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Il tallone d’Achille della teoria di Wegener

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Presentazione sul tema: "Il tallone d’Achille della teoria di Wegener"— Transcript della presentazione:

1 Il tallone d’Achille della teoria di Wegener
Scuola di Scienze e Tecnologie Sezione Geologia Il tallone d’Achille della teoria di Wegener Il punto debole della teoria di Wegener rimase la sua incapacità nello spiegare quale fosse la forza che generava la deriva dei continenti. Lo scienziato era consapevole di tale limite, tant’è che scrisse: “Il Newton della deriva non è ancora apparso. E’ probabile che la soluzione completa del problema delle forze motrici sia ancora lontana a venire, perché significa districare un groviglio di fenomeni interdipendenti in cui spesso è difficile distinguere la causa dall’effetto”.

2 Scuola di Scienze e Tecnologie
Sezione Geologia Le ipotesi di Wegener Immaginò che la forza centrifuga dovuta alla rotazione della Terra potesse aver separato un super continente Ipotizzò che la crosta continentale si muovesse sopra a quella oceanica, influenzata da una forza di marea, esercitata dal Sole e dalla Luna.

3 Scuola di Scienze e Tecnologie
Sezione Geologia Il margine di un continente in movimento, incontrando la resistenza del fondo oceanico, avrebbe subito una compressione capace di creare le catene montuose. Le Montagne Rocciose e le Ande deriverebbero dal movimento verso ovest dell’America; le Alpi e l’Himalaya da quello dei continenti verso l’Equatore.

4 Scuola di Scienze e Tecnologie
Sezione Geologia L’impossibilità di spiegare in modo attendibile il motore dello spostamento continentale fece calare pesanti critiche del mondo scientifico. Il geofisico Bailey Willis definì la deriva dei continenti una “favola”. Il professore Percy Raymond la ridicolizzava dicendo di aver rinvenuto la metà di un fossile sulla costa americana e l’altra metà su quella irlandese. Altri studiosi si chiedevano come, se i continenti si muovono nel sima, sia poi possibile che questo deformi il loro margine generando le catene montuose.

5 accettarle avrebbe significato ammettere di aver commesso errori.
Scuola di Scienze e Tecnologie Sezione Geologia Altri ribadivano come la somiglianza tra le coste di Africa e Sudamerica era una coincidenza, poiché l’erosione doveva aver alterato la forma originale.    La diffidenza verso le idee di Wegener dipendeva dal fatto che queste andavano contro tesi consolidate : accettarle avrebbe significato ammettere di aver commesso errori. Wegener ebbe la “sfortuna” di non essere un geologo (nemmeno un paleontologo o un biologo), ma formulare comunque ipotesi che in tutti questi ambiti.

6 Un periodo particolare
Scuola di Scienze e Tecnologie Sezione Geologia Un periodo particolare Periodo con profondi mutamenti storici, sociali, ma anche scientifici. Nel 1916 Einstein pubblica il proprio lavoro sulla relatività, nel 1920 iniziano le trasmissioni via radio e nel 1927 Heisenberg definisce il principio di indeterminazione. Einsetin, Wikipedia Heisemberg, Wikipedia

7 Qualche difensore di Wegener
Scuola di Scienze e Tecnologie Sezione Geologia Qualche difensore di Wegener Il geologo americano Reginald Daly ( ) accettò l’ipotesi di Wegener. Credeva che la rotazione della Terra non avesse mosso i continenti, ma avesse causato i loro rigonfiamenti. I continenti sarebbero poi scivolati lungo i rigonfiamenti generando le montagne. Il sostegno di Daly fu tale che nel suo testo “Our Mobile Earth” (La nostra terra mobile) del 1926 paragonava la rivoluzione scientifica wegeneriana a quella copernicana. Sir Reginal Daly, Wikipwdia

8 Scuola di Scienze e Tecnologie
Sezione Geologia Il geologo Emile Argand ( ) era convinto che solo la deriva dei continenti avrebbe potuto formare le falde di ricoprimento che egli aveva osservato. Falde di ricoprimento-Argand 1916, Wikipedia Emile Argand,

9 A. Du Toit, Geological Survey Pretoria
Scuola di Scienze e Tecnologie Sezione Geologia Il più grande sostenitore delle idee di Wegener fu il geologo sudafricano Alex du Toit ( ). Ipotizzò che la Pangea si fosse fratturata, circa 205 milioni di anni fa, in due continenti: Laurasia e Gondwana. I due super continenti erano separati da un mare che Suess chiamò Tetide. A. Du Toit, Geological Survey Pretoria


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