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IL SISTEMA FEUDALE Nel Medioevo Sintesi.

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Presentazione sul tema: "IL SISTEMA FEUDALE Nel Medioevo Sintesi."— Transcript della presentazione:

1 IL SISTEMA FEUDALE Nel Medioevo Sintesi

2 I rapporti vassallatico-beneficiari
Carlo Magno reintroduce la consuetudine del «vassallaggio»: rapporto di fedeltà reciproca per cui i nobili giurano fedeltà al re in cambio di terre. per il controllo dei territori conquistati per assicurarsi la fedeltà dei nobili franchi. L’omaggio: cerimonia pubblica con cui si giurava al sovrano di essere a lui fedeli e di combattere (a cavallo, da cui il titolo di cavalieri) per lui per tutta la vita; il nobile si inginocchiava, metteva le mani giunte in quelle del signore, pronunciava un giuramento solenne, toccando le reliquie o i Vangeli; terminata la cerimonia, l’omaggiante era diventato vassallo del re. Vassalli e valvassori; I grandi vassalli di Carlo Magno potevano ricevere a loro volta l'omaggio di altri vassalli di importanza minore, i valvassori. Su questa base si forma il sistema feudale, che si diffonde, con caratteristiche diverse, in buona parte dell'Europa.

3 Omaggio img Carlo d'Orléans riceve l'omaggio di un vassallo.
Miniatura, Parigi, Archives Nationales.

4 Beneficio, feudo, investitura
Il beneficio: il sovrano cedeva al vassallo il beneficio, cioè una terra, che : non veniva data in proprietà, ma in beneficio: Il signore (o il re) manteneva la proprietà, ma cedeva al vassallo il possesso, cioè il diritto di sfruttare le risorsa di quella terra per tutto il tempo del vassallaggio. Feudo: così il beneficio fu chiamato dal Mille in poi. Investitura: la cerimonia con cui veniva assegnato il beneficio o feudo, caratterizzata da gesti simbolici, come la consegna da parte del signore o del re di una spiga di grano o di una zolla di terra, per indicare la terra concessa. 877 - capitolare di Quierzy: riconoscimento da parte di Carlo il Calvo dell'ereditarietà dei feudi maggiori rafforza l'autonomia dei poteri locali, a danno del potere centrale.

5 L’incastellamento e la signoria territoriale
Nel periodo delle invasioni si accentua il fenomeno dell’autodifesa spontanea consistente nella costruzione di castelli (fortificazioni). già precedentemente il re aveva predisposto la costruzione di fortificazioni in zone poco protette, che venivano affidate a dei custodi. Come i feudi, i castelli divennero ereditari accentuando la frammentazione del potere e l’anarchia politica. I signori dei castelli approfittavano del loro potere per vessare i più deboli, requisendo raccolti o imponendo tributi. I castelli si espansero fino a costituire dei principati all’interno dello Stato attraverso politiche matrimoniali e l’ottenimento di nuove concessioni da parte dei signori,. Ne sono esempi il ducato di Normandia e quello di Aquitania.

6 L’economia curtense Il termine corte (lat. curtis) designa:
sia la residenza di un sovrano, sia il seguito di nobili, familiari, servitori e artisti che viveva nei palazzi e castelli reali. Le corti dal Medioevo in poi divennero importanti centri di potere nell'Europa tra il Cinquecento e il Settecento. La curtis era divisa in due partì tra loro interdipendenti: pars dominicia o dominio: terre amministrate direttamente dal padrone, pars massericia, terre affidate ai coloni per la coltivazione, in cambio di canoni d’affitto, e/o di prestazioni lavorative gratuite (corvees). Nella curtis si svolgono anche attività non agricole, tramite lavoratori esperti in tutti i mestieri allora esistenti: così la curtis risulta un'unità organizzativa e produttiva pressoché chiusa e autosufficiente. L’uso della moneta e le attività commerciali, esistevano, ma in misura ridotta, per lo più in occasione di fiere e mercati locali.

7 Le condizioni di vita nelle campagne
Le condizioni di vita nelle campagne è assai difficile per i contadini: alla mercé delle angherie dei signori; in possesso di una tecnologia agricola arretrata, soggetti a penurie e carestie, costretti perciò a bassi guadagni o alla miseria. Reazioni più frequenti : la fuga e il banditismo. Un certo supporto ai contadini è offerto dalle numerose parrocchie di campagna: la Chiesa è infatti strettamente integrata al sistema feudale; sulle parrocchie i signori feudali esercitano il proprio controllo; la presenza della chiesa nelle zone rurali diffonde il cristianesimo tra i contadini; nonostante ciò vi permangono alcuni culti pagani.


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