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La violenza assistita vista dal futuro

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Presentazione sul tema: "La violenza assistita vista dal futuro"— Transcript della presentazione:

1 La violenza assistita vista dal futuro
Luisa Seletti AUSL di Reggio Emilia Centro di Terapia della Famiglia di Parma 10/11/18

2 futuro bambini conseguenze prevenzione

3 Per violenza assistita intrafamiliare si intende l’esperire da parte della/del bambina/o e adolescente qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale, economica e atti persecutori (c.d. stalking) su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, adulte o minorenni… può farne esperienza direttamente (quando la violenza/omicidio avviene nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il/la minorenne è o viene a conoscenza della violenza/omicidio), e/o percependone gli effetti acuti e cronici, fisici e psicologici

4 Ultima indagine Istat (2015) sulla violenza contro le donne: presenza dei figli in occasione di episodi di violenza subiti dalla madre 65,2% (60,3% nel 2006) Dal 2000 al 2015 in Italia 1600 orfani speciali OMS: viene riconosciuto solo 1 caso di abuso su 9 FENOMENO SOTTOVALUTATO E SOTTOSTIMATO In realtà i bambini sono SEMPRE coinvolti nella violenza domestica in modo diretto o indiretto

5 La violenza domestica, in misura diversa a seconda della sua gravità, danneggia le competenze genitoriali, influenzando fortemente la relazione con i figli. La violenza assistita è una forma di maltrattamento che può determinare nei bambini e adolescenti effetti dannosi, a breve, medio e lungo termine, che investono le varie aree di funzionamento, psicologico, emotivo, relazionale, cognitivo, comportamentale e sociale. Si possono configurare diversi quadri diagnostici acuti o cronici a origine post traumatica

6 Già durante la gravidanza la violenza sulla madre determina danni allo sviluppo del feto
Le emozioni della madre sono coinvolte nello sviluppo delle connessioni neurali. Il bambino non eredita solo i geni della madre ma anche la sua storia. B.Cyrulnik I primi due anni di vita sono i più vulnerabili perché è il periodo di maggiore plasticità del cervello (anche in senso riparativo)

7 Epigenetica l’ambiente modifica l’espressione dei nostri geni (processi di metilazione del DNA) G. Gerra

8 AAP nel 2012 ha inserito lo stress tossico tra le cause biologiche che possono causare danno alla salute definito da Shonkoff (Pediatrics 2012) uno stress ad alto rischio cumulativo psicosociale in assenza di caregiving di supporto Compromette la capacità di regolare in maniera efficace il sistema di risposta allo stress con cambiamenti strutturali e funzionali a livello cerebrale e fisico a lungo termine: -alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene -processi epigenetici con alto rischio di successivi problemi di salute fisica e mentale come obesità, disturbi cardiovascolari e abuso di sostanze

9 Connettoma mappa delle connessioni neurali nel cervello impronta che rende l’individuo più o meno suscettibile ai traumi psichici e alle avversità STRESS TOSSICO Ridotto sviluppo della corteccia prefrontale: controllo impulsività/aggressività agendo sull’amigdala Ridotto sviluppo dell’ippocampo luogo della memoria/apprendimento: disturbi cognitivi Dis-regolazione nella produzione di cortisolo (ormone dello stress): maggiore reattività a eventi stressanti e ansiogeni

10 PER RIASSUMERE: Il legame di attaccamento con le figure parentali è disfunzionale: il genitore violento è pericoloso, il genitore fragile non è protettivo Immagine negativa di sé, senso di colpa, impotenza e vergogna Depressione, ansia, disturbi del sonno, malesseri aspecifici, fobie Disturbi del pensiero e della memoria, difficoltà di apprendimento e di rendimento scolastico Disturbi del comportamento alimentare, del controllo sfinterico, comportamenti autolesivi, esposizione a rischi, comportamenti aggressivi, dipendenze

11 Le neuroscienze inviano un messaggio importante alle madri:
sopportare maltrattamenti e violenze per «il bene dei figli» non ha senso, al contrario è una scelta che può provocare danni che possono condizionare la loro intera esistenza

12 Attenzione ai bambini anche dopo la separazione dei genitori
Possono diventare ostaggi in un conflitto che può esasperarsi Possono subire violenze dirette durante le visite prescritte (76%)

13 Prevenzione primaria: home visiting, informazione ai genitori, formazione degli operatori per rilevazione precoce (riconoscere che si tratta di un trauma) Prevenzione secondaria: cura del danno per ridurre gli esiti del trauma

14 interventi di presa in carico che si articolano in precise fasi operative rilevazione protezione valutazione trattamento monitoraggio integrazione fra i Servizi e le organizzazioni che si occupano degli adulti e i Servizi e le Organizzazioni che si occupano dei minori Perché sia possibile la rilevazione della violenza assistita è fondamentale che gli operatori siano in grado di “vedere” una dimensione ancora sottovalutata e/o negata che può presentarsi come richiesta diretta di aiuto per la violenza o in forma mascherata con altre motivazioni o su segnalazione di terzi

15 -riducendo l’esposizione allo stress tossico
I servizi di pediatria possono ridurre il rischio di problemi emotivi e comportamentali nell‘infanzia -riducendo l’esposizione allo stress tossico -promuovendo fattori protettivi -adottando screening sistematici che individuino i fattori di rischio e l’emergere di problemi clinici Weitzman C, Wegner L. American Academy of Pediatrics, Section on Developmental and Behavioral Pediatrics, Committee on Psychosocial Aspects of Child and Family Health, Council on Early Childhood; Society for Developmental and Behavioral Pediatrics. Promoting optimal development: screening for behavioral and emotional problems. Pediatrics. 2015;135(2):384–395

16 programmi di formazione per operatori di area medica e paramedica, psicologica, sociale, educativa e giuridica rispetto al problema della violenza domestica e assistita, affinché si diffonda l’uso di strumenti d’intervento specifici e adeguati sottovalutazione della diffusione di atti violenti a danno di donne e minori all’interno della famiglia; sottovalutazione della pericolosità delle situazioni nei termini di incolumità fisica o pericolo di vita; sottovalutazione del rischio di escalation rispetto alla gravità degli atti violenti

17 continuiamo a parlarne…


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