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PubblicatoEduardo Pinho Gusmão Modificato 6 anni fa
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19 APRILE 2018 GIOVEDÌ - III SETTIMANA DI PASQUA UFFICIO DELLE LETTURE
INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Il Signore è veramente risorto, alleluia. SALMO 66 Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Il Signore è veramente risorto, alleluia.
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Inno Ecco il gran giorno di Dio, splendente di santa luce: nasce nel sangue di Cristo l'aurora di un mondo nuovo. Torna alla casa il prodigo, splende la luce al cieco; il buon ladrone graziato dissolve l'antica paura. Gli angeli guardano attoniti il supplizio della croce, da cui l'innocente e il reo salgono uniti al trionfo. O mistero insondabile dell'umana redenzione: morendo sopra il patibolo Cristo sconfigge la morte. Giorno di grandi prodigi! La colpa cerca il perdono, l'amore vince il timore, la morte dona la vita. Irradia sulla tua Chiesa la gioia pasquale, o Signore, unisci alla tua vittoria i rinati nel battesimo. Sia lode e onore a Cristo, vincitore della morte, al Padre e al Santo Spirito ora e nei secoli eterni. Amen.
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1^ Antifona Guarda, Signore, e considera l'umiliazione del tuo popolo
1^ Antifona Guarda, Signore, e considera l'umiliazione del tuo popolo. SALMO 88, (IV) Lamento sulla rovina della casa di Davide Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo (Lc 1, 69). Ma tu lo hai respinto e ripudiato, * ti sei adirato contro il tuo consacrato; hai rotto l'alleanza con il tuo servo, * hai profanato nel fango la sua corona. Hai abbattuto tutte le sue mura * e diroccato le sue fortezze; tutti i passanti lo hanno depredato, * è divenuto lo scherno dei suoi vicini. Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, * hai fatto gioire tutti i suoi nemici. Hai smussato il filo della sua spada * e non l'hai sostenuto nella battaglia. Hai posto fine al suo splendore, * hai rovesciato a terra il suo trono. Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza * e lo hai coperto di vergogna. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Guarda, Signore, e considera l'umiliazione del tuo popolo.
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2^ Antifona Cristo è il germoglio dalla radice di Davide, la stella luminosa del mattino, alleluia. SALMO 88, (V) Lamento sulla rovina della casa di Davide Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo (Lc 1, 69). Fino a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto, * arderà come fuoco la tua ira? Ricorda quant'è breve la mia vita. * Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo? Quale vivente non vedrà la morte, * sfuggirà al potere degli inferi? Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, * che per la tua fedeltà hai giurato a Davide? Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: * porto nel cuore le ingiurie di molti popoli, con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, * insultano i passi del tuo consacrato. Benedetto il Signore in eterno. * Amen, amen. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Cristo è il germoglio dalla radice di Davide, la stella luminosa del mattino, alleluia.
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3^ Antifona Come l'erba i nostri giorni passano: tu, Signore, sei per sempre, alleluia. SALMO 89 Su di noi sia la bontà del Signore Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo (2 Pt 3, 8). Signore, tu sei stato per noi un rifugio * di generazione in generazione. Prima che nascessero i monti † e la terra e il mondo fossero generati, * da sempre e per sempre tu sei, Dio. Tu fai ritornare l'uomo in polvere * e dici: «Ritornate, figli dell'uomo». Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, * come un turno di veglia nella notte. Li annienti: li sommergi nel sonno; * sono come l'erba che germoglia al mattino: al mattino fiorisce, germoglia, * alla sera è falciata e dissecca. Saziaci al mattino con la tua grazia: * esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Rendici la gioia per i giorni di afflizione, * per gli anni in cui abbiamo visto la sventura. Si manifesti ai tuoi servi la tua opera * e la tua gloria ai loro figli. Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: † rafforza per noi l'opera delle nostre mani, * l'opera delle nostre mani rafforza. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Come l'erba i nostri giorni passano: tu, Signore, sei per sempre, alleluia. Perché siamo distrutti dalla tua ira, * siamo atterriti dal tuo furore. Davanti a te poni le nostre colpe, * i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto. Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, * finiamo i nostri anni come un soffio. Gli anni della nostra vita sono settanta, * ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; * passano presto e noi ci dileguiamo. Chi conosce l'impeto della tua ira, * e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto? Insegnaci a contare i nostri giorni * e giungeremo alla sapienza del cuore. Volgiti, Signore; fino a quando? * Muoviti a pietà dei tuoi servi.
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V. Dio ha fatto risorgere Cristo Signore, alleluia, R
V. Dio ha fatto risorgere Cristo Signore, alleluia, R. con la sua potenza farà risorgere anche noi, alleluia. Prima Lettura: Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo 9, La piaga della guerra Io, Giovanni, vidi e il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufrate». Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuocciono. Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demoni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie. Responsorio R. Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi. * Egli ha stabilito un giorno per giudicare la terra con giustizia, alleluia. V. Ministri di Dio, adunate tutti gli abitanti della regione, e gridate al Signore. R. Egli ha stabilito un giorno per giudicare la terra con giustizia, alleluia.
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Seconda Lettura: Dal Trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo (Lib. 5, 2, 2-3; SC 153, 30-38) L'Eucaristia pegno di risurrezione Se la carne non viene salvata, allora né il Signore ci ha redenti col suo sangue, né il calice dell'Eucaristia è la comunione del suo sangue, né il pane che spezziamo è la comunione del suo corpo. Il sangue infatti non viene se non dalle vene e dalla carne e da tutta la sostanza dell'uomo nella quale veramente si è incarnato il Verbo di Dio. Ci ha redenti con il suo sangue, come dice anche il suo Apostolo: in lui abbiamo la redenzione e la remissione dei peccati per mezzo del suo sangue (cfr. Ef 1, 7). Noi siamo sue membra, ma siamo nutriti dalle cose create, che egli stesso mette a nostra disposizione, facendo sorgere il suo sole e cadere la pioggia come vuole. Questo calice, che viene dalla creazione, egli ha dichiarato che è il suo sangue, con cui alimenta il nostro sangue. Così pure questo pane, che viene dalla creazione, egli ha assicurato che è il suo corpo con cui nutre i nostri corpi. Il vino mescolato nel calice e il pane confezionato ricevono la parola di Dio e diventano Eucaristia, cioè corpo e sangue di Cristo. Da essi è alimentata e prende consistenza la sostanza della nostra carne. E allora come possono alcuni affermare che la carne non è capace di ricevere il dono di Dio, cioè la vita eterna, quando viene nutrita dal sangue e dal corpo di Cristo, al quale appartiene come parte delle sue membra? Lo dice l'Apostolo nella lettera agli Efesini: Siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa (cfr. Ef 5, 30), e queste cose non le dice di un uomo spirituale e invisibile — uno spirito infatti non ha né ossa né carne (cfr. Lc 24, 39) — ma di un uomo vero, che consta di carne, nervi e ossa, e che viene alimentato dal calice che è il sangue di Cristo e sostenuto dal pane, che è il corpo di Cristo. Il tralcio della vite, piantato in terra, porta frutto a suo tempo, e il grano di frumento caduto nella terra, e in esso dissolto, risorge moltiplicato per virtù dello Spirito di Dio, che abbraccia ogni cosa. Tutto questo poi dalla sapienza è messo a disposizione dell'uomo, e, ricevendo la parola di Dio, diventa Eucaristia, cioè corpo e sangue di Cristo. Così anche i nostri corpi, nutriti dall'Eucaristia, deposti nella terra e andati in dissoluzione, risorgeranno a suo tempo, perché il Verbo dona loro la risurrezione, a gloria di Dio Padre. Egli ci circonda di immortalità questo corpo mortale, e largisce gratuitamente l'incorruzione alla carne corruttibile. In questa maniera la forza di Dio si manifesta pienamente nella debolezza degli uomini. Responsorio R. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo: * chi ne mangia non può morire, alleluia. V. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; R. chi ne mangia non può morire, alleluia.
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Orazione O Dio, che in questi giorni pasquali ci hai rivelato la grandezza del tuo amore, fa' che accogliamo pienamente il dono della salvezza, perché liberi dall'oscurità del peccato, aderiamo sempre più alla tua parola di verità. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.
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