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Percorso di letteratura.

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Presentazione sul tema: "Percorso di letteratura."— Transcript della presentazione:

1 Percorso di letteratura.
Ferrari Martina e Zangrandi Francesca

2 Ottocento e novecento:

3 Ugo Foscolo LA VITA: Nasce in Zacinto, Grecia, nel 6 di febbraio 1978 e muore nel settembre del Londra. Foscolo è un uomo instabile, che non riesce a prendere una decisione, ribelle. Lo stesso Foscolo ammetteva di sé, di avere un pensiero instabile. Il padre è veneziano e la madre è greca. Nacque nel periodo del neoclassicismo. Quando il padre muore, si trasferiscono a Venezia. In questo periodo regna Napoleone; Foscolo si arruola nella guardia nazionale, per combattere a favore di Napoleone; una volta sconfitto, tutti i soldati che avevamo combattuto a favore di Napoleone venivamo considerati traditori della patria. Per questo poi si trasferisce in Svizzera. Infine capisce che il futuro, secondo lui, rientra nell'esercito francese; quindi nonostante tutto, lui di arruola di nuovo nell'esercito francese. Purtroppo, per colpa di questo arruolamento nell'esercito francese, dovrà scappare sia dalla Svizzera che dall'Italia; scappa a Londra. La sua donna amata fu Teresa Monti, con marito Vincenzo Monti, personaggio importante del neoclassicismo. Dopo un'amore con una donna inglese, nasce la figlia Floriana; la moglie sarà l'unica donna che lo accudirà nella malattia e nella disgrazia; vive nello sperperio, finché non perde tutti i soldi, e dovrà trasferirsi da una parte di Londra ricca, nobile, a una zona di Londra che andava in disgrazia. Dovrà persino cambiare nome, perché era pieno di debiti. Muore a Londra, cosa più brutta che potesse accadere allora, era proprio di morire in un'altra patria.

4 La poesia: Foscolo scrive un romanzo che tratta della sua donna amata, le ultime lettere di Jacopo Ortis; scrive questo romanzo nel momento più critico, quando Napoleone tradirà l'Italia. Jacopo Ortis, innamorato di una bella donna, deve trasferirsi in un'altra patria, perché è perseguitato. Ritorna nella sua patria dopo tre anni, convinto che si potesse sposare con la sua amata. Invece ritorna, e la trova sposata con un'altro gentiluomo. Così decide di suicidarsi.

5 Ugo Foscolo Alla Sera. Questo è l'ultimo riposo, la morte
tu sei l'immagine, a me avvicinati o Sera! E quando d'estate ti accompagnano lietamente le nubi e le delicate brezze. E quando in inverno, fai scendere sulla terra, dal cielo carico di neve, lunghe tenebre, che portano un senso di inquietudine. Mi giungi sempre gradita e ti impadronisci dolcemente. Mi fai vagare con i pensieri verso quei passi che portano alla morte, annullamento definitivo della vita. La schiere delle preoccupazioni, nelle quali il tempo si distrugge insieme a me, si placa quello spirito irruento, che mi squassa dentro. Ugo Foscolo

6 Leopardi Nasce nelle marche a Recanati. La sua famiglia era nobile. Il papà sperperava lo stipendio, per questo la madre doveva lavorare per guadagnare dei soldi. Il padre era molto bigotto; non voleva spostarsi dal paese, nemmeno per aiutare i suoi figli. Leopardi era molto bravo in latino, in francese e greco; a otto anni aveva un insegnante privato. Aveva una cultura vastissima, a nove anni aveva già letto tutti i libri della loro biblioteca. La madre Adelaide, era poco affettiva.A quindici anni Leopardi, era affetto da scogliosi e una malattia agli occhi, a causa della continua lettura. Arrivano i cugini. Lui conosce per la prima volta sua cugina, di cui se ne innamorerà e dedicherà un'opera "diario del primo amore", in cui racconta le sue pene d'amore. Successivamente scriverà un trattato sull'astronomia a quindici anni. Inizia a stufarsi di Recanati, perché è un paesino molto ristretto, dove non si respirava aria di cultura, per questo vuole trasferirsi, ma il padre non voleva. Allora scappa, va da un amico. Però ritorna dopo poco tempo, perché non poteva mantenersi economicamente. Questo influenzerà tanto il suo pessimismo. Allora il padre si accorse di questa sofferenza del figlio e lo mandò a Roma dallo zio. Ma Leopardi ne rimarrà deluso. Leopardi lascerà la religione cristiana e si dichiarerà ateo. Ritorna a Roma, e il padre lo lascia visitare tutte le città desiderate grazie all'aiuto degli amici. Poi, in seguito alle malattie, muore a Napoli.

7 La poesia: Stiamo lasciando il classicismo.
Il poeta ritiene di essere destinato all'angoscia e all'infelicità e di poter godere della contemplazione della natura. Ma dal concetto di natura madre, passiamo a natura matrigna. Perché secondo lui ti mette al mondo, per farti disperare. Ti mette in un mondo dove nasci, e non sai perché. Devi lavorare, per sopravvivere, ma tanto, nonostante tutti gli sforzi che puoi fare, la morte ti prenderà comunque.

8 L'infinito Giacomo Leopardi Sempre caro mi fu quest'ermo colle
E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m'è dolce in questo mare. Giacomo Leopardi

9 Manzoni La vita Nacque a Milano nel 1785 e morì nella stessa città nel 1873.Concluse un' esistenza tranquilla e appartata tra Milano e il Lago Maggiore. Compone non solo opere di letteratura e di linguistica ma anche di storia filosofia e teologia. Nel 1810 si converte al cattolicesimo. La nascita del romanzo italiano moderno, è dovuta grazie alla stesura dei promessi sposi

10 La scrittura I testi sono di stampo patriottico e religioso. Nelle tragedie emerge il pessimismo manzoniano. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò alla storia con "i promessi sposi" , "la Storia della colonna infame". testi poetici tra cui "gli inni sacri" , "marzo 1821" e "il cinque maggio" due tragedie "il conte di Carmagnola" e "Adelchi".

11 I promessi sposi: I promessi sposi appartengono al genere dei romanzi storici. Infatti l'autore prende spunto da vicende storiche svolte tra il 1628 e il 1630 a Milano. - prima edizione Il romanzo appare la prima volta con il nome "gli sposi promessi" - seconda edizione Viene intitolato i promessi sposi terza edizione Manzoni ripulisce la lingua del romanzo cioé lo ricrea dandogli una forma piú italiana.Il romanzo comprende: - un introduzione; - 38 capitoli di narrazione; - un' appendice Il romanzo ė caratterizzato da lunghe disgressioni, la vicenda si divided in 7 blocchi narrativi: 1. Renzo e lucia stanno per sposarsi. Don Rodrigo, per una scommessa, fatta con il cugino don Attilio, non vuole che i due celebrino il matrimonio quindi minaccia don Abbondio. 2. Lucia si rifugia nel convento di Geltrude 3. Renzo si reca a Milano, e dopo varie disavventure fugge dal cugino a Venezia 4. Don Rodrigo scopre il rifugio di Lucia e si rivolge all'Innominato, che le rapisce la ragazza 5. L'Innominato si pente per ció che ha fatto, quindi con Don Borromeo studiano un piano per salvarla 6. A Milano ce la peste, e Don Rodrigo muore. I due si rincontrarono 7. Tutto finisce per il meglio, i due si sposano e hanno una figlia che verrá chiamata Maria

12 Carducci Giosuè Carducci nacque a Val di Castello nel 1835 e morì a Bologna nel 1907. Divenne uno dei più importanti studiosi di letteratura latina e greca. Si interessò anche alla politica con le sue idee rivoluzionarie e anticlericali, poi si dedicò alla letteratura considerata allora moderna.

13 La poesia Ordinò in raccolte i temi e in base alla loro struttura: Juvenilia, Levia gravia, Giambi ed epodi, Rime nuove, Odi barbare, Rime e ritmi. Lui si definì "scudiero dei classici". Cercò di riprodurre il sistema metrico della lirica latina applicando la lingua che lui definì barbara (la lingua italiana). Egli ė da considerarsi uno sperimentatore. Per lui la poesia ha un impegno civile.

14 Carducci San Martino La nebbia a gl'irti colli Piovigginando sale,
E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar; Ma per le vie del borgo Dal ribollir de' tini Va l'aspro odor de i vini L'anime a rallegrar. Gira su' ceppi accesi Lo spiedo scoppiettando: Sta il cacciator fischiando Su l'uscio a rimirar Tra le rossastre nubi Stormi d'uccelli neri, Com'esuli pensieri, Nel vespero migrar Carducci

15 Verismo In letteratura si afferma il Positivismo. Movimento nato in Francia che fotografa la vita quotidiana. Questo rappresenta denuncia. Il positivismo in Italia prese il nome di Verismo. Il quale si sviluppa maggiormente nel Meridione.

16 Verga e la scrittura Nato a Catania nel Verga abbandonò gli studi di giurisprudenza per dedicarsi alla letteratura. Quindi andò a Milano. Scrisse romanzi e novelle. E nel 1881 uscì il suo primo romanzo verista "I Malavoglia" Nel 1883 uscì la raccolta delle "novelle rusticane". Infine nel 1889 uscì un altro romanzo Mastro Don Gesualdo. Adottò la tecnica dell'impersonalità cioè egli decise di scomparire dietro ai personaggi e alle loro vicende. Verga denuncia le ingiustizie e le miserie. Chi é debole é destinato a soccombere. Per questo lui scrisse una serie di romanzi che facevano parte del "Ciclo dei vinti."

17 Pascoli Pascoli nacque a San Mauro di Romagna nel All'età di 12 anni perse il padre e scomparvero presto anche la madre e tre dei suoi fratelli. Questo lutto angosciò il poeta per la distruzione della famiglia. Divenne un allievo di Carducci e per un certo periodo insegnò latino e greco in un università. Infine ereditò la cattedra di italiano di Carducci. Si trasferì a Lucca con la sorella.

18 La poesia Il testo fondamentale della poetica del Pascoli é la prosa del "Fanciullino". Egli teorizza la presenza in tutti gli esseri di una disposizione alla poesia, di un fanciullino che possiede , proprio perché libero da schemi razionali che inquadrano la realtà in ben precise categorie, la miracolosa facoltà di scoprire la poesia insita (dentro) nelle cose. "Il fanciullino ha paura al buoi, perché al buio vede o crede di vedere (immagina); quello che alla luce sogna o sembra sognare, ricordando cose non vedute mai, quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle: che popola (riempie) l'ombra di fantasmi e il cielo di Dei". Questa concezione pre-razionale dove la parola del poeta deve evocare e non descrivere, suscitare emozioni e non fornire definizioni, perché il poeta non inventa ma scopre la poesia che non serve a niente ma fa star bene e deve essere musicale.

19 San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano. Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono. Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!

20 D'Annunzio Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara nel La sua famiglia era nobile. Frequentò il liceo classico e si trasferì a Roma per studiare Lettere. Ebbe cinque figli da varie relazioni. Lui partecipò attivamente alla prima guerra mondiale, in particolare nella spedizione di Fiume. Seguì molto Mussolini e le sue idee politiche, anche se quest'ultimo non lo ascoltò molto. Morì nel 938.

21 La poesia Nelle poesie di D'Annunzio si trova molto il tema del "Superuomo". I personaggi di D'Annunzio sono sempre uomini che vivono passioni estreme e si interessano dell'arte e della letteratura. Questo, porta D'Annunzio all'idea che siano al di sopra delle persone comuni. Si ricorda una poesia molto famosa: "Piove".

22 Futurismo L'idea dei poeti di questo periodo era di intervenire nella guerra. Infatti loro erano gli interventisti. Marinetti era il principale esponente. 1900 Iniziano i romanzi psicologici. Freud era un ebreo, e fu costretto a andare via. Gli bruciarono tutti i libri. Freud scoprì che alcune malattie erano causato dal malessere che abbiamo dentro di noi.

23 Svevo. Svevo nasce in una famiglia agiata. Nasce a Trieste nel 1861 e muore nel Dovrà pagare per fare uscire il suo primo libro. Riesce a pagare perché si sposerà con una donna ricca. Così si dedicherà completamente alla letteratura.

24 La coscienza di Zeno Racconta di un uomo che vorrebbe smetter di fumare. Lui dice che le persone vorrebbero fare, ma non ci riescono. Lui non giudica, ma giustifica in modo ironico. Perché ognuno di noi riesce a trovare una giustificazione per non smettere di fumare. Lui comprerà un alloggio per scrivere tutte le date in cui dovrebbe smettere di fumare. Dice, solo nel mio caso il tempo torna, non è tiranno. Perché lui non può smettere di fumare? Perché sennò lui non avrebbe più la volontà e il suo scopo. Lui inizierà già da piccolo a fumare. Dopo vari anni, decide di farsi internare. Solo che scappa. Una sera conoscerà tre donne, una bellissima, una giovanissima, una donna un po' meno bella e quest'ultima diventerà sua moglie. La moglie sarà molto paziente con lui. Lo perdonerà anche per il suo tradimento. Lapsus Freudiano.

25 Pirandello Nasce in Sicilia, studia andrà a Bonn. Lui ha una solfatara. Si sposa e avrà tre figli. Una alluvione porterà via la solfatara. La moglie impazzì, e la fece internare. Parteciperà al fascismo, lui era poco patriottico e molto critico. Per questo non sarà un fascista. Opere importanti: "uno, nessuno, centomila"; "il fu Mattia Pascal".

26 La poesia Com'è l'identità dell'uomo moderno?
L'uomo moderno non ha più una propria identità perché non sa più chi sia. Perché non lo sa? Perché veste una maschera a seconda del momento e della situazione. Così ognuno di noi avrà tante identità. Così tra l'uomo moderno non c'è comunicazione. "Uno, nessuno, centomila" perché noi siamo uno, ma anche centomila. Quindi non siamo nessuno, perché non abbiamo più un'identità e non vediamo più l'identità degli altri.


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