare dalla testa al cuore e alle mani. Questa è propriamente la conversione pastorale. Omelie meno moralistiche e più aderenti alla Parola e alla vita.

51 Terzo questionario DV Spunti di pensiero teologico
Rimettere al centro della vita della Chiesa la Parola di Dio comporta una maggiore disponibilità all’ascolto e all’accoglienza della Parola nella vita personale e comunitaria, perché diventi criterio di discernimento della volontà di Dio per il cammino della Chiesa nell’oggi. La Parola letta, meditata, contemplata, pregata diventa inevitabilmente fonte di rinnovamento spirituale e pastorale; diventa sguardo di compassione e di misericordia verso i poveri, gli ultimi, le periferie esistenziali.

52 Terzo questionario DV Proposte pastorali
Rimettere in mano a ogni battezzato la Bibbia, usarla in tutti gli incontri di catechesi, riferire ogni azione, ogni scelta alla Parola; rimettere la Parola al centro dell’azione pastorale. Creare a livello cittadino in ogni paese un incontro pubblico mensile sulla Parola, per rileggere alla luce della Parola i fatti e le situazioni concrete della vita delle comunità. Rapporto Parola/Eucaristia: riscoprire il legame intrinseco che c’è tra le due mense come due aspetti dell’unico mistero di Cristo, Verbo incarnato. Rapporto Parola/devozioni: evangelizzare la religiosità popolare ed evitare il devozionalismo. Rapporto Parola/comunicazione: veicolare la Parola con i nuovi mezzi di comunicazione.

53 Quarto questionario lumen gentium

54 Quarto questionario LG
Che capacità attiva ha il Popolo di Dio? Che relazione tra Popolo di Dio-collegio-papa? Che relazione intercorre tra Popolo di Dio, vescovo e presbiterio? Come realizzare le tappe del cammino sinodale: ascolto, discernimento, attuazione? Come riprendere la pratica sinodale nei/tramite gli organismi di partecipazione: Consiglio Pastorale Diocesano e Consiglio Presbiterale?

55 Quarto questionario LG
Punti di luce nella vita pastorale della diocesi Consapevolezza della dignità e della capacità attiva del popolo di Dio Buon dialogo tra vescovo – sacerdoti – laici battezzati

56 Quarto questionario LG
Punti deboli e da rafforzare nel cammino Maggiore capacità e disponibilità di ascolto. Valorizzazioni dei carismi dei laici e maggiore coinvolgimento nel percorso di ascolto e di discernimento. Più formazione tra i membri dei Consigli pastorali per svolgere meglio il ruolo di ascolto e di lettura della realtà Maggiore dialogo e scambio tra gli uffici diocesani

57 Quarto questionario LG
Spunti di pensiero teologico La ecclesiologia del Concilio ci riporta alla Chiesa delle origini, allo stile di vita delle prime comunità cristiane: ancora oggi a oltre cinquant’anni dalla conclusione del Concilio è necessario rispecchiarsi in quel modello di Chiesa. La Chiesa mistero e la chiesa comunione sono due aspetti dell’unica chiesa che chiedono ancora di essere approfonditi e concretizzati.

58 Quarto questionario LG
Proposte pastorali Valorizzare l’esperienza della sinodalità come stile di vita permanente della nostra chiesa diocesana e nelle nostre comunità. Far funzionare meglio gli organismi di partecipazione come luoghi concreti per l’esercizio della sinodalità. Attuare con più decisione l’esperienza delle interparrocchialità per uscire dall’individualismo pastorale e per crescere nella comunione concreta tra sacerdoti e popolo di Dio.

59 Quinto questionario gaudium et spes

60 Quinto questionario GS
Che cosa vuol dire oggi essere Chiesa in uscita? Quali sono le resistenze, le fatiche, gli ostacoli? Quale rapporto c’è tra l’uscire e il dimorare? Come evitare di ridurre a slogan l’invito di papa Francesco? Qual è oggi la missione della Chiesa nel mondo?

61 Quinto questionario GS
Proviamo a continuare a scrivere la Gaudium et Spes. Quali sono oggi i problemi più urgenti per la nostra Chiesa in questa terra? Come porsi rispetto ad essi? Cosa vuol dire costruire il Regno di Dio per questa nostra terra in questo nostro tempo?

62 Quinto questionario GS
Punti di luce nella vita pastorale della diocesi Si percepisce in molti il desiderio di essere chiesa in uscita; Significativa la presenza della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali

63 Quinto questionario GS
Punti deboli e da rafforzare nel cammino Maturare una maggiore consapevolezza di essere Chiesa nel mondo; Recuperare la necessità di una maggiore incidenza della Chiesa nel sociale, recuperando la dimensione sociale della evangelizzazione; Assumere con maggiore decisione la cura della casa comune, sia attraverso un’azione educativa al rispetto del creato, sia attraverso percorsi di condivisione e di collaborazione con le istituzioni e quanti hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente, per la promozione di un’ecologia integrale; Maggiore fiducia nell’azione dello Spirito per non rimanere schiacciati dai problemi, con la tentazione di chiudersi e rimanere estranei alla realtà.

64 Quinto questionario GS
Spunti di pensiero teologico La chiesa del dialogo, dell’apertura alle realtà temporali, scorgere i semi di bene e di verità disseminati nella realtà umana, sociale e nel creato. Approfondire la teologia del Popolo di Dio come responsabilità per la salvezza integrale dell’uomo, per lo sviluppo integrale e per il bene comune.

65 Quinto questionario GS
Proposte pastorali Creare percorsi di educazione alla dimensione sociale dell’evangelizzazione; Promuovere esperienze di impegno concreto per la pace, per la non violenza, per il rispetto delle diversità tra uomo e donna, tra persone di culture diverse; Far conoscere la Dottrina sociale della Chiesa sia nella catechesi ordinaria che con appositi momenti formativi, per incrementare nei cristiani la vocazione alla politica;


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