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PubblicatoFlavien Duquette Modificato 6 anni fa
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LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO Classe 4EL anno scolastico 2017/2018
Andrea Mantegna Gruppo di lavoro: Doko Bianka Saccenti Sofia Santini Leonardo Torri Matilde Vitarini Bianca prof. Claudio Puccetti
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ANDREA MANTEGNA VITA Andrea Mantegna nacque nel 1430 a Isola di Carturo (oggi ribattezzata Isola Mantegna in suo onore) e morì a Mantova nel Questo artista ha avuto il ruolo di diffondere il linguaggio rinascimentale nell’Italia del Nord. La sua formazione artistica passa dalla bottega padovana del pittore Francesco Squarcione ( ), il quale gli trasmette il gusto per la rievocazione classica. Le sue opere classiche si diffondono ampiamente sia in Italia che in Europa. Il rapporto di Mantegna con l’antichità è colto e maturo, infatti, l’artista frequentava lo Studio padovano, una sorta di università. Dopo numerosi inviti da parte di Ludovico Gonzaga, marchese di Mantova, Mantegna arriva nel 1460 alla corte della famiglia nobile. Qui lavora come pittore di corte e vi rimane fino alla morte. Durante la sua vita, l’artista conosce le opere di numerosi pittori e scultori italiani del primo Quattrocento: Andrea del Castagno, Paolo Uccello, Filippo Lippi, Donatello e Piero della Francesca.
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STILE Lo stile di Mantegna si basa su una sintesi tra l’osservazione della natura e i suoi studi classici. Nel periodo giovanile, l’artista sceglie la ricchezza cromatica per mettere in risalto i dettagli naturalistici. Mantegna perciò ricorre ad una linea sottile e a colori accesi. Nel periodo finale della sua vita ha una visione utopistica dell’antichità: le sue opere si concentrano sulla speranza di salvezza religiosa. Mantegna fu uno dei primi artisti che utilizzò le incisioni, attraverso le tecniche della xilografia e della calcografia.
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ORAZIONE NELL’ORTO Tempera su tavola (63x80 cm)
Quest’opera è databile al 1455 circa ed è conservata nella National Gallery di Londra Nel dipinto, realizzato nel periodo giovanile, viene raffigurata la preghiera di Cristo nell’Orto degli Ulivi la notte in cui fu tradito da Giuda. Gesù è inginocchiato su un masso, intento a pregare, mentre i discepoli sono addormentati lungo la riva del fiume.
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PALA DI SAN ZENO Tempera su tavola (con la cornice 480x450, scomparto centrale 125x212, sinistro 135x213, destro 134x213) Realizzato tra il 1457 e il 1459 è custodito sull’altare maggiore della basilica di San Zeno a Verona. Si tratta della prima pala pienamente rinascimentale dipinta in Italia settentrionale.
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PALA DI SAN ZENO Vi è rappresentata la Sacra Conversazione in cui al centro vi è la Madonna con il Bambino in braccio, attorniato da una decina di putti. Negli spazi laterali troviamo 8 santi. La novità introdotta da Mantegna in quest’opera è la prospettiva che rende l’opera tridimensionale.
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PALA DI SAN ZENO particolari
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PALA DI SAN ZENO / PREDELLA
Orazione nell’orto 70x92 cm, Tours, Musée des Beaux-Arts
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PALA DI SAN ZENO / PREDELLA
Crocifissione (67x93 cm, Parigi, Musée du Louvre)
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PALA DI SAN ZENO / PREDELLA
Resurrezione di Cristo 70 x92 cm, Tours, Musée des Beaux-Arts
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MORTE DELLA VERGINE Dipinto tempera e oro su tavola (54x42)
Realizzato intorno al 1462 e conservato oggi al Museo del Prado di Madrid Tratta il tema della morte della Vergine con attorno gli apostoli che celebrano la cerimonia funebre nel castello di San Giorgio
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MORTE DELLA VERGINE / particolare
Sullo sfondo, c'è un paesaggio con un lago, che rappresenta i laghi che si trovano a Mantova; su di loro viene posato un ponte, chiamato di San Giorgio con la Rocca di Sparafucile
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MORTE DELLA VERGINE particolare
L’incompletezza dei pilastri dell’arco che sovrasta il corpo della Vergine ha fatto ipotizzare un’estensione molto più vasta della tavola, tagliata in un momento imprecisato. Alla composizione apparteneva probabilmente il frammento raffigurante Cristo con l’animula della Madonna (Ferrara, Pinacoteca nazionale)
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CAMERA DEGLI SPOSI Ciclo di affreschi realizzato tra il 1465 e il 1474 da Andrea Mantegna. Si trova nel castello di san Giorgio a Mantova. È stato commissionato dal marchese Ludovico III per celebrare la famiglia dei Gonzaga. L’artista studiò una decorazione ad affresco che investisse tutta la superficie paretale, adeguandosi all'architettura dell'ambiente e cercando di sfondare illusionisticamente le pareti attraverso la pittura. Si ha infatti una sorta di sfondamento degli spazi poiché le immagini dipinte sulle pareti della camera la ampliano, facendo si che ogni rappresentazione sembri più realistica. Per rendere possibile questo effetto l'artista ha utilizzato la prospettiva, applicando le sue conoscenze a ciascun affresco di questo ciclo.
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CAMERA DEGLI SPOSI / particolare
All'interno della camera degli sposi l'affresco più famoso è sicuramente l'oculo, una pittura realizzata sulla volta centrale del soffitto della stanza. Mantegna sfrutta la prospettiva per portare alle estreme conseguenze la sua opera: crea infatti una sorta di apertura verso il cielo, resa realistica anche attraverso varie figure che si sporgono dall'alto, come se guardassero all'interno della stanza.
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CAMERA DEGLI SPOSI particolari
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CRISTO MORTO Tempera su tela (68×81 cm)
Realizzato circa tra il 1475 e il 1478 e conservato nella pinacoteca di Brera. Questo dipinto è stato realizzato da Mantegna in età matura. Rappresenta il compianto sul Cristo morto che prevedeva la presenza dei "dolenti" (Maria, l'apostolo Giovanni e Maria Maddalena) attorno al corpo che veniva preparato per la sepoltura.
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