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CONOSCERE LE BOMBOLE E I PERICOLI DEI GAS

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Presentazione sul tema: "CONOSCERE LE BOMBOLE E I PERICOLI DEI GAS"— Transcript della presentazione:

1 CONOSCERE LE BOMBOLE E I PERICOLI DEI GAS
DARE ….E NON SOLO DIRE ...SICUREZZA 1 1

2 Cosa è una bombola di gas
imballaggio utilizzato per immagazzinare e trasportare gas sotto pressione (fino a 200, 300 bar in acciaio speciale senza saldature, a corpo cilindrico a basi semisferiche, munita di ogiva identificativa del gas contenuto sulla parte superiore e di una valvola che consente l’erogazione del gas. La valvola, che è la parte più debole della bombola, deve essere protetta da un cappellotto avvitato ad un collare filettato (anche a tulipano). La forma, la dimensione e la fabbricazione della bombola varia a seconda dell'impiego a cui è destinata. 2

3 Classificazione e applicazioni
Classificazione gas: - compressi: idrogeno /ossigeno - liquefatti GPL - disciolti acetilene in acetone gas liquefatti /gas criogenici (es. ossigeno liquido) In contenitori “Dewar”diversi dalle bombole. Passaggio allo stato liquido: portandoli a temperature molto basse. cambio di stato :1 litro di azoto liquido, in condizioni standard, si espande in circa 700 litri di gas, con conseguente riduzione della quantità di ossigeno in ambiente: azoto (-195,82 °C), ossigeno (-182,97 °C), elio (−272,22 °C, prossima allo verifiche periodiche e collaudi dei contenitori ( bombole), variano a seconda delle loro applicazioni: - gas liquefatti per autotrazione, usi domestici o industriali, - gas compressi ad uso industriale, - aria compressa, - miscele di gas respirabili per autorespiratori DPI, - gas compressi ad uso medicale, - gas CO2 per estintori (estintori a polvere gas propellente) 3

4 Gas compressi DLgs 24 aprile 2006, n. 219.
bombole: pressione di  bar costruttivamente molto robuste. sulla valvola della bombola un riduttore di pressione adatto al prodotto. filettatura della valvola diversa a seconda della tipologia del gas contenuto per evitare innesti accidentali con dispositivi incompatibili. ogiva colorata secondo un codice colore previsto dalla norma tecnica UNI EN 1089-3 La codifica dei colori secondo il Decreto è individuato con la lettera maiuscola "N" riportata in due posizioni diametralmente opposte sull'ogiva mentre il colore del resto del corpo della bombola non è vincolato ma non deve indurre a errori o fraintendimenti. colorazione dell'ogiva : identifica contenuto etichetta : proprietà di pericolo: Asfissiante, Comburente, Infiammabile, Tossico Ai gas medicinali, in quanto farmaci, si applica il DLgs 24 aprile 2006, n. 219. 4

5 Gas più comuni 5

6 Etichetta E' importante che l'utilizzatore non cancelli o renda illeggibile le scritte, che non asporti le etichette, le decalcomanie, i cartellini applicati dal fornitore sui recipienti per consentire l'identificazione del gas contenuto nella bombola. 6

7 in evidenza Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219 "
Art. 1. Definizioni : oo) gas medicinale: ogni medicinale costituito da una o più sostanze attive gassose miscelate o meno ad eccipienti gassosi; devono quindi rispondere ai requisiti di questa norma i medicinali in forma gassosa quali l’ OSSIGENO, l’ AZOTO PROTOSSIDO l’ ELIO l’ ANIDRIDE CARBONICA l’ AZOTO MEDICINALE l’ ARIA MEDICINALE il MONOSSIDO D’AZOTO l’ ARIA MEDICINALE SINTETICA le MISCELE DI GAS in evidenza • la messa in opera di un sistema di farmacovigilanza appropriato • la responsabilità attribuita alla farmacia interna delle strutture ospedaliere sui gas medicinali • l’introduzione di foglietti illustrativi • l’aggiunta di informazioni sull’etichetta e cioè:  nome commerciale del gas medicinale,  data di scadenza,  n° AIC (n. di Autorizzazione all’Immissione in Commercio) Ai sensi del DLgs n.219/2006, nessun medicinale può essere immesso in commercio sul territorio nazionale senza aver ottenuto l’autorizzazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) o un’autorizzazione comunitaria a norma del regolamento (CE )n.726/2004. Il titolare dell’AIC è responsabile della commercializzazione del medicinale. 7

8 Corpo bombola gas medicinali Il corpo delle bombole contenenti gas medicinali deve essere di colore bianco (in precedenza, il colore identificativo era il verde). Non è pertanto possibile impiegare la colorazione bianca per il corpo bombola di altri gas. 8

9 Ossigeno comburente più presente in natura.
Comburente: una sostanza che agisce come agente ossidante di un combustibile in una reazione di combustione. In presenza di una fonte di innesco e di combustibile si provoca una combustione e la sua propagazione. Senza ossigeno, la combustione non ha luogo. Simbolo UE di identificazione di pericolo di una sostanza comburente il DM 18 Settembre 2002 “regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private” prevede la sola presenza di impianti fissi di distribuzione dei gas medicinali (per ragioni di sicurezza), e al punto 17 com.3 dell’allegato, recita: “Su specifica autorizzazione dell’autorità sanitaria competente, è consentito che la distribuzione dei gas medicali avvenga mediante singole bombole, munite di idoneo sistema di riduzione della pressione, sotto l’osservanza delle seguenti prescrizioni: 9

10 Prescrizioni DM 18 Settembre 2002
a) le procedure di utilizzo di gas in bombole all’interno dei reparti e dei servizi devono formare oggetto di specifica trattazione nel Documento di Valutazione dei Rischi Aziendale. Inoltre, il montaggio e lo smontaggio dei riduttori deve essere affidato a personale specializzato e formato ed è vietato il caricamento delle bombole mediante travaso ; b) il riduttore e il flussimetro devono essere protetti dalle azioni meccaniche. All’interno dei reparti le bombole devono essere adeguatamente posizionate al fine di evitare cadute accidentali; c) è vietato depositare, anche in via temporanea, le bombole lungo qualsiasi via di esodo; d) è vietato l’utilizzo di gas in bombole in locali con presenza di visitatori non autorizzati all’assistenza. L’uso di bombole di gas medicinali nelle strutture sanitarie è stato successivamente previsto e regolamentato dalla Circolare 9 giugno 2005 del Ministero dell’Interno nei casi di necessità terapeutiche e più precisamente : 10

11 L’uso di bombole in AUSL è quindi consentito
per trasferimenti di degenti critici ; in assenza di impianto fisso di distribuzione gas; per affrontare possibili casi di emergenza in quelle strutture sanitarie ove il responsabile sanitario ha ritenuto indispensabile (ed autorizzato) la presenza di ossigeno in bombole; in apparecchiature/dispositivi medici che prevedano l’alimentazione autonoma di gas medicali mediante bombole a pressione; ad integrazione dell’impianto fisso di distribuzione gas medicali in caso di carenze distributive e mediante rampe di bombole (situazione ammissibile solo in presenza di programma di adeguamento). 11

12 Criteri da seguire per l’uso di bombole in USL
numero e la capacità delle bombole deve essere il minimo indispensabile rispetto alle necessità; il deposito delle bombole all’esterno del reparto/edificio; all’interno solo le bombole da tenere a disposizione per le urgenze (normalmente montate sul carrello delle emergenze) o quando non sia possibile approntare un deposito esterno; Bombole di ossigeno per le emergenze devono essere montate sul carrello delle emergenze o, comunque, fissate per non cadere; in nessun caso le bombole devono essere tenute lungo i corridoi e le vie di esodo. Il locale dove sono detenute non deve essere utilizzato contemporaneamente come deposito di materiale combustibile (lenzuola ecc.) e non vi devono essere conservati liquidi o gas infiammabili; è necessario razionalizzare la distribuzione e la allocazione delle bombole per le emergenze, 12

13 Criteri per la detenzione di bombole in ambiente interno
Il numero e la capacità delle bombole deve essere rapportato al volume del locale ove verrà detenuta non è consentito stoccare bombole di volume superiore a 7 litri. Criteri per la detenzione di bombole in depositi esterni Al fine di garantire un livello di sicurezza adeguato, i luoghi in cui depositare bombole di ossigeno (sia vuote che piene) diverse da quelle in uso per le emergenze devono essere provvisti di armadi di materiale metallico o comunque di classe di reazione al fuoco 0 (zero) dotati di griglie o rete sia in alto che in basso per consentire l’aerazione e consentire la separazione delle bombole per tipologia di contenuto (vuoto/pieno) Gli armadi devono essere ubicati in posizione non esposta al sole e non lungo le vie di esodo, con ciò escludendo anche i ballatoi delle scale esterne di emergenza. 13

14 Altre indicazioni comportamentali
Le bombole devono essere fissate a parete con catenelle in modo da impedirne la caduta, e quelle vuote devono essere tenute separate da quelle piene (pareti opposte, ambienti diversi). Le bombole, sia vuote sia piene, quando non di tipo “compact”, non devono essere stoccate, con il riduttore di pressione montato. È vietato tenere le bombole in locali adibiti a deposito o dove siano presenti liquidi o gas infiammabili, Il locale adibito a deposito deve essere accessibile solamente al personale autorizzato, e deve essere dotato di aperture per l’aerazione naturale di superficie non inferiore a 1/40 della superficie in pianta; Segnaletica di sicurezza Fuori dal locale adibito a deposito di bombole di ossigeno, deve essere affisso il cartello di avvertimento di pericolo di presenza di comburenti con pittogramma riportato qui a fianco, un cartello di divieto di depositare altri contenitori di gas e liquidi infiammabili ne medesimo nel locale, prescrivendo l’obbligo di mantenere le finestre del locale sempre aperte . 14

15 STROLLER (unità mobile di ossigeno)
Altre bombole di ossigeno in uso Le bombole in uso presso le camere di degenza, o collegate ad un’attrezzatura medicale, devono comunque essere fissate saldamente in modo da non cadere essere tenute in un locale dotato almeno di una finestra apribile è vietata l’erogazione dell’ossigeno tramite bombole in locali dove siano presenti visitatori non autorizzati all’assistenza. STROLLER (unità mobile di ossigeno) STROLLER: DM trasportabile a tracolla e contenente una bombola della capacità di 1 litro di ossigeno liquido ad una pressione di 1,7 bar. caricato mediante travaso da un serbatoio criogenico di maggiore capacità . Il suo utilizzo nella struttura di cura è consentito ma la sua ricarica deve essere effettuata all’esterno della struttura o locali dedicati e da personale formato. Sul suo corretto utilizzo nella struttura sanitaria, il paziente deve essere istruito dal personale di reparto per il rispetto delle procedure di gestione delle bombole di ossigeno. 15

16 Bombole utilizzate in USL
In AUSL sono comunemente presenti diverse tipologie di bombole: di ossigeno per uso medicale di anidride carbonica per uso medicale di miscele di gas per apparecchi di spirometria, ecc di ossigeno e di acetilene per uso tecnico (officine, cantieri). Dove le troviamo in USL All’interno dell’USL le bombole sono allocate nelle Officine, nei Depositi di Stoccaggio dedicati, ma anche presso i reparti per i trasporti, nelle Sale Operatorie, nei Reparti di Terapia Intensiva, in alcuni Ambulatori Medici e nelle Ambulanze. Manipolazione di bombole in AUSL Tutti coloro che effettuano manovre che comportano l’uso di gas in bombole o che svolgono attività quali la movimentazione, lo stoccaggio, il deposito e l’erogazione di gas, devono osservare criteri di sicurezza durante la “manipolazione” delle bombole, in particolare : durante il loro trasporto durante il montaggio e lo smontaggio del riduttore di pressione durante l’utilizzo. 16

17 Rischi associati alla manipolazione delle bombole
1. rischi FISICI-MECCANICI determinati da possibile: - urto o caduta della bombola, con eventuale rottura di parti deboli quali valvola centrale o raccordo dello stadio di riduzione; - cedimento delle parti strutturali della bombola a causa di una eventuale: esposizione a temperature troppo elevate (determinate ad esempio da un incendio), o troppo basse (per investimento da liquidi criogenici che possono rendere fragile la lega metallica strutturale); riduzione dello spessore della bombola per corrosione chimica (es. ruggine) o abrasione meccanica. I collaudi a cui le bombole vengono periodicamente sottoposte, rendono comunque remota questa evenienza. rischi CHIMICI determinati dalle caratteristiche di pericolosità per la salute del gas medesimo (tossico come l’ossido di etilene o asfissiante come l’elio). rischio INFORTUNISTICO/INCENDIO determinato dalla eventuale perdita di gas dalla bombola se questo presenta caratteristiche di infiammabilità, combustibilità (gpl o metano) o comburenza (ossigeno). Il Decreto 18 settembre 2002 , vieta di impiegare e introdurre bombole di gas combustibile (GPL, metano) all’interno delle strutture sanitarie. 17

18 Trasporto bombole tutte le bombole devono essere provviste dell’apposito cappellotto (che può essere a vite o a tulipano) di protezione delle valvole (e degli eventuali stadi di riduzione), che deve rimanere sempre avvitato tranne quando il recipiente è in uso, o di un’altra idonea protezione, ad esempio maniglione, cappellotto fisso; le bombole devono essere maneggiate con cautela evitando gli urti violenti tra di loro e contro altre superfici, cadute od altre sollecitazioni meccaniche che possano comprometterne l'integrità e la resistenza; le bombole non devono essere sollevate tramite il cappellotto, né trascinate, né fatte rotolare o scivolare sul pavimento; per sollevare la singola bombola non devono essere utilizzati elevatori magnetici né imbragature o catene; le bombole NON devono essere manipolate con i guanti unti d’olio o di grasso o con le mani trattate con crema; questa norma è particolarmente importante quando si movimentano recipienti di gas ossidanti. Cappellotto a vite Cappellotto a tulipano 18

19 Stoccaggio e deposito bombole
tutte le bombole contenenti gas non devono essere esposte all’azione diretta dei raggi del sole, né tenuti vicino a sorgenti di calore o comunque in ambienti in cui la temperatura possa raggiungere i 50°C; le bombole non devono essere esposte ad un’umidità eccessiva, né ad agenti chimici corrosivi. La ruggine danneggia il mantello del recipiente e provoca il bloccaggio del cappellotto; - i recipienti devono essere protetti da ogni oggetto che possa provocare tagli od altre abrasioni sulla superficie del metallo. Si fa divieto di lasciare i recipienti vicino a montacarichi sotto passerelle, o in luoghi dove oggetti pesanti in movimento possano urtarli e provocarne la caduta; i locali di deposito devono essere asciutti, freschi, ben ventilati e privi di sorgente di calore, quali tubazioni di vapore, radiatori, ecc.. 19

20 Stoccaggio e deposito bombole
è vietato immagazzinare in uno stesso locale bombole contenenti gas tra loro incompatibili, ad esempio gas infiammabili con gas comburenti; è necessario inoltre non immagazzinare e in locali ove si trovino materiali combustibili o sostanze infiammabili; nei locali di deposito devono essere tenuti separati i recipienti pieni da quelli vuoti; nei locali di deposito i recipienti devono essere tenuti in posizione verticale ed assicurati alle pareti con catenelle od altro mezzo idoneo per evitarne il ribaltamento; 20

21 Riduttori di pressione
Regolatore di pressione per il montaggio diretto su bombole E’ composto da: Singolo manometro per il monitoraggio del contenuto della bombola. Selettore a scatti, che garantisce la regolazione della portata Portata regolabile: 0-15 l/m Pressione di ingresso: 200 bar Il montaggio e lo smontaggio dei riduttori deve essere affidato esclusivamente a personale specializzato e formato; 21

22 Flussimetri Indicatori istantanei di portata adatti per l’impiego con gas medicali. Pressione di esercizio: 4 bar Scala: l/min Flussimetro a colonna a scala continua, regolazione più precisa ma è più delicato Flussimetro a scatto Regolazione a scatti ma maggiore maneggevolezza 22

23 Riepilogo regole comportamentali per la corretta manipolazione delle bombole
Non esporre la bombola a fonti di calore, ai raggi diretti del sole o comunque a temperature superiore ai 50°C, in quanto la pressione interna del gas è direttamente proporzionale alla temperatura. Non mettere la bombola a contatto con sostanze corrosive e con l’eccessiva umidità per non compromettere l'integrità del materiale con cui è costruita. Non provocare cadute o urti violenti alla bombola, alle valvole o ai riduttori. Ancorare le bombole sugli appositi carrelli e/o cestelli durante il loro trasporto e fissarle a muro o ai carrelli una volta a destinazione. Stoccare le bombole in ambienti/depositi idonei (riparati ed aerati). Stoccare le bombole separandole per tipologia di gas (separare i gas infiammabili dai gas comburenti, le bombole piene dalle bombole vuote). Gli operatori che manipolano bombole devono aver svolto la formazione sulla destinazione di impiego, le modalità d’uso e le avvertenze nonché sullo smontaggio/montaggio dei riduttori di pressione Trasportare le bombole unicamente dopo averle poste in sicurezza 23


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