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NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO

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Presentazione sul tema: "NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO"— Transcript della presentazione:

1 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
Neuroni e Sinapsi

2 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
Il tessuto del sistema nervoso centrale è composto principalmente da due tipi cellulari: i neuroni, che sono le unità fondamentali di produzione e scambio di segnali, e le cellule di supporto, le cosiddette cellule gliali, che complessivamente costituiscono la glia, o neuroglia. Il neurone è l'unità funzionale del sistema nervoso.

3 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
NEURONI E SINAPSI

4 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
NEURONI E SINAPSI

5 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
NEURONI E SINAPSI

6 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
NEURONI E SINAPSI

7 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
NEURONI E SINAPSI

8 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
SINAPSI

9 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
Evoluzione del cervello umano

10 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
EVOLUZIONE DEL CERVELLO UMANO

11 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
LOBI DEL CERVELLO UMANO

12 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
LA MEMORIA ED I PROCESSI DI MEMORIZZAZIONE vista tatto Udito Olfatto gusto MAGAZZINO MEMORIA A LUNGO TERMINE MAGAZZINO MEMORIA A BREVE TERMINE (Memoria di Lavoro) MEMORIA SENSORIALE

13 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO

14 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
METODICHE DI SCANSIONE CEREBRALE

15 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
AREE CEREBRALI E FUNZIONI

16 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
Il cervello muta ed evolve grazie agli stimoli e alle esperienze a cui è sottoposto; per questa ragione è possibile parlare di cervello "plastico", da intendersi come una struttura dinamica. La sua parte anteriore è divisa in due emisferi, emisfero destro ed emisfero sinistro, i quali presentano significative differenze funzionali: così come il linguaggio è un aspetto caratterizzante della parte sinistra del cervello, la capacità di percepire in modo globale un quadro, una mappa o un insieme di immagini, cogliendo i rapporti presenti tra gli elementi che li compongono, è una dote tipica dell'emisfero destro. Il ruolo dominante dell'emisfero sinistro nei processi linguistici, sia scritti che orali,  potrebbe erroneamente far pensare che questa zona abbia funzioni più importanti o "elevate" rispetto all'emisfero destro: numerosi studi hanno dimostrato invece come i due emisferi cerebrali presentino differenti specializzazioni, tutte fondamentali nella realizzazione dei processi cognitivi e nella costruzione del pensiero in senso lato.

17 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
Cervello: ingegnere o poeta? A livello generale si può affermare che l'emisfero sinistro del cervello è "l'ingegnere": oltre ad essere specializzato nei i processi linguistici, è maggiormente competente in quelli sequenziali e nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo, come ad esempio la concatenazione logica del pensiero; in altri termini, il cervello ingegnere è maggiormente qualificato nella percezione analitica della realtà. L'emisfero destro, invece, è il "poeta", più specializzato nell'elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell'interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli.

18 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
La dominanza degli emisferi del cervello Un emisfero diventa dominante sull'altro quando svolge processi e funzioni che l'emisfero opposto non è in grado di gestire in modo altrettanto competente. Quando leggiamo, scriviamo o intavoliamo una discussione, la dominanza è riservata all'emisfero sinistro; al contrario quando disegnamo o guardiamo un'immagine, sarà l'emisfero destro ad avere dominanza su quello sinistro. Il cervello non va comunque inteso come scisso in due parti a se stanti: cervello poeta e cervello ingegnere sono strettamente connessi tra loro, caratterizzati da un continuo scambio di informazioni e messi in comunicazione tra loro da un grosso fascio di fibre nervose, il corpo calloso, che permette al cervello di integrare le elaborazioni delle varie aree.

19 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
L'importanza dei due emisferi e della loro interazione è dimostrata dal fatto che una lesione delle aree cerebrali responsabili dei processi linguistici, causa una perdita della capacità di parlare o di comprendere il linguaggio, facendo sì che una persona, pur riconoscendo visivamente un oggetto e sapendolo usare, non sia ad esempio in grado di descriverlo o di attribuirgli un nome. Un deficit o una perdita di funzionalità a carico dell'emisfero destro può impedire al soggetto di riconoscere volti noti così come oggetti conosciuti; la persona in questione potrebbe essere perfettamente in grado di spiegare verbalmente ciò che vede senza sapere minimamente di che cosa si tratti (può descrivere una caffettiera parlando della sua forma, della sua grandezza, del manico, del colore senza però riuscire a risalire alla sua utilità).

20 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
La dominanza varia anche in base allo scopo In pratica, nessuno utilizza sempre e solo funzioni appartenenti all'uno o all'altro emisfero; il cervello umano sfrutta entrambi gli emisferi e le corrispettive specializzazioni, anche se, a seconda delle varie situazioni, vengono predilette modalità analitiche piuttosto che emotive e globali. Inoltre, è importante sottolineare come una stessa funzione mentale possa essere di competenza dell'emisfero sinistro o di quello destro a seconda di ciò che si vuole ottenere: i musicisti percepiscono la musica in due modi differenti: se vogliono lasciarsi trasportare dal suono e verificarne l'armonia "ascolteranno", in modo inconscio, con l'emisfero destro; al contrario, se vogliono analizzare la melodia da un punto di vista tecnico interverrà, in modo automatico, l'emisfero sinistro.

21 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
CERVELLO EMOTIVO

22 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
CERVELLO EMOTIVO

23 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
CERVELLO EMOTIVO

24 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
IPPOCAMPO ED AMIGDALA

25 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
IPOTALAMO L'ipotalamo è una struttura del sistema nervoso centrale situata nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali. Costituisce la parte ventrale del diencefalo e comprende numerosi nuclei che attivano, controllano e integrano i meccanismi autonomici periferici, l'attività endocrina e molte funzioni somatiche quali la termoregolazione, il sonno, il bilancio idro-salino e l'assunzione del cibo. L'ipotalamo controlla molte attività connesse all'omeostasi e controlla anche l'ipofisi.

26 NOZIONI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL CERVELLO UMANO
TALAMO Rappresenta un centro intercalato sulle vie della sensibilità somatica, con funzioni di integrazione e di "arricchimento", grazie alle connessioni col sistema limbico, il quale trasporta contenuti emozionali della percezione sensitiva. Regola la componente motoria grazie ai circuiti pallido-talamo-corticale(sistema extrapiramidale) e cerebello-talamo-corticale (regolazione del tono muscolare). Attiva la corteccia encefalica. Ha una funzione associativa tra aree corticali diverse.

27 Apprendimento e Memoria.
PREMESSA: Non v’è dubbio che la Memoria rappresenti la funzione mentale più importante dell’individuo, cui è legata la costruzione della nostra stessa “Identità”. Basti pensare, per comprendere a pieno la profonda verità di questa affermazione, quanto devastante sia la malattia di Alzheimer, che colpisce integralmente, nelle sue fasi più avanzate, questa importante funzione psichica. L’individuo perde progressivamente con i ricordi la sua stessa “identità” andando incontro ad una progressiva destrutturazione cognitiva ed emotiva. Anche un popolo, una nazione hanno bisogno di mantenere integra la propria memoria storica e collettiva. Solo così si può avere progresso e civiltà.

28 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
vista tatto Udito Olfatto gusto MAGAZZINO MEMORIA A LUNGO TERMINE MAGAZZINO MEMORIA A BREVE TERMINE (Memoria di Lavoro) MEMORIA SENSORIALE

29 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
Gli Psicologi oggi distinguono diversi livelli della memoria. La prima distinzione riguarda i tre stadi della memoria: codifica, immagazzinamento e recupero. La seconda distinzione riguarda invece la diversa capacità di immagazzinare i ricordi per brevi periodi o per lunghi periodi: memoria a breve termine ed a lungo termine. La terza distinzione riguarda invece i diversi tipi di memoria atti ad immagazzinare diversi tipi di informazione (ad es. fatti o abilità).

30 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
Oggi vi è la dimostrazione scientifica che queste diverse funzioni corrispondano in parte a diverse aree cerebrali. Le tecnologie scientifiche che consentono questa valutazione sono la tomografia ad emissione di positroni (PET) e la Risonanza Magnetica Funzionale (fRM), esami questi che consentono di misurare la diversa intensità dell’attività cerebrale nelle diverse aree cerebrali durante le diverse fasi del funzionamento mentale, e quindi anche durante i processi di memorizzazione. La maggior parte di questi studi, ad esempio, indicano che le regioni del cervello più attive durante i meccanismi di codifica sono situate nell’emisfero di sinistra, mentre le regioni più attive durante le funzioni di recupero sono situate nell’emisfero di destra.

31 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
METODOLOGIE DI STUDIO

32 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
vista tatto Udito Olfatto gusto MAGAZZINO MEMORIA A LUNGO TERMINE MAGAZZINO MEMORIA A BREVE TERMINE (Memoria di Lavoro) MEMORIA SENSORIALE

33 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
Secondo la teoria di Atkinson-Shiffrin: 1)-L’informazione proveniente dall’ambiente viene immessa inizialmente nel cosiddetto magazzino sensoriale, che contiene tutte le informazioni ambientali, catturate dagli organi di senso; questo è un deposito temporaneo, cioè l’informazione contenuta nel magazzino sensoriale decade in un periodo di tempo che varia da pochi decimi di secondo (per il magazzino sensoriale visivo) a pochi secondi (per il magazzino sensoriale uditivo). L’informazione contenuta in questo magazzino, cui si decide di prestare attenzione, è trasferita nel successivo compartimento, che è il magazzino della memoria a breve termine.

34 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
2)-Il magazzino a breve termine rappresenta il secondo deposito dell’informazione sensoriale, ove questa, se non accade niente, può decadere in pochi secondi od essere utilizzata per azioni e decisioni immediate, oppure attraverso il processo della ripetizione (reiterazione) e/o della elaborazione ( ad esempio può essere trasformata in una immagine visiva adeguata) viene poi trasferita al terzo deposito, che è rappresentato dal magazzino a lungo termine.

35 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
3)-Il magazzino a lungo termine ha capienza illimitata e le informazioni in esso contenute possono essere di nuovo trasferite al magazzino a breve termine attraverso un processo di recupero e qui essere rielaborata ed utilizzata per i compiti del momento. Studi di Psicologia e Biologia sui processi di memorizzazione indicano che ciascuno di noi utilizza una memoria a lungo termine per immagazzinare i fatti (memoria di un nome e/o di un episodio) diversa da quella utilizzata per immagazzinare le abilità (del tipo come si va in bicicletta).

36 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
La Memoria di lavoro o a breve termine implica i tre stadi già menzionati: 1)-Codifica, che rappresenta la selezione dell’informazione sulla base dei meccanismi di attenzione. Tante informazioni della Memoria Sensoriale vengono immediatamente disperse. Il meccanismo di codifica dell’informazione è preferenzialmente acustico soprattutto quando con la ripetizione dobbiamo ricordare numeri, lettere o parole, ma può essere usata anche la codifica visiva o ad esempio una associazione significativa fra le due modalità.

37 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
2)-Immagazzinamento: il fatto più sorprendente nella Memoria a breve termine è che la sua capacità di immagazzinamento è limitata a 7 +/- 2 item o chunk. 2)-Recupero: Con diversi esperimenti di Psicologia sperimentale si è visto che la capacità di recupero nella memoria a breve termine rallenta con l’aumentare del numero degli item e che la Memoria a breve termine si utilizza soprattutto per risolvere vari tipi di problemi, come calcoli mentali, analogie geometriche e capacità di rispondere a domande su testi.

38 LA MEMORIA: I MECCANISMI DI MEMORIZZAZIONE
La Memoria a lungo termine: l’informazione nella Memoria a lungo termine è generalmente codificata in base al suo significato. Molti casi di dimenticanza, nella Memoria a lungo termine, sono determinati da un deficit dei processi di recupero, cioè l’informazione è ancora presente ma non si riesce a trovarla. In altri casi invece le dimenticanze sono dovute alla perdita delle informazioni, cioè del materiale immagazzinato, specie nel caso di alterazione dei processi di consolidamento delle nuove memorie. La localizzazione biologica del consolidamento include l’ippocampo e la corteccia circostante. I processi di recupero possono essere compromessi anche da fattori emozionali.

39 MEMORIA ED IDENTITA’ Da tutto quanto sopra descritto possiamo ben comprendere l’importanza della Memoria nella nostra esistenza e quanto essa sia determinante per la integrità della nostra stessa identità. Certamente quanto sommariamente fin qui descritto poco ci dice su quei complessi processi psicologici, campo di studio più della Psicoanalisi che non della Psicologia sperimentale, quali la complessità della vita emotivo-affettiva, i processi di rimozione e di inconscio, pur strettamente legati alla Memoria ed alla nostra capacità di ricordare.

40 DEMENZA DI ALZHEIMER-PERUSINI
ATROFIA CORTICALE DIFFUSA

41 DEMENZA DI ALZHEIMER-PERUSINI

42 DEMENZA DI ALZHEIMER-PERUSINI
ALCUNI DATI EPIDEMIOLOGICI MALATI DI ALZHEIMER OGGI IN ITALIA PERSONE MALATI DI ALZHEIMER OGGI NEL MONDO 26,6 MILIONI DI PERSONE COSTI A LIVELLO MONDIALE AD OGGI 600 MILIARDI DI DOLLARI OGNI ANNO COSTI STIMATI NEL 2030 NEL MONDO + 85% INCIDENZA (il numero di nuovi casi ogni anno su 1000 per- sone varia con l’aumentare dell’età: -2,5 tra 65 e 69 anni -9 tra i 75 ed i 79 anni -40,2 tra 85 ed 89 anni

43 DEMENZA DI ALZHEIMER-PERUSINI
LE DEMENZE -MORBO DI ALZHEIMER-PERUSINI (80-85% di tutte le demenze). -DEMENZA DI NIEMAN-PICK -DEMENZA MULTIINFARTUALE O VASCOLARE ATEROSCLEROTICA. -QUADRI DI DEMENZA DA ALTRE CAUSE (DA ALCOLISMO ETC.).

44 STADI EVOLUTIVI DELLE DEMENZE
FASI EVOLUTIVE DELLA DEMENZA -STADIO LIEVE O FASE DI ESORDIO -STADIO INTERMEDIO O MODERATO -STADIO GRAVE O TERZO STADIO

45 COSA ACCADE NELLE DEMENZE
DAL PUNTO DI VISTA FUNZIONALE COMPROMISSIONE PRIMARIA DEI PROCESSI DI ATTENZIONE E CONCEN- TRAZIONE. CONSEGUENTE ALTERAZIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE O RECENTE O DI FISSAZIONE DEI RICORDI, CHE E’ LA PRIMA AD ESSERE COINVOLTA. SUCCESSIVA E PROGRESSIVA ALTERAZIONE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE O REMOTA. PROGRESSIVE ALTERAZIONI DEL LINGUAGGIO.

46 COSA ACCADE QUINDI NEI PROCESSI INVOLUTIVI CEREBRALI O DEMENZE?
Con il progredire dei danni organici si ha una progressiva destrutturazione cognitiva ed emotiva del paziente.

47 APPRENDIMENTO E INTELLIGENZA
L’APPRENDIMENTO CONSISTE NELL’ACQUISIZIONE DI ABILITA’ E COMPETENZE. L’INTELLIGENZA: Benché i ricercatori nel campo non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale (considerabile come universalmente condivisa dalla comunità scientifica), si può generalmente identificare l'intelligenza come la capacità di un individuo di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti;nel caso dell'uomo e degli animali l'intelligenza pare inoltre identificabile anche come il complesso di tutte quelle facoltà di tipo cognitivo o emotivo che concorrono o concorrerebbero a tale capacità.

48 INTELLIGENZA « Una generale funzione mentale che, tra l'altro, comporta la capacità di ragionare, pianificare, risolvere problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, apprendere rapidamente e apprendere dall'esperienza. Non riguarda solo l'apprendimento dai libri, un'abilità accademica limitata, o l'astuzia nei test. Piuttosto, riflette una capacità più ampia e profonda di capire ciò che ci circonda – "afferrare" le cose, attribuirgli un significato, o "scoprire" il da farsi. »

49 INTELLIGENZA ALTRE DEFINIZIONI
La capacità generale di adattare il proprio pensiero e condotta di fronte a condizioni e situazioni nuove. - William L. Stern La misura della capacità di un individuo di raggiungere obiettivi in un’ ampia varietà di ambienti e contesti. Lo psicologo Édouard Claparède vedeva l'intelligenza come la capacità o disposizione ad utilizzare in modo adeguato allo scopo tutti gli elementi del pensiero necessari per riconoscere, impostare e risolvere nuovi problemi.


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