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PubblicatoNicolo Giovanni Bartolini Modificato 6 anni fa
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XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi
«I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» Roma, 3-28 Ottobre 2018
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Gv 1,35-39 35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». 39Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
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Ascoltare Seguire Voltarsi Cercare Andare Vedere Fermarsi
La dinamica del percorso è descritta dai sette verbi di azione che reggono l’esperienza di fede, l’incontro con Gesù Ascoltare Seguire Voltarsi Cercare Andare Vedere Fermarsi
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ICONA BIBLICA «Che cercate»?
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CHI CERCATE? Che cosa cercate?
La prima parola che Gesù pronuncia nel vangelo di Giovanni è una domanda esistenziale, semplice, ma diretta ed incisiva : per chi vuol seguire Gesù quel “Che cercate?” diventa un… CHI CERCATE?
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Che cosa cercate? La domanda di Gesù è una prima chiamata che incoraggia a interrogarsi sul significato autentico della propria ricerca. È la domanda che Gesù rivolge a chiunque desideri stabilire un rapporto con lui: è una “pro-vocazione” (vocare in latino significa chiamare) a chiarire a se stessi cosa si stia cercando davvero nella vita, a discernere ciò di cui si sente la mancanza, a scoprire cosa stia realmente a cuore.
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«La vita è bella. Divertiamoci e non pensiamo a niente»
Progetto di vita “A” «La vita è bella. Divertiamoci e non pensiamo a niente» Divertirsi. Non bisogna pensare né al domani (chissà se ci sarà) né tanto meno a un’altra vita. Prendere da ogni cosa o persona quell’aspetto che ci può regalare qualche soddisfazione, qualche emozione.
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«La vita è un ATTIMO. prendiamo tutto quello che c’è da prendere»
Progetto di vita “B” Sentirsi vivi, cercare emozioni forti, per superare la noia e la sensazione del «questo l’ho già provato» Qui e ora Non c’è niente dopo Goditi ogni istante
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«La vita è una cosa seria. Merita di essere vissuta con impegno»
Progetto di vita “C” «La vita è una cosa seria. Merita di essere vissuta con impegno» Creare una società giusta, dove tutti possano vivere senza oppressioni, sfruttamenti, ingiustizie, disuguaglianze
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Progetto di vita “D” «La vita è un dono di Dio. Per farla diventare eterna, va vissuta come un dono ai fratelli» La scelta deriva dall’aver posto il Signore a fondamento della propria esistenza
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Fermarsi e decidere Nella fretta della vita bisogna avere il coraggio di fermarsi e di scegliere. È più comodo «vivere lasciandosi portare dall’inerzia della vita, delle situazioni, delle abitudini». Per questo «oggi la Chiesa ci dice: “Tu sei responsabile; tu devi scegliere”». Ecco allora gli interrogativi sollevati dal Pontefice: «Tu hai scelto? Come vivi? Il tuo modo di vita, il tuo stile di vita, com’è? È dalla parte della vita o dalla parte della morte?». Dal resto, nella quotidianità noi tendiamo all’atteggiamento opposto. «Tante volte — ha ricordato — viviamo di corsa, viviamo in fretta, senza accorgerci di come sia la strada; e ci lasciamo portare avanti dai bisogni, dalle necessità del giorno, ma senza pensare». Da qui l’invito a fermarsi: «Incomincia la Quaresima così con piccole domande che aiuteranno a pensare: “Come è la mia vita?”». Il primo interrogativo da porsi — ha spiegato il Papa — è: «Chi è Dio per me? Io scelgo il Signore? Com’è il rapporto con Gesù?». E il secondo: «Com’è il rapporto con i tuoi; con i tuoi genitori; con i tuoi fratelli; con la tua sposa; con tuo marito; con i tuoi figli?». Infatti, bastano «queste due domande, e sicuramente troveremo cose che dobbiamo correggere». Papa Francesco, meditazione mattutina nella cappella di S. Marta, Roma
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ICONA BIBLICA Maestro, dove dimori?
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(“Maestro dove dimori?”)
L’incontro con Gesù (“Maestro dove dimori?”) Il verbo dimorare ha nel quarto vangelo un significato teologico: più che indicare lo spazio dove Gesù abita, esso richiama un luogo misterioso dove Gesù dimora veramente. Dove dimora Gesù? Il prologo aveva affermato che Gesù “è nel seno del Padre”. Qui l’evangelista si limita sottolineare che i discepoli dimorarono presso Gesù, senza precisare dove Gesù stesso dimorava. Inizia così a farci capire che l’identità del discepolo consiste essenzialmente nel dimorare “presso Gesù”. In seguito Giovanni preciserà che si tratta di “dimorare nella sua parola” (8,31), di “dimorare nel suo amore” (15,9-10) o, più semplicemente, di “dimorare in lui” con una reciprocità di comunione esistenziale -“dimorate in me e io in voi” (15,4) – che esprime l’ideale della maturità della fede e fissa sinteticamente il senso ultimo dell’esperienza della sequela di Gesù.
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ICONA BIBLICA «Venite e vedrete»
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La proposta: «Venite e vedrete» (l’esperienza di Gesù)
Solo due verbi! Un invito esplicito: «Venite» fatevi avanti, mettetevi in cammino Una promessa: «Vedrete». Non c’è niente da fare. Nessun contratto, né indicazione, nessuna rassicurazione. L’unica è lanciarsi, provare, osare. Andare a vedere. Gesù chiama all’incontro personale, a partecipare alla convivenza con Lui. Per Giovanni “vedere” è proprio il verbo della fede; è un conoscere Gesù e riconoscere in lui il Messia. La fede si ottiene con il “venire” a Gesù che ci permette di “vedere”.
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Come ogni grande evento che segna la nostra vita, il ricordo di questo incontro resta con ogni dettaglio e segna un’orma incancellabile. Tutti, nella nostra vita abbiamo queste “quattro del pomeriggio”, momenti indimenticabili dell’incontro con Gesù e con gli altri. Momenti che danno un nuovo ritmo alla vita e che ci sostentano, ci alimentano quando più ne abbiamo bisogno.
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« e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio»
L’incontro può avvenire di giorno e di notte, come Nicodemo(Gv 3,1). Di giorno a qualsiasi ora: per diversi discepoli all’alba (Gv 21,4), per la samaritana a mezzogiorno (Gv 4,6), per questi due alle quattro del pomeriggio. Sì, perché la data della ricerca la fissa il cuore, non il calendario.
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CHE DIO HA TRACCIATO PER TE SCOPRIRE CHI SEI CHIAMATO/A A DIVENTARE
DISCERNERE LA STRADA CHE DIO HA TRACCIATO PER TE SCOPRIRE CHI SEI CHIAMATO/A A DIVENTARE (PROGETTO DI VITA) RICONOSCERE LA PROPRIA IDENTITÀ E PROIETTARTI NEL FUTURO
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