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Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale

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Presentazione sul tema: "Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale"— Transcript della presentazione:

1 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale Seminario di Storia contemporanea 2018

2 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 6. La guerra fredda ( ) La logica del compattamento: la creazione del Cominform, il colpo di Praga e la rottura con Tito Prudenza a ovest: il caso delle elezioni italiane del 18 aprile 1948 Il Cominform riduce la sua funzione a strumento della formazione del blocco sovietico In Europa centrorientale, nesso sempre più stringente tra politica imperiale dell’URSS e politica interna dei rispettivi Paesi, con la liquidazione totale del pluralismo politico e sociale

3 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Difesa della sovranità nazionale valida solo per i PC dell’Europa fuori dalla sfera di influenza in chiave anti-americana L’apice della «guerra dei nervi» e il blocco di Berlino, per ostacolare la nascita di uno Stato tedesco occidentale Risposte sovietiche alla politica USA (Cominform, Praga, Berlino, Tito) semplici contraccolpi del containment all’insegna dell’insicurezza e della mancanza di una regia: priorità il consolidamento della propria sfera di influenza

4 Direttive a Mao per continuare con la linea di fronte nazionale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Vera sfida all’occidente lanciata dalla vittoria dei comunisti in Cina (1949): evento imprevisto da Stalin Accordi sovietici con il Guomindang per tutela interessi in Manciuria e Mongolia: replicato il modello delle sfere di influenza a Oriente Direttive a Mao per continuare con la linea di fronte nazionale Mao Zedong: l’esaltazione del ribellismo delle masse contadine, capo rivoluzionario forgiato da vent’anni di lotta clandestina simile a Tito

5 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Mao e il modello jugoslavo: la guerra civile prende piede in Manciuria nel 1946 nonostante le prudenze di Stalin, che insiste sulla «democrazia popolare» proprio mentre le sta liquidando in Europa Autunno 1948: nel Nord la rivoluzione prevale in contemporanea alla crisi di Berlino, Stalin apre alla mediazione internazionale La centralità del contesto europeo nell’ottica di Stalin: prudente anche in Iran, Vietnam (riconoscimento appena nel 1950), Indonesia e Malesia, malgrado gli occidentali pensassero il contrario

6 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Trarre vantaggio sul piano geopolitico dalla nascita della Cina comunista: la guerra di Corea con l’URSS in disparte La raggiunta parità atomica e la ripresa dell’iniziativa da parte di Stalin: i preparativi di una nuova guerra mondiale Il ritorno della psicosi di guerra e la nuova rivoluzione dall’alto in Europa centrorientale: purghe, terrore, antisemitismo, anti-titoismo, messa la bando delle «vie nazionali» (Gomulka) All’apice la mentalità di sospetto e complotto, alimentata dal clima della Guerra fredda

7 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 I processi del sulla falsariga di quelli di Mosca del : accuse improbabili e confessioni estorte con la tortura (collusione con il nemico e deviazione nazionalistica) Uso simbolico: fomentare intolleranza verso qualunque forma di dissenso e aumentare la sorveglianza poliziesca. Identici meccanismi di complicità e collaborazione attiva A Ovest: i PC avamposto del nemico, privati di legittimità per governare Anti-americanismo e anti-atlantismo (nuova versione dell’antimperialismo, uso del nazionalismo) ma persiste il contenimento delle prospettive insurrezionali: l’attentato a Togliatti (luglio 1948)

8 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Imperativi di sicurezza e scomunica del radicalismo jugoslavo bloccano alla fonte i conati rivoluzionari diffusi tra quadri e militanti PCI e PCF in trincea ma grande capacità di adattamento a contesto bloccato della Guerra fredda: la «lotta per la pace» e il mito dell’URSS potenza anti-bellicista intercettano sentimenti di rifiuto della guerra e tendenza cattolica al neutralismo Campagne sterili, incapaci di intervenire sui programmi di governo, che occupano uno spazio politico delimitato: analogie con l’antifascismo degli anni Trenta

9 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Il rafforzamento del Cominform del tiene viva l’opzione extra-legale in uno scenario di guerra imminente Lo spettro di una nuova guerra mondiale unico motivo mobilitante offerto da Stalin al comunismo internazionale Alla sua morte (1953) il comunismo internazionale è un polo del potere mondiale ma la tensione del conflitto con l’Occidente, l’uso del terrore, la repressione politica e sociale hanno superato la soglia di guardia Se i successori di Lenin in lotta per la sua eredità, i successori di Stalin in competizione per distaccarsene

10 Kruscev: destalinizzazione e coesistenza pacifica
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 La preoccupazione della dirigenza collettiva (Kruscev, Malenkov, Berja) è la tenuta del sistema: chiusura conflitto in Corea, diminuzione pressione sui Paesi del blocco (moti di Berlino Est), allentamento repressione interna Abbassare il livello del confronto con l’Ovest e istituzionalizzare il bipolarismo della Guerra fredda: trattato di Stato austriaco, riconciliazione con la Jugoslavia, Patto di Varsavia in risposta all’ingresso della Germania Ovest nella Nato, viaggi in Cina e in India Kruscev: destalinizzazione e coesistenza pacifica

11 I limiti dell’operazione di Kruscev:
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 1: Le questioni generali L’attacco al dogma della guerra inevitabile e le transizioni pacifiche al socialismo La denuncia dei crimini di Stalin al XX Congresso (1956) per salvare il sistema I limiti dell’operazione di Kruscev: - le speranze di liberalizzazione in Europa centrorientale oltrepassano il limite di ciò che è accettabile per Mosca (rivolta di Poznan e invasione dell’Ungheria) - danno irreparabile al mito dell’Urss, alla forza espansiva e all’unità del campo comunista

12 Le reazioni alla destalinizzazione: - Mao si smarca
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Le reazioni alla destalinizzazione: - Mao si smarca - Togliatti accetta e problematizza (accento sulla «degenerazione burocratica» più che sulla personalità, il «policentrismo») - prevale la logica della difesa delle conquiste imperiali dell’URSS in tutti i dirigenti del comunismo mondiale, riedizione in forma bipolare del primato della salvezza dello Stato socialista nella guerra civile internazionale

13 Annullato ogni effetto liberatorio suscitato dalla destalinizzazione
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Il 1956 ungherese dimostra però che il potere imperiale creato da Stalin si può difendere solo con gli strumenti propri dello stalinismo, ovvero la violenza e la repressione, segnalando un grave deficit di legittimità Annullato ogni effetto liberatorio suscitato dalla destalinizzazione Il distacco degli intellettuali dal comunismo: chi per rifiuto, chi per preservarne il presunto umanesimo delle origini L’invasione dell’Ungheria non sufficiente a proteggere l’unità del comunismo internazionale

14 Attenzioni speciali verso Belgrado e Pechino:
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Conferenza mondiale dei partiti comunisti del 1957: prosegue l’opera di ricucitura che aveva favorito Kruscev nella successione a Stalin Attenzioni speciali verso Belgrado e Pechino: - recuperare Jugoslavia per limitare esempio centrifugo su altri Paesi e sfruttarne relazioni con mondo non allineato - rafforzare legame con Cina per rinsaldare a Est campo socialista in crisi a Ovest

15 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Ma Tito non intende rientrare a pieno titolo dopo i fatti di Ungheria, forte della protezione della Nato e del prestigio nel mondo neutrale La Cina critica delle indecisioni con cui l’URSS ha gestito crisi in Polonia e Ungheria, legata all’ortodossia e contraria alla denuncia dello stalinismo Documento finale Conferenza mondiale concordato da cinesi e sovietici: riaffermato il controllo centralizzatore, ammessa la possibilità della «coesistenza pacifica» ma con pesanti riserve cinesi, che vedono in uno scontro termonucleare la possibilità di farla finita per sempre con l’imperialismo (le «tigri di carta»)

16 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Mao si riappropria dell’argomento staliniano per eccellenza (l’inevitabilità della guerra) e implicitamente contesta la linea krusceviana La «coesistenza pacifica» incompatibile con la lotta anticoloniale e antimperialista delle nazioni oppresse Divaricazione con l’Ovest, dove la «coesistenza pacifica» apre spazi di manovra di là e di qua della cortina soffocati dalla Guerra fredda L’eventualità dell’olocausto atomico incompatibile con la retorica della pace su cui i PC occidentali costruito tanto della loro influenza

17 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 I sovietici non percepiscono subito la sfida portata dalla Cina alla loro leadership nel campo socialista Il viaggio di Kruscev negli USA del 1958 rende evidente che la «coesistenza pacifica» è una scelta irrevocabile incompatibile con le posizioni di Pechino La neutralità sovietica tra Cina e India per il Tibet, la riluttanza a condividere la tecnologia nucleare peggiorano la situazione Alla conferenza di Budapest del 1960 il conflitto diviene palese e nel 1963, dopo la firma del primo patto di non proliferazione nucleare tra URSS e USA, si consuma ufficialmente

18 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Da allora, asse del Terzo mondo sempre più importante in ottica strategica per l’URSS: l’Europa resta teatro prioritario per gli interessi di sicurezza ma il destino si gioca nel mondo post-coloniale Modello sovietico di sviluppo accelerato e ombrello dalla sudditanza economica verso l’Occidente, vincente agli occhi delle élites politiche e intellettuali nazionaliste Ottimismo di Kruscev accresciuto dalla rivoluzione cubana e dalla vittoria dei comunisti in Indocina Crisi di Cuba e concorrenza cinese in Vietnam, Corea e nel resto del Sud Est asiatico arrecano danno irreparabile all’immagine dell’URSS

19 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 6 Chi si accorge delle conseguenze deleterie del dissidio russo-cinese è Togliatti («Il memoriale di Jalta»): l’auspicio per un sistema meno gerarchico e più flessibile Un bilancio dell’opera di Kruscev: intuito l’esigenza di una risposta e di un rilancio, ma contenuti contraddittori e deboli - un’idea meramente quantitativa del confronto con le economie capitaliste nel contesto della «coesistenza pacifica» - l’inconsapevolezza delle basi solide del capitalismo liberale postbellico e del vasto consenso interno alle società dei consumi

20 Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale
Il comunismo e la storia del XX secolo in prospettiva globale. Incontro 1: Le questioni generali - malgrado la destalinizzazione, la concezione del potere rimasta quella di Stalin, la forza bruta e il comando dall’alto - l’unità del movimento intesa solo come omologazione, disciplina e ortodossia


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