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Psicologia dell’apprendimento

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Presentazione sul tema: "Psicologia dell’apprendimento"— Transcript della presentazione:

1 Psicologia dell’apprendimento
Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche NUOVO ORDINAMENTO (III anno) Apprendimento e processi cognitivi: Il modello ACT L. Francesca Scalas, PhD

2 Anderson (1982) ha proposto un modello sull’acquisizione della conoscenza che tiene conto in modo globale del sistema cognitivo. La sua teoria è nota come ACT - Adaptive Character of Thought. L’ACT è un’architettura cognitiva (che ha lo scopo di catturare i principi base delle operazioni che sono incorporate nel sistema cognitivo) che vuole spiegare come l’individuo passi dall’avere “poca conoscenza” relativa ad un dato dominio, ad una “conoscenza più vasta”. Si tratta in sostanza di una teoria relativa alla “proceduralizzazione”.

3 La situazione di apprendista, che ha poca conoscenza relativa ad un dato dominio, porta ad un processamento controllato delle informazioni che richiede: consapevolezza uno sforzo attentivo un filtraggio delle informazioni da parte del soggetto.

4 Una conoscenza più vasta permette di processare le informazioni in modo automatico che richiede:
Poco tempo Pochissimo sforzo da parte del soggetto Nessuna limitazione o Span di Memoria

5 In questa teoria una distinzione molto importante è quella tra Memoria dichiarativa e Memoria procedurale. La memoria dichiarativa contiene le conoscenze fattuali che sono immagazzinate nelle reti semantiche, si parla di conoscenze che possono essere descritte e non sono legate alle situazioni in cui possono essere usate (per es. come è formata una bicicletta); La memoria procedurale contiene le conoscenze su come fare qualcosa (per es. andare in bicicletta), che non possono essere descritte, che vengono applicate in modo automatico e sono regolate per essere applicate a situazioni specifiche.

6 Anderson vede il processo di acquisizione delle abilità come un passaggio dall’uso della conoscenza dichiarativa a procedure che possono essere applicate velocemente ed in modo automatico in situazioni specifiche.

7 L’ACT di Anderson ha tre componenti principali per l’elaborazione dell’informazione:
MEMORIA DICHIARATIVA: una rete semantica di concetti interconnessi che hanno una diversa forza di attivazione; MEMORIA PROCEDURALE: un sistema di produzioni costituito da regole SE…….ALLORA (cioè da una condizione e da un’azione); MEMORIA DI LAVORO: che contiene le informazioni attivate in un dato momento

8 Inoltre l’ACT prevede tre differenti processi:
Processi di Codifica che hanno il compito di collocare le informazioni nella memoria di lavoro (working memory - WM); Processi Esecutivi che trasformano i comandi della WM in comportamenti. Processi di applicazione che consistono in nuove regole di produzione che possono venir apprese esaminando produzioni già esistenti.

9 Applicazione Memoria dichiarativa Memoria procedurale Immagazzinamento Confronto Recupero Esecuzione Memoria di lavoro Codifica Prestazione Mondo esterno

10 Gli eventi del mondo esterno vengono codificati e collocati nella WM.
Le informazioni rilevanti che sono in relazione con questi eventi vengono recuperate dalla memoria dichiarativa e collocate nella WM (anche l’informazione contenuta nella WM può essere collocata nella memoria dichiarativa).

11 Le regole di produzione vengono attivate con un confronto tra pattern, se l’informazione contenuta nella memoria di lavoro è coerente con la condizione della regola di produzione (parte SE), la regola di produzione viene eseguita (parte ALLORA). Il ciclo che porta l’etichetta di applicazione rappresenta la possibilità che nuove regole di produzione vengano apprese osservando l’applicazione di vecchie regole.

12 La sequenza di stadi proposta da Anderson ben si adatta al comportamento umano:
lo stato dichiarativo corrisponde al comportamento dei Novizi che cercano di affrontare un problema con le conoscenze dichiarative a disposizione.

13 Al primo tentativo colui che apprende seguirà molte false piste ed utilizzerà strategie sbagliate,
ma una volta arrivato alla soluzione, quando gli verrà riproposto il problema imparerà ad ignorare le false piste e a risolverlo in modo automatico. La regolazione delle produzioni si riflette nei cambiamenti di comportamento legati alla pratica.


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