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Malattie da ipersensibilità
Rappresentano una serie di reazioni in cui la risposta immunitaria è abnorme tale da indurre un danno per l’organismo che la produce o per un tessuto particolare Possono essere scatenate da Ag di natura endogena o esogena Spesso sono associate a geni predisponenti: HLA e non HLA Derivano da uno squilibrio tra risposte effettrici e meccanismi di controllo
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che media il danno cellulare o tissutale.
I tipi di ipersensibilità vengono classificati in base al meccanismo patogeno principale che media il danno cellulare o tissutale. L’ipersensibilità legata alle cellule B e quindi alla produzione di anticorpi include tre sottotipi: tipo I, II e III. Sono risposte rapide e per questo sono anche definite Reazioni di ipersensibilità di tipo immediato. B) Reazioni di ipersensibilità che dipendono dai linfociti T richiedono invece più tempo infatti questo tipo cellulare viene reclutato più lentamente l’azione citotossica richiede ancora altro tempo risulta quindi una risposta più lenta. (avvengono entro pre) Le reazioni di IV tipo sono anche denominate cellulo mediate o ritardate
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Disturbo insignificante
Malattie fatali
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Predisposizione genetica
MHC Non -MHC
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Ipersensibilità di I tipo
Patologia che si manifesta in seguito alla risposta del SI ad un Ag innocuo Allergia:
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Portier e Richet 1902 Controprotezione
Anafilassi Portier e Richet Controprotezione Due successive inoculazioni dell’Ag: sensibilizzante e scatenante IgE Th2 Eosinofili
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Sintesi delle IgE interazione allergene-IgE sulla cellula effettrice
rilascio di mediatori
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Mastocita TNF Chemochine Il-4 Spasmo della muscolatura liscia
Aumento permeabilità vascolare Ipersecrezione mucosa Triptasi e Chimasi, altre idrolasi Danneggiano i tessuti Attivano chinine e complemento Potenti vasoattivi e spasmogenici Broncospasmo Aumento della secrezione mucosa Richiamo dei neutrofili
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Effetti dei mediatori prodotti dai mastociti nell’ipersensibilità immediata
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IgE Citofili: legano le mastcellule, granulociti basofili
Vasodilatazione ed aumento della permeabilità capillare Contrazione della muscolatura liscia Le manifestazioni cliniche variano in base alla via di contatto dell’allergene e alla dose
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Le più importanti reazioni di tipo reaginico
Anafilassi locale dovuta alla liberazione e all’azione locale di mediatori. Anafilassi sistemica è una gravissima manifestazione che può portare rapidamente a morte. 1) Mediata dalle IgE. 2) Gli allergeni sono frequentemente introdotti per via parenterale. 3) La quasi totalità della popolazione è suscettibile a questi allergeni. 4) Le manifestazioni cliniche dipendono dall’organo di shock, che è diverso nelle varie specie animali, nell’uomo è rappresentato dalle vie respiratorie
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Perchè alcuni Ag inducono una risposta IgE?
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40% della popolazione dei Paesi industrializzati sono
Fattori che predispongono alla condizione atopica 40% della popolazione dei Paesi industrializzati sono ATOPICI una elevata tendenza a sviluppare una reazione di ipersensibilità. Le persone atopiche mostrano livelli più elevati di IgE sieriche e di linf Th2 IgE Eosinofili Tipo di antigene Via di somministrazione dell’Ag Fattori genetici Fattori ambientali -relativi al bambino: 1) precocità dell’esposizione all’allergene 2) tipo di allattamento 3) eventuali infezioni virali ricorrenti vie respiratorie -relativi all’adulto: 1) fumo di sigarette 2) inquinamento ambientale 3) infezioni virali dell’apparato respiratorio 4) ipotesi dell’igiene
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Cromosoma 5: geni per le citochine IL-3, Il-4,Il-5, Il-9, Il-13 e GM-CSF Cr 11: gene che codifica per la catena β del recettore ad alta affinità per le IgE Geni TIM (Tcell/immunoglobulin and mucin domain): ipereattività bronchiale e produzione di Il-4 e Il-13 Regioni che codificano per Il-12 Recettore β adrenergico MHCII Geni che controllano le giunzioni cellulari Promuovono la risposta Th2 Ridotta produzione Il-12
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Fattori che predispongono alla condizione atopica
Malattie infettive nella prima infanzia Inquinamento ambientale Livelli di allergeni Cambiamenti dietetici VIENE EREDITATA UNA PREDISPOSIZIONE A PRODURRE IgE SPECIFICHE SOLO PER ALCUNI ALLERGENI CHE NON SONO NECESSARIAMENTE UGUALI ALLE IgE PRODOTTE DAI COLLATERALI. UN SOGGETTO ATOPICO NON SI SENSIBILIZZA A TUTTO
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Allergeni Bivalente Bridging tra due IgE contigue
L’immunizzazione e lo scatenamento delle reazioni immunopatogene di I tipo può avvenite: Per via inalatoria Per via alimentare Per via transcutanea
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Quali Ab sono coinvolti?
IgE 50-300ng/ml Legano: Recettori ad alte affinità (FcεRI), presenti su mastociti cutanei, basofili e eosinofili Recettore a bassa affinità (FcεRI), presente su linf B, macrofagi,piastrine, cellule NK cellule dendritiche Th2 Importanti contro le parassitosi Le IgE sono distribuite: Sotto la cute Sotto l’epitelio delle vie aeree Nella sottomucosa dell’intestino
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IgE
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Induzione di una reazione di ipersensibilità
Il primo contatto con l’Ag porta alla differenziazione dei linfociti T helper IL—4, IL-9, IL-10 e IL-13 favoriscono lo sviluppo di cellule Th2 IL-4 induce lo scambio isotipo verso le IgE IL-5 richiamo di Gr. Eosinofili
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Via inalatoria
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PRINCIPALI ALLERGENI STAGIONALI In ordine di frequenza
GRAMINACEE Festuca, Lolium, Phleum, Poa, Secale, etc. etc. URTICACEE Parietaria OLEA EUROPEA COMPOSITE CIPRESSO POLLINE PERIODO DI POLLINAZIONE da Maggio-giugno a Luglio-Agosto Estate – Autunno Quasi perenne nel Sud Italia Metà maggio-metà giugno Agosto-Settembre Gennaio-Marzo
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Esempio di allergia alle mucose
Mucosa nasale continuamente infiammata diviene ipertrofica
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Via alimentare
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Differenza Allergia intolleranza
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Intolleranze Reazioni pseudo-allergiche
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Curaro e altri miorilassanti Componenti del veleno d’api
Agenti non immunitari che degranulano i mastociti Liberatori di istamina Morfina, oppiacei Curaro e altri miorilassanti Mezzi di contrasto Mannitolo Chemioterapici Componenti del veleno d’api Alcuni cibi
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Possono provocare allergie, (IgE):
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Via transcutanea Puntura di insetti, somministrazione di farmaci, ecc.
Istidina decarbossilasi Istamina, serotonina, bradichinina Fosfolipasi A e B Proteasi Ialuronidasi NA e A
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Perchè differenziazione in Th2?
Interazione di cellule dendritiche e Th0 in assenza di stimoli infiammatori Favorisce Th2 (IL—4, IL-9, IL-10 e IL-13 ) STAT6 Topi senza STAT6 no IgE
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Basofili e mastociti Mediatori Idrolasi acida Mucose: triptasi
Connettivo: istamina Si ritrovano soprattutto vicino ai vasi sanguigni, ai nervi e in sede subepiteliale Servono per allertare il SI quando si sviluppano infezioni locali Sede di reazione locale di ipersensibilità
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Mediatori Molecole rilasciate dalle mastcellule
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Istamina Mediatori H1 H2 H3 H1+H2 Mepiramina Burimamide Cimetidina
Contrazione della muscolatura bronchiale e gastrointestinale Aumento permeabilità vascolare Vasodilatazione periferica, Prurito Aumento c GMP Mepiramina H1 Stimolazione della secrezione gastrica di ac cloridrico Stimolazione della secrezione mucosa nelle vie respiratorie Contrazione esofagea Inibizione dei linf e cell infiam Aumento cAMP Burimamide Cimetidina Rantidina H2 H3 Diminuzione di sintesi e rilascio di istamina Tioperamide H1+H2 Arrossamento, tachicardia, ipotensione cefalea
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Mediatori Eventi biochimici seguenti l'attivazione dei mastociti PAF
Aggregazione piastrinica Istamina Prostaglandina D2 Broncospasmo e aumento secrezione nasale LeucotrieniC4 e D4 Potenti vasoattivi e spasmogeni B4 Chemiotattico per G neutrofili , G eosinofili e Monociti
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TNF, IL-1 e Chemochine Richiamo leucociti Azione ritardata
Mediatori Eventi biochimici seguenti l'attivazione dei mastociti Citochine: TNF, IL-1 e Chemochine Richiamo leucociti Azione ritardata IL-4 Risposta Th2
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L’attivazione delle mastcellule produce effetti differenti nei diversi tessuti
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Linfociti Th2 Diverso equilibrio TH1/TH2
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Eosinofili Aumentata produzione midollare indotta da Il-5
Migrano dal sangue ai tessuti al richiamo di chemochine (eotassina) rilasciate dalle cellule endoteliali, dai Linf Th2 e dai mastociti Sugli eosinofili è espresso il recettore per eotassina CCR3 Gli Eosinofili attivati esprimono il recettore per IgE La loro sopravvivenza è indotta da : Il-5, Il-3 e GM-CSF Rilasciano: MBP, ECP tossiche per le cellule epiteliali Perossidasi LCT4 PAf
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Effetti biologici
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Mastcellule + granulociti basofili + granulociti eosinofili
DANNO
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La risposta cutanea ponfo-eritematosa mediata da IgE
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Prick test
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Terapia desensibilizzante
Farmacologia Antistaminici Inibitori della degranulazione prevengono ma non curano Adrenalina e NA Sono farmaci salvavita Arrestano degranulazione Adrenalina: vasocostrizione arteriosa No Aspirina Terapia desensibilizzante
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Meccanismo di azione dell’immunoterapia specifica (desensibilizzazione)
Via di contatto insolita
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Malattie allergiche nell'uomo
IgE Via Dose La degranulazione dei mastociti è la componente centrale di tutte le malattie atopiche Le manifestazioni cliniche della malattia dipendono dai tessuti in cui i mediatori mastocitari vengono liberati e dalla cronicità del processo flogistico
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Le principali malattie atopiche
Sono rappresentate da una serie di malattie molto diverse tra loro riconducibili alla produzione di anticorpi omocitotropi IgE. Variano i tessuti sensibilizzati. Rinite allergica E’ la più frequente ipersensibilità reaginica (5-22% della popolazione). Asma bronchiale Malattia a patogenesi multifattoriale caratterizzata da tre condizioni: a) ostruzione reversibile delle vie aeree b) flogosi diffusa c) aumentata reattività bronchiale a stimoli diversi. E’ dipendente da fattori estrinseci quali allergeni ambientali di minuscole dimensioni 10-15m. Esiste anche una predisposizione familiare alla malattia. Risposta bifasica allo stimolo allergico: fase immediata caratterizzata da broncospasmo a cui segue dopo 5-10 ore una fase tardiva in cui il broncospasmo è associato a fenomeni infiammatori. Dermatite atopica E’ una lesione infiammatoria della cute di tipo eczematoso a eziopatogenesi multifattoriale a decorso cronico e recidivante associata a iperproduzione di IgE e familiarità. Orticaria ed angioedeme Manifestazione cutanea frequente caratterizzata dalla comparsa transitoria di molteplici pomfi fortemente pruriginosi in genere conseguente all’ingestione di allergeni. Allergia alimentare Dovuta per 80% alla produzione di IgE e per il20% da immuno-complessi o da cellule. Si può manifestare come anafilassi sistemica, asma orticaria e disturbi gastro-enterici, doloro gastrici ecc. Gli allergeni sono generalmente glicoproteine termostabili poco sensibili all’azione delle proteasi. Si possono manifestare anche disturbi respiratori (rinite ed asma), cutanei (dermatite, orticaria) e neurologici (emicrania).
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Asma bronchiale Malattia a patogenesi multifattoriale caratterizzata da tre condizioni: a) ostruzione reversibile delle vie aeree b) flogosi diffusa c) aumentata reattività bronchiale a stimoli diversi. E’ dipendente da fattori estrinseci quali allergeni ambientali di minuscole dimensioni 10-15m. Esiste anche una predisposizione familiare alla malattia. Risposta bifasica allo stimolo allergico: fase immediata caratterizzata da broncospasmo a cui segue dopo 5-10 ore una fase tardiva in cui il broncospasmo è associato a fenomeni infiammatori.
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ASMA ALLERGICO una malattia cronica delle vie aeree caratterizzata da:
ostruzione bronchiale, attacchi di dispnea indotta da agenti diversi solitamente reversibile spontaneamente o in seguito alla terapia da iperreattività bronchiale, tendenza alla costrizione bronchiale restringimento dei bronchi, secrezioni dense edema delle mucose e sottomucose da un accelerato declino della funzionalità respiratoria che può evolvere in alcuni casi in una ostruzione irreversibile delle vie aeree da elevati livelli di IgE nel siero da infiammazione cronica con eosinofilia
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Th2 15-20 min Ripresa in circa 1ora 6-8 ore Risoluzione in 24 ore
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Tregolatorie Treg possono essere coinvolte
nello sviluppo di allergie, asma e anche malattie autoimmuni. A tutt’oggi sono stati descritti 4 grandi tipi di Cellule Treg: I Th3 sono indotti da antigeni orali nei linfonodi mesenterici e producono TGF-ß e livelli variabili di IL-10 e IL-4. Cellule TR possono regolare le risposte immuni antigene-specifici e Inibire le funzioni degli autoantigeni. CD4+CD25+ sono la frazione più piccola dei CD4+, e rivestono un ruolo essenziale nel prevenire le malattie autoimmuni. NKT, sono cellule T, quando attivate controllano l’asma.
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Evoluzione finale verso la fibrosi
Rimodellamento delle vie aeree: Ispessimento della parete per effetto dell’ipertrofia ed iperplasia della muscolatura liscia e delle ghiandole mucose Evoluzione finale verso la fibrosi
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Approcci terapeutici Il trattamento delle malattie allergiche e dell’asma 1.La profilassi ambientale dell'allergene 2.Alcuni farmaci sono utili per alleviare i sintomi: Antistaminici Cromoni: Cromoglicato sodico Glucocorticoidi Antileucotrienici Metilxantine: Teofillina ß2-agonisti Anticolinergici 3.Terapia desensibilizzante
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Allergia alimentare Dovuta per 80% alla produzione di IgE e per il20% da immuno-complessi o da cellule. Si può manifestare come anafilassi sistemica, asma orticaria e disturbi gastro-enterici, doloro gastrici ecc. Gli allergeni sono generalmente glicoproteine termostabili poco sensibili all’azione delle proteasi. Si possono manifestare anche disturbi respiratori (rinite ed asma), cutanei (dermatite, orticaria) e neurologici (emicrania).
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Allergie alimentari 1% della popolazione
USA /anno 200 esito mortale
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REAZIONI ALLERGICHE DELLA CUTE: orticaria, angioedema e eczema
Eritema pomfoide Dovuta all’attivazione delle mastcellule presenti nella cute Orticaria ed angioedema Manifestazione cutanea generalizzata frequente caratterizzata dalla comparsa transitoria di molteplici pomfi fortemente pruriginosi in genere conseguente all’ingestione di allergeni. Prick test
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Dermatite atopica E’ una lesione infiammatoria della cute di tipo eczematoso a eziopatogenesi multifattoriale a decorso cronico e recidivante associata a iperproduzione di IgE e familiarità
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Shock anafilattico Sindrome clinica grave, reversibile o irreversibile, causata da esposizione ad allergeni diversi, in soggetti precedentemente sensibilizzati alla stessa sostanza Diffusa attivazione delle mastcellule I mediatori liberati da mastociti e basofili penetrano nel letto vascolare Vasodilatazione e abnorme aumento della permeabilità capillare Ipotensione Inadeguata perfusione capillare - Diminuzione della irrorazione tessutale - Alterazioni emodinamiche e metaboliche - Danno cellulare irreversibile Costrizione delle vie aeree Difficoltà respiratorie Rigonfiamento dell’epiglottide Soffocamento
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FARMACI: Ipersensibilità al farmaco con shock anche per dosi minime e per qualunque via di introduzione [a] Penicillina (oltre il 70%) [b] Altri antibiotici (soprattutto beta-lattamici) [c] Corticotropina, naturale (ACTH) o sintetica [d] Vitamina B (anello pirimidinico + gruppo aminico) [e] Insulina [f] Miorilassanti (gruppi ammonici quaternari). [g] Vaccini, tossoidi o virali (proteine d'uovo) [h] Mezzi di contrasto iodati, Anestetici locali, emo= derivati e sostituti del plasma (PAR) ALTRE SOSTANZE [a] Veleni di insetti (per punture di Imenotteri: Api, Vespe, Calabroni), [b] Immunoterapia specifica (evenienza molto rara) per Allergopatie respiratorie o per allergia ad Imenotteri [c] Tests diagnostici diretti, cutanei o di provocazione (evenienza molto rara) [d] Allergeni alimentari o comuni allergeni da inalazione (evenienza piuttosto rara) [e] Anafilassi idiopatica (casi con fattore scatenante ignoto) [f] Anafilassi da esercizio fisico. Eziologia
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MEDIATORI CHIMICI importanti nella specie umana: istamina - leucotrieni - chinine (callicreina)
ORGANI DI SHOCK: - Strutture polmonari, in particolare vascolari - Nelle forme ad evoluzione fatale immediata: Albero vascolare, in particolare cuore e SNC MOMENTI FISIOPATOLOGICI DELLO SHOCK Inadeguata perfusione capillare Alterazione microcircolo Diminuzione dell'irrorazione dei tessuti Alterazioni metaboliche tessutali DANNO !
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Prurito, orticaria,eritema della cute
SINTOMI Prurito, orticaria,eritema della cute Contrazione dei bronchioli e difficoltà respiratoria L’edema della laringe provoca disfonia malessere generale, stato d'ansia, agitazione psicomotoria, sudorazione profusa Vomito, crampi addominali, diarrea, ostruzione laringea Il paziente può progredire nello shock e morire SINTOMATOLOGIA POLIMORFA con sintomi a carico di diversi organi o apparati: - Apparato cardiovascolare: ipotensione, tachicardia. - Apparato respiratorio: respiro frequente, superficiale, dispnea intensa; broncospasmo. - Sistema nervoso: perdita di coscienza, fino al coma; disturbi psico-sensoriali, paresi, convulsioni, vertigini
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Ipersensibilità di II tipo
CITOTOSSICA Anticorpi circolanti : IgM o IgG legano Antigeni posti sulla superficie cellulare La distruzione della cellula bersaglio è dovuta alla lisi mediata dal complemento o Mediata da leucociti (ADCC): monociti, neutrofili, NK
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La reazione patogena è scatenata dal legame Ag-Ab
I determinanti Ag possono essere intrinseci alle membrane o alla MEC oppure il metabolita di un farmaco può legare la cellula o la MEC La reazione patogena è scatenata dal legame Ag-Ab
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Le cellule opsonizzate da Ab e C vengono internalizzate
dai fagociti
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Flogosi Il frammento Fc dell’Ab può legare
un suo recettore sui leucociti o con il Complemento Flogosi
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Ab anti recettore interferiscono con la funzione del recettore
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... di nuovo infiammazione
I leucociti comunque attivati rilasciano mediatori proinfiammatori: prostaglandine, peptidi vasoattivi, chemochine enzimi lisosomiali ROS ... di nuovo infiammazione
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Le cellule più coinvolte sono i globuli rossi
Reazioni trasfusionali Eritroblastosi fetale Anemia emolitica autoimmune
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.... altre cellule piastrine granulociti cellule endoteliali
Porpora trombocitopenica Trombocitopenia da farmacia piastrine granulociti cellule endoteliali Neutropenie autoimmuni Agranulocitosi da farmaci Porpora di Henoch-Schonlein Porpore da farmaci Contro la membrana basale Rene Sindrome di Goodpasture Cute Pemfigo bolloso
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LE TRASFUSIONI INCOMPATIBILI
I GRUPPI SANGUIGNI VENGONO DISTINTI IN BASE ALLA PRESENZA SUL GLOBULO ROSSO DI ANTIGENI NEL SIERO DI AGGLUTININE LA AGGLUTININE SONO ANTICORPI CAPACI DI DISTRUGGERE IN VITRO E IN VIVO GLI ERITROCITI CONTENENTI ANTIGENI DI GRUPPO DIVERSO ATTRAVERSO UNA REAZIONE DETTA AGGLUTINAZIONE
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INCOMPATIBILITA’ ABO A B AB O A B A & B H Anti-B Anti-A Anti-A&B B A -
GRUPPO SANGUIGNO A B AB O CONTIENE ANTIGENE A B A & B H CONTIENE ANTICORPO Anti-B Anti-A - Anti-A&B EMOLIZZA B A - A&B Agglutinogeno A sulle emazie Agglutinine anti B nel siero 42-44% Agglutinogeno B sulle emazie Agglutinine anti A nel siero 8-12% Agglutinogeni A&B sulle emazie Assenza di agglutinine nel siero 3-4% Assenza di agglutinogeno sulle emazie Agglutinine anti A e anti B nel siero 40-47%
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producono glucosiltransferasi Codominanti
Gene A Gene B Gene H producono glucosiltransferasi inserisce zuccheri sulla catena di L-fucisio Codominanti Non codifica alcun enzima Gene SE La specificità è data dalla componente glucidica della molecola Le agglutinine gruppo specifiche presenti nel plasma sono anticorpi naturali
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Attivazione del Complemento
C3a e C5a degranulazione dei mastociti e basofili Massiva emolisi Ostruzione generalizzata dei capillari
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Incompatibilità Rh Mosaico di antigeni C c D E e
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Frequenza di malattia emolitica del neonato
Due geni omologhi Proteina D Proteine C, c, E, e Rh Positive Rh Negative 0+ 37% 0- 6% A+ 34% A- B+ 10% B- 2% AB+ 4% AB- 1% 85% positive 15% negative Frequenza di malattia emolitica del neonato D % E % C % C %
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Siero anti D Y Y Y Y Neutralizza gli Ag Rh del feto
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Test di Coombs Siero di donna Rh neg Emazie di bambino Rh pos
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Reazioni di Iper di tipo II indotte da farmaci
La penicillina e i suoi derivati metabolici fungono da apteni legano le strutture proteiche dei G.R. Anticorpi Attivazione Complemento Lisi 2. Le chinidine (antiaritmico) inducono la produzione di Ab Ag-Ab legano i G.R. che poi vengono lisati dall’attivazione del C 3. La alfa-metildopa (antiipertensivo) induce l’attivazione di Linf Th Cooperazione con Linf B Produzione di Ab
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... difunzioni in assenza di effetti citotossici e proinfiammatori
Blocco della trasmissione neuromuscolare IPOSTENIA (Miastenia grave) Ab contro il recettore TSH IPERTIROIDISMO (Morbo di Graves)
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Ipersensibilità di III tipo
Formazione di IC Attivano il Complemento PMN Danno del tessuto dove si depositano
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Formazione di complessi dipende da
Ag fortemente immunogeno presente in quantità elevata Gli Ag possono essere esogeni o endogeni L’organismo è inondato da Ag Inducono Ab precipitanti Complessi di piccole e medie dimensioni che legano meno avidamente le cellule fagocitarie e quindi restano più a lungo in circolo Gli Ab devono attivare il Complemento IgM, IgG e IgA indirettamente
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IC Ag+Ab IC più patogeni sono quelli di dimensioni intermedia in lieve eccesso di AG
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Scarso numero di fagociti
Favoriscono la formazione di IC Flusso sanguigno Scarso numero di fagociti Endotelio fenestrato Gli organi che filtrano tanto liquido, per formare altri liquidi Glomeruli e Articolazioni (Urine e liquido sinoviale) Arteriole Glomerulonefriti Artrtite Vasculite
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Malattia da siero La malattia da siero segue l’inoculazione di siero contenete l’antitossina difterica o tetanica Con l’antitossina il paziente riceve anche una elevata dose di Ig di cavallo che agiscono come Ag Singola iniezione di siero iperimmune (difterite, scarlattina) Rigonfiamento linfonodale, Febbre Prurito Edema Dolori articolari brusca leucopenia Risoluzione Segni anche dopo 10 giorni da una singola iniezione Esposizione continua all’Ag Malattia cronica
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La malattia da siero si manifesta 8-10g dall’iniezione del siero
Intervallo di tempo necessario per il passaggio IgM IgG
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il siero di cavallo iniettato ripetutamente
Reazione di Arthus: effetti cutanei indotti sperimentalmente Inoculazione di siero di cavallo immunizzato 4-5 iniezioni: gonfiore 5-6 iniezione: rigonfiamento più consistente 7-8 iniezione: lesione necrotico-emorragica Attenzione: il siero di cavallo iniettato ripetutamente può causare necrosi locale!
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La malattia da siero è attuale perché può essere prodotta
da un differente meccanismo eziologico La risposta immunologica non riesce ad eliminare l’agente infettivo Numerosi farmaci si combinano con proteine plasmatiche trasformandole in antigene Grande quantità di proteine estranee circolanti nel sangue Elevate quantità di allergeni inalati IgG anziché IgE
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Reazione focale Edema sinoviale con depositi di fibrina
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Patologie correlate con la deposizione di IC
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Ipersensibilità di IV tipo
Lenta Occorrono ore per il richiamo dei Linfociti T CD4+ e CD8+
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Reazioni mediate dai CD4+: Infiammazione su base immune
Th1: richiamo di macrofagi Th17: richiamo di Granulociti Neutrofili
100
Th1
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Th17 RECLUTANO PMN e MONOCITI I linf th17
attivati secernono IL-17 e IL-22 chemochine e altre citochine RECLUTANO PMN e MONOCITI
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L’antigene si combina con una componente dell’epidermide
I linfociti sensibilizzati passano in circolo II contatto, richiamo dei linf della memoria sul sito, facilitato dall’espressione di particolari molecole di adesione: ICAM-1 e VCAM-1
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Composto liposolubile
può attraversare la membrana cellulare e modificare proteine intracellulare, nel RE interagisce con MHCI e viene presentato ai Linf CD8
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Sostanza chimica modifica proteine autologhe extracellulari
che si legano al MHC II e sono riconosciute da Th1
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Dermatite da contatto Sono affezioni cutanee pruriginose caratterizzate da lesioni eritemato-vescicolari di tipo eczematoso, su zone di cute esposte al contatto con sostanze allergeniche. Rappresentano il 10% di tutte le affezioni cutanee e sono in gran parte di natura professionale, colpisce circa l’1% dei lavoratori esposti.
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-Sostanze impiegate nell’industria tessile e dell’abbigliamento
Gli agenti etiologici sono allergeni da contatto a basso peso molecolare (< a 500 D). -Metalli (nichel solfato, cromo, cobalto cloruro) -Cosmetici (balsami, profumi, coloranti, smalti) -Sostanze impiegate nell’industria tessile e dell’abbigliamento -Latice e additivi della gomma (tiourami, mercaptobenzolo, parafenilendiamina) -Farmaci per uso topico (antibiotici, anestetici locali, antisettici) -Resine presenti nelle industrie di materie plastiche -Formaldeide e formalina -Sostanze vegetali -Sostanze proteiche Forme da fotosensibilizzazione dovute a sostanze che divengono antigeniche dopo l’assorbimento dei fotoni delle radiazioni attiniche (tra queste troviamo sostanze industriali, farmaci e sostanze vegetali). Fattori predisponenti: cute particolarmente sottile, traumatismi locali, concomitante azione di sostanze irritanti.
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PATOGENESI Sono reazioni cellulo-mediate:
intervengono i cheratinociti che a contatto con l’aptene innescano un processo infiammatorio liberando citochine (IL1 e TNFa). Le cellule dendritiche vengono attivate e presentano l’Ag legato all’MHC di classe II ai linfociti T. I linfociti T citotossici producono citochine responsabili dell’attivazione dei macrofagi, dell’arrivo in sede di reazione di neutrofili ed eosinofili, dell’aumento di permeabilità e della vasodilatazione dei capillari.
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Patch Test
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Ipersensibilità ritardata e tubercolosi
Mycobacterium tubercolosis Risposta cellulo-mediata (Th1) Tubercolina (filtrato di colture di micobatteri) DTH PPD (purified protein derivated) DTH
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