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CRITICITA’ DELL’AGRICOLTURA TRADIZIONALE

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Presentazione sul tema: "CRITICITA’ DELL’AGRICOLTURA TRADIZIONALE"— Transcript della presentazione:

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2 CRITICITA’ DELL’AGRICOLTURA TRADIZIONALE
- Mancanza di strategia politica regionale (mancata trasformazione, chiusura e valorizzazione in ogni filiera agricola, globalizzazione e importazioni non governate né regolamentate) - Costi insostenibili, utilizzo di pesticidi e concimi chimici, desertificazione del suolo - Caporalato e delle agromafie Effetto: abbandono terreni agricoli

3 COME USCIRNE? Piano Rurale Siciliano
Trasformiamo le criticità in risorse: - Dall’agricoltura tradizionale e industriale all’agricoltura salubre, sostenibile e rigenerativa - Principio di Sovranità alimentare

4 Ma entriamo nel merito di ogni criticità…
Effetti della mancanza di strategie politiche regionali e processi non governati (globalizzazione e importazioni): - maggiore concorrenza per i produttori locali, scomparsa di alcuni prodotti, riduzione del prezzo di vendita - più di 5 miliardi la spesa dei siciliani per i consumi di prodotti provenienti dall’estero o da altre regioni (ISTAT) - impronta ecologica (maggiori costi energetici ecologici ed economici) Come intervenire?

5 …come intervenire? 1) barriere e regole non tariffarie;
2) tutela biodiversita (Principio di Precauzione ); 3) Piano incentivi prodotti siciliani (accordi di filiera/rete/ristorazione collettiva)

6 PESTICIDI: COSA SONO. PERCHE’ SI USANO
PESTICIDI: COSA SONO? PERCHE’ SI USANO? QUALI RISCHI COMPORTA IL LORO UTILIZZO? QUALI GLI EFFETTI? Una mole crescente di studi scientifici dimostra le ricadute negative e le gravi malattie che l’esposizione diretta o indiretta ai pesticidi può produrre sulle persone, in primis su agricoltori, bambini, anziani, e ambiente. Come intervenire?

7 Azzeramento immediato
di glifosato e nicotinoidi Azzeramento entro il 2025 dei pesticidi in Sicilia: Sicilia 100% bio

8 Altri effetti dell’agricoltura industriale: La desertificazione SECONDO I DATI DI MAGGIO 2015 DEL C.N.R 1/5 DEL TERRITORIO ITALIANO E' A RISCHIO DESERTIFICAZIONE. IN SICILIA LE AREE A RISCHIO DESERTIFICAZIONE SONO IL 70%. QUALI SONO LE CAUSE? - le piogge, che spesso sono torrenziali e improvvise a causa dei cambiamenti climatici e che dilavano facilmente un suolo povero di humus ed esposto alla pioggia perché privo di copertura arborea e vegetazione - allevamenti intensivi, agricoltura industriale, OGM, sovrasfruttamento delle risorse idriche, deforestazione e approvvigionamento energetico insostenibile Che fare?

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10 CHE FARE? - Diverse le ricerche che hanno dimostrato come l’agricoltura biodinamica e biologica, nell’arco di qaulche anno, rende i suoli più fertili, più salubri e più resistenti ai cambiamenti climatici (Swedish Environmental Research Institute ricerca 2015, CNR, ecc). Bisogna intervenire dal punto di vista legislativo di incentivi che favoriscano e accompagnino: - una conversione delle pratiche agricole verso il biologico o comunque verso tutte quelle pratiche agricole ecocompatibili e sostenibili; - una migliore gestione delle aree boscate e delle aree verdi; - un corretto utilizzo riutilizzo e raccolta delle acque piovane e reflue e verso la fitodepurazione, migliore gestione delle dighe.

11 PRESENZA DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA NEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE: AGROMAFIE E CAPORALATO
- Finto Made in Italy: effetti su qualità e sicurezza dei prodotti - Approvazione di una legge (Ottobre 2016) che modificando alcune norme del codice penale punisce più severamente il caporalato. Che fare? - Bollino etico regionale - Creare rete Nocap Sicilia Il fatturato della falsificazione, contraffazione e imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo, invece, ha superato i 60 miliardi di euro.

12 IMPORTANZA FONDI A SOSTEGNO DELL'AGRICOLTURA PSR ( ) E PAC; 2 MILIARDI SONO PROVENUTI DAL PSR 2007/2014 aiuti comunitari per le produzioni biologiche e integrate indennità compensative per le zone svantaggiate aiuti comunitari per il finanziamento di mezzi agricoli per la realizzazione di impianti arborei. Ma…

13 Procedure mal funzionanti / mal ripartiti / ritardi / fallimenti aziende (settore bio) Che fare? PSR 2020/2026 PSR: strettamente connesso al Piano Rurale Siciliano. Finalizzato a: PMI – filiera corta – Bio –Conversione agricola – Prodotti autoctoni siciliani – Ristorazione collettiva – Diversificazione – Accordi di filiera e di rete – Barriere non tariffarie alle importazioni e produzioni, ecc Eliminazione documentazione amministrativa in formato cartaceo Piattaforma regionale unica per presentazione pratiche (no discrezionalità di unfficio, velocizzazione)

14 AGRICOLTURA SOSTENIBILE: sovranità alimentare, sostegno agli agricoltori e alle comunità rurali; migliore qualità del cibo; tutela della biodiversità; suolo sano e acqua pulita; un sistema sostenibile di controllo dei parassiti; diffusione di sistemi alimentari resistenti. Vantaggi economici a lungo termine.

15 La Sicilia è la Regione d'Italia in cui si coltiva di più con il metodo biologico. E' una modalità meno inquinante e più sana ma anche più redditizia per i produttori, rispetto all'agricoltura convenzionale. performances economiche delle aziende biologiche rispetto a quelle convenzionali: +32% +15% il fatturato lordo aziendale (contro il 10% dell'anno precedente) con una maggiore offerta occupazionale 31% in più di lavoratori impiegati rispetto alle convenzionali il successo di vendite dei prodotti bio:+20% nel 2015 (l'anno precedente è stato del 12,6%).

16 Le Regioni in cui sono presenti il maggior numero di operatori biologici sono la Sicilia(9.660), la Calabria (8.787), la Puglia (6.599). Anche la maggiore estensione di superfici biologiche si trova in queste tre regioni: Fonte: Rapporto SINAB (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica) BIO IN CIFRE 2015

17 Fonte: Rapporto SINAB (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica) BIO IN CIFRE 2015 Secondo i dati pubblicati dal Rapporto della Banca d’Italia del giugno 2016, la Sicilia si caratterizza per una maggiore propensione alla coltivazione con metodi biologici rispetto alla media nazionale

18 La Sicilia è la Regione d'Italia in cui si coltiva di più con il metodo biologico. E' una modalità meno inquinante e più sana ma anche più redditizia per i produttori, rispetto all'agricoltura convenzionale.   Secondo l’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), l’Italia è il maggior paese esportatore di biologico nel mondo con circa 1 miliardo e 300 milioni di fatturato. Fonte: Bioreport 2015, CREA

19 Dall'ultimo Bioreport elaborato dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, ente italiano di ricerca controllato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), che ha analizzato il biennio Fonte: Bioreport 2015, CREA

20 L'intero comparto del biologico vale 3,6 miliardi di euro, dà lavoro a 55mila persone e occupa più dell'11% delle terre coltivate in Italia. il biologico italiano produce circa 4 miliardi di euro di ricchezza: la fetta di competenza della Sicilia è del 17% e, quindi, pari a 600 milioni di euro la superficie siciliana investita a biologico rispetto a quella nazionale è del 22%. Dato di gran lunga inferiore alle potenzialità debole domanda interna, che, seppur in crescita annuale del 7-8% la prima Regione del biologico italiano è agli ultimi posti per spesa procapite di prodotti biologici

21 AGRICOLTURA BIODINAMICA, SINERGICA, ECC… Quanto vale invece l’agricoltura biodinamica?  
I dati indicano una fatturazione 445 milioni di euro solo con i prodotti certificati a marchio Demeter, il logo storico dell’agricoltura biodinamica diffuso in oltre 40 Paesi.

22 L’agricoltura sociale è disciplinata dalla L. n
L’agricoltura sociale è disciplinata dalla L. n. 141/2015 ed include le attività che prevedono: inserimento socio lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale; prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura; prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante; iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche.

23 L'agricoltura urbana consiste nel coltivare , trasformare e distribuire il cibo all'interno di contesti urbanizzati. Un punto di partenza sono gli orti urbani. Una sfida su cui molte città (soprattutto estere) stanno scommettendo, al fine di promuovere città sempre più verdi.

24 ll turismo rurale, specialmente negli ultimi anni, è un settore in forte crescita e può rappresentare un volano per l'economia del nostro territorio. Nel turismo rurale rientrano molte attività turistiche che vengono praticate in temi specifici (turismo alimentare, trekking, cicloturismo, birdwatching, ippoturismo, pernottamento in edifici rurali)

25 Importanza del comparto agroalimentare nell’economia regionale che in Sicilia rappresenta il 4,2% del PIL. Il doppio rispetto al dato nazionale. La provincia in cui si registra la maggiore vocazione agricola è la provincia di Ragusa La gestione del Piano di Sviluppo Rurale, il PSR, non ha favorito lo sviluppo economico atteso.

26 CONCLUSIONI: Basta abusare della nostra terra Visione e progettazione Testo Unico Agricoltura Siciliana Piano Rurale Siciliano


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