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Comune di Ponte San Nicolò - Padova
Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile Comune di Ponte San Nicolò - Padova IL RISCHIO SISMICO GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Che cos’è il terremoto? Un terremoto è un rapido scuotimento della superficie della terra causato dalla rottura della crosta terrestre con liberazione di grandi quantità di energia elastica. Il terremoto è un fenomeno naturale come la pioggia: può colpire ogni parte della terra. Proprio come la pioggia può avere effetti insignificanti o catastrofici. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Tipologie di terremoti
Terremoti naturali Terremoti tettonici Terremoti vulcanici Terremoti di crollo Terremoti artificiali Terremoti da esplosioni GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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I terremoti tettonici Lo strato più superficiale della terra, la crosta, è composta da zolle o placche galleggianti su un “mare” di roccia fusa, il mantello. Le correnti convettive che agitano il mantello spingono le placche facendole collidere lungo linee di frattura che prendono il nome di faglie. Le faglie possono essere normali, inverse e trascorrenti. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le faglie (fault) Faglia normale: se il movimento avviene perpendicolarmente alla direzione del piano di faglia con uno spostamento verso il basso del tetto rispetto al letto. Faglia inversa: se il movimento avviene perpendicolarmente alla direzione del piano di faglia con uno spostamento verso l'alto del tetto rispetto al letto. Faglia trascorrente: se il movimento avviene lungo la direzione del piano di faglia. Si può distinguere in destra o sinistra secondo che ad un osservatore posto su un blocco, l'altro apparirà essere stato spostato rispettivamente verso la sua destra o verso la sua sinistra. Spesso le faglie trascorrenti presentano il piano di scorrimento verticale o quasi, ed in certi casi persino obliquo. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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I terremoti tettonici In base alla profondità dell’ipocentro i terremoti si possono dividere in: terremoti superficiali con ipocentro tra 0 e 70 Km (circa 85% del totale) terremoti medi con ipocentro tra 70 e 300 Km (circa 12% del totale) terremoti profondi con ipocentro oltre i 300 Km (circa 3% del totale) GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Il ciclo sismico Stadio intersismico: nell’area sismogenetica si verifica un lento e graduale accumulo di energia potenziale. Stadio presismico: il materiale si deforma fino al raggiungimento del livello critico di resistenza. Stadio cosismico: l’energia potenziale accumulata nelle fasi precedenti si trasforma in energia cinetica. Stadio postsismico: l’area sismogenetica lentamente riacquista un nuovo equilibrio. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Un po’ di terminologia Epicentro: punto della superficie terrestre sulla verticale dell’ipocentro. Ipocentro: punto in cui la frattura delle rocce che genera il terremoto ha inizio; è detto anche fuoco. Magnitudo: misura dell’energia liberata sotto forma di onde sismiche durante un terremoto. Onde sismiche: modello fisico di propagazione dell’energia elastica liberata da un terremoto. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Ipocentro ed epicentro
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Le onde sismiche Onde longitudinali o onde P (primae): sono le onde più veloci (da 5,5 a 11,7 Km/s). Il mezzo trasmissivo viene sottoposto a compressioni e dilatazioni; il movimento del materiale avviene nella stessa direzione di propagazione dell’onda, come avviene nelle onde sonore. Lo spostamento del suolo è quindi prettamente verticale e dà luogo ai moti sussultori. Le onde P si propagano in qualunque mezzo. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le onde sismiche Onde trasversali o onde S (secundae): meno veloci delle onde P (da 3,5 a 7,3 Km/s), danno luogo a fenomeni di taglio e torsione. Le onde S si propagano solo attraverso mezzi trasmissivi rigidi. Il movimento del materiale avviene ortogonalmente alla direzione di propagazione dell’onda e gli spostamenti del suolo sono prettamente orizzontali con un moto ondulatorio. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le onde sismiche Onde superficiali R o di Rayleigh: onde polarizzate in un piano verticale che provocano la vibrazione delle particelle nella direzione di propagazione dell’onda imponendo un movimento simile a quello di una boa in balia delle onde. Onde superficiali L o di Love: onde polarizzate in un piano orizzontale che provocano la vibrazione delle particelle ortogonalmente alla direzione di propagazione dell’onda imponendo un movimento simile a quello di un serpente che striscia velocemente. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le onde sismiche Le onde P e S sono predominanti nella zona epicentrale mentre le onde R e L diventano prevalenti a grande distanza. Le onde trasversali, con i loro moti ondulatori, sono maggiormente distruttive delle onde longitudinali. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Come si misurano i terremoti?
Il sismografo di Zhang Heng (II secolo d.C.): la rana che gioca con il drago. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Come si misurano i terremoti?
Un sismometro con apparato di registrazione su carta (sismografo). Il sismogramma è un’immagine grafica del movimento del suolo durante un terremoto. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Come si misurano i terremoti?
Schemi semplificati di sismografi: registratore della componente verticale dei movimenti della superficie terrestre registratore delle componenti orizzontali dei movimenti della superficie terrestre GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le scale di misura La scala macrosismica MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg, 1930), ripartita in 12 gradi, stima l’intensità di un terremoto in base agli effetti sull’uomo e sul suo ambiente. I grado: impercettibile … VI grado: forte XII grado: grandemente catastrofico GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le scale di misura La scala Richter classifica la magnitudo di un terremoto in base alla quantità di energia liberata dalla scossa. E’ una scala logaritmica: una unità in più nella scala significa un’energia trenta volte maggiore. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le scale di misura INTENSITA‘ (MCS) MAGNITUDO (Richter) III-IV 2,8 - 3,1 IV 3,2 - 3,4 IV-V 3,5 - 3,7 V 3,7 - 3,9 V-VI 4,0 - 4,1 VI 4,2 - 4,4 VI-VII 4,5 - 4,6 VII 4,7 - 4,9 VII-VIII 5,0 - 5,1 VIII 5,2 - 5,6 IX 5,7 - 6,1 X-XI 6,2 La scala Mercalli-Cancani-Sieberg e la scala Richter, utilizzando modalità diverse di misurazione, non sono direttamente confrontabili. E' comunque possibile stilare una tabella comparativa indicativa come la seguente: GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Effetti del terremoto Effetti primari Effetti secondari
fratture; sollevamenti del terreno; dislivelli in strade e gallerie; distruzione totale o parziale di edifici, ponti, strade, canalizzazioni. Effetti secondari smottamenti e valanghe; crepacci; traboccamento di acqua dai serbatoi; rottura di cavi elettrici; fragori; rombi… GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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La riclassificazione sismica
Ordinanza n del 20/03/2003 della Presidenza del Consiglio dei Ministri Art. 1. […] Nelle more dell’espletamento degli adempimenti di cui all’art. 93 del Dlgs 31/03/1998, n. 112, […] sono approvati i “Criteri per l’individuazione delle zone sismiche […]” nonché le connesse “Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici” […]. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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La riclassificazione sismica
Ordinanza n del 20/03/2003 della Presidenza del Consiglio dei Ministri GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Norme di comportamento
SE SEI IN CASA, RIMANI IN CASA SE SEI ALL’APERTO, RIMANI ALL’APERTO GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Norme di comportamento
Sebbene un terremoto sia un fenomeno naturale non prevedibile che può avvenire in qualunque momento delle 24 ore, è stato rilevato che la probabilità di trovarsi in casa è più alta rispetto a quella di trovarsi all’interno di altri edifici o all’aperto (60% contro 40%). E’ quindi in casa che bisogna curare con maggiore attenzione la preparazione della popolazione, sia dal punto di vista pratico che da quello psicologico. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le fasi dell’evento sismico
Allarme: fase in cui viene avvertito il sisma. Soccorso: fase in cui si definiscono i contorni dell’evento e si avvia la necessaria azione di soccorso. Agibilità: fase in cui viene definito lo stato degli “oggetti” sul territorio colpito dal sisma. Macrosismica: fase in cui si analizzano gli effetti del terremoto per definire l’importanza dell’evento. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le fasi dell’evento sismico
Interventi di emergenza: fase di eliminazione dei pericoli incombenti. Dopo i primi 60 giorni, si può considerare chiusa l’emergenza. Analisi dati e programmazione: fase in cui si valutano i danni presunti ed i costi attesi per le riparazioni e gli interventi antisismici. Insediamenti provvisori: fase che si attua nei casi in cui la popolazione non possa rientare nelle proprie abitazioni entro i primi mesi successivi all’evento. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le fasi dell’evento sismico
Riattazione: interventi strutturali “leggeri” volti a favorire il reinsediamento della popolazione. Riparazione e ricostruzione: fase che comprende anche i piani di riavvio delle reti dei servizi (vie di comunicazione, reti tecnologiche, reti idriche e fognarie…). Reinsediamento della popolazione: fase in cui vengono smantellati i centri di ricovero provvisori. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Le fasi dell’evento sismico
Verifica e monitoraggio: è una fase continua di analisi e trasferimento delle informazioni sul post-evento. Programmazione e pianificazione dell’emergenza: è una fase trasversale a tutte le altre che ha l’obiettivo di preparare e predisporre “in tempo di pace” tutto ciò che che consentirà, nel momento dell’allerta, la risposta più efficiente ed efficace. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Principi di puntellamento
Ogni terremoto comporta sempre, per quanto lievi, variazioni strutturali agli edifici. Le opere che assicurano una maggiore stabilità strutturale sono: puntellamenti tirantature cerchiature GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Principi di puntellamento
In condizioni di emergenza i soccorritori devono fare i conti con le difficoltà ambientali ed in particolare con : la provvisorietà dei materiali la semplicità di lavorazione le risorse limitate e dal basso costo GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Principi di puntellamento
I puntellamenti surrogano la capacità portante dell’elemento compromesso dal terremoto (funzione sostitutiva) ma possono anche sostenere una costruzione che resiste ancora (funzione cautelativa) ovvero possono evitare il distacco di parti o frammenti (funzione protettiva). Se i puntelli si oppongono al ribaltamento totale o parziale di un muro sono di sostegno; se contrastano la caduta verticale di conci di archi, volte o architravi si dicono di ritegno. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Principi di puntellamento
Il puntello con finalità sismiche non sempre è soggetto a sola compressione per cui deve essere collegato rigidamente ad entrambe le estremità. Utili sono i cosiddetti tavoloni ripartitori, spesso rinforzati da puntelli più corti, e i controventi, irrigidimenti trasversali che riducono la lunghezza libera di inflessione e di irrigidimento dei nodi. Nel caso di puntellamento di ritegno su archi e volte, esso deve avere una base di appoggio da cui si dipartono i ritti che sostengono le centine. GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Un po’ di terminologia Pilastro Zeppa Rompitratta Cunei
Controventatura Cambra Base Ritto Centina GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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Esempi di puntellamento
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Varchi in muri e solai GCVPC PONTE SAN NICOLO' (PD) 19/11/2018
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