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PubblicatoJoel Jean-Marc Morel Modificato 6 anni fa
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PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI Il Sistema Cardiovascolare È costituito da tre elementi: 1- il sangue, un fluido che circola per il corpo e che porta sostanze alle cellule e ne allontana altre; 2- i vasi sanguigni, condotti attraverso i quali circola il sangue; 3- il cuore, una pompa muscolare che distribuisce il flusso di sangue nei vasi NOTA: Il cuore è un organo posto nella cavità toracica costituito pressoché esclusivamente da tessuto muscolare striato, supportato da una struttura fibrosa detta pericardio. Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio; funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la circolazione del sangue. Il cuore è diviso in quattro cavità: - Gli atri (dx e sx) posti superiormente I ventricoli (dx e sx) posti inferiormente. Il cuore non è soltanto un organo che costituisce il centro del motore dell'apparato circolatorio, ma anche il primum movens della vita spirituale ed affettiva.
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Il cuore ha quattro proprietà fondamentali:
La capacità di contrarsi; La capacità di autostimolarsi a determinate frequenze cardiache; La capacità delle fibre miocardiche di trasmettere a quelle vicine lo stimolo elettrico ricevuto; L’eccitabilità, cioè la capacità del cuore di rispondere allo stimolo elettrico che gli è stato somministrato; La regolazione del sistema cardiovascolare prevede il coinvolgimento di altri sistemi come il sistema nervoso centrale, il sistema endocrino ed i reni.
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Le patologie cardiovascolari: Angina, Ipertensione, Insufficienza cardiaca Aritmie, Aterosclerosi, Iperlipidemia
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ANGINA PECTORIS E’ un dolore toracico che compare in occasione di uno sforzo fisico o emotivo. Provocata dal fatto che il cuore non riceve sangue ossigenato a sufficienza. In genere causata dal restringimento di una coronaria a causa di una placca di aterosclerosi. I sintomi sono diversi e solitamente durano pochi minuti, ad esempio: Senso di oppressione o schiacciamento toracico; Fastidio/dolore al torace; Formicolio al braccio (il sx soprattutto); Affanno improvviso (senza motivo); Mal di stomaco (simile indigestione) Il dolore anginoso scompare con il riposo, poichè il cuore torna ad avere bisogno di una minore quantità di sangue ossigenato. Il dolore anginoso è simile come caratteristiche a quello dell’infarto, ma c’è una differenza sostanziale: Nell’angina da sforzo il dolore compare dopo lo sforzo e scompare quando il soggetto si mette a riposo. Nell’infarto il dolore compare all’improvviso, non scompare col riposo, anzi può anche diventare più intenso.
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90 mmHg o della pressione sistolica al di sopra dei 140 mmHg.
IPERTENSIONE L’ipertensione (pressione arteriosa alta) è definita come un innalzamento cronico della pressione diastolica al di sopra dei 90 mmHg o della pressione sistolica al di sopra dei 140 mmHg. Poiché non è dolorosa, le persone affette possono rimanerne all’oscuro per anni, fino a che non compaiono danni al sistema cardiovascolare e in altri organi.
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Organi bersaglio dell’ipertensione:
ORGANO CONSEGUENZE ARTERIE ATEROSCLEROSI ANEURISMA DELL’ AORTA DISSEZIONE AORTICA CUORE ANGINA IPERTROFIA VENTRICOLO SINISTRO INFARTO MIOCARDIO EDEMA POLMONARE CERVELLO ATTACCHI ISCHEMICI TRANSITORI ICTUS EMORRAGIA CEREBRALE RENI INSUFFICENZA RENALE OCCHI DANNI ALLA RETINA CON PERDITA DELLA VISTA Aumento probabilità di infarto del miocardio Scompenso cardiaco Induce stress alle pareti vascolari (si può sviluppare aterosclerosi) Scompenso renale Danni alla vista
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La malattia può essere controllata modificando lo stile di vita:
Riduzione del peso corporeo (in generale ogni Kg perso riduce di 1 mmHg la pressione sia max che min) Attività fisica Alimentazione salutare Riduzione dello stress Moderazione del consumo di alcool Abolizione di droghe e fumo È stato dimostrato che il grado di “fitness” è inversamente proporzionale ai livelli di pressione arteriosa. Una persona attiva ha un minor rischio di sviluppare l’ipertensione rispetto ad una sedentaria. In particolare, dopo aver eseguito un esercizio di min la pressione rimane più bassa (<5-8 mmHg) per circa 13 ore.
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EFFETTI BENEFICI DELL’ALLENAMENTO:
Capillarizzazzione: aumento del numero di capillari a livello muscolare e cardiaco. Maggior apporto di sangue ed ossigeno a tutti i tessuti. Riduzione dello stress anche a lungo termine grazie al rilascio di endorfine che intervengono nella regolazione dell’umore. Riduzione delle resistenze periferiche, sia per la riduzione di alcuni ormoni (catecolamine) sia per l’aumento del letto capillare. Effetto positivo sugli altri fattori di rischio che spesso si associano o causano l’ipertensione come diabete, obesità, dislipidemie.
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INSUFFICIENZA CARDIACA
Si parla di scompenso o insufficienza cardiaca quando il cuore pompa con meno efficienza facendo fluire una minor quantità di sangue a tutti gli organi; questo comporta un minor apporto di ossigeno ai diversi organi e l’accumulo di liquidi in periferia. Nel 60-70% dei casi, le cause dell’insufficienza sono la malattia coronaria e l’infarto cardiaco. Molto diffusa tra le cause è la Cardiopatia ischemica che si verifica quando il flusso di sangue attraverso le arterie coronarie è insufficiente quindi l’apporto di sangue al miocardio è inadeguato. Nel 20-30% dei casi è l’ipertensione arteriosa; nel 5-10% dei casi è una miocardiopatia; nel 3-10% dei casi sono vizi valvolari e nel 1-2% sono vizi cardiaci congeniti.
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Per curare l’insufficienza cardiaca, si richiede l’intervento in diversi ambiti come:
Adattamento dello stile di vita con attività fisica adeguata Alimentazione con ridotto contenuto di sale Limitato apporto di liquido Evitare fumo, alcool Ridurre lo stress Terapia medica per migliorare la qualità della vita e rallentare la malattia
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ARITMIA L’aritmia è una disfunzione dell’apparato cardiovascolare, che consiste nell’alterazione della durata degli intervalli tra le pulsazioni cardiache. A differenza del muscolo scheletrico, che si contrae solo quando riceve lo stimolo, il cuore contiene cellule specializzate che hanno automaticità, cioè possono generare intrinsecamente potenziali d’azione ritmici in assenza di stimoli esterni. L’alterazione della generazione di impulsi o della conduzione in uno dei diversi siti del cuore può causare un’anormalità del ritmo cardiaco.
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Le aritmie cardiache possono fare in modo che il cuore:
Batta troppo lentamente (bradicardia sinusale) Batta troppo rapidamente (tachicardia sinusale o ventricolare, depolarizzazione prematura atriale o ventricolare, flutter atriale) Risponda ad impulsi originati da siti diversi del nodo SA Risponda a impulsi che viaggiano lungo vie accessorie che causano depolarizzazioni devianti (rientro A-V)
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ALTERAZIONI DEL METABOLISMO: IPERCOLESTEROLEMIA
Il colesterolo è uno steroide, cioè una molecola lipidica costituita da quattro anelli policicloalifatici (condensati tra loro in formazione trans) e una coda alifatica, oltre ad eventuali gruppi funzionali. Il colesterolo è un ingrediente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule animali ed è in grado di regolare lo scambio di sostanze messaggere tramite la membrana cellulare. Crescita e divisione cellulare non sono possibili senza colesterolo. Il colesterolo è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo ecc. Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzione di bile, una sostanza secreta nel duodeno che serve a emulsionare i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall'intestino tenue.
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Il colesterolo non si scioglie nell’acqua e nel sangue, quindi, per essere trasportato nel sangue ha bisogno di particolari proteine, le lipoproteine. Le lipoproteine a bassa densità (LDL) trasportano il colesterolo dal fegato, dove viene prodotto, verso la periferia dell’organismo e quindi anche a livello delle arterie dove si accumulano formando le placche aterosclerotiche, depositi ricchi di colesterolo sulle pareti dei vasi sanguigni che possono causare una occlusione delle arterie coronarie e altri problemi cardiovascolari. Le lipoproteine ad alta densità (HDL) riportano il colesterolo dalla periferia verso il fegato dove viene eliminato attraverso le vie biliari. Le HDL permettono così di eliminare il colesterolo dal sangue, per questo motivo si parla di colesterolo “buono”: il valore di HDL deve essere più alto possibile. Le LDL o colesterolo “cattivo” viceversa deve essere più basso possibile.
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PAZIENTI CON ALTRI FATTORI DI RISCHIO
Colesterolemia → concentrazione nel sangue di colesterolo ↓ L’eccesso viene detto ipercolesterolemia ed è da considerare uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari IN GENERALE PAZIENTI CON ALTRI FATTORI DI RISCHIO COLESTEROLO TOTALE < 190 mg/dl < 175 mg/dl LDL < 115 mg/dl < 100 mg/dl HDL Uomini > 40 mg/dl Donne > 46 mg/dl TRIGLICERIDI < 150 mg/dl
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Farmaci più utilizzati nelle patologie cardiovascolari:
Betabloccanti ACE inibitori Antagonisti dei recettori dell’angiotensina-2 Calcioantagonisti Diuretici Nitrati Farmaci inotropi Antiaritmici Antidislipidemici (o ipolipemizzanti)
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BETABLOCCANTI Inibiscono i recettori β del sistema adrenergico presenti nel cuore, nei vasi periferici, nei bronchi, nel pancreas e nel fegato. Il recettore β è una proteina posta sul versante esterno della membrana di ciascuna cellula miocardica. In presenza di agonisti, come l’adrenalina, trasmette determinati segnali all’interno della cellula determinando: aumento della frequenza cardiaca, della forza e della velocità di contrazione e un aumento della velocità di conduzione dello stimolo elettrico cardiaco. Il farmaco betabloccante (antagonista dei recettori β) occupa e blocca il recettore provocando una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, specialmente durante l’esercizio fisico e di conseguenza la richiesta di ossigeno durante lo sforzo viene ridotta.
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Recettori adrenergici:
Sono classificati in α e β adrenergici I recettori α sono distinti in numerosi sottotipi: α 1 (1A, 1B, 1C, 1D) - Gq α 2 (2A, 2B) – Gi I recettori β sono distinti in numerosi sottotipi: β 1 - Gs β 2 – Gs β 3 - Gs
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I β bloccanti sono impiegati in diverse patologie:
ANGINA: riducono il lavoro del cuore, riducono la richiesta di ossigeno. IPERTENSIONE: abbassano la pressione sanguigna riducendo la gittata cardiaca. Riducono l’influenza del SNC (simpatico) e inibiscono la liberazione di renina dal rene. SCOMPENSO CARDIACO: bloccano l’attività simpaticomimetica. INFARTO DEL MIOCARDIO: riducono i tassi di recidiva nell’infarto del miocardio. ARITMIE: agiscono come antiaritmici attenuando gli effetti del sistema simpatico su automaticità e capacità di conduzione del cuore. ALTRI USI: utilizzati per alleviare alcuni sintomi d’ansia, nella profilassi dell’emicrania e nel glaucoma.
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Betabloccanti più usati in clinica:
PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE FORMULAZIONE ATENOLOLO ATENOL TENORMIN COMPRESSE BISOPROLOLO CARDICOR SEQUACOR CARVEDILOLO CARAVEL CARVIPRESS DILATREND DILOCAR METOPROLOLO LOPRESOR SELOKEN PINDOLOLO VISKEN PROPRANOLOLO INDERAL
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Effetti collaterali: Le principali reazioni avverse riguardano l’apparato respiratorio, infatti la loro azione sui bronchi, determina un peggioramento del broncospasmo negli asmatici. Tutti i betabloccanti rallentano il cuore e possono indurre una depressione miocardica, pertanto non dovrebbero essere somministrati a soggetti con scompenso cardiaco instabile. Effetti a carico del SNC come depressione, sensazione di stanchezza, insonnia, allucinazioni, ipotensione. NOTA: I betabloccanti non danno dipendenza, essi tendono a essere preferiti rispetto alle benzodiazepine e all’alcool per combattere l’ansia. Riducono la tachicardia emotiva prima delle gare, il tremore agli arti e le manifestazioni spiacevoli dell’ansia come la sudorazione alle mani.
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ACE INIBITORI Il meccanismo principale consiste nel bloccare l’enzima ACE, che converte l’angiotensina 1 in angiotensina 2; questi farmaci riducono anche la velocità di inattivazione della bradichinina. La renina, l’angiotensina e l’aldosterone sono ormoni deputati al controllo pressorio. L’angiotensina 2 determina: vasocostrizione, ritenzione di sodio e acqua (azione sull’aldosterone) e crescita vasale. Se con questi farmaci inibiamo la conversione dell’angiotensina 1 nell’angiotensina 2, si avrà: meno vasocostrizione, meno ritenzione salina, meno crescita vasale e di conseguenza una diminuzione della pressione arteriosa.
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ACE inibitori più usati in clinica: - Scompenso Cardiaco
- Ipertensione - Infarto nel Miocardio - Insufficienza renale cronica NOTA: Il trattamento concomitante con FANS aumenta il rischio di danno renale, i diuretici risparmiatori di potassio aumentano il rischio di ipercaliemia. Altri effetti avversi sono: ipotensione, tosse secca persistente, angioedema, eruzioni cutanee, pancreatite, epatotossicità, febbre, affaticamento, mialgia. PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE FORMULAZIONE CAPTOPRIL ACEPRESS CAPOTEN TENPRIL COMPRESSE CILAZAPRIL INIBACE INITISS ENALAPRIL CONVERTEN NAPRILENE SILVERIT LISINOPRIL ALAPRIL PRINIVIL ZESTRIL RAMIPRIL QUARK TRIATEC UNIPRIL
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ANTAGONISTI DEI RECETTORI DELL’ANGIOTENSINA 2 (SARTANI)
Hanno proprietà simili a quelle degli ACE inibitori, ma a loro differenza, non inibiscono il catabolismo della bradichinina e di altre chinine, pertanto non causano la tosse secca persistente che spesso complica la terapia con gli ACE. Gli antagonisti dell’angiotensina 2 possono essere impiegati in alternativa agli ACE inibitori nel trattamento dello scompenso cardiaco, dell’ipertensione e nella nefropatia diabetica.
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CALCIOANTAGONISTI (BLOCCANTI DEI CANALI DEL CALCIO)
La concentrazione intracellulare del calcio gioca un ruolo importante nel mantenere il tono del muscolo liscio dei vasi e nella contrazione del miocardio. Il calcio entra nelle cellule muscolari attraverso speciali canali del calcio sensibili alla differenza di potenziale. Questo ingresso innesca la liberazione del calcio dal reticolo sarcoplasmatico e dai mitocondri e ciò fa ulteriormente aumentare il livello di calcio nel citosol. I calcioantagonisti bloccano il movimento verso l’interno del calcio, legandosi con i canali del calcio del muscolo cardiaco e della muscolatura liscia dei vasi coronarici e periferici, in tal modo la muscolatura liscia vasale si rilassa, con dilatazione soprattutto delle arteriole.
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Meccanismo d’azione dei calcioantagonisti
DIIDROPIRIDINE. Appartengono a questa classe: nifedipina, amlodipina, felodipina, isradipina, nicardipina e la nisoldipina; tutte le diidropiridine hanno un’affinità molto più elevata per i canali del calcio vascolari che per i canali del calcio cardiaci. Sono perciò utilizzati nel trattamento dell’ipertensione. FENILALCHILAMINE. Il verapamil è l’unico membro di questa classe, è il meno selettivo di tutti i calcioantagonisti e ha effetti significativi sia sulle cellule cardiache sia sulle cellule muscolari lisce vasali; è usato per il trattamento dell’angina, dell’ipertensione e delle aritmie (tachiaritmie sopraventricolari). BENZOTIAZEPINE. Il diltiazem ha effetti cardiovascolari simili a quelli del verapamil è efficace nella maggior parte delle forme di angina e la formulazione a lunga durata d’azione è usata anche nell’ipertensione. Ha un effetto inotropo negativo minore del verapamil.
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Calcioantagonisti più usati in clinica:
PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE FORMULAZIONE NIFEDIPINA ADALAT CORAL EUXAT NIFESAL COMPRESSE VERAPAMIL CARDINORM ISOPTIN COMPRESSE, FIALE DILTIAZEM ALTIAZEM ANGIZEM DIACARDIN DILADEL COMPRESSE, FLACONI, SOLUZIONI INIETTABILE Gli effetti collaterali dei calcio antagonisti sono rappresentati da stipsi nel 10% dei pazienti, edemi periferici, senso di affaticamento causato dalla diminuzione della pressione sanguigna, vertigini, cefalea.
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DIURETICI I diuretici sono dei farmaci che aumentano l’escrezione di acqua tramite l’urina modificando la quantità di sodio riassorbito. Sono utili nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, nello scompenso congestizio, nell’insufficienza renale acuta, nel diabete insipido, nel glaucoma. DIURETICI TIAZIDICI. Sono diuretici moderatamente potenti, che inibiscono il riassorbimento di sodio nella parte iniziale del tubulo contorto distale. Per la loro maneggevolezza e assenza di interazioni importanti con altri farmaci, sono i più usati nel trattamento dell’ipertensione; possono essere utilizzati anche nello scompenso cardiaco congestizio e in edemi di varia origine. DIURETICI DELL’ANSA. Sono diuretici molto potenti che bloccano il trasportatore Na+/K+/2Cl- nel tratto ascendente dell’ansa di Henle, dove avviene il riassorbimento maggiore di sodio. Il più utilizzato in clinica è la Furosamide (Lasix).
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DIURETICI RISPARMIATORI DI POTASSIO
DIURETICI RISPARMIATORI DI POTASSIO. Sono diuretici a debole intensità d’azione, Sono gli inibitori del canale sodio e gli antagonisti dei recettori per l’aldosterone. I primi agiscono sul tubulo distale a sul dotto collettore, inibendo il canale al Na+ che si trova sulla parte luminale della membrana; i secondi sono antagonisti competitivi del recettore per gli ormoni mineralcorticoidi, che favoriscono il riassorbimento di Na+ ed escrezioni di K+ nel tubulo contorto distale e nel dotto collettore. DIURETICI OSMOTICI. Sono diuretici a debole intensità d’azione. L’effetto osmotico è esercitato in primo luogo nel sangue, dove queste sostanze richiamano acqua dal compartimento intracellulare aumentando il volume extracellulare. L’effetto diuretico si ha lungo tutto il nefrone ma da dati sperimentali sembra però che l’ansa di Henle sia la zona maggiormente interessata. Questi diuretici sono usati di rado nello scompenso cardiaco o nell’edema polmonare, in quanto possono espandere in acuto il volume circolante.
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NITRATI I nitrati riducono la vasocostrizione o lo spasmo coronarico e fanno aumentare la perfusione del miocardio rilassando le arterie coronariche, riducendo in tal modo il fabbisogno di ossigeno del cuore. Sono efficaci per alleviare i sintomi anginosi. Per una rapida risoluzione di un attacco di angina in corso provocato dallo sforzo o da uno stress emotivo, il farmaco di scelta è la nitroglicerina sublinguale. La nitroglicerina ha due effetti principali: - causa una dilatazione delle grandi vene, fa diminuire il precarico (ritorno venoso al cuore), riducendo il lavoro del cuore; - dilata la circolazione coronarica, assicurando un aumento della quantità di sangue che raggiunge il muscolo cardiaco; - causa una diminuzione del fabbisogno di ossigeno del miocardio dovuta alla diminuzione del lavoro del cuore. PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE FORMULAZIONE NITROGLICERINA DERMATRANS KERITRINA MINITRAN NITRODERM TRINIPLAS CEROTTI TRANSDERMICI ISOSORBIDE DINITRATO CARVASIN NITROSORBIDE COMPRESSE, FIALE ISOSORBIDE MONONITRATO LEICESTER MONOKET COMPRESSE
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ad attenuare la crisi stessa.
NOTA: I due nitrati attualmente disponibili per impiego sublinguale sono la nitroglicerina (Trinitrina) e l'isosorbide dinitrato (Carvasin). La Nitroglicerina può compromettere le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi, soprattutto se assunta insieme ad alcolici o ad altri medicinali. Il mix di alcol e medicinali può rendere la nitroglicerina fatalmente tossica. Il trattamento può causare anche pericolosi capogiri quando ci si alza da seduti o sdraiati, soprattutto al risveglio, quando fa caldo, quando si fa attività fisica, in caso di febbre e se si assumono alcolici. Gli effetti compaiono dopo 1-3 minuti dalla somministrazione. L'angina da sforzo si risolve generalmente entro 1 minuto dalla interruzione dell'attività fisica; i nitrati risultano molto utili quando vengono assunti prima di un esercizio capace di indurre la comparsa di dolore. L'angina causata da altre condizioni stressanti, come una emozione o l'esposizione al freddo, è spesso più persistente e l'assunzione di un nitrato dopo l'inizio della crisi dolorosa può servire ad interrompere o ad attenuare la crisi stessa.
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GLI EFFETTI dell’ ATTIVITA’ FISICA sulla SALUTE:
è un fattore determinante per la salute dell’uomo infatti è in grado di diminuire il rischio di mortalità per qualsiasi malattia. Nonostante questo ben il 38,4% della popolazione non pratica né sport né attività fisica. L’ESERCIZIO FISICO utile per la prevenzione e la cura di molte malattie, deve avere alcune caratteristiche: aerobico; frequenza di allenamento; durata. GLI EFFETTI dell’ ATTIVITA’ FISICA sulla SALUTE: protezione dalle malattie cardiovascolari; riduzione del colesterolo LDL e dei trigliceridi; prevenzione dell’obesità; prevenzione del diabete e di altre metaboliche; protezione dalle malattie dell’invecchiamento; prevenzione dei tumori del colon e della mammella.
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IL CUORE D’ATLETA È un cuore di dimensioni maggiori rispetto al
normale ma è ben diverso da quello ingrandito di un paziente cardiopatico. Il cuore degli atleti praticanti discipline di resistenza è più grande perché aumenta il volume delle camere ventricolari; al contrario, il cuore degli atleti praticanti attività di forza, è più grande per un aumento dello spessore delle pareti, soprattutto di quelle ventricolari. Altri adattamenti che si verificano nel cuore di uno sportivo sono: Miglioramento dell’efficienza metabolica (diminuisce il consumo di ossigeno a parità di carico) - Miglioramento efficienza meccanica (si contrae meglio il cuore) - Diminuzione delle probabilità di andare incontro ad alterazioni del ritmo cardiaco.
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Atenololo (Tenormin), Propranololo (Inderal). FREQUENZA CARDIACA:
I BETABLOCCANTI Atenololo (Tenormin), Propranololo (Inderal). FREQUENZA CARDIACA: ↓ sia a riposo che durante l’esercizio fisico; PRESSIONE ARTERIOSA: ↓ R e E; CAPACITA’ DI ESERCIZIO: ↑ nei pazienti con angina, ↓ o ↔ nei pazienti senza angina.
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ACE INIBITORI: Enalapril, Captopril SARTANI: Losartan, Olmesartan
FREQUENZA CARDIACA: ↔ R e E; PRESSIONE ARTERIOSA: ↓ R e E; CAPACITA’ DI ESERCIZIO: ↔ ; ↑ nei pazienti con insufficienza cardiaca
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FREQUENZA CARDIACA: ↑ o ↔ R e E, PRESSIONE ARTERIOSA: ↓ R e E;
CALCIOANTAGONISTI Le DIIDROPIRIDINE FREQUENZA CARDIACA: ↑ o ↔ R e E, PRESSIONE ARTERIOSA: ↓ R e E; Le NON DIIDROPIRIDINE FREQUENZA CARDIACA: ↓ R e E, CAPACITA’ DI ESERCIZIO: ↑ nei pazienti con angina, ↔ nei pazienti senza angina.
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FREQUENZA CARDIACA: ↔ R e E; PRESSIONE ARTERIOSA: R e E;
DIURETICI tiazidici (xipamide,indapamide); diuretici dell’ansa (furosemide); risparmiatori di potassio (spironolattone); osmotici (mannitolo). FREQUENZA CARDIACA: ↔ R e E; PRESSIONE ARTERIOSA: R e E; CAPACITÀ DI ESERCIZIO: ↔ ; ↑ nei pazienti con insufficienza cardiaca
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Ferrara prima città della prevenzione, la ricetta per fermare le malattie cardiovascolari
Progetto 2016: 12mila cittadini si sono sottoposti alla 'carta del rischio': tutti si sentivano in salute, ma per uno su tre si sono resi necessari controlli e visite. Roberto Ferrari, direttore di Cardiologia dell’Università di Ferrara, ricorda che “ormai è dimostrato che gli individui che hanno geneticamente valori bassi di pressioni arteriosa e colosterolo basso non sviluppano malattie cardiovascolari. Se riuscissimo ad abbassare la pressione di 10 mm di mercurio e il colesterolo di 1 mmol (millimoli per litro) potremmo evitare il 90% delle patologie a carico del cuore. Ma tutto questo va fatto in giovane età, perché queste malattie hanno una lunga incubazione: da qui l’importanza di un progetto che punta principalmente sulla prevenzione”. "La prevenzione – sottolinea il Rettore dell’ateneo ferrarese, Giorgio Zauli – sarà la griffe della nostra Università per i prossimi dieci anni. E non riguarderà solo la facoltà di Medicina: prevenzione la faranno anche Chimica con i suoi studi sui sensori ambientali e sulle plastiche, Fisica con quelli sulle fibre destinate allo sviluppo delle energie pulite e Architettura nel campo della progettazione urbanistica".
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CONCLUSIONI La maggior parte dei farmaci ad azione cardiovascolare insieme ad una corretta e adeguata Attività Fisica, sono in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti e lo stato di benessere generale.
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