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Da studiare in collegamento con cap. 5 delle Sei lezioni, il cap

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Presentazione sul tema: "Da studiare in collegamento con cap. 5 delle Sei lezioni, il cap"— Transcript della presentazione:

1 S.Cesaratto EI 2018-19 Unisi Capitolo 12 Movimenti di capitale e crisi speculative
Da studiare in collegamento con cap. 5 delle Sei lezioni, il cap. 3 di Chi non rispetta le regole,

2 Movimenti di capitale Movimenti di capitale a breve versus a lungo termine (IDE) Movimenti di capitale a breve  legati a arbitraggio sui cambi e interesse (capp. 2 e 4), copertura commerciale, speculazione Speculazione stabilizzante (si compra quando il prezzo è basso), destabilizzante (si compra quando il prezzo sta crescendo) Ci occuperemo di speculazione sul tasso di interesse a pronti atteso: se ci si attende un deprezzamento della valuta nazionale, si compra valuta estera (e viceversa) Distinguiamo fra cambi fissi del tipo adjustable peg, e cambi flessibili.

3 Regime di cambi fissi (aggiustabili) e speculazione
La speculazione ha normalmente effetto destabilizzante Se un paese ha un serio e persistente squilibrio di BdP (PC), le attese sono per una svalutazione, per cui si acquista valuta estera. Questo accelera la svalutazione Rischio minimo (perché tanto la valuta nazionale non rivaluta, al massimo la parità è difesa); Perdita possibile sui tassi (in genere più bassi sui depositi nella valuta forte) Caso emblematico uscita dallo SME dell’Italia nel settembre 1992. La difesa del cambio costa riserve valutarie ed elevati tassi di interesse  caso SME + caso più specifico degli spred del  Sei Lezioni capp. 4, 5 e 6 + Chi non rispetta le regole capp. 1 e 2. Con cambi flex c’è incertezza sul cambio atteso e questo frena l’attività speculative (l’idea è che con cambi flex non si è mai davanti a un serio e persistente squilibrio di BdP, per cui il cambio atteso può salire o scendere con identica probabilità) Approfondiamo però se in questo caso la speculazione è stabilizzante o meno.

4 Regime di cambi flessibili e speculazione. Prima scuola

5 Regime di cambi flessibili e speculazione. Seconda scuola

6 segue

7 Crisi valutarie: modelli di prima generazione
Nei modelli di prima generazione la crisi valutaria (o crisi di BdP) arriva in seguito a politiche espansive in un paese non compatibili con l’equilibrio della BdP dato un sistema di cambi fissi Gli speculatori prevedono che il paese non potrà accrescere ab libitum l’indebitamento con l’estero e a un certo punto attaccano, sicuri di accellerare una svalutazione che è nelle cose (e dunque nelle aspettative).

8 segue Non siamo molto d’accordo con Gandolfo su quanto afferma in conclusioni, che la crisi dello SME non fosse stata preceduta da squilibri fondamentali, con particolare riguardo all’Italia (si veda Sei lezioni cap. 5, Chi non rispetta… cap. 1)

9 segue Le crisi di BdP vanno inoltre inquadrate come risultato di sistemi di cambio fissi in quello che Bagnai ha definite “Ciclo di Frenkel” (si veda Sei lezioni cap. 5, Chi non rispetta… cap. 1)  da studiare con attenzione!!!! Inoltre il modello di prima generazione va dallo squilibrio del settore pubblico a quello delle PC. E’ però possibile parlare di relazione inversa: in un sistema di cambi fissi lo squilibrio esterno può generare quello interno (si veda il cap. 1 di Chi non rispetta… e la slide successiva) Per il “Ciclo di Frenkel” si vedano: Reinhart, C.M. (2011), ‘A series of unfortunate events: common sequencing patterns in financial crises’, Rivista di Politica Economica, 100(4), 11–36. (dateci un’occhiata, magari all’esame lo chiedo…)

10 Twin deficit hypothesis
The Italian case in these years is a standard case of the “reversed twin deficit hypothesis” The standard TDH goes from a government deficit to a foreign (CA) deficit. The “reversed twin deficit hypothesis” goes from a foreign (CA) deficit to a government deficit. As Stiglitz put it, countries with persistent or expanding CA deficits are often obliged to run fiscal deficits to maintain aggregate demand. ‘Without fiscal deficit, they will have high unemployment’ (Stiglitz 2010, p. 235) Following Nikiforos et al. (2015) we have investigated the direction of causality between the public sector deficit and the current account (This does not deny that an expansionary (recessionary) fiscal policy would imply a deterioration (improvement) of the current account balance.) _____________________________________________________________________________ Rimando a studi più avanzati lo studio dei modelli di 2a e 3a generazione (trovo peraltro più esaustivo lo studio del “ciclo di Frenkel”). Leggere bene i para e 12.6 del libro


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