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I Il profilo professionale dell’educatore
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Definizione descrizione delle caratteristiche di un ruolo professionale, ed in particolare la collocazione organizzativa ed i compiti che caratterizzano tale ruolo elaborazione 1) Si pone al centro l’analisi delle attività lavorative sotto forma di mansioni 2) per competenze maturate e skill effettive realizzate 3) aree di responsabilità e situazioni problematiche che convergono verso il ruolo in oggetto ed enfatizzano l’apporto individuale
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Parole chiave PROFESSIONE
Attività intellettuale o manuale svolta con continuità con cui ci si guadagna da vivere e più largamente con cui, mediante il lavoro, si può realizzare e costruire il proprio progetto di vita: La distinzione tra mestieri e professioni corrisponde grosso modo a quella tra lavoro manuale e lavoro intellettuale. Tradizionalmente, infatti, i mestieri si basano sul fare, mentre le professioni sono basate sul sapere, sullo studio… ma oggi le differenze diminuiscono Oggi innovazione tecnologica e nuove professioni
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PROFESSIONALITÀ DEFINIZIONE QUALITÀ di chi svolge il proprio lavoro con competenza ed efficienza, scrupolosità e adeguata preparazione professionale: avere, non avere p.; mancare di p.; possedere un alto livello di professionalità [aspetto soggettivo] Con riferimento al rapporto di lavoro è l'insieme "di attitudini professionali richieste dalla natura del lavoro da svolgere" ….[ perché sia di qualità] [aspetto oggettivo] LE SUE 4 DIMENSIONI tra loro interdipendenti 1. La dimensione operativa. Il professionista mette a disposizione di altri tutto il suo “sapere” e il suo “saper fare”, per conseguire gli obiettivi di volta in volta concordati (expertise). 2. La dimensione relazionale e umana; consiste nel “saper essere” veri professionisti. 2.3. La dimensione collaborativa: Il saper lavorare, operare con gli altri in un progetto, in una struttura, in un sistema, in una istituzione 2.4. La dimensione morale chiama in causa i valori morali di fondo e i principi etici di una persona che ispirano (o che dovrebbero ispirare) il comportamento.
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RUOLO azione che una PERSONA o una ISTITUZIONE esercitano a seconda del loro ufficio o funzione in un gruppo o processo sociale (ad esempio, Cavour svolse un ruolo nell'unificazione italiana) oppure il comportamento che un individuo mette in atto nella società secondo le regole che questa gli impone (ad esempio, Egli assolveva il ruolo di educatore). Altri significati: ruolo (teatro) ; ruolo (sport); ruolo (istruzione)
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MANSIONE 1 Ciò che una persona deve compiere quando ricopre una funzione, svolge un incarico. (sinonimo compito: m. delicata) 2 (spec. pl.) Complesso dei doveri e delle attività che deve svolgere chi fa una determinata professione. (sinonimo incombenza: svolgere le m. di direttore COMPETENZA La capacità personale di agire, operare, fare, in maniera efficiente ed efficace, cioè produttiva, basata su un sapere (know-how), saper fare (Skill), saper essere, saper lavorare insieme con gli altri, frutto di tendenzialità personali, di studio, di pratica, di esperienza, di aggiornamento “continuo”…
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CONOSCERE LA «DISCIPLINA»
SAPERLA INSEGNARE (METODO E COMUNICAZIONE) QUADRO tradizionale delle COMPETENZE dell’insegnante CONOSCERE I RAGAZZI CONOSCERE IL CONTESTO
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QUADRO COMPETENZE dell’insegnante /formatore
CULTURA DISCIPLINARE E GENERALE CONOSCENZA DEI RAGAZZI Conoscenza del contesto COMUNICAZIONE e DIDATTICA .DISCIPLINARE (AMBITO) .INTERDISCIPLINARE .GENERALE GESTIONE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO PROGETTARE ATTUARE (MONITORARE) VALUTARE QUADRO COMPETENZE dell’insegnante /formatore CURA DELLA RELAZIONE DIDATTICA E PERSONALE SAPER LAVORARE IN TEAM E ISTITUZIONALMENTE PRATICA E PROSPETTIVA DI AGGIORNAMENTO Cura del rapporto tra RUOLO docente /e/ mondi vitali personali, PERSONALITÀ… SENSO DELLA CITTADINANZA. cura DELLA MENTALITA’ = della ”FILOSOFIA DELLA EDUCAZIONE” che si ha
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UN QUADRO ESSENZIALE DI COMPETENZE
per l’educazione
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C. «PERSONALI» Oltre le competenze disciplinari e della docenza nell’istituzione scolastica, (e una seria, competente formazione al ruolo, fondata sui saperi e sulle tecniche della comunicazione didattica) competenze trasversali soprattutto psico-pedagogiche o comunque attinenti al rapporto tra funzione docente e personalità docente. una pratica educativa competente, radicata su personalità solide e aperte e una formazione che si preoccupadi quella che si chiama “personalità di ruolo” e in concreto badare nella formazione, anche ai grandi atteggiamenti personali che lo sostengono.
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Alcuni grandi atteggiamenti
Essere persone di relazione e di dialogo Essere persone che coniugano etica e deontologia Essere persone capaci di utopia? Essere persone “virtuosamente” formate ………………………..
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Una personalità «virtuosamente» strutturata, consolidata, capace di operare per il bene,
la libertà , l’amore, la verità, la giustizia e la pace Ciò suppone un quadro delle virtù nell’educatore e nell’educando 1. Diano-etiche = della mente - intelligenza, comprensività, razionalità, progettualità, tatto, scienza e sapienza 2. Etiche – cardinali = del comportamento - prudenza-saggezza, giustizia, fortezza, temperanza 3. Etiche – teologali = della relazione - fede, fiducia, affidamento; speranza, disponibilità, apertura; oblatività, filantropia, dedizione, preoccupazione per l’uomo, solidarietà… fraternità cristianamente = fede ,speranza ,carità
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Ampliata e fondata … «cristianamente»
Una VISIONE particolare del mondo e della vita => antropologia e Weltanschauung pedagogica un mondo in divenire ed un’umanità che interagisce attivamente con esso dalla (e tra) natura a cultura => storiche forme di civiltà ( = cosmologia ontologia pedagogica) un’umanità segnata dalla crescita e dallo sviluppo, da capacità radicali di interiorità e di libertà, di relazionalità e di progettualità (trascendenza); un’umanità insieme individuo e popolo (antropologia pedagogica) Ampliata e fondata … «cristianamente»
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Un quadro di VALORI specifico => valori formativi
Al centro => crescita delle persone, la buona qualità della vita personale, individuale e sociale, da prevenire, proteggere , promuovere * valori contenutistici = crescita, sviluppo, qualità umana dell’esistenza, promozione umana della vita personale e comunitaria, libertà, comunitarietà… * procedurali formali/procedurali = gradualità, adeguatezza, pertinenza, validità, significatività; specificità, globalità, integrazione; disciplinarità e transversalità; efficienza e produttività; comunicatività e relazionalità; reciprocità e identità… NB. Il ruolo «dilatante» della ispirazione cristiana * etici (= per l’intervento educativo) = ascolto, accoglienza, rispetto, apprezzamento, sostegno, orientamento, correlazione, stimolazione, amore, professionalità, managerialità, autorevolezza, saggezza,…
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MENTALITA’ EDUCATIVA A. APPROCCIO: ■ nello strutturale il personale, ■ nell’esistente il possibile; ■ nel fatto il valore Condizioni di esercizio: sintonizzarsi (intelligenza e empatia), 2) senso delle sfumature (non in bianco e in nero), 3) professione di contrari (et/et ,non aut/aut ), 4) tra le pieghe dell’esistente (il fiore tra le spine) 5) = “educarsi alla domanda” e “educare la domanda” B. Una MENTALITÀ conoscitivo – operativa che coniuga: *il sentire *il rilevare *l’inquadrare, *il prospettare, il progettare *operazionalizzare l’intervento *monitorare, valutare e verificare la validità, pertinenza, adeguatezza, significatività, efficacia degli interventi
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una Valutazione…. pedagogica
Una valutazione di fatti, eventi, persone e cose = PEDAGOGICA = bada allo sviluppo umano, e perciò si fa: 1. proattiva ed incoraggiante 2. differenziata e referenziale 3. con funzione diagnostica e prognostica 4 con funzione di rinforzo positivo
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Una LOGICA di intervento
1. che ha come intenzionalità = nutrire attivamente di vita, di cultura, scienza e tecnologia 2. e come stile d’azione = suscitare, mediare, promuovere, accompagnare, proporre, stimolare, … 3. a partire dal punto accessibile al bene (talenti, risorse soggettive e contestuali-culturali) 4. creando la “discrepanza ottimale” (Ausubel) 5 . ponendo in una dinamica di attuazione che va dal minimo, al concretamente possibile, all’umanamente e universalmente degno, … al mistico (originalità-interiorità - misura personale e reale) ► lavorando in équipe, all’interno di una comunità e di un progetto (non tanto organizzazione, ma dove ci si sente a/di casa, dove si conta tutti e ciascuno, in un ambiente sano, curato, positivo, dove si respira “aria” e “spirito” di famiglia e di corresponsabilità nella promozione di “fini” validi, significativi, condivisi, acconsentiti… e praticati nella giustizia) ► evitando le “trappole” e gli “auto-inganni” (il salvatore, il conquistare, il seduttore, il modellatore, il “mammone”…)
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Competenze d’azione Seguendo fondamentalmente TRE modelli operativi 1. ingegneristico (analisi, progettazione, attuazione, verifica) = per obiettivi precisi da raggiungere 2. clinico (analisi, anamnesi e eziologia, diagnosi, prognosi, cura/trattamento, controllo periodico) = per casi e situazioni difficili e specifici 3. dell’affrontamento dei problemi (problem solving): evidenziazione del problema, ricerca delle cause, l’ipotesi di intervento, ricerca delle risorse, monitoraggio degli interventi e verifica dei risultati… = per situazioni problematiche comuni di ambiente
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- di conoscere per educare
in una PROSPETTIVA - di conoscere per educare - di apprendimento/ educazione permanente (=educazione per, di , in tutta la vita, in maniera personalizzata e condivisa), alla lunga (senso del tempo e della misura) e alla grande (secondo un quadro di idee e valori significativi), - di società educante - di responsabilità personale e comunitaria - di un educatore persona/gruppo “schierato» dalla parte della crescita delle persone e della promozione della buona qualità della vita individuale e comunitaria (cfr. i “quattro pilastri di Delors (sapere, saper fare, saper essere, saper vivere insieme con gli altri) ► insieme (senso della crescita comune: cfr. Freire: liberarsi ed educarsi insieme) Cristianamente come «figli nel figlio»… verso il «regno» necessità di formazione iniziale, continua, supervisione, strutture di sostegno, momenti di “restaurazione” (per evitare il “burn aut”…. ) cfr anche ispirazione cristiana
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UN DECALOGO FINALE? 1.►disponibilità (accoglienza e empatia) 2. ► autorevolezza (vicinanza , ma significatività testimoniante e propositiva) 3. ► ascolto e conoscenza di persone, dinamiche e processi e linee di tendenza in atto 4. informazione e orientamento (su base di bagaglio di conoscenze, valori, possibilità… 5. essere punto di consultazione e di riferimento (campo base per le esplorazioni di senso e di esperienze ipotetiche e reali) 6. ► «accudimento» ( cioè «prendersi cura» e presa in carico dei bisogni, ma anche sviluppo della responsabilità, senso della comunità, e della compartecipazione della “cultura” del progetto 7. ► accompagnamento “discreto” tra sostegno e progressivo guadagno di autonomia) , tra prossimità e progressiva distanziazione… 8. ► favorire l’ interiorizzazione delle regole , richiedendo esecutività, pur nella negoziazione/ concertazione tra le differenti parti in casua e magari imparando dagli errori 9. ► promozione della socializzazione con incontri, scambi, confronti, promozione di attività che favoriscano la partecipazione attiva la capacita di auto-organizzazione e auto-gestione 10. ► promozione di capacità e competenze, sviluppando le potenzialità personali e di gruppo e stimolando la progettualità per dare “corpo ai “buoni sogni” di vita.
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Appendice
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L’EDUCATORE tra competenza, “fisico bestiale”, umanità, amore Superare
1) La soggettivizzazione etica e ideale = l’altro? la verità?l’autorealizzazione=religione dell’io? 2) una relazione corticale, senza coscienza del mistero dell’altro 3) l’enfasi sull’agire, il fare, operare (cfr. enfasi sulle competenze), più che sull’essere, il condividere, gratuità, in-attualità… 4) l’ideologia giovanilistica (eterno “Peter Pan) deleteria per sé e educativamente: per l’identità dei giovani 1) con l’INSEGNAMENTO (informando, motivando, prospettando) 2) con lo STILE relazionale 3) con l’Ambiente, il CLIMA 4) con il FAR FARE PRATICA di libertà e solidarietà 5) testimoniando passare (integrare) da… a… 1) Pedagogia della risposta…p. della proposta 2) Pedagogia del successo formativo soggettivo… p. del fine (personale, comunitario, …umano. …cristiano…) 3) Pedagogia a servizio…p. per il servizio
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Volevo latte ho ricevuto un biberon.
Volevo affetto ho ricevuto giocattoli. Volevo imparare ho ricevuto una pagella. Volevo parlare ho ricevuto sapere. Volevo essere libero ho ricevuto disciplina. Volevo amare ho ricevuto una morale. Volevo felicità ho ricevuto denaro. Volevo una professione ho ricevuto un posto. Volevo un senso ho ricevuto una carriera. Volevo speranza ho ricevuto paura. Volevo vivere... (Dal diario di un ragazzo tedesco)
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►Il vigliacco di oggi… è il bimbo.. che schernivamo ieri,
l'aguzzino di oggi… …………………….. che frustavamo ieri; l'impostore di oggi ……………………. a cui non credevamo ieri, il contestatore di oggi ………………….che opprimevamo ieri, ► il non complessato di oggi … è il bimbo..che incoraggiavamo ieri; l'espansivo di oggi … …………………..che non trascuravamo ieri; il giusto di oggi … …………………..che non calunniavamo ieri; l'indulgente di oggi … …………………..che perdonavamo ieri; ► l'uomo che respira amore e bellezza… è il bimbo.. che viveva nella gioia ieri (Ronald Russel)
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4 citazioni conclusive “Se non puoi essere un pino sul monte, sii la migliore piccola saggina sulla sponda del ruscello. Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio. Se non puoi essere un'autostrada, sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato a compiere, poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita.” (Martin Luther King)
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Volete fare una cosa buona?
Educate la gioventù. Volete fare una cosa santa? Volete fare cosa santissima? Volete fare cosa divina? Anzi questa tra le cose divine è divinissima! Don Bosco (MB, XIII, 629)
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