La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

LE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SISMICA DELLA REGIONE TOSCANA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "LE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SISMICA DELLA REGIONE TOSCANA"— Transcript della presentazione:

1 LE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SISMICA DELLA REGIONE TOSCANA
DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE TERRITORIALI, AMBIENTALI E PER LA MOBILITA’ COORDINAMENTO REGIONALE PREVENZIONE SISMICA LE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SISMICA DELLA REGIONE TOSCANA Ing. Giancarlo Fianchisti Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica Genio Civile di Area Vasta di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo Cenacolo di Sant’Apollonia, Firenze, 2 Dicembre 2012

2 LE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SISMICA (Uffici del Genio Civile
DELLA REGIONE TOSCANA ATTIVITA’ DI CONTROLLO PROGETTAZIONE (Uffici del Genio Civile della Toscana)

3 LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO

4 LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO RETI DI MONITORAGGIO SISMOMETRICHE
Nel corso dell’ultimo decennio, la Regione Toscana ha provveduto mediante la stipula di Convenzioni e Protocolli d’Intesa alla creazione e/o all’implementazione di reti di monitoraggio ad interesse regionale e nazionale relative allo studio dello scuotimento sismico e dei parametri geochimici e geodetici ad esso correlati: La Rete Sismica Nazionale Centralizzata (RSNC): è una rete di sensori sismici (sismometri) che riceve i dati da oltre 350 stazioni e che è deputata al monitoraggio dell'attività sismica in corso sul territorio nazionale. La RSNC è gestita in tempo reale dal Centro Nazionale Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Sul territorio toscano sono attualmente operative 24 stazioni sismometriche, 6 della quali realizzate con finanziamenti regionali La Rete Sismica in Lunigiana e Garfagnana (RSLG): è una rete di sensori sismici (gestita dal DIPTERIS dell'Università di Genova), attualmente composta da 11 stazioni sismometriche e 2 stazioni accelerometriche.

5 LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO GEODETICHE E GEOCHIMICHE
RETI DI MONITORAGGIO GEODETICHE E GEOCHIMICHE La Rete geodetica toscana: ha il compito di monitorare le deformazioni tettoniche a scala regionale, permettendo la ricostruzione dei movimenti e delle deformazioni associate ai più intensi eventi sismici. La Rete geodetica toscana è gestita dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Siena. Attualmente si compone di 8 stazioni GPS, a cui bisogna aggiungere la stazione di Patigno nel Comune di Zeri (per lo studio dell'evoluzione di un importante fenomeno gravitativo) e la stazione di Siena, gestita da un altro ente. La Rete di monitoraggio di tipo geochimico: si sviluppa nell'ambito di apposite convenzioni tra Regione Toscana e l'Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (IGG-CNR) finalizzata alla ricerca di precursori sismici ed allo studio delle relazioni tra chimismo delle acque ed attività sismica. Attualmente la rete si compone di 5 stazioni (2 in Toscana settentrionale, 2 nell’Amiata ed 1 nel Mugello). Infine, mediante apposito Accordo di Collaborazione Scientifica con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione (DIMNP) dell’Universita’ di Pisa è stata avviata la realizzazione di una postazione di monitoraggio del gas radon ad integrazione della stazione di Gallicano (LU).

6 LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO RETI DI MONITORAGGIO ACCELEROMETRICO
La Rete Accelerometrica Nazionale (RAN): è una rete di monitoraggio accelerometrico distribuita sull'intero territorio nazionale che registra terremoti di media ed elevata intensità. La RAN è gestita dal Servizio Monitoraggio del Territorio e Gestione Banche Dati del Dipartimento della Protezione Civile. Mediante un Protocollo d'Intesa tra Regione Toscana e Servizio Sismico Nazionale, si è provveduto dal 2003 all'installazione di 27 stazioni accelerometriche sul territorio toscano. A queste reti si aggiunge: l’Osservatorio Sismico delle Strutture (OSS), gestito anch’esso dal Dipartimento della Protezione Civile, che prevede il monitoraggio strumentale diretto di dieci edifici strategici in Toscana mediante accelerometri; L’implementazione ed aggiornamento del monitoraggio sismico della provincia di Firenze, Prato e Pistoia, nell’ambito di un accordo di collaborazione scientifica tra Regione Toscana ed Università di Firenze, che si avvarrà di una propria struttura partecipata denominata Fondazione Prato Ricerche - Istituto Geofisico Toscano per quanto riguarda gli aspetti tecnici e logistici di potenziamento, aggiornamento e manutenzione della rete.

7 INDAGINI CONOSCITIVE SUI TERRENI E SU EDIFICI
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO INDAGINI CONOSCITIVE SUI TERRENI E SU EDIFICI (Programmi regionali VSM – VSCA - VEL) - Legge Regionale 56/1997 – “Interventi per la riduzione del rischio Sismico in Garfagnana e Lunigiana - Legge Regionale 58/2009 – “Norme in materia di Prevenzione e riduzione del rischio sismica” - Piani Regionali di Azione Ambientale (PRAA ; ; ) - Ordinanze P.C.M. n° 3362/2004 e 3505/2006 a) Programma V. S. M.: Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura b) Programma V. S. C. A.:Vulnerabilità Sismica edifici in Cemento Armato c) Programma V. E. L.: Valutazione Effetti Locali

8 PROGRAMMA REGIONALE V.S.M. Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.S.M. Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura Comuni oggetto d’indagine 70 comuni appartenenti alle aree a maggiore rischio sismico della Lunigiana, Garfagnana, Media valle del Serchio, Mugello e Val di Sieve, Casentino, Valtiberina, Amiata, Appennino Pistoiese e Pratese, Val di Chiana classificati in zona sismica 2:

9 PROGRAMMA REGIONALE V.S.M. Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.S.M. Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura Ad oggi sono stati segnalati dai comuni a maggiore rischio sismico 440 edifici in muratura Ad oggi la Regione Toscana ha visitato e predisposto specifiche valutazioni preliminari di vulnerabilità sismica su 266 edifici al fine di coadiuvare gli enti locali che hanno avuto finanziamenti per l’effettuazione delle verifiche sismiche di cui alle Ord. P.C.M. n° 3362/2004, n°3505/2006 e alla Legge Regionale n° 58/2009. Occorre estendere il programma V.S.M. sui restanti 174 edifici che ad oggi non sono oggetto di finanziamenti pubblici per l’effettuazione delle verifiche sismiche e per gli interventi strutturali.

10 PROGRAMMA REGIONALE V.S.M. Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.S.M. Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura Le valutazioni preliminari di vulnerabilità sismica non comportano costi aggiuntivi a quelli del personale regionale che effettua i sopralluoghi e le visite. In 46 edifici sono state eseguite prove di compressione diagonale che hanno comportato oneri complessivi per Euro Sui restanti 174 edifici che ad oggi non sono oggetto di finanziamenti pubblici, si può ipotizzare un ulteriore costo di Euro per l’effettuazione delle prove sulle murature.

11 PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A.
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A. Vulnerabilità Sismica edifici in Cemento Armato Comuni oggetto d’indagine 75 comuni appartenenti alle aree a maggiore rischio sismico della Garfagnana, Media valle del Serchio, Lunigiana, Mugello, Casentino, Valtiberina, Amiata, Appennino Pistoiese e Val di Chiana classificati in zona sismica 2 41 sono piccoli comuni con popolazione residente inferiore a 3300 abitanti e 34 sono comuni classificati di montagna.

12 PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A.
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A. Vulnerabilità Sismica edifici in Cemento Armato Ad oggi sono stati segnalati dai comuni a maggiore rischio sismico 820 edifici in c.a. Ad oggi la Regione Toscana ha visitato, predisposto specifici programmi d’indagine, elaborato i risultati e finanziato indagini o interventi su 405 edifici con l’effettuazione di circa 3500 prove non distruttive (metodo Sonreb) e di circa 1500 prove distruttive (carotaggi). Le risorse economiche regionali e statali impegnate finora sono di circa € in quanto la maggioranza delle indagini sono state finanziate attraverso varie Ordinanze di protezione Civile

13 Risultati delle indagini
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A. Vulnerabilità Sismica edifici in Cemento Armato Risultati delle indagini Dei 405 edifici oggetto d’indagine: per 350 le indagini per la caratterizzazione del calcestruzzo risultano concluse; per 55 sono tuttora in corso. Dei 350 edifici le cui indagini sono concluse: 250 hanno fornito esito positivo; 100 hanno fornito esito negativo. In seguito ai risultati negativi e alla successiva esecuzione di verifiche si è giunti alla chiusura di 29 edifici e alla demolizione di 12 (per 4 di essi solo dell’ultimo piano).

14 PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A.
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A. Vulnerabilità Sismica edifici in Cemento Armato Per svolgere le attività d’indagine conoscitiva, ora confermate dalle recenti normative, si rendono necessari circa € L’attività resta da fare su circa 400 edifici segnalati dagli enti locali classificati in Zona 2.

15 PROGRAMMA REGIONALE V.E.L. Valutazione effetti locali
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.E.L. Valutazione effetti locali Obiettivi del Programma VEL Individuare aree a comportamento omogeneo sotto il profilo della risposta sismica locale all'interno di ambiti territoriali a scala comunale (capoluoghi e frazioni ); Definire i possibili effetti locali sui principali centri urbani, sulle infrastrutture ed in corrispondenza degli edifici strategici e rilevanti ed effettuare valutazioni di rischio sismico a scala territoriale; Fornire agli enti locali informazioni e parametri utili alla: - progettazione edilizia (Spettri di risposta, Fattori di amplificazione); - pianificazione urbanistica (Cartografia degli Ambiti Pericolosità Locale e Carte di Microzonazione).

16 PROGRAMMA REGIONALE V.E.L. Valutazione effetti locali
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.E.L. Valutazione effetti locali … per un totale di 83 Comuni e 192 centri urbani Ambito di applicazione del Programma VEL Centri urbani; Insediamenti produttivi; Edifici pubblici strategici e rilevanti MUGELLO (11911 ha) MONTAGNA PISTOIESE GARFAGNANA E MEDIA VALLE DEL SERCHIO (2984 ha) LUNIGIANA (3049 ha) E AREE DI MASSA, CASSARA E MONTIGNOSO (7405 ha) LIVORNESE AMIATA (1589 ha) E PROVINCIA DI SIENA (4329 ha) INDAGINI ESEGUITE NEL PROGRAMMA VEL n.1010 linee di sismica a rifrazione con onde P e SH (110 Km totali); n.466 sondaggi geotecnici (1390 prove SPT) con relative prove down-hole in foro (15Km di profondità totale); n. 506 campioni indisturbati prelevati su cui sono state eseguite n.490 prove statiche e n.220 prove dinamiche. VALTIBERINA (1725 ha), CASENTINO (4928 ha) E VALDICHIANA Le indagini del programma VEL si possono scaricare gratuitamente sul sito web :

17 PROGRAMMA REGIONALE V.E.L. Valutazione effetti locali
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE V.E.L. Valutazione effetti locali Attività già realizzate nel Programma VEL – Risorse economiche stanziate circa ,00 (di cui RT e 550 a carico dei comuni) Su un totale di 90 Comuni (207 centri urbani) classificati in zona sismica 2 sono state realizzate cartografie geologiche in scala 1:2.000; indagini geofisiche e geotecniche finalizzate alla ricostruzione del modello geologico di sottosuolo; Tale quantitativo di informazioni sul sottosuolo è stato informatizzato e reso disponibile gratuitamente su web in modo da poter essere fruibile dai professionisti e dagli enti locali interessati.

18 ABACO MURATURE NTC-2008, Circolare 617/2009
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO ABACO MURATURE NTC-2008, Circolare 617/2009 Circolare 2 febbraio 2009 n.617 C.S.LL.PP. C8.5.3 […] Per quanto riguarda le costruzioni in muratura, le Regioni possono definire, ad integrazione della tabella C8A.2 in Appendice C8A, tabelle specifiche per le tipologie murarie ricorrenti sul territorio regionale. […] C8A.1.A.3 […] Qualora esista una chiara, comprovata corrispondenza tipologica per materiali, pezzatura dei conci, dettagli costruttivi, in sostituzione delle prove sulla costruzione oggetto di studio possono essere utilizzate prove eseguite sua altre costruzioni presenti nella stessa zona. Le Regioni potranno, tenendo conto delle specificità costruttive del proprio territorio, definire zone omogenee a cui riferirsi a tale fine. […]

19 PROGRAMMA REGIONALE VVSESeR
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE VVSESeR Valutazione delle Verifiche Sismiche Edifici Strategici e Rilevanti Ordinanza P.C.M. n. 3274/2003 ha istituito l’obbligo di sottoporre a verifica edifici e opere infrastrutturali strategici o rilevanti progettati prima del 1984 o situati in comuni la cui classificazione sismica sia successivamente variata in senso sfavorevole Il termine per l’adempimento, a seguito di proroghe, risulta ad oggi fissato al 31 dicembre 2011 Con le Ordinanze P.C.M. n. 3362/2004 e n. 3505/2006 sono stati attribuiti alle Regioni fondi statali da destinare agli Enti locali per l’effettuazione delle verifiche O.P.C.M. n. 3362/2004 finanziamento totale gestito ed erogato dalla Regione Toscana € ,00 (n. 149 edifici finanziati) O.P.C.M. n. 3505/2006 finanziamento totale gestito ed erogato dalla Regione Toscana € ,00 (n. 70 edifici finanziati)

20 PROGRAMMA REGIONALE VVSESeR
LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO PROGRAMMA REGIONALE VVSESeR Valutazione delle Verifiche Sismiche Edifici Strategici e Rilevanti ATTIVITÀ REGIONALI RELATIVE ALLE VERIFICHE DEGLI EDIFICI STRATEGICI E RILEVANTI realizzazione di Piani regionali per il finanziamento delle verifiche; supporto tecnico agli Enti proprietari di edifici strategici e rilevanti per la programmazione ed esecuzione delle verifiche; attività istruttoria sulle verifiche trasmesse dagli Enti; monitoraggio al Dipartimento della Protezione Civile circa lo stato di attuazione delle verifiche in Toscana E’ stato pubblicato sul BURT n. 47 del 23/11/2011 parte Terza un BANDO per l’assegnazione di contributi regionali (L.R. n. 58/2009) relativi all’effettuazione di verifiche tecniche su edifici pubblici strategici e rilevanti

21 LA CONOSCENZA DEL RISCHIO SISMICO
PROGETTI DI STUDIO, ANALISI E RICERCA PROTOCOLLO D’INTESA CON LE UNIVERSITA’ TOSCANE inerenti le attività di formazione professionale, indagini e studi e ricerche nel campo della prevenzione sismica RISCHIO SISMICO DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE IN TOSCANA coordinamento tecnico della ricerca svolta nell’ambito della Convenzione tra Regione e Dipartimenti universitari di Firenze e di Pisa PROGETTO “TERRASHAKE” - finalizzato a fornire mappe di scuotimento a scala sub-provinciale, in tempo reale, per la definizione di scenari di danno utili ai fini di protezione civile PROGETTO “STEEL-RETRO” – attività di studi e ricerche per sperimentazione di tecniche innovative di adeguamento, su casi studio, con l’utilizzo dell’acciaio

22 ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA

23 ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA
ATTUALE CLASSIFICAZIONE SISMICA REGIONALE Ordinanza P.C.M. n° 3519 del Delibera di G.R. n° 431 del Zona 2 90 comuni - terremoti attesi rilevanti Zona 3S 106 comuni - terremoti attesi di media entità Zona 3 67 comuni - terremoti attesi di modesta entità Zona 4 24 comuni - terremoti attesi di lieve entità N.B. In Toscana non sono presenti zone 1 (terremoti attesi di elevata intensità). 81 comuni della zona 2 sono classificati a maggior rischio sismico

24 ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA
Attualmente è in itinere l’aggiornamento della classificazione sismica regionale. Basato sull’applicazione di moderni approcci legati al concetto della sito-dipendenza, in un’ottica aderente alle vigenti NTC2008. La finalità, tesa al superamento della suddivisione attualmente esistente nella zona sismica 3, è quello di verificare per quali comuni (attualmente collocati in zona 3 e 3S) è possibile ipotizzare l’inserimento in zona sismica 2 e per quali il collocamento o la conferma nella zona sismica 3. A seguito della revisione della classificazione sismica sarà emanato un nuovo regolamento relativo a modalità di selezione del campione da assoggettare a verifica nelle zone a bassa sismicità, più attinenti alla moderna filosofia sito-dipendente prevista dalle NTC 2008 ed in grado, quindi, di gestire in maniera migliore e più cautelativa la grande variabilità della zona sismica 3 in termini di accelerazione sismica (ag).

25 ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA
Elementi normativi, Linee guida per la progettazione e regolamenti per la la pianificazione e progettazione Modifiche alla L.R. n° 1/2005 “Norme per il governo del territorio” (L.R. n° 24/2006) a seguito della Sentenza della C.C. n° 182/2006 – PREDISPOSTA LA PROPOSTA DI AGGIORNAMENTO DELLA CLASSIFICAZIONE SISMICA E LA REGOLAMENTAZIONE PER IL CONTROLLO DELLA PROGETTAZIONE Predisposizione dei Regolamenti di attuazione degli artt. 62 e 117 della L.R. 1/2005 – RECENTEMENTE APPROVATO IL REGOLAMENTO 53R IN MATERIA DI INDAGINI GEOLOGICHE PER IL CONTROLLO DEGLI STRUMENTI URBANISTICI Predisposizione della nuova legge sulla prevenzione e riduzione del rischio sismico in Toscana (L.R.58/2009) Partecipazione ai tavoli tecnici interregionali sulla normativa sismica

26 MACROZONAZIONE MICROZONAZIONE
ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA MICROZONAZIONE SISMICA REGIONALE MACROZONAZIONE Descrizione della pericolosità di base attesa in ogni punto. In altre parole fornisce in termini probabilistici, per una determinata area e per un determinato periodo di ritorno, i valori dei parametri che descrivono lo scuotimento atteso. Si riferisce a condizioni ideali di bedrock sismico affiorante e topografia orizzontale MICROZONAZIONE Descrive la misura dello scuotimento al sito, che può differire dallo scuotimento di base in quanto dipendente dalle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, e geotecniche locali. E’ noto che le caratteristiche dello scuotimento del terreno sono fortemente influenzate dalla condizioni geologiche, geomorfologiche e geotecniche locali che modificano, a volte in modo significativo, il moto sismico corrispondente alla pericolosità sismica di base. Tali modificazioni sono note in letteratura come effetti di sito o alternativamente amplificazione/deamplificazione sismica locale. La quantificazione degli effetti di sito rientra negli studi di microzonazione sismica.

27 in sede urbanistica e/o progettuale
ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA MICROZONAZIONE SISMICA REGIONALE: UTILIZZI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA definizione del modello geologico-tecnico di sottosuolo e realizzazione delle analisi di risposta sismica locale al fine di elaborare cartografie di microzonazione sismica a scala subcomunale e fornire parametri (fattori di amplificazione e frequenze di risonanza) da utilizzare in sede urbanistica e/o progettuale

28 ATTIVITA’ DI MICROZONAZIONE SISMICA DELLA CONCA AQUILANA
ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA MICROZONAZIONE SISMICA REGIONALE: ESPERIENZA AQUILANA ATTIVITA’ DI MICROZONAZIONE SISMICA DELLA CONCA AQUILANA dei tecnici della Regione Toscana e delle Università Comuni indagati (L’Aquila e Ocre); Redazione della cartografia di livello 1 - criticità emerse: la cartografia di livello 1 non è quasi mai esaustiva e può fornire, in alcune situazioni, risultati non attendibili; Definizione del modello geologico-tecnico di sottosuolo a seguito di indagini di sottosuolo; Analisi della risposta sismica locale (microzonazione di livello 3). METODOLOGIA DEL LAVORO Per gli aspetti metodologici si è fatto riferimento alle LINEE GUIDA PER LA MICROZONAZIONE SISMICA NAZIONALE, oltre che l’esperienza decennale in Toscana nell’ambito del Programma regionale VEL

29 RISULTATI PRODOTTI 3) Carta di microzonazione sismica (livello III)
ASPETTI NORMATIVI PER LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E LA PROGETTAZIONE EDILIZIA MICROZONAZIONE SISMICA REGIONALE: ESPERIENZA AQUILANA RISULTATI PRODOTTI 3) Carta di microzonazione sismica (livello III)

30 INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO

31 ATTIVITÀ REGIONALI RELATIVE AL FINANZIAMENTO DI INTERVENTI
INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO GESTIONE FINANZIAMENTI PER INTERVENTI DI PREVENZIONE SUL PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO STRATEGICO-RILEVANTE ATTIVITÀ REGIONALI RELATIVE AL FINANZIAMENTO DI INTERVENTI predisposizione di atti per l’assegnazione di contributi pubblici attraverso Bandi di selezione e redazione di Piani di finanziamento degli interventi; supporto alle attività di realizzazione degli interventi di adeguamento, miglioramento e nuova costruzione, e di controllo ed approvazione dei relativi progetti; monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi; predisposizione e aggiornamento delle direttive tecniche per la redazione dei progetti - Direttive D.1.9 approvate con Delibera G.R.T. n. 420 del 31/03/2010 - Istruzioni tecniche D.2.9 e D.3.9 approvate con Decreto Dir.n.3421 del 12/08/2011

32 CRITERI DI FINANZIAMENTO INDAGINI E INTERVENTI DI PREVENZIONE SISMICA
Criteri di selezione: 1. Inagibilità strutturale totale o parziale; 2. Progetto esecutivo strutturale approvato da parte dell’Ufficio Tecnico del Genio Civile competente; 3. Criticità dell'edificio in termini di elevata vulnerabilità sismica e/o la pericolosità sismica del sito; 4. Soluzioni progettuali finalizzate alla sostenibilità ambientale; 5. Lotti funzionali conclusivi di interventi di miglioramento/adeguamento sismico; 6. Elevata percentuale di opere per il conseguimento del miglioramento – adeguamento sismico rispetto al finanziamento totale richiesto. POR Toscana Asse II Sostenibilità Ambientale - Linea di Attività Annualità Criteri di selezione, di premialità e di priorità e determinazione della graduatoria degli interventi di prevenzione sismica Criteri di premialità: 1. Livello di cantierabilità dell’intervento; 2. Utilizzo di soluzioni progettuali finalizzate a conseguire il superamento delle barriere architettoniche; 3. Capacità di promuovere l’occupazione. Criteri di priorità: 1. Interventi coerenti con gli strumenti di programmazione regionale di livello locale (es. PRAA – PASL ); 2. Integrazione con gli obiettivi perseguiti dalle altre politiche settoriali.

33 CRITERI DI FINANZIAMENTO INDAGINI E INTERVENTI DI PREVENZIONE SISMICA
L.R. 58/2009 – Delibera di Giunta regionale n. 460 del 31 marzo 2010 Criteri e priorità per l’erogazione di contributi per le attività di indagine diagnostica di vulnerabilità sismica e di caratterizzazione dei terreni sugli edifici strategici e rilevanti Criteri di selezione degli edifici e priorità: 1. Edifici di proprietà degli enti locali, con priorità a quelli comunali; 2. Edifici siti nei comuni a maggior rischio sismico individuati con del. G.R. n. 841 del ; 3. Edifici aventi comunque rilevante pericolosità di base del sito (valore di soglia pari a 0,175g, definito con del. G.R. n. 841 del ; 4. Edifici segnalati dagli enti locali, attraverso le schede “livello 0” (in attuazione della del. G.R. n del e compresi nel Documento conoscitivo del rischio sismico di cui alla del. G.R. n. 74 del ; 5. Edifici siti in piccoli comuni individuati con del. G.R. n. 204 del ; 6. Edifici non ricadenti nei capoluoghi di provincia; 7. Edifici siti nelle altre zone sismiche, ai sensi di quanto indicato dalla del. G.R. n del Condizioni di esclusione degli edifici: 1. Edifici già inseriti nei piani e programmi regionali di finanziamento per le verifiche e gli interventi, indicati al cap. 1.9 del Documento conoscitivo del rischio sismico di cui alla del. G.R. n. 74 del , nonché beneficiari di altre fonti di finanziamento per le medesime finalità; 2. Edifici progettati e adeguati secondo le norme sismiche vigenti successivamente al 1984, per i quali non è prescritta l’esecuzione di una nuova verifica di adeguatezza alla norma, salvo gli edifici siti in comuni di nuova classificazione sismica; 3. Edifici individuati in priorità 2 dalla del. G.R. n del 4. Edifici di proprietà privata (in tutto o in parte).

34 CRITERI DI FINANZIAMENTO INDAGINI E INTERVENTI DI PREVENZIONE SISMICA
L.R. 58/2009 – Delibera di Giunta regionale n. 421 del 31 marzo 2010 Contributi finanziari per interventi strutturali di prevenzione sismica sul patrimonio edilizio pubblico. Approvazione requisiti generali di ammissibilità e criteri per l’individuazione degli interventi. Requisiti generali di ammissibilità: 1. Edifici pubblici strategici o rilevanti di proprietà comunale, nei comuni ricadenti nelle aree a maggior rischio sismico di cui alla del. G.R. n. 841 del ; 2. Interventi di adeguamento o miglioramento sismico, nonché interventi di nuova costruzione a seguito della dimostrata non convenienza tecnico-economica dell’adeguamento sismico; 3. Interventi non finanziati con fondi comunitari e con fondi della L.R. 69/2008; 4. Progetti già approvati con parere istruttorio dell’ufficio regionale competente. Criteri per l’individuazione degli interventi: 1. Finanziamento di un unico intervento per comune; 2. Attribuzione a ciascun intervento di un contributo massimo pari a € ; 3. Limiti massimi erogabili pari a: € 850/mq per interventi di adeguamento sismico € 1.200/mq per interventi di nuova costruzione € 400/mq per interventi di miglioramento sismico.

35 FINANZIAMENTI PREVENZIONE SISMICA MESSE A DISPOSIZIONE FINO AD OGGI
RISORSE PUBBLICHE MESSE A DISPOSIZIONE FINO AD OGGI Le risorse finanziarie pubbliche (comunitarie, statali e regionali) messe a disposizione per interventi di prevenzione su edifici pubblici superano i 140 milioni di euro in un arco di tempo di circa 20 anni, a queste si devono aggiungere i cofinanziamenti degli enti locali. Oltre i 2/3 delle risorse sono destinate ad interventi sul patrimonio edilizio scolastico.

36 FINANZIAMENTI PREVENZIONE SISMICA
RISORSE PUBBLICHE MESSE A DISPOSIZIONE FINO AD OGGI CANALE DI FINANZIAMENTO N. INTERVENTI FINANZIATI IMPORTO TOTALE R.T. L. 730/1986 31 € ,99 L. 23/1996 100 € ,06 L. 74/1996 30 € ,37 SISMA ( ) 32 € ,22 L.289/2002 (I e II stralcio) 131 € ,18 L.R. 70/2005 19 € ,39 L.R. 69/2008 8 € ,00 L.R. 58/2009 4 € ,00 OPCM 3728/2008,3864/2010, 3879/2010,3927/2011 9 € ,77 POR CreO FESR € ,29 TOTALE INTERVENTI SCUOLE 396 edifici SCOLASTICI

37 FINANZIAMENTI PREVENZIONE SISMICA
RISORSE PUBBLICHE MESSE A DISPOSIZIONE FINO AD OGGI CANALE DI FINANZIAMENTO N. INTERVENTI FINANZIATI IMPORTO TOTALE R.T. L. 730/1986 35 € ,00 L. 74/1996 15 € ,67 SISMA ( ) 94 € ,87 OPCM 3362/2004, 3505/2006 30 € ,51 L.R. 70/2005 2 € ,00 L.R. 58/2009 € ,00 POR CreO FESR 7 € ,91 OPCM 3907/2010 Selezione da svolgere (Del. GRT n. 567/2011) € ,22 TOTALE INTERVENTI STRATEGICI e RILEVANTI 185 altri edifici STRATEGICI e RILEVANTI

38 FINANZIAMENTI PREVENZIONE SISMICA
Attualizzando i valori al 2011 con i coefficienti Istat, la somma erogata è circa 190 milioni di euro.

39 FINANZIAMENTI PREVENZIONE SISMICA
IL FABBISOGNO DI RISORSE Il costo medio per l’adeguamento sismico, che risulta dalle valutazioni del campione di riferimento di interventi già realizzati è stato individuato in € 150 a mc (circa € 600 a mq) sull’importo totale dei lavori esclusi gli oneri per la sicurezza, le spese tecniche e al netto dell’Iva, € 230 a mc (circa € 900 a mq) qualora siano compresi i suddetti oneri e l’Iva La stima delle risorse finanziarie necessarie per interventi di adeguamento sismico degli edifici pubblici strategici e rilevanti della Toscana (zone 2 a maggior rischio sismico: Garfagnana, Lunigiana, Mugello, Valtiberina, Casentino, Amiata, Pistoiese) risulta essere complessivamente di Euro milioni.

40 FINANZIAMENTI PREVENZIONE SISMICA
IL FABBISOGNO DI RISORSE Il fabbisogno di risorse finanziarie è aggiornato sulla base del quadro conoscitivo degli edifici pubblici strategici e rilevanti del Documento Conoscitivo ai sensi della delibera di G.R. n° 74 del 1 febbraio 2010. Dalla stima sono esclusi gli edifici beneficiari di precedenti finanziamenti pubblici. Si tratta di un volume complessivo di 7 milioni di mc per circa 1050 edifici.

41 FINANZIAMENTI PREVENZIONE SISMICA
La ripartizione del fabbisogno per tipologia d’uso degli edifici pubblici e strategici mette in evidenza le necessità per l’edilizia scolastica e le palestre che interessa il 78% del totale. A seguire gli edifici civili (comuni, magazzini e autorimesse comunali, uffici pubblici distaccati, ecc.) per il 16%, gli edifici sanitari (ospedali, case di cura, presidi USL, ecc.) il 5% e infine le caserme e i centri di protezione civile (1%).

42 ATTIVITA’ DI CONTROLLO DEL GENIO CIVILE
Carico di lavoro nel periodo 01/01/ /12/2008 Riclassificazione - Delibera G.R. 431/2006 UFFICIO del GENIO CIVILE DI Comuni zona 2 a) Autorizzazione progetti zona 2 100% (*) Comuni zona 3S (ex zona 2) Deposito progetti zona 3S (*) b) Progetti zona 3S a controllo obbligatorio (*) c) Controllo progetti a sorteggio 10% (*) Comuni zona 3 Deposito progetti zona 3 (*) d) Progetti zona 3 a controllo obbligatorio (*) e) Controllo progetti a sorteggio 3% (*) Comuni zona 4 Deposito progetti zona 4 (*) f) Progetti zona 4 a controllo obbligatorio (*) g) Controllo progetti a sorteggio 1% (*) Totale progetti autorizzati e controllo a seguito di deposito a) + b) + c) + d) + e) +f) + g) ABUSI AREZZO 24 1.532 4 143 6 31 11 652 35 1.615 103 FIRENZE 13 743 6.595 45 685 1.473 300 GROSSETO 2 70 210 10 42 12 640 5 34 1.060 36 209 LIVORNO 1.252 54 120 14 819 9 82 265 LUCCA 22 804 2.731 40 80 924 MASSA CARRARA 470 3 510 50 522 PISA 32 2.289 250 7 469 28 325 PISTOIA  781 529 74   623 30  894  66 PRATO 290 1.050 130 430 100 SIENA 140 18 1.312 660 20 368 150 totale Geni Civili 90 4.830 106 13.361 1.522 67 5.152 89 235 1.879 21 118 7.025 865 NOTE (*) - compreso varianti Controllo progetti in zona 2: 100% Controllo progetti in zona 3S: 13% Controllo progetti in zona 3: 6% Controllo progetti in zona 4: 7%

43 ATTIVITA’ DI CONTROLLO DEL GENIO CIVILE
ADDETTI Tecnici Amm.vi TOT. ADDETTI Laureati Diplomati TOT. Tecnici 7 4 11 3 14 2 16 8 2,5 10,5 1,3 9,3 12 1,6 7,5 9,1 2,9  3 2,1 5,1 7,1 1,5 1 5 9 42,1 43,1 85,2 23,7 108,9 AREZZO FIRENZE GROSSETO LIVORNO LUCCA MASSA CARRARA PISA PISTOIA PRATO SIENA

44 INFORMAZIONE E FORMAZIONE AL RISCHIO SISMICO

45 INFORMAZIONE E FORMAZIONE
AL RISCHIO SISMICO Con la delibera di Giunta Regionale n. 74 del 1 febbraio 2010 è stato approvato il “Documento conoscitivo del rischio sismico” in Toscana, previsto all’art. 4 della L.R. 58/2009

46 CAMPAGNA DI INFORMAZIONE “CONOSCERE IL RISCHIO SISMICO”
INFORMAZIONE E FORMAZIONE AL RISCHIO SISMICO CAMPAGNA DI INFORMAZIONE “CONOSCERE IL RISCHIO SISMICO” Il Programma "Conoscere il rischio sismico" è un’attività promossa dalla Regione Toscana e rivolta ai cittadini, ai tecnici e professionisti, alle scuole, con l'obiettivo di aumentare la formazione e l'informazione sul rischio sismico . E’ stato prodotto materiale didattico e informativo relativo a opuscoli e gadgets per le scuole di primo e secondo grado (materne, elementari, medie inferiori e superiori) da distribuire nel corso degli incontri. Il programma prevede anche corsi di formazione e aggiornamento per gli insegnanti e gli studenti con l'obiettivo di fornire strumenti formativi e proposte didattiche per attività da svolgere in classe sul tema della riduzione del rischio sismico. E’ prevista a partire l’effettuazione di incontri con le scuole, d’intesa con il settore Sistema regionale di protezione civile

47 CORSI DI FORMAZIONE VULNERABILITA’ SISMICA E AGIBILITA’ POST-SISMA
INFORMAZIONE E FORMAZIONE AL RISCHIO SISMICO FORMAZIONE TECNICI E PROFESSIONISTI CORSI DI FORMAZIONE VULNERABILITA’ SISMICA E AGIBILITA’ POST-SISMA La Regione Toscana a partire dal 2003 ha organizzato Corsi di Formazione su "Analisi di vulnerabilità sismica degli edifici e verifiche di agibilità conseguenti a sisma - 1° livello edifici in muratura“ rivolti a 500 tecnici dipendenti della Regione Toscana e degli Enti Locali (Comuni, Province, Comunità Montane, ecc...) della Toscana. Analoghi corsi sono stati rivolti a 140 tecnici professionisti di alcuni Ordini e Collegi professionali della Toscana. I Corsi sono stati gestiti dal Settore della Formazione e Sviluppo Organizzativo per gli aspetti organizzativi, dal Settore Sistema Regionale di Protezione Civile e dal Settore Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica per gli aspetti tecnici.

48 INFORMAZIONE E FORMAZIONE
AL RISCHIO SISMICO PRODUZIONE E AGGIORNAMENTO SITO WEB REGIONALE SUL RISCHIO SISMICO

49 BANCHE DATI SISMICA INFORMAZIONE E FORMAZIONE AL RISCHIO SISMICO
Contengono i risultati delle indagini geologiche, geotecniche e geofisiche effettuate nell’ambito delle attività relative a: PROGRAMMA REGIONALE V.E.L. Valutazione effetti locali PROGRAMMA REGIONALE DOCUP Valutazione degli effetti nelle Aree Produttive I risultati di tali attività di Valutazione consistono in dati diretti (indagine, mappatura e rilevamento) e dati derivati (modellazione e interpretazione) SONDAGGI GEOTECNICI E PROVE DOWN-HOLE STESE DI SISMICA A RIFRAZIONE POSIZIONAMENTI DI PUNTI DI CAMPIONAMENTO PER PROVE DI LABORATORIO MAPPE DI CARTOGRAFIA GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA SCALA 1:2000 RAPPORTI TECNICI (relazioni, dati tecnici, grafici, tabelle) RELATIVI ALLE STESE DI SISMICA A RIFRAZIONE RAPPORTI TECNICI (relazioni, dati tecnici, grafici, tabelle) RELATIVI AI PUNTI DI SONDAGGIO GEOGNOSTICO E ALLE PROVE DOWN-HOLE RAPPORTI TECNICI (relazioni, dati tecnici, grafici, tabelle) RELATIVI ALLE PROVE DI LABORATORIO EFFETTUATE SUI CAMPIONI

50 INFORMAZIONE E FORMAZIONE
AL RISCHIO SISMICO BANCHE DATI SISMICA I contenuti di tutte le fasi di lavoro sono archiviati in una banca dati geografica, con le funzioni di contenitore per la gestione, manutenzione, aggiornamento post-elaborazione e ricerca, oltre alla consultazione e scaricamento on demand da parte degli utenti esterni ATTIVITA’ IN CORSO: accordo di collaborazione scientifica con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze SVILUPPO DI UN PORTALE WEB-GIS PER LA CONSULTAZIONE E RICERCA DEI DATI DEL DATABASE GEOGRAFICO

51 ULTERIORI BANCHE DATI SISMICA
INFORMAZIONE E FORMAZIONE AL RISCHIO SISMICO ULTERIORI BANCHE DATI SISMICA Contengono i risultati delle numerose prove sulle strutture effettuate nell’ambito delle attività relative a: PROGRAMMA REGIONALE V.S.M. Vulnerabilità Sismica edifici in Muratura PROGRAMMA REGIONALE V.S.C.A. Vulnerabilità Sismica edifici in Cemento Armato I risultati di tali prove sulle strutture consistono in compressione diagonale per gli edifici in muratura sonreb e carotaggio per gli edifici in cemento armato ATTIVITA’ IN CORSO: accordi di collaborazione scientifica con i Dipartimenti: Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze Costruzioni e restauro dell’Università di Firenze Ingegneria civile dell’Università di Pisa ELABORAZIONE DELL’ABACO REGIONALE DELLE MURATURE

52 EMERGENZA

53 CENSIMENTO DANNI EVENTO SISMICO
EMERGENZA CENSIMENTO DANNI EVENTO SISMICO IN ABRUZZO 2009 A seguito dell’evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, il Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica ha programmato e coordinato l’invio dei tecnici regionali e degli enti locali per le attività di censimento danni e verifiche di agibilità a supporto del Dip.to della Protezione Civile. Le attività sono state svolte d’intesa con il Settore Sistema Regionale della Protezione Civile e le Amm.ni Provinciali della Toscana. La formazione di circa 350 tecnici idonei svolta nei Corsi degli anni precedenti ha consentito la disponibilità di numerosi tecnici, sia regionali che degli Enti locali.

54 CENSIMENTO DANNI E AGIBILITA’
CAPITALIZZAZIONE dell’ESPERIENZA in ABRUZZO Ge.O.Si.S.Ma SVILUPPO DI APPLICATIVO WEB GIS A SUPPORTO DEL RILIEVO DANNI POST-SISMA SUGLI EDICI

55 CENSIMENTO DANNI E AGIBILITA’ ON LINE
Ge.O.Si.S.Ma interfacce web di inserimento dati e identificazione degli edifici organizzare e gestire i flussi delle squadre e dei tecnici abilitati consultare banche dati territoriali per identificare l’edificio compilare via web le schede di agibilità e inviare i dati al server centrale

56 CENSIMENTO DANNI E AGIBILITA’ ON LINE
Ge.O.Si.S.Ma interfacce web per la gestione dei sopralluoghi georiferire via web gli ESITI di AGIBILITA’ aggiornare in automatico resoconti e statistiche visualizzare e condividere i risultati sul territorio tramite WMS

57 ESERCITAZIONE INTERNAZIONALE “TEREX” 2010
EMERGENZA ESERCITAZIONE INTERNAZIONALE “TEREX” 2010 Il TEREX 2010 (Tuscany Earthquake Relief Exercise) è stata la simulazione di un gravissimo terremoto in Garfagnana che ha ricreato uno scenario conseguente ad un sisma di magnitudo 6.4, come quello che provocò 171 vittime nel 1920 con epicentro a Piazza al Serchio. La funzione di censimento danni e agibilità post- sisma è stata svolta dai tecnici degli Uffici dei Geni Civili e del “Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica“ (CRPS) presso la DICOMAC a Viareggio e in tre COM a Fivizzano (MS), Castelnuovo di Garfagnana (LU) e San Marcello Pistoiese (PT).

58 GRAZIE PER L’ATTENZIONE
DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE TERRITORIALI, AMBIENTALI E PER LA MOBILITA’ COORDINAMENTO REGIONALE PREVENZIONE SISMICA GRAZIE PER L’ATTENZIONE Per informazioni


Scaricare ppt "LE ATTIVITA’ DI PREVENZIONE SISMICA DELLA REGIONE TOSCANA"

Presentazioni simili


Annunci Google