La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Ludovico Ariosto 1474 - 1533.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Ludovico Ariosto 1474 - 1533."— Transcript della presentazione:

1 Ludovico Ariosto

2 La vita – dalla giovinezza alla maturità artistica
La formazione culturale 1474 nasce a Reggio Emilia, da Niccolò,capitano al servizio del duca Ercole I d'Este; durante la sua infanzia la famiglia si trasferisce a Ferrara. La giovinezza e le prime opere letterarie Indotto dal padre agli studi di diritto, in vista di una carriera da funzionario; 494 abbandona il diritto per gli studi umanistici e la scrittura di versi; frequenta i letterati della corte estense, tra cui Pietro Bembo. 1500: morte del padre  primogenito, capofamiglia (9 fratelli), cerca un impiego. Al servizio di Ippolito d'Este Entra al servizio del cardinale Ippolito d'Este, fino al 1517, quando questi si recherà in Ungheria, sede del suo vescovado. Fu questo il periodo della maturità artistica e del successo a corte: rappresentate a Palazzo Ducale le sue commedie (Cassaria, I Suppositi); 1504: inizia l'Orlando furioso  1516 prima edizione, dedicata ad Ippolito. Prende gli ordini minori, per ottenere alcuni benefici ecclesiastici, svolse per il cardinale alcune missioni diplomatiche presso il papa Giulio lI. 1513: fu eletto papa, Giovanni de' Medici (Leone X), figlio di Lorenzo il Magnifico, che aveva manifestato stima ed amicizia per Ariosto, il poeta perciò spera invano in un prestigioso incarico. 1514: incontrò Alessandra Benucci, vedova di un ricco mercante fiorentino, che sarà sempre la sua fedele compagna, ma ufficialmente non si sposarono per l’obbligo al celibato di Ludovico e per non perdere l'eredità del marito di Alessandra. Lega di Cognac: per contrastare lo strapotere di Carlo V (Carlo d'Asburgo, 1500– 1558, Imperatore del Sacro Romano Impero con nome di Carlo V), propagandò un'alleanza fra gli stati regionali d' Italia e la Francia, per salvaguardare l'indipendenza della penisola. L'accordo fu sottoscritto a Cognac nel 1526, ma si rivelò ben presto fallimentare.

3 La vita – dalla Garfagnana alla morte
Al servizio di Alfonso d'Este 1518: al servizio del duca Alfonso, in difficoltà politiche ed economiche; continua la sua attività letteraria, tra il 1518 e il 1521 compose le Satire, alcune commedie e cinque nuovi canti dell'Orlando furioso, poi non integrati nel poema, porta a termine la revisione della seconda edizione del Furioso (Ferrara 1521). Gli anni in Garfagnana : commissario ducale – suo malgrado - nella Garfagnana, lontano da Ferrara, regione al confine tra Firenze e Lucca, infestata da faide tra bande rivali e brigantaggio; vi ristabilì l'ordine e l'autorità del Duca Alfonso, dimostrando buone capacità amministrative, onestà ed equità nella gestione della giustizia. Il ritorno a Ferrara e l’edizione definitiva dell’Orlando Furioso 1525: Ritornato a Ferrara  nuovi incarichi diplomatici, nomina a sovrintendente del teatro di corte; riprende l’attività teatrale, scrivendo la commedia Lena. Edizione definitiva dell'Orlando furioso, con l'integrazione dei nuovi canti e una revisione linguistica secondo i criteri codificati da Pietro Bembo con dedica a Isabella Gonzaga, marchesa di Mantova. (Ferrara 1532) 1533: per l'aggravarsi di una malattia, muore nella sua casa di Ferrara.

4 L’Orlando Furioso

5 La genesi e i filoni narrativi del poema
46 canti per quasi 5000 ottave di endecasillabi. La genesi del poema Numerose revisioni  eleganza e armonia del gusto classico rinascimentale. 1504: inizio del poema 1516: I edizione in 40 canti, dedicata ad Ippolito d’Este. 1521: II edizione  levigatura linguistica, sostituzione dell’emiliano con il toscano letterario. 1532: ultima edizione in 46 canti, con dedica a Isabella Gonzaga, marchesa di Mantova.  aggiunta di nuovi episodi; ulteriore revisione linguistica secondo i criteri codificati da Bembo. fiorentino dei grandi scrittori del Trecento, in specie, per la poesia, in Petrarca, cui aderisce pur con una certa autonomia linguistica, alternando termini aulici a parole; risultato = lingua viva e colloquiale, dotta e raffinata, ma accessibile anche a un vasto pubblico. Il legame con la cultura della corte di Ferrara Ariosto inizia la narrazione dal dove si era interrotto Boiardo nell'Orlando innamorato: chiama il suo poema gionta = "aggiunta", continuazione. motivo encomiastico degli Este  dediche del poema e episodio di Ruggiero e Bradamante. Tre filoni narrativi che si intrecciano fra loro: la guerra tra cristiani e pagani (motivo epico), tema delle armi, collegato al ciclo carolingio; l'amore folle di Orlando per Angelica (motivo amoroso), l'amore di Ruggiero e Bradamante (motivo amoroso e encomiastico-celebrativo), tema dell'amore, collegato al ciclo bretone-arturiano, cui rimandano anche altri elementi (avventura, magia, meraviglioso) adattati al gusto del tempo.

6 La trama Guerra dei cristiani di Carlo Magno, contro i saraceni di Agramante giunti in Francia, dall'Africa e dalla Spagna. Inizio: assedio di Parigi.  Fine: in Africa i cristiani distruggono i regni saraceni  Scontro di Lipedusa tra tre guerrieri cristiani (Orlando, Brandimarte e Oliviero) e tre pagani (Agramante, Gradasso, Sobrino). Vittoria degli eroi cristiani e fine della guerra. L'amore di Orlando per Angelica Prima della battaglia, Carlo Magno affida al duca Namo di Baviera la bellissima principessa Angelica, venuta dal Catai, contesa tra Orlando e Rinaldo, promettendo di darla in premio al paladino più valoroso in battaglia. Sconfitta cristiana alla battaglia di Parigi. Angelica fugge grazie all’anello magico che la rende invisibile. In un bosco si imbatte in Medoro, guerriero saraceno ferito, lo porta nella casa di un pastore dove lo cura, se ne innamora e lo sposa, e poi insieme a lui parte per la Cina, mentre i due pretendenti la inseguono. Rinaldo beve nella selva delle Ardenne alla fontana dell'oblio e guarisce dalla passione. Orlando per caso giunge nel bosco dove Angelica e Medoro si erano incontrati e amati, vede incisi su un albero i loro nomi e apprende dal pastore della loro unione, Impazzito di dolore corre nudo distruggendo insensatamente tutto quello che incontra. Il cugino Astolfo sulla luna, dove sono le cose smarrite sulla terra, trova l'ampolla del senno di Orlando, gliela fa aspirare e Orlando rinsavisce si dedica soltanto alla guerra contro i saraceni. L'amore di Ruggiero e Bradamante Nel frattempo si innamorano il guerriero saraceno Ruggiero e la sorella di Rinaldo, Bradamante, dalla cui unione nascerà la dinastia d'Este. L’amore è favorito dalla maga Melissa, ma ostacolato dal mago Atlante, che ha letto nelle stelle la morte di Ruggiero sette anni dopo la conversione e le nozze; perciò lo tiene lontano da Bradamante in un castello incantato sui Pirenei e poi nell'isola della maga Alcina. Bradamante, tra mille peripezie, ripetutamente lo trova, riesce a liberarlo, ma lo riperde ogni volta. Ruggiero, convertito al cristianesimo, ha da Rinaldo il consenso alle nozze e è nominato re di Bulgaria. Ala fine Ruggiero uccide in duello il feroce saraceno Rodomonte, che lo sfida per aver tradito la fede.

7 Varietà di generi, toni e fonti
Mescolanza di fonti e generi Alla rigida codificazione cinquecentesca dei generi letterari si contrappone mescolando fonti e generi: genere epico  episodi bellici ed eroici  da autori classici; poesia bucolico-pastorale  paesaggio e ambientazioni Arcadia di I. Sannazaro; poesia lirica  tema dell'innamoramento  Petrarca e petrarchismo; novellistica  episodi burleschi di mariti traditi e donne adultere  Boccaccio. Molteplicità dei toni: Si alternano toni encomiastici, meditativi, epici, elegiaci, ironico-burleschi. Risultato: tono medio, caratteristica e pregio fondamentale dell'opera: all'interno di un episodio si inserisce un altro episodio di tono diverso; il tono patetico di una vicenda è temperato dalla un’ironica battuta del narratore. Modello dell’ideale rinascimentale della perfezione = armonia saper disporre la vita multiforme e contrastante in una forma armonica. Le fonti del poema

8 Follia e ragione - Materia cavalleresca e valori rinascimentali
La centralità del tema della follia di Orlando Già per il titolo con l'aggettivo furioso, per la collocazione dell'episodio a metà del poema, al canto XXIII. Ariosto  tema della follia / Boiardo  tema dell'amore + valore L’eroe cristiano, inflessibile e puro, diviene furioso per amore. Perché? Come ciò si concilia con gli ideali umanistico-rinascimentali? razionalità, autocontrollo, armonia, equilibrio Proprio per affermare che la ragione è prerogativa essenziale dell'uomo: I valori rinascimentali non sono negati, ma il pregio è enfatizzato dalla loro fragilità. La ragione (equilibrio, misura, senso del limite) è un bene fragile che le passioni, le manie, le futili aspirazioni possono annullare. I valori non sono acquisiti una volta per tutte, ma vanno ribaditi e difesi  Furioso allegoria dell'esistenza umana. Il romanzo della coscienza rinascimentale (Lanfranco Caretti, 1970) Ariosto attinge alla materia narrativa cortese cavalleresca svuotata dei suoi tradizionali valori sostituiti degli ideali del Rinascimento, trasforma così il poema cavalleresco in romanzo contemporaneo, romanzo delle passioni e delle aspirazioni degli uomini del suo tempo: l'amore non più un valore cortese ma può diventare per l'uomo causa di pazzia; il protagonista non più eroe ma un uomo con le sue qualità positive e negative.

9 La concezione rinascimentale della vita
La quête illusoria e inappagata quête (= ricerca dell'oggetto del desiderio)  motore dell’avventura del ciclo bretone-arturiano. Nel Furioso: ha struttura circolare-ricorsiva, ritorna sempre al punto di partenza: La quête ariostesca è illusoria, l'inseguimento di un sogno, che può condurre alla follia: i cavalieri inseguono Angelica, ma nessuno la raggiunge; il desiderio di Orlando degenera in pazzia. Astolfo si reca sulla luna per ritrovare il senno di Orlando (viaggio magico-onirico). Lo spazio e il tempo inseguimenti e peripezie in uno spazio sconfinato, di luoghi geografici non reali, ma fantastici dalla Francia alla Spagna, all'Italia, all'Oriente, all'America, Virtù e fortuna Alla Provvidenza dantesca si sostituisce l'arbitrio della sorte concezione laica della vita. Pessimismo: spesso il caso vanifica la volontà dell'uomo e prevale sulla virtù cavalleresca. incertezze, ostacoli, inafferrabilità della felicità  specchio della grave crisi politica del suo tempo.

10 Personaggi tipo – il protagonista Orlando
Le caratterizzazioni dei personaggi tipo Personaggi tipo, non a tutto tondo, che riflettono un aspetto tipico della natura umana; Antitesi virtù e fortuna e tra virtù e debolezze dei personaggi (coraggio-viltà, lealtà-istinto). Orlando - personaggio storico: Conte paladino di Carlo Magno, feudatario di Bretagna. Partecipa alla fallita spedizione contro gli arabi di Spagna, per prendere Saragozza. 778: a Roncisvalle è ucciso con la retroguardia da truppe irregolari di montanari baschi. Orlando - personaggio leggendario e letterario· Canzone di Orlando (XI sec.): difensore della cristianità, fedele all'imperatore e alla patria, muore a Roncisvalle assalito dai saraceni per il tradimento di Gano di Maganza (vassallo di Carlo Magno). Morgante di Pulci: Orlando, calunniato da Gano, va in Oriente e abbandona la guerra: rincorso dagli altri paladini, torna in guerra e muore gloriosamente a Roncisvalle. Orlando Innamorato di Boiardo: innamorato di Angelica la insegue e vive numerose avventure finché, scoperto l'amore di Angelica e Medoro, impazzisce di gelosia. Orlando Furioso: Riprende la vicenda amorosa di Boiardo; vi aggiunge altre avventure: attraversamento a nuoto dello Stretto di Gibilterra e approdo in Africa; rinsavimento grazie all’ampolla che Astolfo recupera sulla luna.

11 Altri personaggi

12 Le tecniche narrative - l'entrelacement
Complessità dell'intreccio  racconto sempre in movimento: Amori, inseguimenti, duelli, magie, si susseguono a ritmo incalzante. Entrelacement (incastro, aggrovigliamento) tecnica narrativa aderivata dai narratori medievali del Ciclo arturiano; Metafora di Ariosto: il narratore lascia un filo della tela e ne prende un altro, poi riprende due fili pendenti e li intreccia fra loro, poi lascia cadere anche questi e ne intreccia altri ancora e così via fino a comporre un arazzo narrativo. basata sulla sospensione/ripresa e alternanza degli episodi.  tener viva l'attenzione con l’attesa suscitata dall'interruzione di una situazione. Inizio e fine dei canti l’inizio di un canto non corrisponde all'inizio di un nuovo episodio.; Il passaggio da un episodio all'altro avviene all'interno di uno stesso canto: Ma seguitiamo Angelica che fugge … ; Ma tornando a Ruggier, ch'io lasciai …, la fine di un canto interrompe la storia nel momento di maggior tensione con il narratore che si rivolge al lettore: per esempio, alla fine del XXIII, si interrompe il racconto della pazzia di Orlando con una digressione del narratore sulla follia d'amore.

13 Le tecniche narrative – ironia unità armonia
Unità e armonia compositiva l'intreccio complesso e dallo sviluppo imprevedibile per il pubblico corrisponde non a caos e improvvisazione, ma ad un disegno unitario e organico, che rispecchia l'aspirazione rinascimentale alla all'armonia e alla perfezione.  L'ironia Narratore onnisciente: muove i personaggi, collega i vari episodi, esprime giudizi sulle situazioni (esemplarità), vi attribuisce un significato morale, riflettendo con ironia sugli uomini in modo saggio e disincantato tipico dello spirito rinascimentale. La costruzione fantastica con i suoi magici incantesimi risponde al piacere di narrare avventure meravigliose e fiabesche ma è distinta dalla realtà dell'esistenza sempre osservata realisticamente interventi del narratore sulla vita, le aspirazioni e gli errori dei personaggi. La struttura narrativa dell'ottava: circolarità, progressione, ribaltamento All'unitarietà del poema contribuiscono le scelte linguistiche ispirate al modello di Bembo e la struttura armoniosa dell'ottava, 8 endecasillabi, ABABABCC, i primi sei versi a rima alternata, gli altri due, a rima baciata, L’ultimo distico riprende motivo del primo verso o si collega all'ottava successiva in progressione o ribaltamento dell'azione  effetto di fusione e circolarità.

14 Le opere minori Le commedie Le Rime Le Satire L’epistolario
Studiò la commedia latina e si cimentò con traduzioni di Terenzio e Plauto. Le sue prime due commedie Cassarla, 1508, e Suppositi, 1509, scritte prima in prosa e poi versificate, sono commedie di ambiente: risentono anche del modello novellistico ccacciano (vizi, virtù, intrighi ed equivoci). Meno apprezzato II Negromante, 1520, in endecasillabi sdruccioli. La quarta, Lena (1528), commedia di carattere. è la più riuscita: trionfa lastuzia di due giovani innamorati sugli interessi di una corrotta coppia matura. Le Rime Sembra che abbia cominciato a scrivere versi in volgare solo in età matura, forse all'inizio della sua relazione con Alessandra Benucci (1513). Rime, sul modello petrarchesco e con influssi boiardeschi, 41 sonetti, 12 madrigali, 5 canzoni e 27 capitoli in terza rima. Le Satire 7 Satire (1517 – 1524) in terzine sul modello oraziano, ma con spirito diverso. Uno dei momenti più alti dell'arte poetica ariostesca: rivolte a personaggi reali cui furono realmente inviate: Valutazioni, paragoni e inserti favolistici ne arricchiscono la vivace polifonia narrativa. L’epistolario 214 lettere ( ), soprattutto missive di carattere ufficiale vi emergono i conflitti interiori dell'autore e la sua dimensione umana.


Scaricare ppt "Ludovico Ariosto 1474 - 1533."

Presentazioni simili


Annunci Google